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Autore: sasukinathebest    21/01/2010    8 recensioni
Rin è una semplice quindicenne, che però sente di non appartenere al suo mondo, alla sua epoca. Un giorno la ragazza vede uno specchio e...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ECCOMI DI NUOVO QUA A STRESSARVI CON IL SESTO CAPITOLO. SCUSATE TANTO SE CONTINUO AD AGGIORNARE INSTANCABILMENTE MA QUANDO INIZIO A SCRIVERE PROPRIO NON RIESCO A SMETTERE FINCHE’ NON HO COMPLETATO L’OPERA.

Ragazzi sono orgogliosa di annunciarvi che in questo capitolo appare ufficialmente Sesshomaru!!!!

Salf: tranquilla, vedrai che verrà moooolto presto XD del resto non posso stare molto senza di lui!!!

Mikamey: Tranquilla, ti perdono volentieri, tra l’altro è pure la mia coppia preferita. Per quanto riguarda la lunghezza dei capitoli… sto cercando costantemente di non farli troppo brevi.

Rin89:  Eh, già, purtroppo ho il brutto vizio di torturare i miei protagonisti. Contentissima che abbia suscitato il tuo interesse. Tranquilla la continuo subito, sono più impaziente io di pubblicarla che voi lettori di leggerla XD.

Bennyrobin: Contenta che ti piaccia.

 

RITORNO AL PASSATO CAPITOLO 6

Il drago continuava a volare a tutta velocità, continuando a ruggire. Giunse fino ad una radura in cui due figure stavano aspettando impazientemente il ritorno della creatura: uno era bassino e di un verdino rivoltante, con due grandi occhi sporgenti e una voce gracchiante e sgradevole, l’altro al contrario era alto, possente con una lunga chioma di capelli argentei e gli occhi ambrati, portava un vestito bianco con quella che pareva una morbida pelliccia appoggiata sulla spalla. Al fianco portava due spade.

-Ah-Hun! Ma dove diavolo eri finito? Non dovresti sparire così improvvisamente… - la voce gracchiante della creatura brutta e bassa giunse alle orecchie del drago, ma questo non lo degnò nemmeno di uno sguardo e volse gli occhi verso l’altro, continuando a ruggire.

-Cosa c’è padron Sesshomaru? Perché Ah-Hun è così agitato?- chiese il più basso dei due.

-Taci Jaken- rispose quello chiamato Sesshomaru. Jaken tacque di colpo.

Quando il drago ebbe finito di ruggire Sesshomaru si mise a correre seguito dal drago e da Jaken, ma i due ben presto rimasero indietro, non potevano certo competere con la velocità del demone (ç*****ç).

Mentre correva il demone non riusciva a togliersi dalla testa un’idea, un’idea che già da un paio di settimane tornava ad impegnargli la mente.

Sentiva un odore strano in circolazione, un odore di fresia e orchidea fresche, un odore che gli era molto familiare. Ma non poteva essere quello che pensava.

Rin non poteva essere tornata: aveva provveduto egli stesso a distruggere il pozzo per impedirle di tornare… a meno che… a meno che non si fosse formato un altro passaggio dimensionale!! In quel caso la sua teoria poteva avere una base solida su cui poggiare.

Proprio per questo adesso stava correndo con tutto il fiato che aveva in corpo, voleva vederci chiaro: sul corpo di Ah-Hun aveva avvertito quello stesso odore di fiori.

Doveva assolutamente controllare. Non riusciva più a resistere, DOVEVA sapere se Rin era tornata.

Un attimo dopo era nel luogo che il drago gli aveva indicato, e aveva visto una ragazza, raggomitolata su se stessa vicino a un albero (intanto era rinvenuta), e un enorme demone, non con una grande forza demoniaca ma abbastanza forte per uccidere un’umana qualunque.

Istintivamente sentì il bisogno di proteggere quella ragazza.

Tagliò il demone a metà.

Rin, che fino a quel momento era rimasta a occhi chiusi aspettando la sua fine, desiderando che avvenisse in modo rapido e indolore, sentì un peso cadere vicino alle sue gambe e aprì gli occhi giusto in tempo per vedere il corpo mutilato del demone cadere a terra, senza vita.

