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Autore: Black Panther    22/01/2010    3 recensioni
“No, no e ancora no! Mia figlia non uscirà mai con un nukenin!” urla il padre di Sakura, alzandosi bruscamente in piedi e fissando con aria arrabbiata la moglie, come se volesse sfidarla a contraddirlo. A onore del vero, non le concederebbe il permesso di uscire con nessun ragazzo presente a Konoha e dintorni, tuttavia la regola vale ancora di più per Sasuke Uchiha. Non solo è un criminale con manie vendicative ma, come se non bastasse, ha fatto soffrire troppe volte la ragazza per potergli permettere di sfiorarla anche solo con un dito.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Un piano quasi perfetto

L’ingegno di un cretino

 

 

 

 

I cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni

che si prendono per impedir loro di nuocere.

(Ottavo corollario della Legge di Murphy)

 

 

 

 

 

 

Fissa la ragazza in piedi davanti a lei con un finto sguardo severo, sorridendo intenerita nel notare le somiglianze tra loro due. Hanno gli stessi capelli rosa e anche il colore degli occhi è lo stesso, eppure sa che quella più evidente riguarda il carattere. Ricorda benissimo i suoi diciotto anni e tutti i pomeriggi trascorsi a cercare di convincere i suoi genitori a farla uscire con quello che poi sarebbe diventato il suo futuro marito.

“E va bene.” sospira, decidendo di fidarsi ancora una volta della figlia; in fondo ormai è maggiorenne ed è ora che si assuma le sue responsabilità. Non possono continuare a farla vivere sotto la loro ala protettrice, è abbastanza grande da costruire da sola il suo futuro.

“Dimmi solo una cosa. Sei sicura di poterti fidare veramente di Sasuke Uchiha?” continua, avvicinandosi ancora di più a Sakura e sedendosi sopra il letto accanto a lei. Quella domanda è importante per lei, in fondo si tratta di sua figlia e il ragazzo con cui ha intenzione di uscire è pur sempre un ex criminale, sebbene sia tornato a Konoha da più di un anno.

“Mamma, so che Sasuke non è la persona più affidabile del mondo e che in passato ha commesso talmente tanti errori che se dovessi elencarteli tutti staremmo qua fino a domani mattina, eppure… non so come spiegartelo. Non esistono parole in grado di descrivere i sentimenti che provo quando sto con lui, il modo in cui il mio cuore inizia a battere molto più velocemente del normale quando mi guarda oppure quando mi rivolge la parola. A volte mi verrebbe voglia di cancellargli quella sua espressione perennemente arrabbiata a suon di pugni, eppure mi va bene così, non rinuncerei a lui per niente al mondo. Non esistono parole in grado di farti capire tutto questo, mamma; la mia non è più una cotta da bambini, io lo amo veramente.” risponde Sakura, guardando sua madre dritta negli occhi; si è posta anche lei la stessa domanda. Sa bene che Sasuke l’ha fatta soffrire mille volte in passato, per questo si è chiesta se vale veramente la pena di mettersi in gioco nuovamente per lui e rischiare di attirarsi il disprezzo di tutto il villaggio. Ci ha pensato bene prima di darsi una risposta, sicuramente più di quanto ha fatto a dodici anni, supplicandolo di portarla con sé. Ha trascorso giorni interi ripetendosi la stessa domanda, impendendosi di non farsi false illusioni, analizzando ogni sfumatura del carattere del ragazzo. Alla fine, la risposta è stata sempre la stessa: sì, ne vale la pena, senza ombra di dubbio.

 “Se è così, non preoccuparti, mi occuperò io di tuo padre.” esclama la donna con gli occhi lucidi di commozione per le parole della figlia. Non c’è dubbio, è davvero cambiata con il trascorrere degli anni e, per quanto non le piaccia ammetterlo, il merito è anche di Sasuke. Anche lei avrebbe preferito che Sakura si fosse innamorata di qualche altro ragazzo, alla fine è pur sempre la sua unica figlia, eppure è riuscita ad accettare i suoi sentimenti per il ragazzo. A lei basta sapere che lei sia davvero felice e a quanto pare, nonostante il pessimo carattere che si ritrova, Sasuke sa come farlo.

