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Autore: PinkFloydFan    20/01/2010    0 recensioni
Ecco un genere di fanfic che non avevo mai sperimentato prima. La cosa più bella secondo me è il fatto che l'ho scritta con la mia migliore amica... Amymesmerizing!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO IV

JULIAN


Il cuore mi martellava all’impazzata mentre mi avvicinavo al banco.
Il ragazzo aveva alzato appena lo sguardo e avevo notato una certa sorpresa, come se non gradisse la mia presenza. Mi sedetti rigidamente sullo sgabello di legno, facendo cadere la cartella al lato del tavolo.
Con la coda dell’occhio vidi che aveva abbassato al testa e guardava fisso la provetta che aveva in mano. Io scostai lo sguardo e lo rivolsi alla professoressa che stava facendo l’appello.
Quando arrivò al mio nome disse << Ah, sei tu quello nuovo! Perché non vieni qui a presentarti agli altri? >>
“ Oh no ’’ pensai.
Mi avvicinai alla cattedra e sentii quegli sguardi sconosciuti su di me. Mi prese lo sconforto.
<< Ehm, sono Julian Fowles >> dissi << vengo da Chicago, e mi sono trasferito qui per motivi personali... >>
Oddio non sapevo proprio che dire. La professoressa si accorse del mio disagio e quando mi mandò a posto la ringraziai mentalmente.
Ma avevo un altro problema da affrontare.
Dovevo capire il motivo di quella reazione esagerata del mio cuore. Si, mi piacevano i ragazzi, ma non mi ero mai affezionato a nessuno, nemmeno a Louis, colui al quale avevo donato la mia verginità.
I miei pensieri furono distratti da una voce che proveniva dalla mia destra.
<< Ciao, piacere Richard. >> disse il ragazzo, porgendo la mano.
<< Julian! >> risposi stringendola. Non riuscii a trattenere un sorriso.
Analizzai Richard da capo a piedi. I capelli corvino erano lunghetti e gli ricadevano scomposti sulla fronte; effettivamente ricordavano quelli che aveva quella mattina.
Il viso pulito era reso particolare dagli occhi: neri, ma che brillavano di una luce pura. Mi ammaliarono.
Con riluttanza lasciai andare la mano e mi voltai di nuovo, ma durante la lezione lo guardavo di tanto in tanto e una volta, incontrando i suoi occhi neri, abbassò subito lo sguardo arrossendo.
“ Sembra proprio un cucciolo ’’ pensai.
Quando suonò la campanella mi sentii una mano sulla spalla e voltandomi vidi Richard che mugugnava qualcosa imbarazzato.
<< Ehm... Senti, visto che sei nuovo, magari ti fa piacere pranzare con me e le mie amiche... >>
Stavo per accettare, ma ricordai che la francesina me lo aveva chiesto l’ora prima e io avevo rifiutato, senza motivo.
<< No, grazie. Preferisco mangiare da solo >> risposi con tono forzatamente freddo << Ci vediamo >>
Girai sui tacchi e me ne andai. Maledicendo la mia stupidità.



*****



RICHARD


Arrivai quando la classe era quasi completamente vuota. Salutai le due ragazze che stavano parlando vicino la porta e andai verso la fila destra.
Mi sedetti al terzo banco, vicino la finestra, osservando le goccioline di pioggia che scendevano fitte e s maledicendole per aver inzuppato i miei favolosi capelli.
A quel ricordo mi portai istintivamente la mano sulla testa e, non avendo niente di meglio per specchiarmi, presi la provetta che era poggiata sul tavolo.
Cominciai ad aggiustare la frangetta mentre la classe si riempiva, ma il posto accanto al mio rimase vuoto. Normale.
Se non c’era una delle mie amiche, il posto accanto al mio rimaneva sempre vuoto o lo occupava l’ultimo arrivato.
Finalmente suonò la campanella ed entrò la professoressa, ma non posai la provetta finche non sentii la porta aprirsi.
Alzai lo sguardo e vidi sulla soglia il ragazzo che Charlie mi aveva indicato qualche ora prima. E probabilmente quello di cui Jamie si stava innamorando.
Per quanto mi sforzassi di apparire calmo e disinteressato, probabilmente avevo il viso di uno che aveva appena visto un fantasma: il posto accanto al mio era l’unico rimasto libero e mentre si avvicinava al tavolo il cuore cominciò a martellarmi forte.
Ho capito che è un gran figo, ma cerca di non tradire Jamie!
Abbassai il capo mantenendo stretta nelle mani la provetta. Sentii lo strusciare dello sgabello accanto al mio e poi il tonfo della sua cartella mentre la professoressa stava facendo l’appello
. Quando arrivò al suo nome lo invitò a presentarsi.
Lo vidi alzarsi con la stessa rigidità con cui aveva occupato lo sgabello.
Arrivò alla cattedra, e lì ebbi la possibilità di osservalo per bene. Era abbastanza alto, con capelli castano scuro e due profondi occhi verdi.
Nonostante l’impegno che ci stavo mettendo, non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso. I miei pensieri furono distratti dalla sua voce, così profonda e sensuale.
Era evidentemente imbarazzato e riuscì a dire semplicemente che si era trasferito da Chicago.
Quando tornò a posto potei osservare meglio la delicata curva della schiena e senza riuscire a trattenermi gli porsi la mano presentandomi
Il suo volto fu increspato da un sorriso e in quel momento rimasi pietrificato dal fascino che emanava. Allentò subito la stretta e si voltò dall’altro lato.
Quando suonò la campanella avevo già tutti i libri in borsa, mi alzai e notai che era ancora indaffarato con la sua.
Presi il coraggio a due mani e gli posai una mano sulla spalla, sentendo una scarica elettrica che mi invadeva.
<< Ehm, senti visto che sei nuovo magari ti fa piacere pranzare con me e le mie amiche >>dissi vergogna domi della mia impacciataggine.
In un primo memento pareva volesse accettare l’invito, ma poi rifiutò con una freddezza che mi gelò completamente. Lo guardai allontanarsi finchè sparì dietro le altre aule.



Ecco il IV capitolo, adesso che la storia si sta sviluppando gradiremmo qualche commento, ovviamente sia positivo che negativo ^^ Grazie di aver letto!
  
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