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Autore: YamaMaxwell    21/01/2010    5 recensioni
"Avevi in mano tutti i miei sogni. Perchè hai richiuso il palmo così velocemente?" Seguito di Seven days, molto più approfondito e contorto
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Nuovo Personaggio, Sha Gojio, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Il mio cuore, colmo delle imperfezioni della vita, si sta ribellando

 

“Il mio cuore, colmo delle imperfezioni della vita, si sta ribellando. I miei occhi sbarrati vogliono trovare quiete. Il rumore della pioggia ha il difficile compito di placare il mio animo” 

 

 

 

 

 

 

 

28   DUE ANIME VERSO IL TRAMONTO

 

 

 

Viaggiarono per giorni interi fermandosi solamente per rifornirsi di medicinali. La ferita di Raye non riusciva a rimarginarsi completamente, sarebbe stato un processo lungo e doloroso. Ma ora non sembravano avere alcuna fretta.

I paesaggi invernali si estendevano davanti ai loro occhi stremati e colmi di stanchezza.

Un timore innaturale gli impediva di fermarsi, li faceva muovere, allontanarsi il più possibile. Senza riflettere. Senza pensare.

Non avevano alcuna forza di parlare, si davano spesso il cambio alla guida concedendosi a turno un po’ di riposo di una notte inesistente.

Dopo una settimana di nuvole le stelle si lasciarono scorgere in cielo.

Passarono tutta la notte ad osservarle, chi ricercando un abbraccio o chi in solitudine.

E il giorno dopo il sole fece capolino inaspettatamente. E infine una voce forte e rigida si fece udire- Fermiamoci

Come se non avessero aspettato che quell’ordine aumentarono il ritmo della loro marcia.
Arrivarono in serata in un villaggio piccolo e composto da case disparse.

Trovare una locanda non fu un gran problema.

Si trascinarono tutti a letto, senza quasi toccare cibo.

Hakkai- Per quanto tempo?

Il bonzo si stropicciò gli occhi- Domani- Tentennò- In giornata

Avevano tutti bisogno di una sana dormita in un letto vero ma in pochi sprofondarono davvero in un sonno ristoratore.

L’indomani partirono all’alba, troppo stressati.

Continuarono a viaggiare per un’altra settimana, raggiungendo così i quindici giorni di viaggio.
La ferita di Raye si era rimarginata, lasciandogli sul petto una profonda cicatrice. Meimi, che in tutti quei giorni si era curata di pulire lo sfregio con cura, se ne rattristava molto.
Era il diciottesimo giorno quando furono costretti dalle condizioni del tempo disperate a cercare un luogo coperto. Trovarono riparo una locanda parecchio accogliente, con un camino in ogni stanza, letti morbidi e asciutti, lenzuola pulite e profumate. Il padrone portava avanti l’attività con la figlia giovanissima e furono più che accoglienti e premurosi.

-Vi porto subito qualcosa di caldo!- Esordì la ragazza osservando una Yuu stretta nel giubbotto, coggiolante e tremolante.

Quella sera furono investiti di molte notizie, il proprietario era ospitale quanto chiacchierone, e mangiarono a sazietà una quantità smisurata di prelibatezze.

Accesero il bellissimo camino nel piccolo salotto e furono lasciati soli in modo discreto.

Gojyo lasciò cadere la testa indietro, beandosi di quell’appoggio così gradevole- .. da quanto non ci fermavamo…

Nessuno capì che era una domanda, ma la presero tutti come un’esclamazione, quasi una liberazione.

Restarono in silenzio per parecchi minuti beandosi del calore ritrovato e dello scoppiettio della legna. Fuori la pioggia non dava tregua.

Hakkai- Che ne dite se… ci fermiamo qui

Tutte le testa si alzarono completamente, tranne quella del bonzo che buttò fuori del fumo e chiuse gli occhi- Direi che è una buona idea- Disse quasi sottovoce, inaspettatamente.
Yuu si portò le ginocchia al petto e appoggiò il capo su esse- Sinceramente.. penso che… siamo abbastanza lontani, no?

Enie- Senza dubbio… e poi Ian avrà fatto in modo di cancellare le nostre tracce- Pronunciando il nome del fratello, l’unico rimasto in vita, ebbe un fremito. Gojyo cercò subito la sua mano.

Goku- Ci siamo concessi una grande vantaggio ma sono stanco di scappare. Non possiamo scappare per un’intera vita, è assurdo!- Il primo moto di calore in quei giorni- E poi non avranno altro nella vita da fare?

Meimi- Abbiamo ucciso i suoi figli…

Raye- Ci credono morti- Ribadì- Sinceramente.. non penso ci sia più nulla per cui vale la pena preoccuparsi.. ovvio, questa sensazione rimarrà un po’ addosso a tutti per qualche tempo ma…- Sospirò- Ian sa recitare perfettamente e ricordiamoci che ora è lui il vero capo della famiglia. Avrà preso tutte le precauzioni del caso.

Enie annuì e alcune gocce le caddero sulla giacchetta bianca- Ci proteggerà. Non dovete temere nulla, mai

Hakkai- Quindi è.. tutto finito

Gojyo- Già

Goku- Era l’ora!

Sanzo si alzò e senza dire una parola si allontanò dalla stanza.

Gojyo- Per quanto pensi ci farà restare qui il boss?- Chiese con un mezzo ghigno

Hakkai scrollò le spalle- Per tutto il tempo che vorremmo immagino. Per una volta ho proprio bisogno di prendermela comoda!- Si sgranchì le gambe, allungandole.

Meimi- Quindi.. abbiamo del tempo…..- I suoi occhi vagarono per la stanza.

Hakkai- Si.. direi che ora abbiamo tutto il tempo che vorremo

 

 

*

 

 

Andò avanti e indietro per la stanza, ormai erano ore che non faceva altro. Proprio non riusciva a fermarsi, era come se le sue gambe non volessero darle tregua. Il suo cuore batteva a un ritmo sfrenato e ogni decisione o pensiero che formulava le sembrava immediatamente quello sbagliato. Si guardò più volte allo specchio tentando di formulare ipotesi coerenti ma più si sforzava più la testa le doleva.

Mentre si mordicchiava le unghie con indolenza il rumore della grandine picchiettava sulle finestre.

E alla fine, il tuono più forte mai udito in quella nottata, sembrò come darle coraggio.
Doveva farlo.

Non c’era altra soluzione.

Forse, in quel modo, il suo cuore avrebbe trovato pace. Quella pace che sembrava mancarle da quando aveva memoria.

Afferrò uno scialle e si precipitò fuori nel corridoio, non badando ai piedi scalzi, ogni suo rumore era coperto dal temporale.
Fece gli scalini due a due. Arrivata davanti alla stanza lesse il numero più e più volte. Si accorse che le tremavano le mani solo quando ne allungò una per bussare.

Serrò le palpebre e respirò profondamente ripetendosi che era la decisione giusta.

E infine bussò

…..

Lui tardò ad arrivare e le aprì grondante d’acqua- Oh.. - Si sforzò di sorriderle- Cosa ci fai sveglia a quest’ora? Sono quasi le tre

Mei- Scusa- Balbettò- Non ho.. guardato l’ora… però non stavi dormendo, no?

Ridacchiò- Più o meno.. mi sono addormentato dentro la vasca… ho provato dei sali alle rose, buonissimi…. Ma avevi bisogno?

Esitò- Si.. posso entrare?