 

 

 

“No, no e ancora no! Mia figlia non uscirà mai con un nukenin!” urla il padre di Sakura, alzandosi bruscamente in piedi e fissando con aria arrabbiata la moglie, come se volesse sfidarla a contraddirlo. A onore del vero, non le concederebbe il permesso di uscire con nessun ragazzo presente a Konoha e dintorni, tuttavia la regola vale ancora di più per Sasuke Uchiha. Non solo è un criminale con manie vendicative ma, come se non bastasse, ha fatto soffrire troppe volte la ragazza per potergli permettere di sfiorarla anche solo con un dito.

“Smettila di fare il bambino, nostra figlia ha diciotto anni e tutto il diritto di vedere chi le pare e piace!” esclama per tutta risposta la madre di Sakura, ancora più infuriata del marito. Ha sempre saputo della sua gelosia nei confronti della ragazza, eppure è perfettamente consapevole che il problema non sia solamente quello. Molto probabilmente, se lei avesse chiesto loro il permesso di uscire con un altro ragazzo, suo padre avrebbe protestato comunque, ma in maniera meno veemente. No, il punto è Sasuke; sa che a suo marito non è mai andato giù il fatto che il ragazzo sia stato riammesso a Konoha e che continua a considerarlo un nukenin a tutti gli effetti. È stanca di tutti questi pregiudizi che continuano a essere presenti nella loro mentalità, nonostante il villaggio sia pieno di persone apparentemente buoniste. È inutile continuare a ripetere che le guerre fra ninja devono cessare per il bene di tutti quando Sasuke continua a essere oggetto di discussioni e additato come l’allievo di Orochimaru.

“Ti sei scordata che stiamo parlando di un assassino e non di un ragazzo qualsiasi? Chi ha abbandonato Konoha spezzando il cuore di Sakura? Chi l’ha lasciata per una notte intera sopra una panchina? Chi l’ha fatta soffrire e piangere per anni interi trattandola schifosamente? Non ho scordato tutto questo, sai! Non dirmi che non è vero, perché sai anche tu che sarebbe solamente una bugia. Ha lasciato Konoha per andare da Orochimaru, per la miseria! Ha abbandonato il suo sensei e i suoi compagni di squadra, preferendo a loro il potere… e tu vorresti che tua figlia uscisse con qualcuno del genere?” ribadisce lui, avanzando di qualche centimetro nella direzione della donna e fermandosi davanti a lei. Le solleva il mento con le dita per costringerla a guardarlo negli occhi, per poi accarezzarle la guancia con la mano destra. Gli dispiace parlare con questo tono a sua moglie, eppure sa di non avere nessun’altra scelta ed è sicuro di avere pienamente ragione. A volte vorrebbe che sua figlia s’innamorasse di Naruto, almeno smetterebbe finalmente di soffrire per un bastardo che non merita il suo amore. Lui c’è sempre stato per Sakura e le è rimasto accanto in ogni circostanza, per questo sarebbe sicuramente una scelta migliore rispetto a Sasuke.

“Stiamo parlando di nostra figlia, è ovvio che anche io mi sia fatta milioni di volte le stesse domande! Se solo tu non fossi così ottuso e così dannatamente convinto di avere sempre ragione, riusciresti a capire perché sto dalla parte di Sakura e non dalla tua. Non puoi non avere notato quanto sia allegra da quando Sasuke è tornato a Konoha… l’hai mai vista così contenta insieme a Naruto o a qualsiasi altra persona? Se tu fossi sincero con te stesso, ammetteresti che lui riesce a renderla felice come nessun altro. Sarà quello che sarà, ma non ha solo fatto soffrire nostra figlia, l’ha anche protetta diverse volte… non attribuirgli colpe che non ha.” risponde la donna irritata, scansando bruscamente la mano del marito dal suo viso. Non riesce a credere che preferisca anteporre i suoi pregiudizi sul ragazzo alla felicità della loro unica figlia, nonostante abbia sempre saputo della sua testardaggine. Lui non ha mai visto il sorriso di Sakura quando parla di Sasuke oppure quando ritorna dagli allenamenti con il suo team, non può capire tutto questo.

