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Autore: Guitarist_Inside    21/01/2010    6 recensioni
Una giovane chitarrista che vive per e grazie alla musica. Un suo concerto e un incontro alquanto particolare. Una proposta ancora più singolare, forse un po’ azzardata. Un grande sogno che si avvera. Ma con questo prendono forma anche confusione, preoccupazioni, timori, titubanze, paura di deludere… Senza tralasciare però grandi e appaganti emozioni, felicità, gioie, soddisfazioni…
Questa è la prima fanfic che posto (a dir la verità mi ha “convinto” una mia amica a postarla…) spero vi piaccia... (non fermatevi solo ai primi capitoli xDD)
PS: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo. Ogni singola parola scritta in questa fic è soltanto opera della mia fantasia e non racconta fatti successi realmente.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hi, my dears! xD
Anche questa volta, scusate il ritardo con il quale posto, ma in questo periodo è pieno di impegni, a scuola ci pressano come non so cosa con verifiche e interrogazioni di ogni genere… E inoltre per me è, sotto alcuni aspetti, anche un periodo un po’ di cacca u.ù… [e a volte sempre proprio che, per dirla con una citazione dei Green, “Nobody likes you, everyone left you, they’re all out without you, having fun…” =( e a ciò si aggiungono anche i/le rompiballe, vedesi anche la Beatrice nominata più volte in questa fic -.-“]
Tornando a noi….

Angolo dei ringraziamenti e delle idiozie u.ù (XD):
Ancora grazie, grazie e ancora grazie a tutti voi che leggete e recensite e mi sostenete… Mi fa davvero tanto tanto tanto tanto piacere xD GRAZIEEEEEEE!!! *ç* Vi voglio bene!

SilentMoon : Dearly Beloved *ç*!
Soddisfatta dello scorso capitolo eh? xDD Sì, ci ho messo tutto, il caro Mr. Cazzo, la Beatrice… e altre mille cazzate inventate sul momento che mi fa piacere ti siano piaciute! xD
Sì, ormai manca davvero poco all’”idea primordiale”, all’idea che qualche tempo fa abbozzammo su MSN e che molto probabilmente prenderà forma scritta nel prossimo capitolo! xD odeo… ahahahahaha già me la immagino… xDD *ç*
Adesso però non possiamo lasciare la carissima Gì (Fujiko_Chan) senza l’arcano di svelare qualche nostra strampalata idea xD poi si offende eh… Dai, Gì non preoccuparti che rimedieremo presto muahahah xDxD
Beh, ciao carissima, e grazie di tutto (e con “di tutto” intendo tutto, sia inerente alla fic che non xDD)
See you soon *ç*

Fujiko Chan : Ed ecco anche la mia amantaH! xD
Ma quanto amo le tue recensioni? xDD ahahahaha sono stupende, davvero, mi fan sempre morire dal ridere *ç* semplicemente le adoro, continua così, perché ormai non potrei più farne a meno ^-^ xD
Coooomunque… Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto… e che ti piacciano anche i pezzi di canoni inseriti a random nei capitoli xD (beh, comunque devi sapere che il giorno in cui ho scritto il capitolo precedente era il giorno in cui ero DAVVERO fissata con 2,000 Light Years Away, che non mi usciva più di testa, e mi ero trovata a cantarla anche a scuola più volte xD e quindi è finita immancabilmente anche nella fic xD)
Embè, i tre eterni ragazzini in spiaggia… ahahahah… e Guglielmino Giuseppino (o.O intendo Mr. Cazzo… Ehm… intendo Billie Joe xD)… xD *ç* (e quelle due faccine commentano tutto u.ù)
E la telefonata con quella stronzetta della Beatrice (sorry, dovrai sopportarla ancora un po’ nella fic mi sa xD)… Beh… xD comunque mi fa piacere anche tu l’abbia gradita… Poi pensa che il giorno dopo aver scritto il capitolo, vedendo la Beatrice a scuola mi immaginavo il tutto e sono scoppiata a ridere guardandola senza che nessuno capisse il perché ;-) xD
o.O … *-*… Davvero t'è piaciuta quella frase ("Beh, quando la realtà è un sogno stupendo, probabilmente non riesci ad addormentarti perché sai di non poterne fare uno migliore…")?? No, non è una citazione, è frutto della mia mente xD *_*
Vabbè, sto scrivendo troppo xD, ci sentiamo presto cara! E grazie ancora, anche per sostenermi e avermi detto che il capitolo che sto per postare non fa schifo xD (meglio se dico qualcosa dopo a riguardo, se no qui scrivo davvero troppo xD). Ciao!!! *ç*