Alzò un sopracciglio- Non riesci a dormire e vuoi fare una partita a carte?- Si scostò dalla porta.
Lei si voltò e girò la chiave.

Raye la osservò perplesso- Mi stai rapendo nella mia stessa camera?- Rise di gusto
Lei allungò una mano e gli toccò il viso, che si irrigidì di colpo.
Il ragazzo si scostò- Meglio se mi vado a dare un’asciugata o mi prenderà un accidente.

Lei si sistemò su una delle due poltrone accanto al caminetto e l’aspettò solo per pochi minuti.
Raye tornò con un sorriso stampato in faccia e si buttò subito nella ricerca delle carte da gioco- Non ho ancora disfatto la borsa.. chissà dove sono..

Lei si alzò e lo trattenne. Gli alzò cautamente la maglietta e sfiorò la cicatrice- Io.. mi sono chiesta per tutto questo tempo….- Cercò i suoi occhi- Perché?

Si allontanò bruscamente e le diede le spalle- Perché è stato istintivo

Mei- Appunto… istintivo… ricordati questa parola perché fra poco ti aiuterà

Raye- Come?- Si rivoltò, fissandola freddamente

Lei non si scompose- Cosa credi? Che non ricordo più i tuoi piani di continuare il tuo viaggio da solo? Ti ho sentito prima che parlavi con Enie… farai passare qualche giorno, forse, e poi sparirai come sei arrivato

Raye- Non sono ‘arrivato’ per mia volontà.. ma grazie a un pugno- Si massaggiò la guancia al ricordo- Non mi sarei mai fermato con voi

Mei- E a quest’ora saremmo tutti morti probabilmente

Scrollò le spalle- Non credo, non sono così importante per nessuno di voi

Mei- Per me si

Parole uscite di getto, assolutamente non pensate.

La stanza calò nel silenzio.

Lei fece qualche passo verso di lui- Io voglio venire con te, Raye- Quando lo vide sgranare gli occhi continuò- Ricordi l’istinto di prima? Ecco.. il mio istinto non mi permette di starti lontana. Il solo pensiero mi fa male, qui- Si indicò il petto- Ed è una cosa che mi innervosisce, credimi

Raye si stropicciò gli occhi- Tu non sai…

Mei- Sai. Credo che quel Sato fosse un gran cretino e non avesse capito che il punto debole della tua ‘arte’ è un altro. Che i ricordi vengono cancellati, si, ma l’istinto rimane. Puoi dirmi tutto ciò che vuoi ora- Lo prevenne- ma io non riesco a staccarti gli occhi di dosso da quando ti ho visto. Quando sei caduto davanti a me mi sono sentita morire. Morire, capito?!! .. con te mi sento debole, vulnerabile… diversa.. un po’ la stessa sensazione che provo con Enie… ricordi latenti forse….

Raye- Straparli

Mei- No. Ti sto solo dicendo che non mi importa quanto andrai lontano o quanto velocemente fuggirai. Io ti seguirò, e ti troverò dovunque andrai.. perché me lo dice l’istinto, tutto qui

Raye- BASTA!- Urlò senza ragione- Basta.. stai sparando un mucchio di stronzate…- Si portò una mano alla bocca- Io non ti voglio con me… e non mi lascerò seguire da una cretina qualsiasi

Mei- Di cosa hai paura?

Raye- Vattene.. esci da questa stanza, subito!

Mei- NO!- Tuonò- No…. Non senza i miei ricordi

La fissò, instabile- Ah.. è questo che vuoi ora?………….Tu mi hai chiesto di cancellarti la memoria. Che non potevi più vivere così. E ora cosa vuoi? Cos’altro vuoi ancora? …. Io non ti ridarò ciò che vuoi

Mei- Perché te l’ho chiesto io? Beh, ora ti sto dicendo il contrario!

Raye- Non mi interessa

Mei- E a me non interessa ciò che mi stai dicendo tu! Io rivoglio ciò che è mio.. perché non penso avrei mai voluto dimenticart….- Si fermò

Lui era in lacrime, stava piangendo disperatamente- Vai via… mi hai già distrutto una volta.. non posso permetterti di farlo ancora… Vai Keitel, vai

Lei gli afferrò una mano- Io non ti abbandonerò.. perché qualsiasi cosa sia successa in passato io ho visto la persona splendida che sei ora… io non riesco a starti lontana- Piangeva anche lei- Scusami… io non ci riesco.. chiedo scusa….

Entrambi si accasciarono al suolo, continuando a versare lacrime.
Raye- Io… potrei ma… se… tu non vorrai… io me li riprenderò…

Lei strinse le nocche- Io li vorrò, sicuramente… non ho paura, ora non ne ho …

Raye- Keitel…è difficile…

Si chinò su se stessa- Per favore.. ho bisogno di ricordare.. sto impazzendo.. ho bisogno di ricordare chi sei… ho bisogno di sapere perché il mio cuore batte così con te… ho bisogno di vedere il volto della persona che amo… riconoscerlo… ti prego…

Lui le alzò il viso. Si fissarono qualche istante- Keitel, scusami… …… io.. non ho mai smesso di amarti………… scusami

….

Fu come essere investiti da una leggera pioggerellina. Lentamente immagini confuse prendevano forma con delicatezza nella sua mente. Ricordi. Sensazioni.

Improvvisamente quelle immagini si fecero più forti, più nitide e fu investita da una valanga ghiacciata d’informazioni. Sentì bruciare la mente, il petto. Tutto le bruciava. Piccoli aghi le pungevano gli occhi per formare nuove forme, nuove trame.

“Oh.. tu sei quella nuova??? Spero diventeremo amici!”

”Buongiorno dolce amore”..un sorriso

 

“Ti amo”

 

“Keitel”

Due occhi color verde acqua…intensi.. una voce calda, che pronunciava solo il suo nome con così tanta dolcezza.

 

“Basta, sono stufa di questa cazzo di vita”.. un vaso infranto

 

“Voglio andarmene, mi faccio schifo”.. pianto.. lacrime…

 

“Ho un lavoro per te Keitel, sarà facile come gli altri tranquilla”

 

“Enie, devo andarmene… devo farlo per lui… lo uccideranno se non mi faccio togliere la memoria”

 

“Enie.. io lo amo.. lo devo proteggere.. sopra ogni cosa… non piangere”

 

“…. Chiudiamola qui Raye. Toglimi la memoria e facciamola finita. Finiamo tutto. Non ne ho più voglia. Per me è solo una liberazione”

 

*…. Ti amo*

 

 

 

……

Quando riprese coscienza di se lo avvertì piangere, singhiozzare.

Alzò il viso e scoprì di vederlo offuscato, anche lei stava piangendo.

Allungò una mano e iniziò a dargli pugnetti sulla spalla- Stupido…… stupido…..

Continuò e continuò ancora colpendolo sempre più forte- Stupido… sei un grandissimo stupido….. come hai potuto….- singhiozzava.

Lo colpì così forte da scaraventarlo a terra. Lei rotolò sopra di lui continuando a colpirlo- Idiota… sei un cretino assoluto…. Come hai potuto pensare che io… che non ti amassi più…. Razza di cretino…….. stupido….

Si chinò poggiando la testa sulla spalla di lui- Sato ti voleva uccidere. Ho dovuto farmi togliere la memoria.. ho avuto paura… io… non sapevo come proteggere la cosa a me più cara…… sei uno stupido…..

Lui l’afferrò per le spalle- Sato cosa…

Ma lei lo baciò, con foga. Era un bacio disperato, appassionato. Si staccarono e si abbracciarono togliendosi il respiro.