“Per quanto mi riguarda, il discorso si chiude qua.” esclama nuovamente l’uomo, dando le spalle alla moglie e uscendo dalla stanza. Non lo fa per cattiveria, in fondo dispiace anche a lui sapere che con tutta probabilità deluderà Sakura rifiutandosi di farla uscire con Sasuke. Non riesce a capire come sia possibile che una ragazza intelligente come sua figlia possa essere ancora innamorata di un tale bastardo dopo tutti questi anni.

 

 

 

Corre il più velocemente possibile, cercando di ignorare le fitte di dolore sempre più frequenti che avverte all’altezza delle costole. Maledice tra sé e sé suo padre e tutto il tempo che le ha fatto perdere con le sue domande prima di lasciarla uscire di casa. Scuote la testa incredula ripensando a tutte le raccomandazioni che le ha fatto; per convincerlo che sta semplicemente andando a fare il suo turno all’ospedale, ha dovuto invitare Ino a casa sua e costringerla a parlare del massacrante lavoro che le aspetta. Ovviamente, questa non è nient’altro che una bugia, tuttavia il pensiero di avere finalmente ottenuto un appuntamento con Sasuke le ha fatto persino sopportare le risate di scherno dell’amica.

Nel vedere il suddetto ragazzo appoggiato con le spalle contro la corteccia di un albero poco distante da lei non può fare a meno di sorridere. Temeva che lui si sarebbe stufato di aspettarla e che se ne sarebbe andato con la sua solita aria indifferente; è contenta di scoprire di essersi sbagliata.

“Sasuke.” mormora, fermandosi a qualche centimetro di distanza da lui e appoggiando le mani sulle ginocchia. “Scusami per il ritardo… mi dispiace, mio padre… comunque, eccomi.” respira affannosamente. Si sente come se il suo cuore stesse per scoppiare da un momento all’altro, anche se è sicura che questa sensazione non sia dovuta solamente alla corsa.

Per tutta risposta, Sasuke si limita ad annuire brevemente con la testa, per poi incrociare nuovamente le braccia e iniziare a fissare Sakura. Trova semplicemente ridicolo il fatto che lei sia così agitata per via di uno stupido appuntamento; non riuscirà mai a comprendere cosa passi per la testa delle ragazze. Non che gli interessi farlo, sia chiaro. Scrolla le spalle con aria indifferente, sentendo Sakura chiedergli dove preferisce andare, come a dire che per lui è la stessa cosa; gli basta non ritrovarsi tra i piedi Naruto, almeno per quel giorno.

“Ti va bene l’Ichikaru ramen?” prova a dire la ragazza, dandosi mentalmente della stupida subito dopo. Ovvio che quel posto non sia adatto a un appuntamento, sicuramente Sasuke vorrà non farsi vedere in giro insieme a lei per mantenere intatta la sua solita reputazione da duro.

“Hai davvero voglia di vedere Naruto abbuffarsi di ramen?” risponde lui con aria sprezzante, guardandola come se avesse detto la peggiore eresia del mondo.

“Potresti collaborare anche tu, invece di criticare solamente!” ribatte Sakura sulla difensiva, incrociando le braccia all’altezza del petto. È sicura che Sasuke troverà sempre qualcosa da ridire su qualsiasi luogo lei possa proporre, in fondo è fatto così. 

Per tutta risposta, il ragazzo le volta le spalle e inizia a camminare nella direzione opposta, lasciando Sakura a bocca aperta: ha intenzione di abbandonarla lì? “Che sta aspettando?” esclama lui, fermandosi giusto il tempo necessario per aspettare che lei lo raggiunga. “Muoviti, non ho tutta la giornata a disposizione.” aggiunge, sbuffando seccato.