Crazy_Me : Ciao cara!
XD Eh beh, Ema mi dice che quella non era una posizione molto rassicurante, senza alcuna via di scampo, e che quindi hai fatto bene a preoccuparti pure tu xDD buahahah ok, basta. *sclero time modalità OFF”
Eh, sì, ci sono parecchie canzoni che conosco anch’io ad aver titoli simili o addirittura, come in questo caso, identici xD e “Jaded” è molto gettonato a quanto pare (io conosco come te quella degli Aerosmith e dei Green Day,ma mi han detto ce ne siano anche altre xD)…
Bella la conversazione con Beatrice...Mi sarebbe piaciuto sentire il nome pronunciato da Billie, con il suo accento americano! Magari senza i vari "fuck, fucking, motherfucker ecc...di fianco" :D --> Sono lieta che sia piaciuta anche a te xD… Però, mi dispiace, ma mi sa che dovrai abituarti a leggere il tuo nome riferito ad una tua omonima alquanto odiosa… xD
Beh, ciao, alla prossima!! *-*

Green Star 90 : Carissimaaaaaaa *ç*! Tu qui? A leggere il frutto della mia pazzia mentale xD? Ma quale onore! *___* (sbriluccico in tuo onore, contenta? u.ù xD)
Comunque… Purcella io?? xDD Ok, lo ammetto, però purcella anche tu che vai a immaginarti pure tutti i dettagli xD ahahahah E poi scusa, Stellina cara, ma secondo te chi è che mi ha contagiato aumentando in gran quantità la purcellaggine nascosta in me? Non per dire, ma tra i vari nomi il TUO spunta di gran lunga tra tutti!! xD (Ma io ti voglio bene, ANCHE per questo xD)
James… Eh… C’è una lista delle cose che avrebbe da ridire xD… Prima o poi (forse) verranno fuori… xD
Comunque, mi fa davvero piacere che tu non reputi una schifezza quello che scrivo xD sì, dall’inizio son migliorata (*-*) e spero di poter migliorare ancora… Grazie del consiglio… Il problema potrebbe essere anche il fatto che spesso non rileggo ciò che scrivo e/o ciò che ho scritto, e quindi c’è maggior probabilità che io possa andare incontro a ripetizioni, soprattutto magari di alcuni vocaboli… Ok, d’ora in poi presterò più attenzione ;-)
Spero che tu continua a leggere xD
A presto! *ç*

E grazie mille anche a tutti voi che avete aggiunto questa fic alle seguite e/o ai preferiti!! *_* - Fujiko_Chan, Green Star 90, Helena89 (cara, dove sei finita? È da un casino che non ti sento… I miss you ç_ç), Mary17, micky_malfoy87, millape, ZofouArtemis, 801_Underground, cerere, Crazy_Me, DearlyBeloved86, Jayden Akasuna, K_BillieJoe, Sybille… Grazie di cuore a tutte!! *-*
E se non chiedo troppo, quando riuscite, mi farebbe davvero piacere se lasciaste un commento, anche piccolo, giusto per sentire la vostra presenza e per sapere cosa ne pensate ^-^


Ok, ora basta che se no il commento diventa più lungo del capitolo xDD… Buona lettura… See you soon *ç*

NOTA DELL’AUTRICE: Premetto che questo capitolo l’ho scritto in un momento di gran malinconia… L’altro giorno, per l’esattezza… Ero parecchio giù di morale, arrabbiata e molto triste… E per di più mi ero fatta male al polso e non potevo sfogarmi neanche suonando… Lo so, non è il massimo… Onestamente, non l’ho quasi neanche riletta, e mi vergogno un po’ di postare quello che ho scritto: in normali situazioni non sono così… Non avevo neanche intenzione di postarlo, anzi… Però non ho avuto l’accortezza di cancellarlo in tempo e la mia amica, quella che mia ha costr…ehm… convinto a postare i primi 2 capitoli della fic e a continuarla (e per questo la devo ringraziare per svariati motivi xD) mi minaccia con un coltello (di plastica, ma son dettagli u.u xD) se non la posto…
E inoltre, ieri sera, dopo varie volte che insisteva, ho fatto dare una veloce lettura in anteprima a Fujiko_Chan (Gì *ç*) che sostiene non sia così terribile e mi ha convinto definitivamente a copiarla qui in html e premere il pulsante in fondo alla pagina per inviarla… (nota: di solito nessuno legge niente in anteprima, però sta volta era un caso particolare… e poi così siamo pari xD dato che ormai saranno mesi che la povera [?] Gì si scervella a cercare di capire quale sia il “malefico” piano abbozzato con SilentMoon su MSN ma di cui non riesce ad estorcerci alcuna informazione xD… vabbè tanto molto probabilmente nel prossimo capitolo troverai la risposta xD)
Quindi… o voi che leggete, non valutate male, e non prendetemi in giro per il resto dei miei giorni per ciò xDD
Vi prometto che il prossimo avrà certamente una nota più allegra (oh sì… muahaha xD)