Kei- Io… ti amo Raye… nemmeno il tuo dono mi ha tolto questo amore…. Cavolo.. cosa stavo per perdere…- Gli baciò una guancia- Ti stavo per perdere e tu mi avresti lasciato qui

Raye- Io dovevo Kei…dovevo.. pensavo…

Lo baciò nuovamente e sprofondò il viso nel suo collo- Quanto mi mancava il tuo odore… il tuo calore….oddio… eri tu… eri tu che cercavo.. ogni giorno… il mio tassello mancante… Raye…..

Lui la strinse più forte non smettendo un attimo di piangere- Amore… amore mio… mio…

Kei- Si tuo.. per sempre amore… sempre capito?!

Le asciugò le lacrime- Non ti lascerò mai più, lo giuro… mai… ti amo

Poggiarono le fronti l’una con l’altra- Anche io ti amo… più di ogni mio ricordo… con ogni mia fibra.. per quanto e oltre mi sarà concesso di vivere

Sorrisero fra le lacrime. Si erano ritrovati. Un sogno insperato.

Quella sera caddero mille e più lacrime.

E per sempre ne sarebbero cadute… ma per loro, solamente di gioia

 

 

*

 

 

 

Aprì gli occhi svogliatamente per incontrare due nocciole un tempo radiose e vitali e ora spente.

Cercò la sua mano ma fu lei la prima a trovarla- Come ti senti?- Gli domandò con dolcezza

Scosse il capo lentamente, prendendo coscienza uno a uno dei suo muscoli- Ho avuto la febbre?

Annuì- Alta.. ma ti è passata questa mattina.. penso fosse solo stanchezza.. ma ciò che penso io è inutile e irrilevante. Per quanto ne so potrebbe essere una conseguenza della…- Bloccò la sua frase e lasciò andare la sua mano allontanandosi dal letto.

Lui si alzò a fatica, tenendosi la testa e riacquistando gradualmente lucidità-Vieni qui- Ordinò.
Girò su se stessa e tentennò sul posto. Aveva gli occhi gonfi e lucidi. Si avvicinò a piccoli passi- Dobbiamo fare qualcosa. Non riesco a pensare che…- Alzò gli occhi per fermare le lacrime- Non è un argomento che possiamo evitare a lungo, sai?- Insistette- Stando fermi non otterremmo nulla

Lo vide ridacchiare e afferrarle fiaccamente una mano- Argomento? Io ne vedo solo uno- La avvicinò a sé e con timore posò un orecchio sul ventre.

Lei si scostò malamente lasciandolo perplesso- Sanzo…. Sanzo non…

La guardò spaventato- Cosa?- Cercò di scattare in piedi ma barcollando tornò a sedersi- Non dirmi che… è successo qualcosa…

Inclinò la testa da un lato e si sedette vicino a lui- Pensavo avessi capito… ero nel panico, stava per ucciderti io.. ero disperata.. non sapevo cosa fare..

Sanzo- Che intendi dire?

Si morse un labbro- Ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente- Disse borbottando

Gli occhi del bonzo si spalancarono.

Yuu- Pensavo avessi capito! Ho detto apposta ‘due mesi’ perché.. la nostra.. prima volta non è nemmeno stata un mese fa…

Sanzo- Oh… giusto…….- Rifletté

Yuu- Scusa…- Gli accarezzò i capelli- Scusa non pensavo avessi frainteso… però.. è una cosa momentanea.. quando vorremmo noi..

Questa volta si alzò senza barcollare- Non dire stupidaggini. Io non voglio marmocchi al seguito.

Yuu- Non ne vuoi o pensi che non ne potrai avere?

Colpito. Affondato.

Sanzo- Sono un bonzo. Non dovrei nemmeno aver alcun tipo di rapporto con nessuna. E poi figuriamoci dei mostriciattoli urlanti che mi girano intorno come delle scimmie, tsk!

Gli si avvicinò, cingendogli la schiena- Tu.. non hai più difese con me.. mi dispiace toglierti questa illusione, ma penso di riuscire a comprenderti ora… e penso di aver capito che tu non vedi…..- Tentennò stringendolo più forte- Ma cerca di capire me ora! Non posso assolutamente lasciarti morire così.. senza dire nulla a nessuno… vederti appassire giorno per giorno.. e poi- Si staccò- Pensi che gli altri non se ne accorgeranno mai? Non sono stupidi

Sanzo- Non è un mio problema

Si stropicciò gli occhi.

Lui sospirò- Vado a farmi una doccia

Quasi si gettò nel bagno richiudendosi con gran fracasso la porta alle spalle.

Aveva ragione lei. I suoi compagni non era degli idioti, se ne sarebbero accorti presto o tardi. E lui.. lui che cosa avrebbe fatto? Che cosa doveva fare? Cercare una qualche cura inesistente oppure…

Ma la cosa che più lo fece deteriorare era il pensiero che per un attimo lo aveva sfiorato.. un piccolo esserino che cresceva dentro la donna che amava. Ne era stato felice. Per la prima volta aveva provato un picco di felicità inimmaginabile.

In cuor suo aveva così sperato di lasciare un piccolo pezzo di se stesso in quello sporco mondo…

Ma quando quell’illusione era finita aveva compreso bene la globalità. Chi avrebbe protetto la sua donna e suo figlio da tutta la gente schifosa che viveva nel Toghenkiò? Sarebbe stato davvero capace di lasciarla da sola alla ricerca disperata di qualcuno che potesse prendersi cura di lei?… e voleva davvero fosse qualcun altro a farlo?

Risposta ovvia. No. .. era ragionevolmente egoista, troppo per pensare certe cose.
Si lasciò cadere fino a toccare il pavimento gelido portandosi le mani sugli occhi.

Non pianse, non sarebbe caduto così in basso.

Però lasciò che una disperazione lontana e mai assopita lo invadesse… completamente

 

 

*

 

 

Camminava per il lungo corridoio a passo lento ma deciso, il giubbino aperto lasciava danzarle intorno le frange nere. Scese le scale aggiustandosi i capelli una sola volta, il suo volto era sorridente.

Entrò nel salotto senza esitazioni per poi fermarsi e portarsi una mano su un fianco e sbuffare- Enie, che diamine hai fatto ai tuoi capelli?

La ragazza si voltò masticando qualcosa di incomprensibile e borbotto qualcosa.

Gojyo- Sta dicendo che così sarà più irriconoscibile- Le accarezzò i capelli mossi che ora le arrivavano a malapena ai lobi- Io la trovo comunque parecchio sexy..

La giovane avanzò- Commento prettamente inutile ma molto da te… So che la proteggerai meglio di chiunque altro. E se non lo farai ti troverò in capo al mondo e ti ammazzerò con le mie stesse mani. E bada bene che ne sono capace.

Sanzo alzò appena gli occhi stanchi dal giornale per piantarli in quelli verde oliva e ora lucenti di lei- Che hai da guardare bonzo? Come non mi avessi mai vista

Hakkai- In effetti.. qualcosa di strano l’hai…- Commentò

Yuu- Si- La indicò- Stai sorridendo!!!

Ridacchiò- Che spiritosa- Le fece il verso- Cercavo Goku..- Si guardò intorno

Gojyo- La scimmia è voluta uscire in preda a una crisi di ‘dove cavolo sono i nemici che dovrebbero attaccarci, perché non si fanno vedere’… astinenza si chiama penso

Si grattò il naso- Oh… beh, allora direi che lo dirò prima a voi

Enie si alzò di scatto, allontanandosi dalla dolce presa del mezzo demone- Che succede??