Capendo quello che Sasuke sta provando a dirle, Sakura inizia a correre verso di lui, ridendo felice. È contenta perché lui è tornato a Konoha, cosa che ormai riteneva impossibile, perché hanno sviluppato un buon rapporto negli ultimi tempi, perché lui l’ha invitata a uscire con lui e perché, in fondo, la vita è veramente bella.

 

 

 

Guarda l’uomo seduto sul divano accanto a lei con aria pensierosa, mordendosi nervosamente le labbra e rigirando con le dita alcune ciocche di capelli. Ha sempre pensato che avrebbe condiviso con qualcuno, nello specifico suo marito, l’ansia di una madre per il primo appuntamento della sua unica figlia. Credeva che loro due sarebbero rimasti sulle spine per tutto il tempo, che avrebbero aspettato il ritorno di Sakura e che l’avrebbero tempestata di domande insieme. Sospira, affranta, pensando che invece si ritrova ad affrontare quel momento cruciale da sola; le dispiace mentire a suo marito, tuttavia sa perfettamente di non avere altra scelta. Se gli dicesse che Sakura si trova da sola con Sasuke, sarebbe capace di prendere il ragazzo e di strascinarlo personalmente davanti ai consiglieri di Konoha, pretendendo di farlo esiliare dal villaggio.

Sobbalza con aria colpevole sentendo la mano del marito toccarle una spalla e scendere ancora più giù, fino ad arrivare ai fianchi. Ripetendosi mentalmente di stare calma, poiché in fondo non sta facendo niente di male, cerca di sorridere in direzione dell’uomo, ottenendo solamente una smorfia colpevole. Nonostante si sia ripromessa di comportarsi nella maniera più calma possibile, non riesce a trattenere un isterico: “Vado io!”, sentendo qualcuno bussare alla porta.

Subito dopo averla aperta, rimane a bocca aperta nel vedere Naruto in piedi davanti a lei; si passa una mano tra i capelli, spettinandoli, cercando di non perdere la calma e sperando con tutta se stessa che il ragazzo non sia lì per chiederle qualcosa riguardo a sua figlia. Sarebbe veramente il colmo se, dopo tutte le fatiche fatte, il piano saltasse per via di qualche stupida domanda inopportuna.

“Salve!” esclama lui, inchinandosi come gli impongono le norme di buona educazione. “È in casa Sakura-chan?” continua, cercando di sbirciare oltre il profilo della donna. Ino gli aveva raccontato che quel giorno avrebbe avuto il suo turno all’ospedale eppure, quando è andato lì sicuro di riuscire a parlarle, non l’ha trovata. Spera davvero che non sia costretta a restare a casa per via di qualche malattia, sarebbe un peccato poiché aveva intenzione di invitarla a mangiare il ramen con lui.

Cercando di non perdersi d’animo, la donna riflette il più rapidamente possibile su quale sia la cosa migliore da dire per impedire che Naruto faccia qualche danno irreparabile. È sicura che se lei gli spiegasse la situazione lui capirebbe, nonostante abbia sempre provato qualcosa per Sakura, tuttavia questa soluzione non è attuabile poiché la sentirebbe anche suo marito, cosa decisamente sconsigliabile. D’altra parte, non è così ingenua da sperare che se il ragazzo resti lì non finisca per dire qualcosa che possa rischiare di fare precipitare gli eventi, in fondo ha sempre avuto una natura ingenua. Il modo migliore potrebbe essere quello di mandarlo via il più rapidamente possibile con una scusa, peccato che in quel momento non le venga in mente niente di adatto per cercare di evitare che gli eventi precipitino.

“Naruto!” esclama il padre di Sakura, avvicinandosi alla porta e dandogli una sonora pacca sulla spalla in segno di affetto. Non ha alcun sospetto sul fatto che sua figlia non sia realmente in ospedale insieme a Ino, per questo è intenzionato a rispondere lui alla domanda.