Ok, ora vi lascio davvero al capitolo, spero di non deludervi ^-^




CAPITOLO 13 I feel so useless


Entrai in camera, chiusi la porta e mi buttai sul letto.
Il polso sinistro mi faceva un male atroce.
Imprecai a bassa voce.
Sì a bassa voce, perché quella mattina mi ero accorta di non averne più, di voce. E fino alla sera prima invece c’era, quella bastarda. E non avevo neanche gridato.
Col braccio sano, tirai un pugno al cuscino.
– Vaffanculo! – gridai in un sussurro – Proprio adesso dovevo stortarmi un polso, per di più il sinistro? – tirai un altro pugno al cuscino – E ci si mette pure ‘sta fottutissima voce che oggi decide di andarsene senza motivo. Vaffanculo, cazzo! –
Mi accorsi di avere gli occhi lucidi. Me li asciugai col dorso della mano destra e tirai su col naso.
Sentivo le lacrime che forzavano per uscire, ma le trattenni, tirando un altro pugno.
Non me ne fregava niente in sé e per sé che mi faceva male il polso.
Ma me ne fregava che quel dannato polso mi serviva per suonare la chitarra e che se era in quelle condizioni non riuscivo a piegarlo e di conseguenza a suonare.
E per di più due giorni dopo avrei dovuto suonare al primo concerto del tour australiano con i Green Day.
E a causa di quel dannato polso non avrei più potuto.
Cazzo.
Mi tornò ancora alla mente la parte del diverbio tra Billie e James che avevo udito la prima notte in hotel, pochi giorni prima…
Billie Joe mi aveva dato la sua fiducia e io lo ripagavo così…
Abbandonando lui e i Green Day quando avevano bisogno di me.
Deludendo lui, Mike, Tré e me stessa.
Tirai ancora su col naso.
Ero una scema. Un’inutile scema. Un’inutile scema che peggiorava le cose invece che migliorarle…
Mi sentivo maledettamente triste e incazzata con me stessa.
Probabilmente, disastro qual’ero, non mi meritavo neanche di essere lì, con i Green Day.
Cos’avevo di così speciale da aver fatto sì che Billie Joe scegliesse proprio me come seconda chitarra per il resto del tour?
In quel momento riuscivo a vedere solo difetti in me.
La rabbia, il dolore, la collera e l’odio verso di me, la tristezza, la paura di deludere Billie e i Green Day, e di conseguenza la depressione, la malinconia, stavano alimentandosi a vicenda in un ciclo continuo e terribile, prendendo possesso di me, trascinandomi sempre più nel baratro
Ad un tratto venni risvegliata da questi miei pensieri sentendo bussare alla porta.
Probabilmente si trattava di uno scocciatore: non avevo alcuna voglia di alzarmi e andare ad aprirgli.
Qualche secondo dopo però sentii bussare ancora.
Mi sedetti sul letto, imprecando perché avevo appoggiato male il polso sinistro e ciò mi aveva procurato una fitta di dolore ulteriore.
Il tale dietro la porta bussò una terza volta, con più decisione e forza.
Cocciuto il tipo.
Decisi di andare ad aprire, data la tanta insistenza, almeno per poterlo mandare a fanculo e dirgli di non rompermi più, e soprattutto non in quel momento
– B-Billie? – chiesi sorpresa, con un fil di voce, aprendo leggermente la porta.
Lui.
Vederlo mi fece tornare le lacrime agli occhi. Cercai di resistere all’impulso di piangere e lo feci entrare, richiudendo la porta alle nostre spalle.
Little girl, little girl why are you crying? Inside your restless soul your heart is dying… – mi canticchiò a bassa voce, con fare interrogativo.
Scossi la testa.
I feel so useless… – risposi sommessamente.
No, you’re not… – ribatté abbracciandomi.
– Sì invece – controbattei, abbracciandolo a mia volta col braccio sano, trovando un po’ di conforto in quella stretta.
– E perché mai? –
Perché sono una scema, Billie. – abbassai lo sguardo, poi continuai – Sì, lo sono. Perché sono caduta dalle scale due giorni prima del primo concerto. Perché mi sono stortata il polso sinistro e adesso mi fa un male atroce, cazzo. E oggi pomeriggio dobbiamo provare i pezzi. E io non riesco neanche a piegare questo dannato polso. E quindi non posso suonare… Capisci, non posso suonare. A voi serviva un chitarrista e io per un fottutissimo imprevisto dovuto ad una mia fottutissima distrazione mi storto il polso e non servo più a un emerito cazzo, lasciandovi quando avreste bisogno di me. Una cosa dovevo fare, e non posso più farla. Sono un disastro, ecco cosa sono: un disastro. – feci una pausa e tirai su col naso – Mi dispiace, Billie… Non sai quanto… – Non riuscii più a parlare: un groppo in gola mia aveva tolto anche quel poco di voce che mi rimaneva.
Lui mi lasciò sfogare, ascoltandomi in silenzio.
Per tutta risposta, mi strinse ancora di più a sé. Adesso riuscivo a sentire il battito del suo cuore, il suo respiro, il suo odore: un misto tra dolce ed acre, tra amore e rabbia…
The son of Rage and Love…