Lei la zittì con un dito- Calmati ragazzina, sei sempre troppo agitata tu

Senza pensarci un secondo di più Enie le saltò al collo scoppiando a piangere- Keitel….. sei Keitel… non ci credo… che …..

Lei gli accarezzò dolcemente i capelli baciandoglieli- Come mi mancava il tuo profumo Enni…

Yuu- Come?… vuol dire che…- Si portò le mani alla bocca.

Keitel scostò una piagnucolosa Enie- Si.. Raye mi ha ridato la memoria.. sono io che gliel’ho chiesto in realtà- Precisò- E non sono pentita- Guardò verso la ragazza che stava ancora stringendo- …. Anzi, ti devo ringraziare En.. non gli hai detto di Sato…

Enie- Non volevi… non sai quanto è stato dolorose Kei… troppo…

Le posò un bacio sulla fronte- E’ tutto finito ora.. tutto… Ian è un uomo d’onore.. rispetterà tutte le parole date, ci proteggerà… penso di essere viva anche grazie a lui …- Alzò gli occhi al cielo.

Il rosso si alzò- Beh.. allora direi che dobbiamo ripresentarci…- Allungò una mano- Piacere, Sha Gojyo

Lei ricambiò la stretta- Keitel Hitai, molto lieta..

Enie continuava a piangere mentre tutti a turno si ripresentavano-…. Ma Raye dov’è?

Fece spallucce e si sedette accanto a Yuu- Sta … preparando le valigie…- All’espressione stranita di lei continuò- Vogliamo partire, stasera stessa… abbiamo perso fin troppo tempo della nostra vita…

Enie- Ma… voi .. non- Guardò Gojyo e poi Hakkai

Quest’ultimo sorrise- Staremo un po’ stretti forse ma con noi c’è sempre posto

Scosse la testa- Lo so, e vi ringrazio. Siete stati i migliori compagni che potessi mai anche solo immaginare.. sopra ogni aspettativa… tutti- Volse lievemente lo sguardo verso Yuu- Ma vorrei trovare il mio personale spazio, capite? Con voi non ci riuscirei… e vorrei trovarlo insieme alla persona che amo…

Gojyo bloccò le parole di Enie- Più che giusto! Sai, mi piace molto di più questa Keitel!

Lei chinò la testa in segno di ringraziamento- Però… vorrei parlare con Goku prima di partire…- Si alzò- Vado a cercar- Non finì la frase che lo vide entrare nella locanda e sfrecciare al piano di sopra- Ultimamente è sempre di corsa- Mormorò divertita- Vabbè, lo raggiungo… ci vediamo per cena gente, almeno quella viviamola insieme

Non ascoltò alcun commentò della sua migliore amica e corse dietro al demone.

Bussò parecchie volte alla porta della sua stanza e attese. Le aprì un Goku tutto trafelato e accaldato- Mei… entra entra

Kei- Non aspettavi me eh?

Si tolse il giubbotto che Yuumei gli aveva regalato qualche tempo prima- Veramente non aspettavo nessuno.. mi avete visto salire?

Kei- Sono tutti nella salotto… ma non è per questo che sono venuta qui..- Si avvicinò prendendogli le mani- Guardami Goku… guardami.. un attimo solo.. solo me….

Lui prese fiato e si tuffò nei suoi occhi, ma quell’attimo bastò- …. Raye ha…

Annuì e l’abbracciò, forte- Scusami… in questi momenti provo sentimenti contrastanti… sono felice, da morire.. ho trovato i miei ricordi, i sentimenti che pensavo persi, la persona che amo.. tutto troppo in fretta… e ho paura.. una paura mista a una gioia folle…

Lui ricambiò la stretta, titubante- Keitel…- Pronunciò in soffio- e…. Meimi?

Si staccò- Lei è qui… sono sempre io Goku… diamine.. è questa la parte più triste… ho pensato molto a te questa notte- Chiuse gli occhi- A quanto ti avrei ferito ma….- Buttò lo sguardo su un sacchetto pieno di succhi di frutta- Ma alla fine ho capito che non sono io la persona che ami, Goku… io sono la persona, come lo sei tu per me, che hai trovato in un momento di difficoltà… sei il migliore amico e sostegno che io abbia mai avuto… ci sei sempre stato e non lo dimenticherò mai.. ti porterò sempre con me….. ma tu non mi amavi, non l’hai mai fatto… l’hai capito anche tu ormai..

Goku- Tu.. lo sapevi?- Vedendola annuire le prese una mano- E non ti senti usata?

Scosse la testa- No.. perché eri tu a non saperlo… e comunque anche io ti ho ‘usato’ allora… la verità è che ci siamo stati vicini… è una cosa bellissima..- Avvicinò i loro visi e gli baciò la guancia- Tu devi stare con la persona che ami… devi dirglielo… seriamente e immensamente… solo così potrai essere completo

Goku- Ti senti così ora?

Kei- Si….. però mi mancherai.. molto..

Sorrise- Anche tu!!- La strinse forte-.. che farete ora?

Kei- Non lo so ma.. un modo per tenermi in contatto con voi lo troveremo…

Goku- Vai e trova la tua strada Keitel…

Sorrise- Anche tu scimmietta! E grazie..- Si staccò mentre lui cercò il suo viso per asciugarle le lacrime.

Goku- Sai.. ti preferisco ora… sei più.. vera

Kei- Grazie… ti voglio bene Goku… da morire…

Goku- Anche io… sempre…

Fece i passi a ritroso e uscì velocemente dalla stanza.
Lui restò per qualche istante fermo, immobile. Si mosse poi lentamente verso il sacchetto buttato per terra.. era giunto il momento di fare ciò che aveva evitato per mesi

 

 

*

 

 

La cena fu lunga e piacevole, scherzarono e parlottarono animatamente. Un clima tranquillo e sereno.

Molto diverso dalla partenza di Raye e Keitel. I due giovani salutarono velocemente uno per uno per poi disperdersi nella notte. Un addio che aveva l’aria di un lontano arrivederci, breve e indolore.

Enie ne uscì stranamente sollevata. Aveva ritrovato un’amica insperata e progettava nuove e strane avventure col suo nuovo gruppo. Mentre salivano le scale tutti chiacchieravano ancora sui nuovi posti che avrebbe visto.. tutti tranne Yuu che con una scusa casuale era rimasta nel salotto.

Sorseggiò lentamente il tè ormai diventato freddo. Gli occhi fissi sul fuoco nel caminetto che ormai si stava spegnendo. Come la vita del suo uomo.

Posò la tazza evitando per un soffio di farla cadere sul pavimento. Si alzò, insicura. Che avrebbe fatto? Non poteva continuare a viaggiare come nulla fosse… ma era pur sempre la scelta di lui..

Si grattò il capo tentando di trovare un senso a tutta l’angoscia che sentiva.

Goku- Oh sei qui- Esclamò raggiante nel vederla.
Lei si tirò un sorriso sulle labbra- Si… e sai a cosa pensavo? Che hai preso davvero bene la partenza di Me… Keitel- Si corresse- Sicuro di stare bene?- Domandò dispiaciuta.

Lui le regalò un bellissimo sorriso- Sei splendida… riesci sempre a preoccuparti degli altri anche quando stai male tu..

Yuu- Sto male?