Prima che abbia tempo di farlo, però, sua moglie afferra Naruto per un braccio e lo trascina il più velocemente possibile dentro casa, chiudendo l’uscio con veemenza. “Che sbadata, ancora non ti ho fatto entrare!” afferma con un tono di voce isterico, portandolo in cucina prima che lui possa opporsi. Lo fa sedere sopra una sedia e gli mette davanti la prima ciotola di ramen che le capita sotto mano, invitandolo a mangiarla nervosamente. Conosce bene il punto debole del ragazzo sotto questo punto di vista e spera che il cibo possa distogliere la sua attenzione da Sakura. Getta un’occhiata al marito, sperando che non si sia accorto di niente; impallidisce quando nota l’espressione sospettosa con la quale la sta fissando.

Prima che possa fare qualcosa per poterlo impedire, sente suo marito rispondere: “Sakura è all’ospedale insieme a Ino, non lo sapevi?” Decidendo di giocare la sua ultima possibilità per farsi sì che lui non scopra la verità, inizia a fare dei gesti animati in direzione di Naruto, sperando di non essere vista dall’uomo e, soprattutto, che il ragazzo capisca che deve assolutamente rispondere in maniera affermativa a quella domanda.

“Prima sono stato lì e non le ho viste.” esclama quest’ultimo, sgarrando gli occhi per la sorpresa e senza accorgersi dei tentativi della donna che, disperata, appoggia i gomiti sulla tavola per poi prendersi il viso tra le mani. Ormai è consapevole che il piano elaborato con tanta fatica da lei e Sakura per nascondere il suo appuntamento con Sasuke sia allegramente andato a farsi benedire, per cui tanto vale affrontare direttamente il marito.

“Non è all’ospedale.” afferma lui, iniziando finalmente a capire che cosa stia realmente succedendo. Per tutta risposta, la donna scuote lentamente la testa in segno di diniego, alzando lo sguardo e fissandolo negli occhi. “È con Sasuke.” continua, sentendo la rabbia invaderlo al cenno affermativo; non riesce a credere che stia realmente accadendo tutto questo, deve essere solamente un incubo da si risveglierà. Prima che uno dei due abbia il tempo di fermarlo, esce di casa il più velocemente possibile, sbattendo sonoramente la porta; è intenzionato a trovare quei due e a mettere fine a tutta la storia.

 

 

 

Dopo avere girato quasi tutto il villaggio per riuscire a trovarli, li vede seduti insieme su un prato, sotto alcuni alberi di ciliegio in fiore. Rimane per alcuni attimi in silenzio, senza farsi vedere, giusto il tempo di osservare bene quello che sta accadendo tra loro. Guarda Sakura ridere felice in risposta a una frase del ragazzo, per poi dargli una leggere spinta in segno di affetto ed esclamare: “Dai, ammettilo che ti sono mancata!” Per tutta risposta, Sasuke volta la testa di scatto, come se con quel gesto volesse farle capire quanto sia ridicola la sua idea, aggiungendo il solito: “Insopportabile.”

L’uomo sente la rabbia montargli dentro nel vedere quella scena; per quanto gli secchi ammetterlo, neanche lui può negare che insieme formino una bella coppia. Esce dal suo nascondiglio mettendosi in bella mostra, deciso a mettere fine al loro appuntamento. Non ha alcuna reazione nel vedere la figlia impallidire di colpo e alzarsi in piedi, subito seguita da Sasuke che stringe leggermente gli occhi; si limita a fissarla con aria delusa.

Istintivamente, la ragazza si sposta davanti a lui, come se volesse proteggerlo dalla furia di suo padre che sicuramente si abbatterà a breve su loro. “Papà, ti giuro che non è come sembra…” inizia, balbettando spaventata; la delusione che legge negli occhi dell’uomo è per lei la punizione peggiore. “Non è colpa sua, piuttosto sono io ad avere insistito…” si interrompe, notando il cenno di diniego di Sasuke, come se volesse dire che non ha bisogno della sua protezione per riuscire a cavarsela.