Per un attimo mi dimenticai del polso che mi provocava un dolore lancinante, della voce che non avevo, di ogni problema… Per un attimo trovai qualcosa che poteva assomigliare alla felicità e desiderai che il tempo si fermasse. Ma, come anch’io sapevo, ciò non era possibile: il tempo continuò a scorrere e con esso il polso tornò a farmi male, facendomi tornare in mente i miei problemi, mentre quel terribile miscuglio di rabbia e tristezza ritornava a impossessarsi di me e a logorarmi.
Lottavo sempre più duramente per non piangere: piangere era l’ultima cosa che avrei voluto fare.
Billie mi passò una mano sul viso, poi con un gesto dolce ma risoluto mi sollevò il mento di qualche centimetro e mi guardò negli occhi.
Sentii i miei inumidirsi: cazzo, così rischiavo di perdere la mia battaglia contro quelle lacrime bastarde, e cercai quindi di abbassare lo sguardo.
Tentativo vano, perché Billie mi disse esplicitamente di guardarlo negli occhi e dovetti rialzarli.
Aprii la bocca, ma non ne uscì alcun suono.
– Senti, – mi disse quindi, risoluto – togliti subito dalla testa di essere inutile, ok? Tu NON sei per niente inutile. Né tantomeno una scema o un disastro, alright? – fece una breve pausa, fissando il suo sguardo nel mio, durante la quale ascoltammo il silenzio rotto solo dai nostri respiri; poi proseguì – Senza di te probabilmente staremmo ancora cercando qualcuno che sapesse suonare bene i nostri pezzi che fosse disposto a lasciare tutto e ad accompagnarci in tour... –
No – dissi scuotendo la testa, con la poca voce che trovai, incrinata dal pianto che ormai facevo fatica a trattenere.
– Sì invece… In quel pochissimo tempo che avevamo al massimo saremmo riusciti a trovare qualcuno che però sicuramente non ci avrebbe messo l’anima come stai facendo tu… Sai, te ne sono davvero molto grato… –
I suoi grandi occhi verdi confermavano le sue parole.
Scossi leggermente la testa.
Non riuscii più a trattenermi e una lacrima mi attraversò il viso, calda e salata.
Cos’avevo di così speciale per meritare tutto ciò?
Cos’avevo di così fottutamente speciale da meritare di essere lì con i miei miti?
Cos’avevo di così maledettamente speciale da meritare la sua attenzione?
Cos’avevo di così dannatamente speciale da meritare lui, lui e tutto quello che aveva fatto e faceva per me?
– Grazie Billie, ma sono io a dovervi essere grata… – dissi con voce flebile, mentre una seconda lacrima percorreva la strada presa dalla precedente. – Grazie di tutto… Anche adesso che cerchi di confortarmi, grazie davvero… Ma non puoi… Non puoi negare l’evidenza… Per colpa mia adesso siete senza un fottutissimo secondo chitarrista e non avete neanche quasi il tempo di sceglierne un altro… Cazzo… Davvero, non immagini quanto mi dispiaccia… Forse è meglio se vai a cercarti qualche altro chitarrista per il tour che venga al mio posto, che non sia un inutile disastro come me… – quando finii la frase, ormai le lacrime scorrevano ininterrottamente sul mio viso.
– Ma sei cocciuta eh? – mi rispose, sospirando e abbozzando un sorriso, cercando di asciugarmi le lacrime con una mano – Non parlo per dare aria alla bocca, e non sto dicendo delle fottute menzogne tanto per tirarti su il morale, credimi. Davvero, non penso che avrei potuto trovare così all’ultimo momento un altro chitarrista disposto a mandare tutto a fanculo in meno di un secondo come hai fatto tu, per seguire noi tre pazzi in tour… E che come ti ho già detto che per di più ci mettesse davvero l’anima in tutto questo… Sarebbe già stato un miracolo trovarne uno, e forse l’avrebbe fatto solo per i soldi, solo per il Dio Denaro. Ti riconosci in quest’ultimo per caso? –
– N-No… – balbettai, mentre la mia faccia stava progressivamente ribagnandosi di lacrime, nonostante cercassi di fermarle.
