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Autore: Ciack    14/10/2003    4 recensioni
In una serata tutto può cambiare
Genere: Fantasy, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo

 

Capitolo

15 FEBBRAIO

 

Questo è un capitolo un po’ particolare perché è basato sul principio della song-fic.

 

Nella Sala Comune di Grifondoro il fuoco si stava lentamente spegnendo. Gli ultimi bagliori proiettavano sulla parete l’immagine ingrandita dell’unica persona presente: Hermione Granger. Quella sera era particolarmente inquieta sebbene non riuscisse a capirne la ragione. Volgeva lo sguardo. Fuori dalla finestra sembrava che fosse tutto tranquillo. C’era la luna piena quella notte e il cielo era pieno di stelle. La ragazza aveva aperto la grande finestra e assaporava a pieni polmoni l’odore della notte. Il suo sguardo era corso al prato che circondava il castello e si era soffermato sul lago.

 

-         Com’è strano e perfetto - pensava Hermione - nemmeno un’increspatura, la luna si specchia in esso senza venire alterata nella sua bellezza così semplice eppure così…pura   -.

 

 

Lo sguardo della giovane aveva solcato quelle acque e raggiunto i grandi alberi della Foresta Proibita…

 

-         Proibita...tze...non conto più le volte che Harry e Ron vi si sono avventurati all’interno di nascosto...per non parlare poi dei gemelli Weasley...   -.

 

Ma all’improvviso aveva sentito un brivido di freddo percorrerle la schiena. La pelle le si era accapponata e istintivamente Hermione si era ritratta. Mentre chiudeva la finestra i suoi pensieri galoppavano, ma vennero poco dopo interrotti dall’arrivo di Ron. Era furibondo.

 

-         In quest’aria densa di nebbia e di silenzio...però è un silenzio strano, quasi irreale…sembra quasi che debba accadere qualcosa da un momento all’altro…Ron che c’è?   -

 

-         C’è chi ancora pensa di poter fare finta di niente, te ne rendi conto?…vecchi barbagianni che non sono altro…si attaccano ai sogni… ma io mi rifiuto di morire per i loro sogni…e no…la vedremo chi la spunterà…com’è possibile che si rifiutino di vedere un po’ più in là del loro naso? E’ assurdo tutto ciò…-

 

Ron camminava con passo nervoso su e giù per la stanza, strepitava e ogni parola era accompagnata da gesti. Talvolta le sue mani erano chiuse a pugno. Serrate. Quasi a voler contenere la loro forza. Gli occhi di Hermione si erano posati su esse. Per l’ennesima volta ne era rimasta rapita. Ne ammirava la forma, il loro movimento. Ammirava il loro aprirsi e chiudersi sistematicamente. Dalle dita poi era risalita lungo le braccia.

 

-         Non sono braccia gracili. Sono delle belle braccia, non da culturista, ma in ogni caso notevolmente forti…sì certo molto forti, ma che conoscono anche la dolcezza…sono braccia che sanno proteggere e coccolare…il movimento frenetico delle mani sulla pelle…mani che vogliono scoprire le dolcezze del corpo…che accarezzano…labbra che baciano luoghi inviolati...   -.

 

-         Mentre in un istante possiamo essere attaccati…loro stanno lì a discutere…e intanto…l’ombra del gigante del male si allunga sempre di più su tutti noi…magari proprio in questo momento…sta oscurando la città di qualcuno…e quelli non hanno avuto di meglio da dirmi sennonché:

 

Ogni giorno ne senti parlare

sembra già dappertutto ormai

delle onde del cielo e del mare

è il padrone assoluto lo sai…

che in ogni angolo e in ogni parte

sta cambiando la realtà

vedi come diventa importante

rimanercene fuori, rimanere qua

 

…ma come si fa a fare un discorso del genere? Neanche qui siamo al sicuro. Anche  Colui-che-non-deve-essere-nominato era stato allievo di questa scuola prima di noi, eppure questo non gli ha impedito di entrarvici più di una volta e seminare il terrore. Come possono pensare che non arriverà anche qui? Anzi è strano che non ci abbia già attaccato…   -

 

Ron si era fermato e aveva cominciato a prendere a pugni il muro. I begli occhi verdi di Hermione si erano posati su di lui. Non l’aveva mai visto così arrabbiato...non contando la sera precedente.

 

-         Harry aveva cominciato a comportarsi in modo strano già da diverso tempo. Mi aspettava fuori dalla mia classe e mi prendeva la cartella. Io non ci facevo molto caso era stato sempre molto gentile nei miei confronti. E quell’aumento di attenzioni l’avevo attribuito solo al fatto che mi ero rotta il braccio giocando a Quidditch. Era buffo come si comportava…non mi lasciava fare nessuno sforzo con la scusa che Madama Chips mi aveva raccomandato di lasciare il braccio in assoluto riposo…però era bravo, mi conosceva troppo bene. Era sempre presente, ma non era mai troppo invadente   -

 

 

La testa di Hermione si riempì del ricordo della notte precedente, la notte di San Valentino. Le orecchie piene delle voci di quella giornata che forse aveva cambiato le loro vite.

 

-         Perché Harry aveva dovuto comportarsi così da stupido? Stava andando tutto così bene invece è andato tutto a rotoli...si è comportato in modo strano a ben pensarci, ma fare così davanti a Ron è stato un po’ una vigliaccata. Ron...come sono stata cieca anche nei suoi riguardi. Possibile che non mi fossi accorta di nulla? Eppure sono i miei due più cari amici, credevo di conoscerli invece non mi ero accorta di nulla…eravamo andati alla festa di San Valentino come se nulla fosse…Harry mi aveva invitato a ballare e aveva detto a Ron (che aveva protestato perché voleva chiedermelo prima lui) se intanto ci andava a prendere qualcosa da bere…avevamo ballato per tutta la serata…io ero contenta perché così non dovevo essere costretta né a far da tappezzeria, né…a dover rifiutare l’invito di Ron che decisamente era ridicolo e imbarazzante quando cercava di ballare…improvvisamente si era messo in ginocchio in mezzo alla sala e tenendomi stretta la mano che cercavo di ritirare mi aveva detto…

 

“Quando tu sei con me mi sembra di essere

Con le braccia verso il cielo

ed il cuore un po’ più su

nei miei pensieri

non ci sono solo io

non ci sei soltanto tu

ci siamo noi due

fusi in una sola entità,

ma non devi temere la solitudine

perché

a farci compagnia se vuoi

c’è ancora gente

quelli vicini come noi

umanamente

lascia che il vento porti

con le sue ali forti

l’ultimo dei sogni che farò…

che io farò

e il mio sogno sei tu”

 

…così dicendo si era alzato, mi aveva tratto a sé e...   -

 

 

Le sue labbra avevano appena sfiorato quelle del ragazzo e si era sentita perentinamente spingere indietro. La scena che aveva visto era stata come una doccia fredda. Ron, invaso di cieco furore, teneva stretto per il bavero Harry e a denti stretti gli sibilava di venire fuori nel parco a battersi…

 

 

A grande richiesta di oby86 ecco arrivata questa song-fic che ha per base la canzone di Eros Ramazzotti “l’ombra del gigante”.

Vi ha lasciato un po’ senza fiato? Beh allora ho raggiunto il mio scopo ^^.

Ciao

Ciack

 

  
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