In lontananza vide una figura. Era strana… le era stranamente familiare… aguzzò la vista cercando di individuare i particolari… i capelli erano lunghi… argentei.. setosi e aveva una mezzaluna sulla fronte… che strano…

La figura avanzò di un passo.

Fu un istante. In quel brevissimo istante la ragazza ricordò una parte del suo passato.

FLASHBACK

Sesshomaru si alzò da terra, seguito fedelmente da una bimba dai capelli scuri e un sorriso smaglianta.

-Signor Sesshomaru? – chiese la bambina.

Nessuna risposta.

-Dove stiamo andando signor Sesshomaru? – chiese ancora la piccola.

Di nuovo lui non rispose.

Arrivarono davanti a un pozzo. Finalmente Sesshomaru le rivolse la parola.

-Rin- disse.

-Dite- rispose sorridente Rin.

- Non puoi più vivere con me – la frase lasciò la bambina perplessa.

-Perché dite cosi signor Sesshomaru? Rin vuole stare con voi. Rin non vuole andare con gli umani! – protestò la bimba, qualche piccola lacrima le scese dagli occhi.

No, no e poi ancora no! Non voleva andare in un villaggio di umani! Lei voleva stare con Sesshomaru per sempre!!

-Non puoi. Ma non starai in un posto pericoloso. Starai in un bel posto. In un posto dove non ci sono demoni – disse Sesshomaru.

A questo punto la bambina iniziò proprio a piangere.

-Non piangere – disse Sesshomaru avvicinandosi alla bambina. – Un’ultima cosa… dimenticati di me! –

Detto questo Sesshomaru spinse la bambina nel pozzo. L’ultima cosa che la piccola vide fu la chioma argentea del demone fluttuare nel caldo vento di una notte estiva.

FINE FLASHBACK.

Mentre Rin ricordava tutto questo Sesshomaru si era avvicinato, da parte sua, quell’odore lo avrebbe potuto riconoscere anche dopo mille anni, ormai era impresso nel suo cervello come un marchio indelebile: dal primo istante in cui aveva visto la ragazza l’aveva riconosciuta; era proprio Rin.

Si fermò quando erano a due passi di distanza.

-Rin – disse semplicemente per poi alzare una mano, come a cercare di accarezzarla, ma lo sorprese la reazione di Rin. Era arrabbiata!!!

-Sesshomaru…- disse invece Rin voltandosi e allontanandosi.

- Dove stai andando? – chiese Sesshomaru seguendola.

- Lasciami stare!! – urlò Rin.

Sesshomaru rimase assai stupito. Soprattutto sentendo un odore molto familiare e anche molto odiato: l’odore delle lacrime di Rin.

La ragazza infatti stava piangendo.

-Perché piangi Rin?- disse Sesshomaru.

- Lasciami in pace – disse Rin piano.

- Dimmi perché piangi – ripetè Sesshomaru.

- Ero un impiccio per te vero? – disse Rin, la voce bassa e tremante dalla rabbia, mentre le lacrime, Sesshomaru poteva sentirlo benissimo, continuavano a sgorgare dagli occhi di Rin.

- Ma cosa diavolo sta…-

Venne interrotta da Rin, che si voltò di botto.

-Ero solamente un giocattolo vero? Non ti importava nulla di me vero? Non ti  importava dei miei desideri vero? Sei soltanto uno stronz… - Sesshomaru la interruppe.

-Cosa diavolo stai farneticando?- sbottò.

Respirando affannosamente cercando di calmarsi. Parlò con quanta più calma possibile.

-Per quale motivo mi hai buttato in quell’altra dimensione? Hai idea dello schifo di vita che mi sono fatta in quel posto? – disse cercando di restare calma, mentre altre lacrime scendevano dai suoi occhi.

Prima che il demone potesse replicare la ragazza stava correndo verso il bosco, tuttavia non fu difficile per Sesshomaru raggiungerla.

Adesso stava perdendo la pazienza.

Afferrò il braccio di Rin e la costrinse a voltarsi.

Per la prima volta i loro occhi si incrociarono.

-Ricorda- disse Sesshomaru. – Cerca di ricordare –

E i ricordi vennero a galla.

Ricordò il suo primo incontro con Sesshomaru, tutte le avventure passate insieme, l’ammirazione profonda che da bimba aveva per lui… fino a ricordare un evento assai spiacevole: quella volta… quando successe quel fattaccio..