Goku- Beh..- Tentennò- Tuo fratello…

Yuu- Oh- Sembrò ricordarsi dell’altra cosa importante che aveva faticosamente cercato di sotterrare

Mosse le mani- Scusami, non volevo ricordartelo.. solo non fa bene tenersi tutto dentro… me lo hai insegnato proprio tu… ricordi?

Yuu- Veramente te l’ha insegnato ‘Mei’

Scosse il capo- Yuu.. Mei.. sei sempre tu.. c’è voluto un po’ per capirlo… e alla fine me ne scuso immensamente… sono stato un completo imbecille

Lei sgranò gli occhi per poi sorridere- Per fortuna te ne sei accorto! Comunque imbecille è dire poco!- Rilassò le spalle

Goku- Una stupida, stupidissima scimmia!

Yuu- Giusto! Ah ah…- Ridacchiò- Perché è così facile ridere con te? Hai un dono portentoso, viandante!

Il cuore di Goku si fermò un attimo e lui lo riacchiappò appena in tempo- … tieni! Ti ho portato questi!- Allungò un sacchetto- So quanto ami i tuoi succhi… pensavo di vederti sorridere ma la mia faccia da scimmia sembra sortire lo stesso effetto!

Yuu- Ahahah! Dovrebbe sentirti Gojyo! Sei impagabile quando ti dai della scimmia da solo!

Basta. Quel sentimento stava per scoppiargli nel petto. Doveva dirglielo- .. sei tu che sei impagabile

Silenzio. Ma non si lasciò intimorire

Goku- Anche girassi l’intero Toghenkiò non troverei mai una persona che mi sappia capire così… che mi faccia stare bene.. io…. io sono innamorato di te- Esplose- Lo sono da sempre… dal primo momento che ti ho visto su quella collinetta… dalla prima volta che ti ho baciato…. Quando ti guardo sento ancora quell’esplosione di gioia di quando correvo sul monte per strappare minuti al destino…… io… non voglio più lasciare andare la tua mano.. non voglio più passare un solo minuto da viandante… vorrei solo stare con te, Yuumei.. ti amo…- Le prese la mano e la strinse calorosamente.
Lei lo guardava con occhi sgranati. Il viso colorito in maniera innaturale. Quando non avvertì più la sua voce sentì le gambe tremarle. … per quanto tempo aveva sperato di sentire anche una sola di quelle parole che ora le erano piovute addosso come una bufera di neve… per quanti notti lo aveva visto apparire nei suoi sogni che le tendeva la mano, proprio come in quel momento… per quanto aveva voluto gridare lei il suo amore, per quanto non era stata ascoltata….. ecco. Ora era il suo momento. Yuu poteva lasciarsi andare tra le braccia del suo primo amore, come nemmeno in un suo lontano desiderio aveva mai immaginato.

Si.

Peccato che fosse troppo tardi.

Ritrasse gentilmente la mano- Goku… avrai notato che io e Sanzo…- La sua voce era bassa

Il ragazzo avvampò- …..s….- Non riusciva a parlare.
Yuu- E sinceramente mi sembra anche fuori luogo questa tua.. cos’è? Dichiarazione? .. scusami se sono brusca ma… non credo sia carino nei confronti del tuo migliore amico

Goku- Non pensi che lo sappia?…. non riuscivo però più a stare così… io ti amo Yuum…

Lo zittì- Per favore, non aggiungere altro.. Io cercherò di dimenticare ciò che mi hai detto stasera… e dovresti farlo anche tu… per il bene di tutti…. Ok?- Accennò un sorriso e gli batté una mano sulla spalla- Vado su ora eh….

Corse via, non voltandosi, non accorgendosi minimamente della persona che era immobile ai piedi della scala.

“Da questa finestra si vedono le stelle, lontane, troppo. Lontane come te. Non sei arrivata, non sei venuta da me. E nell’unico attimo che pensavo di averti afferrato, ti ho persa. Colpa mia, sicuramente, ma il risultato rimane invariato. Ho impiegato troppo tempo per comprendere che l’unica che volevo eri tu. E ora, sono rimasto con questo bicchiere di succo di frutta, il tuo preferito, in mano. Solo.”

 

Goku serrò i pugni sul sacchetto e strinse forte i denti. Come aveva potuto essere così stupido? Doveva riprendersela tempo prima… perché era stato tanto ottuso e cieco? Lei era chiaramente l’amore della sua vita..lo era forse sempre stata… come poteva ora….

Si voltò velocemente avvertendo dei passi dietro di lui. Era forse tornata?

E invece vide Sanzo, il suo sole, il suo mentore, la persona che l’aveva liberato da quella tremenda agonia donandogli un posto da poter chiamare casa.. l’unica persona che aveva sempre giurato di proteggere. … la persona che forse aveva più ferito a quel mondo…

Guardò i suoi occhi glaciali e solo in quel momento notò quanto fossero affaticati e stanchi. Lo vide scuotere lentamente la testa e un grugnito dipingersi sulla sua bocca.

E infine lo scorse voltarsi e salire fiaccamente le scale.

Non seppe mai come affiorò quella sensazione ma… in quel momento capì che era l’ultima volta che vedeva Genjo Sanzo Oshi

 

..

.

 

 

*

 

 

La mattina fece capolino troppo in fretta. Il sole stava sorgendo debolmente e più lentamente del solito.

Aprì gli occhi debolmente e mosse appena le labbra secche. Si era addormentata sulla poltrona e ora sentiva, oltre il gelo nelle ossa, tutta la schiena rigida.

Fece per alzarsi ma la pressione la sbatté per terra. Ancora confusa gattonò verso il bagno, allungandosi riuscì ad aprire il rubinetto. L’acqua gelida fece il resto.

Si rialzò ancora scossa ma con una nuova lucidità. Osservò stranita l’orologio rosa che aveva poggiato accanto allo spazzolino usa e getta. Cinque e mezza. Ecco perché non sentiva alcun rumore attorno a lei.

Con sonnolenza si chiese come aveva potuto passare la nottata su una poltrona anziché vicino al suo uomo. Non se ne curò più di tanto. Si aggiustò appena i capelli per poi cercare una felpa più pesante fra la sua roba. Se la gettò sulle spalle e sgattaiolò sul ballatoio come un gatto in una fuga silenziosa.

Non bussò nemmeno, entrò senza farsi annunciare.

Si trovò però più sveglia che mai. Era attesa.

Lasciò cadere la felpa fucsia sentendosi subito gelare le spalle, ma non ci diede peso. Si avvicinò lentamente a lui, scuotendo la testa. La stanza era in perfetto ordine, ogni cosa al suo posto, valigia pronta- Che succede? … Hai deciso di partire?- Domandò con un sorriso forzato- L’hai detto ad Hakkai? Sarà ancora stanco poverino…

Lui non rispose, si limitò ad indicare il copriletto beije. Lei si avvicinò e afferrò la carta dorata che molte volte gli aveva visto usare. L’unica loro fonte di sostentamento- … Che…..- Ma la risposta le era fin troppo ovvia.

Sanzo non si mosse dalla sua posizione, le braccia conserte, il volto una maschera di freddezza- Vi servirà per continuare il viaggio- Disse infine, con inerzia

Yuu- Ma che…- Si gettò al collo, afferrandogli il bavero della camicia- Che cavolo dici?- Abbassò la voce- Vuoi andartene? E dove di grazia?

Sanzo- Non sono affari che ti riguardano

Yuu- Mi riguardano eccome, mio caro, dato che sei il mio uomo. Non ti lascerò certo andare così, razza di idiota!

