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Autore: faithandmisery    22/01/2010    2 recensioni
{...} Poi, però, un imprevisto. Dall'erogatore non passava più aria, allora, la ragazza prese la sua preda e cercò di tornare in superficie il più in fretta possibile. {...}
Ovviamente NejiTen ^^
Spero vi piaccia!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neji Hyuuga, Temari, Tenten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I love the Sea

I Love The Sea

Una comune giornata estiva, a Konoha. Un caldo un po' afoso, e un leggero vento che soffiava da Nord-Ovest.
Maestrale. I pesci dovevano stare nascosti tra i vari scogli sotto il livello del mare.
TenTen si aggiustò la maschera nel viso. Indossava una muta,le immancabili pinne, e una cintura con dei pesi di piombo; in più, sulla schiena teneva una bombola piena di ossigeno, che le serviva per l'immersione, poteva stare sott'acqua venti minuti, non un secondo di più, o sarebbe annegata per mancanza d'aria.
Adagiò l'eogatore nelle sue labbra, e si calò dal suo piccolo motoscafo, che veniva guidato da una sua amica, di nome Temari.
I capelli castani fluivano nell'immensa piscina salata, quale era il bellissimo mare, dove non tutti avevano il privilegio di immergervi.
Con un dito era pronta a far scattare la fiocina, in attesa della sua preda. Era posta dietro uno scoglio, mentre ogni tanto intravedeva uno squalo girare intorno alla secca. Innocuo, però.
Davanti ai suoi occhi, una grande cernia nuotava indisturbata tra qualche cespuglio di alghe. In un attimo, il suo indice scattò, facendo partire la sua arma, che infilzava il pesce: il primo era stato un ottimo bottino.
Si guardò l'orologio, erano passati solo otto minuti, aveva ancora tutto il tempo di pescare qualche altro pesce.
Poi, però, un imprevisto. Dall'erogatore non passava più aria, allora, la ragazza prese la sua preda e cercò di tornare in superficie il più in fretta possibile. Ma non ce la fece, la bombola, più la cintura di piombo, erano troppo pesanti, e lei era troppo debole.
La vista le si annebbiò, e i suoi occhi cominciavano a chiudersi. Doveva morire così, per un semplice errore, causato dal fatto che aveva messo male una piccola valvola della bombola? Era troppo giovane per farla finita così, aveva vent'anni, e avrebbe voluto fare più cose, nella vita.
Ma in fondo lo sapeva, in questo sport, o hobby, come si vuole chiamare, neanche il più piccolo errore è permesso, e lei aveva rischiato.
Almeno sarebbe morta facendo una cosa che amava.Alla fine, vide una luce bianca, ma poi, perse completamente i sensi.

***

Un odore familiare le fece inorridire l'olfatto e, lentamente, aprì gli occhi. Vedeva completamente sfocato, e riusciva a distinguere soltanto la sagoma di quattro inconfondibili codini color grano. Emetté un lamento, ma lei voleva dire una frase di senso compiuto.
Temari si abbassò subito su di lei, per vedere come stava, e la tempestò di domande. Ma la castana non riusciva a capire ancora niente, le voci erano confuse e lontane, e non aveva voglia nemmeno di muovere la mascella... Però, non avrebbe dovuto essere già morta?
La vista le fu più chiara, e scoprì che l'odore tanto orrido proveniva dalla stanza in cui era, una stanza di ospedale. Lei odiava trovarsi in un posto così: caldo, bianco, troppo bianco, e un'insopportabile calma, che da un momento all'altro poteva trasformarsi nel caos più totale.
-TenTen, come va?- chiese la bionda, molto preoccupata , non l'aveva mai vista così, era un evento più unico che raro da parte di Temari.
-Potrei stare meglio, direi...- la mora fece una battuta sarcastica, che mise il sorriso all'altra.
-Vedo che stai bene. Sai, sei stata in coma per due settimane... Mi hai fatto prendere un colpo! Anche Kankuro è venuto a trovarti...- diventò maliziosa tutt'a un tratto: Kankuro era suo fratello gemello, e aveva un debole per TenTen.
-Oh... Mi hai salvata tu?- domandò, con fare molto felice, la sua migliore amica le aveva salvato la vita! Non è cosa da tutti i giorni, soprattutto se si parla di lei.
-No... E' stato un ragazzo, devo dire molto carino! Non si sanno né il suo nome, che il suo cognome... Ho soltanto notato che aveva i capelli lunghi, e gli occhi stranissimi...- alzò lo sguardo al cielo, anche se la vista di un soffitto bianco e monotono le diede un po' di fastidio.
-Perché stranissimi?- s'incuriosì la sua amica.
-Beh, erano bianchi, vedi tu... Conosco solo una persona con gli occhi simili ai suoi...- la Sabaku appoggiò un dito sul mento, poi sembrò le venne un'illuminazione -Hinata Hyuuga! Era una mia compagna alle scuole elementari, chi sa come sta adesso... Sono passati molti anni...
-Sai se aveva fratelli?- domandò, sempre più curiosa e impaziente TenTen.
-Una sorella... Non so altro di lei, era una ragazza molto riservata e timida.- sospirò la bionda.
-Grazie, Tem! Comunque, devo sapere di più su questo "misterioso ragazzo"!- esclamando questo, la bruna si era alzata, e si stava rivestendo, uno spirito libero come il suo, era impossibile fermarlo. Dopo poco, uscì dalla finestra, ovviamente sapeva che quello era il primo piano, e l'altezza non era molta.
-Ten, ma che stai facendo?!- urlò la ragazza dai quattro codini.
-Sarei una stupida se rimanessi lì impalata, sto bene!- rispose l'altra nella corsa, svoltò l'angolo e scomparve.
-Sei sempre la solita... E ora come lo spiego ai medici?- imprecò Temari, ormai rimasta sola.