– Anzi, hai anche rifiutato ogni somma in denaro perfino minima… –
– Dopo tutto questo… Dopo tutto quello che fai per me, dopo aver fatto sì che quello che per me era stato da anni solo un sogno potesse diventare realtà… Dopo tutto questo dovrei accettare dei soldi da te? E per cosa? Per me è già questa la ricompensa: essere qui, con te, con i Green Day, poter parlare, scherzare e suonare con voi, nonostante io sia un disastro… – ribattei con voce flebile e leggermente ferita, probabilmente nell’orgoglio.
– Sei proprio testarda eh? – sorrise – Ma mi piace, in fondo anche noi lo siamo… – fece una pausa – Beh, di questa questione ne riparleremo poi… Le tue ragioni sono comprensibili, ma non vorrei fare la parte dello sfruttatore, you know… Soprattutto vedendo che ci stai mettendo davvero tutta te stessa in questo, forse a volte anche più del dovuto… E quello che stai provando adesso ne è un grande esempio… – fece un’altra pausa, sospirò, poi continuò – Non preoccuparti, vedrai che tra due giorni riuscirai a muovere tranquillamente quel maledetto polso, da quel che vedo penso che dovrebbe guarire in tempo… E se proprio non riuscirai, non sforzarlo, sarebbe solo peggio. Troveremo in ogni caso una soluzione, vedrai… Al massimo dirò di rimandare al giorno dopo, non mi pare abbiamo altri impegni… Ma, ti prego, non dire più cazzate della serie che sei scema, inutile, un disastro o non so più che cosa, ok? Mi fanno incazzare, davvero. Devi smetterla di sottovalutarti, darling… – sorrise, asciugandomi nuovamente la faccia con una mano, che però ben presto si ribagnò.
Cercai di sorridere anch’io, tra le lacrime.
– Thank You – sussurrai con un fil di voce, abbracciandolo forte col braccio destro.
Talk to me softly… There’s something in your eyes… Don't hang your head in sorrow… And please don't cry… I know how you feel inside, I've… I've been there before… Something is changing inside you… And don't you know… Don't you cry… tonight…
Sentivo il suo fiato cado e rassicurante tra i capelli, totalmente scompigliati, mentre Billie mi sussurrava dolcemente all’orecchio cantando quel pezzo di “Don’t Cry” dei Guns N’ Roses, una canzone che amavo molto ascoltare, soprattutto nei momenti più tristi, e che in quel momento, cantata da lui, mi sembrò perfetta… La melodia, il significato acquisito delle parole che cantava, il modo in cui le cantava… tutto mi sembrava così meravigliosamente perfetto. Probabilmente era stato casuale, ma qualcosa mi disse che forse lo sapeva, o che l’aveva capito, che la scelta quindi non era stata davvero così casuale. Ma non glielo chiesi.
Mi limitai a sorridere, ancora con gli occhi lucidi e qualche lacrima che ne sgorgava, questa volta per la commozione.
– Billie, scusami… –
– No probs, darling… No probs… –
Esausta e commossa, appoggiai la fronte sulla sua spalla, abbandonando il peso della mia testa divenuto quasi insopportabile, lasciandomi andare e chiudendo gli occhi.
Rimanemmo così finché non mi fui calmata del tutto e il mio respiro, prima incerto e affannato, tornò regolare.
Quasi non riuscivo a credere che Billie avesse fatto tutto quello per me
Dolce, ma con abbastanza risolutezza per creare una miscela che era riuscita a farmi ragionare e a farmi tornare in me stessa, evitandomi di cadere in quel logorante ed interminabile baratro, quel circolo vizioso che portava solo rancore, odio, carenza di autostima e depressione, in cui stavo, quasi certamente involontariamente, precipitandomi…
Ancora una volta mi chiesi cos’avessi io di così speciale per meritare tutto ciò, da meritare di essere lì con lui, da meritare tutto quello che lui faceva per me, da meritare lui.
“Non potrò mai ringraziarlo abbastanza per tutto quello che fa e per quello che rappresenta per me” pensai.

   
 
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