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Autore: Ardespuffy    20/01/2010    2 recensioni
The Resistance. È da lì che è cominciato tutto.
Viziato dalla frizione morbida della spugna insaponata, Brian rovescia il capo contro le piastrelle velate di condensa, poi sospira.
Il peggio è dover ammettere che è stata anche colpa sua.
[MB * BM]
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Muse, Placebo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Backstage.'
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4. Some Collateral Damages of Eurasia.

 

 

 

 

 

 

 

La coscienza sociale di Matthew, Brian stabilisce in un fosco pomeriggio di tardo autunno, necessita rigorosi paletti.

È stato estremamente ragionevole, si dice. Ha sopportato molto più di quanto Stefan, Steve, o chiunque altro, in effetti, si aspettasse da lui. Credevano avrebbe mollato dopo la manifestazione contro il diritto naturale all’espirazione (espressione di un movimento di alieni, probabilmente, sostenitori di strampalate tesi sulla trivialità della produzione umana di anidride carbonica – il corteo aveva contato quattordici adepti, Matt in testa, pesantemente accessoriati con maschere antigas); la sua stoica resistenza aveva stupidamente inorgoglito il folletto, sconcertando il mondo civile e incrementando il livello di gradimento della persona di Brian – grazie, grazie di cuore a tutti!

La marcia di protesta fuori il Palazzo delle Nazioni Unite, però, sforava da ogni confine di buonsenso.

Deluso dall’evidente mancanza di partecipazione del suo uomo (e dall’abbacinante esiguità dei consensi tout-court), il frontman dei Muse aveva saggiamente optato per il ripiego: un canto di protesta a detrimento degli Stati Uniti d’America.

Ecco, forse saggiamente non è più l’avverbio adatto.

Matt. Tesoro. Ragiona. Avete già i vostri problemi col pubblico americano, senza che vi alienate vita natural durante il loro consenso. Tu non puoi seriamente pensare che prenderti gioco della Federazione sia una mossa raccomandabile, se vuoi ancora che la tua banda di ragazzetti abbia una speranza oltreoceano!”

Insomma, al di là dei modi, nessuno s’azzardasse a dire che Brian non c’aveva provato.

Tutt’inutile. La composizione del pezzo era ferma alla prima strofa, ma Bellamy si mostrava più che determinato a continuare.

“E da qui, sai, va avanti con and on, and on. Poi: why split these states, when there can be only one, mi segui? Ecco, qui sono in panne. Pensavo ad una cosa sullo stile di space dementia in your eyes, presente?”

Brian mugola. Se non può sperare di dissuaderlo, tanto vale aiutarlo a limitare i danni.

“Non è ripescando dal cestino del robivecchi che conquisterai gli yankees. Perché non pensi a qualcosa di americano? Qualcosa che ha avuto successo, che piace a loro?”

E click.

 

 

 

 

Da allora Matthew non fa che venir fuori con nomi di acclamate stars USA, spesso senza la benché minima cognizione di causa.

“Ho fatto delle ricerche. Vanno matti per un certo Magic Johnson.

“… quello è un giocatore di basket, Matt!”

O anche:

“Pare che tra i più amati americani di tutti i tempi ci sia questo tizio ricco sfondato, tale Mr. Burns. Magari lui potrebbe aiutarmi!”

“… tu non hai mai visto per intero un episodio dei Simpsons, vero?!

Passando per i momenti di pura crisi:

“Forse dovrei buttarmi sulle dive. Pensi che Madonna possa fare al caso mio?”

“Penso che se comparissi su di un palco inguainato in corpetti fucsia ti ritroveresti di colpo zitello.

E ancora:

“Credo che una componente femminile potrebbe far bene all’immagine della band. I Paramore hanno avuto un sacco di successo dopo la saga dei vampiri, e la tizia al microfono è sempre in giro per radio.”

“Stai volontariamente offrendoti di mollare il gruppo? Perché Chris e quell’altro avrebbero tutto da guadagnarne, eh.”

(Matthew non è stato elettrizzato dalla proposta.)

Infine, giunti a raschiare un misero barile d’imitativa desolazione, Brian si è sentito mosso a compassione – o così insiste nel ripetersi – e ha tentato un approccio di tipo solidale.

“Concentrati su qualcosa che non snaturi la vostra… sottospecie di stile.

“Come se ci volessi tu a dirlo! Suggerimenti costruttivi?”

Thom Yorke lo adorano. Potreste usare qualche sampler dei Radiohead come…”

“Niente da fare! Quest’album è la nostra occasione per affrancarci dall’etichetta di figliastri di Oxford. Non vogliamo l’America a questo prezzo.”

Lo sdegno di Matt è tale da persuadere Brian a tacere sulla contraddittorietà delle proposte precedenti, tutto sommato ben più indecenti.

“Come ti pare. Resta pure alla corte della cara, vecchia Inghilterra per tutta la vita. Con questo spirito non diventeresti comunque famoso prima della decomposizione, quindi tornatene a strisciare sotto le gonne della Regina madre!”

Ad accogliere la provocazione non è il plausibile livore. Nello spazio di pochi, terrificanti secondi, il viso di Matt si apre in un sorriso stralunato, da psicotico.

“… Bri. Ti amo, lo sai?”

Il tipo di frase che annienta ogni speranza. 

 

 

 

 

“… Eurasia, sia, sia, sia!”

“Queen. Oh, dio. Avrei dovuto capirlo.”

“Non lo trovi fenomenale?! È perfetto per me!”

Certo, dolcezza. Se solo Mercury avesse avuto la tua gracile cassa toracica, allora sì che sarebbe stato un cantante decente!”

“Ah – ah, simpatico. Toh, ascolta qui!”

La delicatezza di Chopin suona disarmante all’udito atrofizzato dalle sonorità elettroniche. Brian deve ingoiare un grugnito di stizza, fisiologicamente impossibilitato a riconoscere pubblicamente ogni forma di gusto o talento nel compagno.

Il piano illanguidisce sullo sfondo, precipitando nuvole di silenzio attonito sulle teste degli ascoltatori; la demo si smorza al gongolare mal represso di Bells.

E allora? Allorallorallora?”

Matt.”

Mh?”

Avrebbe quasi voglia di abbandonarsi a un plauso… non fosse che l’espressione goduriosa del bamboccio ha il potere di farlo incazzare come poche cose sulla faccia della Terra.

Ripiega sul quesito che lo tormenta dalla prima stesura del pezzo, dopotutto.

“… perché cavolo l’Eurasia?!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Mi fa molto piacere vedere che concordiamo tutte su di un punto: Meffiu è intollerabile.

 

L’ultima parte di questo capitolo deriva da commenti che la ciecata_ciecata ed io abbiamo fatto derivare spontaneamente dal nostro ascolto di Eurasia, unito al nostro affetto per i Queen di Mercury. Ci è sembrato di notare qualche somiglianza un po’ spinta tra il pezzo di Bells e la spettacolare Bohemian Rhapsody

 

Ah, la domanda di Bri resterà senza risposta, in questa fic. Credo i Muse lo abbiano dichiarato in qualche intervista, il perché dell’Eurasia, ma qui mi serviva un finale aporetico!

 

Stavolta tralascio i ringraziamenti estesi, ma Jo, SweetBee, nainai, TimeWarpAddicted, vi ringrazio veramente, veramente di cuore. Prometto un aggiornamento più rapido, dacché Guiding Light è già pronta, e spero vi piacerà. :3

Buona serata a tutte!

  
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