Si passò una mano sulla faccia, era stanco- Non ti voglio con me. Ne ora. Ne mai

Yuu- Cazzate! Io ti seguirò anche zoppicando, anche se dovessi spararmi con la shureiju mille volte!

Sanzo- Yuumei- Il suono della sua voce risultò dolce- …. Io avrei dovuto lasciarti perdere tempo fa… - Scosse la testa- E’ stato un mio imperdonabile errore, l’ultimo, giuro, che commetterò in questa mia vita….

Lei si portò le mani sulla bocca.

Sospirò- … penso che avrei dovuto lasciarti ad Hakkai quando ancora potevo… lui ti ama sicuramente quanto me.. o forse no..

Yuu- Non sono una lettera! Non puoi spedirmi a chi vuoi! …. Non puoi lasciarmi così…

Sanzo- Però- Strinse i pugni- Mi odio terribilmente perché anche alla fine della mia stupida esistenza io non riesco a pensarti tra le braccia di nessun altro.. è una cosa che mi fa impazzire

Lei pianse, perdutamente, mentre si lanciò al suo collo. Lo strinse, forte. Un abbraccio infinito.

Sanzo- Io non posso darti niente. Niente. Nemmeno la vita

Yuu- Tu hai tutto ciò che mi serve, Sanzo.. tutto… se non ti seguo ora ne morirei prima io…- Si scostò appena- Se ti lascio andare ora, senza nemmeno tentare di seguirti non me lo perdonerò mai e poi mai

Serrò i denti e ricambiò, finalmente, l’abbraccio.

Restarono in quella posizione per parecchi minuti, scanditi solamente dai singhiozzi di lei.
Alla fine lui la allontanò- Vai a…- Si schiarì la voce- Vai a preparare i tuoi bagagli. Ma sbrigati

Annuì, decisa- Promettimi che non te ne andrai

Sanzo- Non posso farlo

Yuu- Promettilo

Lui la baciò e la spinse via- Vai. Subito.

Si alzò di corsa e si gettò fuori dalla stanza.
Ritornata nella sua non badò al baccano che poteva fare nell’operazione. Gettò tutte le sue cose nello zaino mentre molte, quelle superflue, le lasciò lì. Sicuramente Enie gliele avrebbe conservate con cura. Si infilò i vestiti più caldi e comodi che possedeva e le scarpe più consumate. Viaggiare senza un jeep, senza un supporto, ma soprattutto alla cieca la spaventava. Ma era la sua scelta, e lei doveva rispettarla.

Si mise al collo la borsetta e sollevò lo zaino fin troppo pesante. Da lì a poco tempo ne avrebbe dovuto portare due di zaini, ma questo non le pesava più di tanto.
Uscì titubante dalla stanza, non voltandosi nemmeno.

Avrebbe voluto salutare i suoi compagni di viaggio. Dire a tutti un grazie.. ma non aveva tutto quel tempo richiesto.

Arrivata sulla soglia della porta di Sanzo sentì un leggero brusio provenire dal suo interno, rimase in attesa.

Ne uscì pochi minuti dopo un bonzo traballante con una sacca sulle spalle.

Yuu- Vuoi che…

Lui scosse bruscamente il capo- Andiamo- Tuonò autoritario.
Si sistemò lo zaino e oltrepasso la stanza. Fece però ritorno sui suoi passi notando la sagoma nella stanza buia di un altro uomo.

Hakkai era voltato verso la finestra, nella sua mano pendeva l’harisen e la carta dorata, l’ultimo regalo che gli aveva voluto fare Sanzo. Il più prezioso.

Lei avrebbe voluto gridare di fermarlo ma non sarebbe stato opportuno. Almeno ora qualcuno era consapevole della loro improvvisa fuga, non sarebbero risultati dei semplici codardi agli occhi di tutti. Questo la rasserenò improvvisamente.

Corse dietro a Sanzo che era quasi alla porta della locanda e lo seguì con passo deciso.
A metà della piccola piazzetta dove ormai picchiava il sole non resistette. Si voltò, alla ricerca per l’ultima volta di un volto amico.

Hakkai era ancora immobile, il viso impassibile ma gli occhi stranamente gonfi. Con che coraggio stava affrontando anche lui la situazione? Come avrebbe dato la notizia della loro partenza la mattina stessa? Come sarebbe stato accolto?

Queste domande le frullarono troppo veloci nel cervello. Non avrebbe dovuto voltarsi.

Rimediò all’errore cacciandosi in gola i singhiozzi e alzando gli occhi verso l’alto in modo da fermare le lacrime.

Quella era la sua decisione, l’unica che in quel momento era sensata per lei.

L’unica che riusciva a dare un senso a tutto quel dolore.

Lei non avrebbe mai permesso che Sanzo morisse, non finché ci fosse stata anche una sola piccolissima speranza di salvarlo.

Non voleva vederlo spegnere sotto i suoi occhi, non glielo avrebbe mai permesso.

E lui, avendola vicino, avrebbe lottato il doppio. Se n’era andato per evitare questo dolore alle persone che amava, ai suoi compagni. Non sarebbe morto come un vigliacco davanti alla sua donna. Non era un comportamento da lui.

Alzò nuovamente gli occhi al cielo. Per fortuna quel giorno le nuvole sembravano del tutto scomparse.

….

Quali erano i suoi pensieri mentre seguiva decisa quel passo calcato e stanco? Nemmeno lei lo sapeva, forse. L’unica cosa che provava era una gran rabbia verso quel mondo ingiusto. Perché proprio lui? Con tutte le persone al mondo, perché proprio a lui?

Lei voleva seguirlo, ad ogni costo. Sapeva che se non l’avesse fatto non si sarebbe portato via solo un pezzetto dei suoi desideri, ma il suo intero cuore. Non aveva mai amato così tanto, così profondamente, inesorabilmente. Voleva lui, solo questo importava. Nemmeno il suo sguardo truce le avrebbe fatto cambiare idea. Se ce ne fosse stato il bisogno l’avrebbe zittito con un bacio. Uno di quelli belli, che solamente a lui sapeva dare così bene, così con trasporto.

 

 

 

 

 

E dopo..

 

 

 

nulla avrebbe avuto più importanza…

 

 

 

 

 

nemmeno la morte….

 

 

 

 

 

Incombente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PROLOGO

 

 

 

 

Quando soggiunsero al villaggio era mattino inoltrato. Il sole era alto nel cielo, particolarmente caldo. Il vento, quasi inesistente, regalava un piacevole fresco ristoratore.

La gente non si fermò al loro passaggio, come era successo la prima volta. Nessuna accoglienza particolareggiata, nessuno sguardo indagatore. Sembravano dei perfetti e impeccatibili turisti, forse anche grazie ai freschi vestiti e agli occhiali da sole che nascondevano il viso a dir poco particolare.
Quindi nessun ebbe da dir nulla quando presero il vialotto quasi nascosto, che conduceva a uno degli estremi della città.

La strada era afosa, come l’ultima volta che era stata percorsa. Il terriccio emanava calore. Ma a ogni passo il vento tirava sempre di più, muovendo dolcemente le foglie degli alberi secolari.
Arrivarono davanti alla villetta e si fermarono.

La familiare jeep era accatastata da un lato, sembrava immobile da tempo, mentre una nuova macchina lucente ergeva accanto al garage.