***

TenTen era tornata nel suo piccolo mondo, nel quale tutto era come voleva lei, ovvero, era il suo appartamento. Accese il suo fedele computer, dotato di sofisticati softwares per il riconoscimento personale.
Inserì gli unici dati di cui era a conoscenza: nome e cognome, e il colore degli occhi.
Ci fu un unico risultato, un'immagine con una bellissima ragazza dai capelli corvini e gli occhi di ghiaccio, che però sembravano molto dolci, teneva lo sguardo basso... Forse era davvero così timida come l'aveva descritta Temari. Il nome e il cognome corrispondevano, aveva diciannove anni, ed era fidanzata con un certo Naruto Uzumaki, ma quello non le importava. Il suo sguardo ricadde più in basso, dov'era segnato il suo indirizzo: abitava in un quartiere al centro della città.
Un ghigno le si disegnò nella faccia. Ora doveva solo scoprire se conosceva quel "ragazzo misterioso" che l'aveva salvata.
Doveva per forza, altrimenti avrebbe perso ogni speranza.

***

Era arrivata a destinazione, l'unica casa del quartiere coi cognomi "Hyuuga" e "Uzumaki" era quella che stava di fronte a lei.
Era una villa tutt'altro che modesta, sicuramente gli inquilini dovevano essere benestanti. Senza troppe esitazioni, suonò il citofono, ma nessuno rispose.
Riprovò, ma questa volta lasciò il suo fine indice posato sul tastino più a lungo.
La porta si spalancò, e ne uscì un ragazzo dai capelli biondi, a petto nudo, con un asciugamano intorno alla vita.
-Ehy! C'è bisogno di suonare così? Adesso non ci si può nemmeno fare una doccia in pace!- mise il broncio il ragazzo dagli occhi azzurri -E tu chi sei?
-Io sono TenTen, sto cercando Hinata Hyuuga.- la ragazza si girò, era piuttosto imbarazzante per lei vedere un ragazzo quasi nudo -Potresti vestirti, per favore?
-Hinata è uscita, se vuoi comunque accomodati, nel mentre mi rivesto...
Entrambi entrarono nella casa, quello che doveva essere sicuramente Naruto Uzumaki era andato in bagno a vestirsi, mentre TenTen si era seduta sul divano nel centro del salotto.
Pochi minuti, e il biondo era di fronte alla castana -Io sono Naruto Uzumaki, piacere!- le porse la mano sorridente, che lei accettò, rispondendo con altrettanto entusiasmo -Io sono TenTen!
-Come mai cerchi mia moglie?- domandò lui.
-M-moglie? Ma non avete neanche vent'anni?!- esclamò la ragazza, se una diciannovenne era già sposata, lei, che non conosceva nessuno, era proprio messa male...
-Sì, ci siamo sposati da poco, sai, suo padre è molto esigente.- disse Naruto.
-Capisco... Comunque, io sono venuta qui per chiedere alla signora Hinata, se ha parent...- non finì la frase, che la porta si aprì, ed entrò una ragazza con quattro buste della spesa, che le stavano per cadere in terra. Allora il marito l'aiutò, e subito si salutarono. Ma la corvina sbiancò, appena vide una ragazza seduta sul proprio divano, allora guardò male la sua dolce metà.
-Beh, vedi Hinata, ti posso spiegare... Allora, io stavo facendo la doccia, no? Poi però o sentito suonare il citofono e... E sono andato ad aprire, poi c'era lei, che dice di volerti parlare, ma siccome non c'eri, le ho detto di entrare, ok?- quel ragazzo capiva al volo Hinata, lei era molto timida, e non era la tipa da mettersi ad urlare o a fare caos, e quello sguardo che gli aveva rivolto poco prima era furibondo.
-Sì, ecco... Io sono TenTen, molto piacere... Le volevo chiedere se sa se qualche suo parente ha salvato una subacquea da una morte certa.- commentò TenTen.