“Perché?” chiede il padre di Sakura, avanzando di qualche passo nella direzione della figlia. È rimasto deluso di scoprire quello che ha fatto a sua insaputa, si è sempre fidato di lei. Solamente in quel momento si rende conto di essere stato un cretino a credere che la ragazza gli avrebbe ubbidito ciecamente e che avrebbe rinunciato al suo appuntamento con quel traditore.

“Papà, io davvero non capisco cosa ci sia di sbagliato nello stare insieme a Sasuke. Ne ho abbastanza di vedere tutte le occhiate che la gente gli lancia, ti sentire i loro sussurri… perché, papà? Sono io a chiedertelo, non tu.” risponde Sakura, alzando fieramente la testa per fronteggiare l’uomo. Sa che in fondo ha sbagliato a non affrontare prima quell’argomento con lui ed è pronta a pagarne le conseguenze; ciò non toglie che sia veramente stanca di sentire tutte le chiacchiere che girano intorno a Sasuke.

“Ridicolo.” esclama quest’ultimo, gettando un’occhiata sprezzante al padre della ragazza, con un tono di voce che lascia sottintendere perfettamente la parola “baka”. Non gli è mai importato più di tanto il fatto che per quasi tutti i ninja di Konoha lui resti l’allievo di Orochimaru, il nukenin, il traditore, oppure colui che ha tentato di distruggere il villaggio senza riuscirci e sicuramente non inizierà a infastidirlo ora.

“Che cosa hai detto?” domanda l’uomo, lasciando perdere Sakura e concentrando finalmente la sua attenzione sul ragazzo; non riesce a credere che dopo tutto quello che ha combinato abbia persino il coraggio di fare lo sbruffone. Stringe i pugni con forza, cercando di trattenersi dal prenderlo a cazzotti, solamente per rispetto ai sentimenti che sua figlia prova per lui.

“Che questa storia è ridicola.” ribadisce Sasuke lentamente, scandendo bene le parole come se stesse parlando con un ritardato mentale. Non mostra nessun timore nel fronteggiarlo, è sicuro di sé come sempre, al contrario di Sakura che inizia a temere che quella storia possa concludersi male per uno dei due.

“Osi persino parlarmi con questo tono, tu che dovresti solamente tacere? Non credere di riuscire a incantarmi con tutte le tue solite stronzate, come hai fatto con il consiglio di Konoha, con me non attacca! Io non sono come Sakura, non sono disposto a perdonarti tutto quanto solamente perché hai un bel faccino, non ho la memoria così corta. Il villaggio potrà anche averti riaccolto nuovamente, il team sette ti avrà anche perdonato tutti gli errori che hai commesso, eppure per me resti solamente un miserabile nukenin.” urla il padre di Sakura, perdendo definitivamente la pazienza e dicendo tutto quello che pensa senza preoccuparsi del fatto che molto probabilmente sta ferendo sua figlia. Tutto quello che desidera in quel momento è solamente ferire il ragazzo, esattamente come lui ha fatto con la ragazza.

“Non mi sono pentito di quello che ho fatto.” risponde lui senza cambiare espressione; nonostante tutto quello che è accaduto dopo avere abbandonato Konoha, sa bene che se potesse tornare indietro nel tempo farebbe la stessa cosa. In fondo, la vendetta e il rancore sono state le uniche emozioni che ha provato per tanti anni, non può rinnegarle come se non fosse successo niente.

“Vedi che ho ragione, Sakura? Come diavolo fai a essere innamorata di una persona del genere? Non riesce neanche a pentirsi di tutti i suoi errori, se ne vanta come se fossero meriti! Come se tutto questo non bastasse, è anche un assassino, dannazione.” continua l’uomo, avvicinandosi alla figlia e posandole le mani sulle spalle. Per quanto si sia sforzato di comprendere il suo punto di vista, proprio non riesce a capire come possa essere così affezionata a un bastardo del genere, è una cosa assolutamente inconcepibile per lui.

Sasuke impallidisce per un attimo nel sentirsi chiamare “assassino”; era da anni che nessuno si rivolgeva a lui con quel termine. La sua sicurezza vacilla per pochi attimi, giusto il tempo necessario per realizzare che, alla fine, non ha tutti i torti. Eppure quei secondi passano e si ritrova a esclamare: “Non me ne importa niente di quello che pensate.”