Si guardarono intorno in cerca di qualche presenza, non trovando nessuno decisero di suonare al campanello con su scritto ‘Taisho’

Attesero alcuni minuti per poi, finalmente, udire dei passi dall’altro lato.

Aprì un uomo dai capelli neri, lunghi e lisci, e gli occhi nocciola- Desiderate?- Chiese cordialmente

Gojyo si schiarì la voce- Cerchiamo Yuumei

-E di grazia, come mai?- Domandò titubante

Hakkai sorrise dolcemente- Siamo solo vecchi amici desiderosi di salutarla

Enie si sporse in avanti- E’ in casa?- Chiese irruente.

Goku la scostò- Scusi, è che abbiamo fatto un lungo viaggio per salutarla

Gli occhi dell’uomo si riempirono di comprensione. Si scostò dalla porta e fece cenno di accomodarsi- Prego. Andate pure in salotto- Indicò la nostalgica stanza- La vado a chiamare.
Goku tirò uno sguardo fugace alle scale dove tante volte l’aveva portata in braccio, mentre Enie cercò per tutta la casa delle foto, non trovandone si aggrappò al braccio del mezzo demone.
Dopo qualche minuto ritornò l’uomo- Scusatemi, non mi sono presentato. Il mio nome è Dan.. e penso di conoscere ognuno di voi come foste miei amici- Sorrise- Ho messo su il tè, Yuu dovrebbe arrivare a momenti..

Nuovamente uscì per poi tornare con dei biscotti fatti in casa e quattro tazze di tè

Hakkai- Non doveva disturbarsi

Dan- Nessun disturbo. Vi chiedo solo una cosa.. Cercate di non agitarla troppo, ve ne prego

Li lasciò nuovamente da soli, titubanti a quelle parole.
Gojyo si sfregò la barba incolta e chiuse gli occhi- Non so se abbiamo fatto bene a venire

Hakkai- Penso.. fosse necessario…

Goku serrò i pugni, non provava quella paura da molto tempo.
Yuu- Oh, ci siete davvero tutti e quattro- La sua voce suonò limpida e delicata.

Enie si portò le mani sulla bocca per poi alzarsi e correrle incontro. Accarezzò il viso dell’amica con gentilezza- Come ti sei fatta bella- Esclamò accarezzando i cortissimi capelli biondi, sorvolando sulle occhiaie dovute a chissà quale inconveniente, per poi soffermarsi sulla cosa principale.

Anche Gojyo si alzò e la baciò sulla testa.

Yuu- Scusate la scortesia ma ho proprio bisogno di sedermi

Sia Enie che Gojyo tornarono a sedersi mentre Dan si disponeva come un custode dietro di lei, dopo averla aiutata a sedersi.

Goku- E’.. bella grande- Disse solo, con stupidità

Lei rise- Direi di si.. sono al nono mese… ormai ci siamo quasi- Si accarezzò con dolcezza la pancia rigonfia.

Hakkai- E’ una bella sorpresa… ne hai altri?

Scosse la testa- No. È il primo, o prima non so.. non ho voluto saperlo… per questo sono un tantino agitata

Gojyo- E quel selvatico di tuo fratello? Come mai non ti gira intorno come al solito?

Yuu- Abbiamo allargato i nostri possedimenti creando un campo coltivato, Kyoya lavora lì, e lo preferisce di gran lunga ai viaggi d’affari di Fryon.. dovreste averlo visto il campo, prende tutta la collina soprastante

Goku- Si.. abbiamo notato..

Yuu- Ma raccontatemi di voi! Sono ormai cinque anni che non ci vediamo! Chissà quante avventure avrete vissuto

Gojyo- Non emozionanti come credi tu.. diciamo che ci siamo dati parecchio alla macchia

Goku- Sempre cercando di fermare ogni demone che ci veniva a tiro!

Enie- Abbiamo visto posti magnifici! Assaggiato cose buonissimi e- Racconto energicamente alcune vicissitudini godute contornandole di eloquente gesti delle mani-  .. ma io sono di parte, non avendo mai fatto nulla di nuovo nella mia vita

Yuu- Ti trovo bene infatti, sembri rinata .. e ne sono felice, te lo meritavi!

Enie arrossì e strinse la mano di Gojyo.

Yuu- E di Raye e Keitel? Avete notizie?

Enie- Oh si!- Esclamò radiosa- Li abbiamo ritrovati dopo un paio di anni direi- Cercò conferme tra gli altri- Si sono stabiliti in un villaggio a sud di qui.. non dista poi nemmeno più di tanto.. sono riusciti a farsi una vita più che normale, dovresti vedere quanto è cambiata Keitel, ora è una perfetta donnina di casa

Hakkai- E Raye si guadagna soldi in modo onesto… un passo avanti per tutti

Goku- Qui gli unici che non vogliono cambiare siamo noi, missà

Enie- Sai che…- Si fermò incerta- … sai che mio fratello Ian se n’è andato?

La ragazza allargò gli occhi- Davvero??

Annuì- Ora il comando non so a chi è andato.. ma dopo la morte di mio padre, l’anno scorso, la famiglia Krafenberg ha subito un netto declino… direi che possiamo stare tutti più tranquilli…

Yuu tirò un sospiro di sollievo- ..meno male…

Gojyo- Abbiamo deciso di cercarti anche per tranquillizzarti.. è un bel peso tolto per tutti direi….. anche se… non pensavamo di trovarti qui

Yuu chiuse gli occhi- Sono tornata a casa quasi subito e ho capito che il mio posto era qui. Non sono adatta a una vita come la vostra.. ho sentito il bisogno di stare vicino alle persone che amo.. alla mia famiglia, insomma

Dan- Vado a prendere degli altri biscotti- Afferrò il vassoio vuoto e uscì velocemente dalla stanza.

Calò per un attimo il silenzio.
Hakkai- Yuu…. avremmo un sacco di cose da dire noi, quanto te immagino… ma sai cosa ci preme sapere, vero?

Lei rimase in silenzio, abbassò istintivamente gli occhi, socchiudendoli.

Goku- Infatti.. come mai non è qui con te?- Si guardò intorno come potesse sbucare da un momento all’altro dalle pareti- E’ forse andato a fare dei lavori per qualche tempio?- La sua voce si affievolì appena.
Dan- Ecco a voi- Sbucò nella stanza posando, quasi lanciando, i biscotti sul tavolino, per poi portarsi dietro alla ragazza che cercò subito la sua mano. Si acucciò e le baciò i capelli- Diglielo

Gojyo stritolò la mano della sua donna mentre Hakkai si allungò per posare la sua tazza di tè.

Goku- Dirci cosa? …Dov’è Sanzo? Dove…. Ma scusa.. non è…- Le indicò la pancia che subito lei si tocco.
Gojyo- Per favore Yuu…

Lei strinse gli occhi ricercando le parole giuste- …. Ho dato fondo a ogni mio risparmio per cercare una cura.. adatta …. Ma la malattia avanzava troppo rapidamente.. lui si stava lasciando andare…- Si sfregò gli occhi mentre Dan si chinò su di lei per tranquillizzarla- … non c’era alcuna medicina esistente che potesse salvarlo…. .. come dicevano i libri solo un trapianto… ma c’era un unico centro che poteva fare questa operazione e… ci volevano troppi soldi…. E troppi giorni di cammino…..

Iniziò a respirare affannosamente.

Dan- Basta così….

Hakkai- E il bambino?

Lei alzò gli occhi, pieni di lacrime. Afferrò la mano dell’uomo dietro di lei- E’ lui- Disse semplicemente- E’ mio marito

Solo in quel momento notarono all’anulare di lei una fede dorata con un’incisione esterna illeggibile.

