Un pugno di memorie
Un pugno di memorie, ecco cosa rimarrà di me: un sorriso, uno sguardo, una parola, persino sussurrata.
Saranno come coriandoli lanciati a Carnevale; granelli di carta colorata che si disperdono nella folla, per la risata di un bambino, nascosto dietro ad una maschera da Ben Ten.
Saranno come spruzzi di margherite quand’è finito l’inverno e arriva la primavera, come nuvole che, correndo, si formano e dissolvono, evanescenti, nel cielo.
Saranno come uno gnocco di polvere all’angolo di una porta: ricordi di una parete da cui si è appena tolto un quadro; la parte del muro fino ad allora celata bianchissima contro la grigia opacità del resto.
Saranno il suono di lacrime che scendono, bollenti e silenziose, sulle guance, il gorgogliare di una risata involontaria quando, forse, non c’è niente da ridere, l’incanto di fronte all’intrico di luce-buio che il sole crea fra le fronde.
Un pugno di memorie, ecco cosa rimarrà di me: un sorriso, uno sguardo, una parola, persino sussurrata.
Sto leggendo Emily Dikinson, e direi che è piuttosto evidente. Non so perché la pubblico; può darsi che qualcuno ci troverà qualcosa di buono :).