Con quella frase non si riferisce solo al discorso dell’uomo, ma anche a tutti gli abitanti di Konoha. Si volta nella direzione opposta e inizia a percorrere il sentiero che ha davanti a sé, senza girarsi indietro e senza proferire nessun’altra parola.

Trionfante, il padre di Sakura si gira in direzione della figlia; alla fine ha avuto la meglio sullo scontro con Sasuke anche se, chissà perché, vedendo l’espressione della ragazza non è poi così euforico. È strano, è come se tutto il mondo le sia crollato improvvisamente addosso; il suo viso è distorto in una smorfia di dolore ed è evidente che si sta sforzando con tutta se stessa di non piangere. Improvvisamente, gli tornano in mente le parole dette da sua moglie: “Non puoi non avere notato quanto sia allegra da quando Sasuke è tornato a Konoha… l’hai mai vista così contenta insieme a Naruto o a qualsiasi altra persona? Se tu fossi sincero con te stesso, ammetteresti che lui riesce a renderla felice come nessun altro. Ripensando a come sembrava felice Sakura prima che lui arrivasse a rovinare tutto, non può fare a meno di capire finalmente cosa intendesse dire la donna. Combattendo contro la parte di se stesso che ancora gli suggerisce che in fondo Sasuke ha avuto né più né meno quello che si merita, esclama: “Vai da lui.”

Nel sentire queste parole, la ragazza non riesce a trattenere un sorriso felice; abbraccia per pochi istanti suo padre, mormorando con la voce rotta dalla commozione un flebile: “Grazie.”, per poi iniziare a correre con tutte le sue forza per raggiungere il ragazzo.

Sasuke, sentendola urlare di aspettarla, si ferma senza dare alcun segno di volersi voltare nella sua direzione. Alla fine la sua strategia ha funzionato: era sicuro che se avesse dato segni di volersene andare, l’uomo avrebbe capito che stava commettendo un madornale errore e che avrebbe lasciato libera la ragazza di fare quello che voleva.

I due ragazzi rimangono per alcuni momenti in silenzio, limitandosi a guardarsi reciprocamente; dopo pochi istanti, Sakura esclama: “Avevi realmente intenzione di andartene?” Enigmatico come sempre, Sasuke si limita a rispondere a sua volta con un’altra domanda: “Se tuo padre non avesse cambiato idea, non mi avrei seguito?”
“Lasciatelo dire, a volte sei veramente insopportabile, Uchiha.”

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice: Questa storia è una di quelle che mi ha dato più problemi, per vari motivi. Ho sempre desiderato scrivere qualcosa che analizzasse il punto di vista dei genitori di Sakura sulla storia tra lei e Sasuke (se finiranno insieme , ovvio XD). È la prima volta che tratto dei personaggi originali – alla fine di loro non si sa niente, quindi mi prendo la liberà di considerarli come miei – e ho paura di avere esagerato nella loro caratterizzazione. Non sono sicura di averli sempre mantenuti coerenti con se stessi, tuttavia alla fine sono abbastanza soddisfatta del risultato. Io li ho immaginati così, ovviamente ognuno ha la propria versione personale… per lo meno con loro non sono andata OOC XD

Per quanto riguarda l’attinenza alla frase, fin dall’inizio, sono stata indecisa se scegliere Naruto o Sasuke per fare la parte del cretino. Alla fine ho deciso di optare per entrambi; molto probabilmente non lo si noterà, ma in questa storia tutti e due riescono ad avere la meglio sulle “precauzioni prese per impedire loro di nuocere”, seppure in maniera indifferente.

Naruto fa capire al padre di Sakura che la ragazza non è affatto in ospedale, mandando così all’aria tutti i piani della madre mentre Sasuke, con il suo piano finale, convince l’uomo a lasciare perdere tutto le sue reticenze sulla storia fra lui e la ragazza, malgrado tutti i tentativi per ostacolarla.

   
 
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