Enie tirò su col naso e afferrò un biscotto portandoselo velocemente in bocca, per evitare ai singhiozzi di prendere il sopravvento.

Goku restò immobile, ad osservare la donna che ancora oggi era nei suoi pensieri, ma la sua mente vagava lontana.
Il suo sole. L’uomo che lo aveva allevato e protetto… non c’era più

E lui non aveva non solo potuto far nulla per lui.. ma non era nemmeno riuscito a salutarlo adeguatamente. Si era spento lontano da lui… con un ricordo della sua scimmietta offuscata dal rancore. Si sentì morire. Voleva morire in quell’istante.

Aveva sperato fino all’ultimo di ritrovarlo, di potersi chiarire, scusare. Ora anche questa ultima possibilità gli era stata tolta, negata per sempre.
Sanzo non ce l’aveva fatta.
Dan- Vi chiedo cortesemente di andarvene.. Yuumei ha bisogno di riposo e la vostra presenza non fa che agitarla. Mi scuso per la totale scortesia ma non posso darvi ospitalità per la notte

Hakkai- Certo, alloggeremo in città, domani toglieremo il disturbo

Yuu- Non..

Hakkai- Tranquilla Yuu, però magari mandaci notizie del tuo bambino in questo posto- Frugò in tasca e le diede un fogliettino- Keitel ce le comunicherà in qualche modo.. e noi ne saremo veramente felici

Yuu- Dan.. per favore..

L’uomo li guardò torvò e in quell’istante ricordò chiaramente un altro sguardo, per poi allontanarsi dalla stanza.
Hakkai l’abbracciò dolcemente- Ti prego, facci avere tue notizie. Solo questo… non ti disturberemo più..

Gojyo le accarezzò i capelli- Enie ha ragione, sei splendida..- Le asciugò le lacrime- E sei la più forte di tutti noi. Sei stata la migliore compagnia di viaggio che abbia mai avuto e mi preoccuperò sempre per te, sappilo

Annuì e si lasciò baciare la fronte.

Enie l’abbracciò con più forza del necessario, ma la lasciò fare- Scrivimi, scrivimi tanto!

Yuu- D’accordo..lo farò…

Rimasta sola con Goku allungò una mano e toccò la fredda pelle di lui- Lui non ti ha mai odiato, nemmeno per un secondo. Ti ha sempre portato con lui.. non avrai notato la mancanza ma ti aveva rubato un paio di calzini- Ridacchiò fra le lacrime- Patetico quell’uomo…
Aprì la bocca per dire qualcosa ma la richiuse subito.

Yuu- Io spero… possa essere sempre felice viandante… sempre…capito?.. forza!

Goku- … anche tu, Yuu… devi esserlo…- Si morsicò le labbra

Yuu- E hai fatto benissimo a farti crescere la barba.. si addice di più a un uomo di ventisei anni…

Accennò un sorriso.

Yuu- Ora va…

Goku- Si…..

Si voltò e seguì gli altri al di fuori della casa.

Dan si avvicinò titubante alla ragazza- Hai fatto la cosa giusta

Yuu- Non ne sono del tutto convinta

Dan- E’ stata una sua scelta

Si asciugò le lacrime e il suo viso si fece buio- Una scelta stupida e immatura

Dan- Devi rispettarla

Yuu- Mi sembra d’averlo fatto, no?.. però……..- Tentennò qualche istante

Camminavano lenti e in silenzio, le loro menti erano ben lontane e poco salde.

Al suo grido di richiamo si voltarono spaesati.

Yuu- ASPETTATE!!!- La sua corsa era lenta e goffa. Si sporse col fiatone dall’alto della strada e iniziò a urlare- Non mi avete affatto disturbata!!! Tornate a trovarmi quando volete, sarete sempre ben accetti!!! …E vi scriverò tantissimo, tanto da farmi odiare!!!!!

Sorrisero all’unisono salutandola con la mano calorosamente. Continuarono a voltarsi fino a quando il suo viso in lacrime e sorridente scomparve.

La loro Yuumei ci sarebbe stata per loro… per sempre

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La luce rossa del tramonto inondava tutti i campi rendendolo uno spettacolo mozzafiato. Il leggero vento cullava i suoi pensieri ormai vuoti. Si era arrampicato sul monte dove l’aveva conosciuta per la prima volta in cerca di risposte ma aveva solamente trovato una miriade di nuove domande. Ma soprattutto non aveva trovato la pace che cercava. Forse non l’avrebbe mai più avuta.

Però quel posto gli trasmetteva comunque un senso di tranquillità. Forse complice il profumo di terra coltivata che aveva scoperto di amare o magari il fresco che gli faceva a tratti venire i brividi.

Afferrò l’harisen che aveva accuratamente e sempre legato ai pantaloni, l’unico ricordo tangibile che gli aveva lasciato. Perché era chiaramente un regalo per lui. Forse aveva ragione Yuumei a dirgli che non l’aveva mai veramente odiato ma lui non poteva che sentirsi in colpa, per le sue parole, per il suo comportamento.

Si diede un colpetto col pesante oggetto sulla testa e borbottò- Stupida scimmia- Si trovò a sorridere.

Si, quel posto proprio gli piaceva, aveva uno strano odore di casa. Un’inaspettata folata di vento lo colpì delicatamente in viso portando insieme all’odore di terra anche un gradevole profumo di tabacco, dei più buoni. Chiuse gli occhi e ispirò profondamente trovandosi poi stupidamente a sorridere. Aprì le braccia per far cogliere ogni piccola sensazione al suo piccolo e inutile corpo vivente.

Ma quel profumo di tabacco proprio non voleva abbandonare le sue narici, si stava facendo insistente. Gli occhi cominciarono a lacrimargli, sempre di più.

Pianse.

Per se stesso

Per la sua stupidità

Per le cose che aveva perso

Per le cose che non voleva mai più perdere

Per la vita

Li riaprì facendosi cogliere impreparato dagli ultimi raggi di sole che rosseggiavano sull’esteso campo.

Lui voleva vivere, per la prima volta in quei cinque anni.. voleva vivere per…..

-Che stai facendo, razza di idiota?

Sentì il suo corpo irrigidirsi. Ogni fibra del suo essere tendersi, all’estremo.

Stava perdendo se stesso e nello stesso tempo si stava ritrovando.

Si sfregò gli occhi tentando di vedere oltre la luce rosse, oltre il velo di lacrime.

Pantaloni beije corti che lasciavano intravedere delle gambe bianchissime… una camicia bianca aperta che poco risaltava la cicatrice che partiva dal collo fino a metà petto….. un forcone impugnato dalla mano sinistra con all’anulare un anello con incisioni indecifrabili…. Un ghigno stranamente divertito ma indurito dall’età e dalla stanchezza….

Goku restò immobile. A fissarlo, senza pronunciare parola.

-Ti ho chiesto cosa stai facendo, razza di stupidissima scimmia!

Goku sorrise fra le lacrime- Ti stavo cercando, Sanzo

Il bonzo grugnì- E ora che mi hai trovato?

Si avvicinò lentamente a lui e calcò il sorriso- Ora…… Ora il mio sguardo non vacillerà mai più

E gli occhi del ragazzo caddero nuovamente sull’anello, di cui ora leggeva le incisioni

 

 

 

 

Oltre la morte,

Insieme

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

06-02-2008

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18-01-2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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