Rin era andata tranquillamente a caccia di funghi con Jaken, mentre Sesshomaru stava riposando, spossato e ferito dall’ultimo scontro con Inuyasha.

Improvvisamente apparve un demone brutto e cattivo, quel cattivone che voleva impossessarsi della sfera dei quattro spiriti (eh, sì, proprio Naraku).

Ovviamente cercò di catturare Rin per poi ricattare Sesshomaru, e diciamo che c’era quasi riuscito, malgrado il demone cane stava combattendo con tutte le sue forze era ancora debole a causa delle ferite.

Rin si era salvata solamente grazie al fortunato intervento di Inuyasha e Kagome.

Da quel momento la fiducia di Sesshomaru nelle sue capacità crollò come un castello di carta al vento, si fece di giorno in giorno più taciturno finchè una sera disse alla bambina:

-Non ci sarò sempre io a proteggerti –

E la sera dopo la buttò nell’altra dimensione.

 

Gli occhi di Rin erano sbarrati a metà tra il sorpreso e l’incredulo, mentre guardava ancora quelli ambrati di Sesshomaru.

-Voglio sapere perché – disse comunque Rin a voce bassa.

Sesshomaru fece un gran sospiro e poi iniziò a parlare, per lui era estremamente difficile esternare i suoi sentimenti.

-Avevo… paura di … di non riuscire a proteggerti da tutto. Per questo ho pensato che… saresti stata meglio in un’altra epoca. Mi dispiace se hai sofferto, non era mia intenzione –quando finì la frase Sesshomaru abbassò gli occhi, un comportamento certo non da lui.

-Veramente.. non ero un peso? – chiese Rin senza voce.

-Come avresti potuto essermi d’intralcio? Eri il mio sole personale.. tutte le persone stavano alla larga da me, potente e sanguinario demone ma tu… tu sei diversa, non hai mai avuto paura di me… mi sei sempre stata accanto, hai sorriso per me.. sei riuscita in qualche modo a sciogliere il ghiaccio che avevo nel cuore. Non avresti mai potuto essermi di peso, te lo posso giurare sulla mia vita!- e detto questo Sesshomaru fece una cosa ancora più strana per il suo carattere: accarezzò la guancia di Rin con le sue lunghe dita artigliate e l’abbracciò.

La ragazza dopo un attimo di confusione ricambiò l’abbraccio. Rimasero in quella posizione per interi minuti, prima di staccarsi.

-Sesshomaru.. – disse Rin.

-Si?- disse questo.

- Mi prometti che non mi lascerai mai più? – chiese la ragazza.

- Mai più, te lo prometto – disse Sesshomaru.

E insieme si allontanarono tenendosi per mano.

-Hihihihi aspetta solamente che mi capiti a tiro l’occasione giusta!! – esclamò il ragazzo.

-Inuyasha! Non è affatto corretto! Lui pensava di stare da solo! – esclamò lei.

Lui la guardò con una scintilla di divertimento negli occhi.

-Spiacente Kagome, avrebbe dovuto controllare!- sghignazzò Inuyasha.

-Ehm… Inuyasha… - disse Kagome. Lui non la sentì.

Provò di nuovo.

-Scusa, Inuyasha ti conviene girarti.

Lui obbedì e il sorriso si congelò sulla sua faccia.

Davanti a lui c’erano una Rin che rideva a crepapelle e un Sesshomaru rosso fino alla punta dei capelli.

-Tu.. non avrai sentito… .- balbettò Sesshomaru infuriato.

-Ehm… veramente… - disse Inuyasha terrorizzato.

Kagome scoppiò a ridere.

-Brutto bastardo di un mezzo demone io ti distruggo! – urlò Sesshomaru estraendo Tokijin e Tenseiga e rincorrendo Inuyasha.

- Ma cosa ci fa con Tenseiga? – chiese Kagome.

- Semplice, gliela tira in testa. Anche se non taglia fa male uguale sai?- rispose Rin.

Le due ragazze scoppiarono a ridere mentre i fratelli combattevano, o meglio, uno combatteva l’altro cercava inutilmente di scappare.

 

FINEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

ALLORA RAGAZZI PURTROPPO SIAMO ARRIVATI ALL’ULTIMO CAPITOLO.

COMMENTATE PLEASE^^

  
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