-S-salve... Io sono Hinata H-Hyuuga... Io non so niente... Però, puoi provare a descrivermi la persona che ti ha salvata...- la Hyuuga sospirò, aveva pensato cose cattive sul conto di quella ragazza.
-Beh, vede...- iniziò.
-Dammi del tu, ti prego!- mormorò la mora.
-Ok... Vedi, Hinata, io sono una sub, ma due settimane fa stavo per annegare, mi sono risvegliata solo ieri, e una mia amica ha detto che a salvarmi è stato un ragazzo dai capelli lunghi, e con gli occhi di un particolare color ghiaccio... Poi, siccome ti conosceva, allora sono venuta qui per chiederti se sapevi qualcosa...- raccontò la ventenne -Se ti può interessare, la mia amica si chiama Temari no Sabaku, si chiedeva come stavi, visto che non ti vede dalle elementari.
-Oh, Temari! Me la ricordo... Eccelleva in tutti gli sport, ma non parlavo molto con lei... Riguardo al ragazzo che ti avrebbe salvata... B-beh, mio cugino corrisponde alla descrizione, anche se non è da lui andare a salvare le persone in pericolo...- sussurrò, arrossendo un po'.
-Grazie mille! Mi potresti dare il suo indirizzo, per piacere?- domandò supplichevole TenTen.
-C-certo... Ma ti avverto, che non è un tipo molto socievole... Comunque lo trovi dall'altra parte di Konoha, in una villa simile a questa... Si chiama Neji Hyuuga...- rispose la corvina.
-Grazie, ti sarò riconoscente in eterno!- esclamò, mentre apriva la porta -Arrivederci!

***

Sarebbe andata l'indomani, a scovare il "misterioso ragazzo", ora voleva godersi la tranquillità della brezza estiva e rilassante, che con sé trasportava un profumo unico, come ogni stagione. La notte era calata, e aveva ordinato cibo cinese per cenare, poiché lei non era una gran cuoca.
Nell'attesa, si mise nella veranda, estrasse il cellulare dalla tasca, e iniziò a scrivere.

""Ho scoperto dove abita e anche il suo nome...
Domani vado a trovarlo..
Come te la passi?
Ten"

La risposta le arrivò in pochissimo tempo.

"Domani guai a te se passi la notte a casa tua, eh?
Comunque, io sto con Shikamaru, a casa sua,
e andremo dove ci porteranno i discorsi...
Bacioni, e mi raccomando, domani, ok?
Buonanotte.
Tem"

Ovviamente, TenTen aveva capito che la sua amica stesse scherzando, o almeno lo sperava...
Il suo campanello trillò, era arrivata la sua cena.

***

Si era vestita con una canottiera colorata, degli shorts rossi e, ovviamente, i suoi capelli erano raccolti in due chignons. Adesso doveva soltanto andare dall'altra parte di Konoha, una passeggiata, e avevi il motorino, e lei lo aveva.
Impiegò pochi minuti, per ritrovarsi davanti un'enorme casa, simile a quella di Hinata. Stranamente quel giorno non aveva trovato traffico... Ed era domenica, che strano...
Suonò il citofono, in due giorni, aveva sentito troppe volte quel suono acuto e fastidioso.
Il portone si aprì, e un ragazzo alto, corrispondente alla descrizione di Temari, uscì dalla casa, e domandò un "Chi è?" seccato, ma quasi si pietrificò, ritrovandosi quella ragazza davanti. 
-Salve, io sono TenTen... Tu dovresti essere il ragazzo che mi ha salvata, piacere...- e gli porse la mano.
-Neji Hyuuga. Pensavo di non aver lasciato informazioni sul mio conto.- rispose atono lui, senza degnare di uno sguardo il braccio teso che attendeva di essere stretto.
-Infatti, ma ho le mie fonti.- sorrise la castana -Posso entrare?- continuò.
Il ragazzo fece una piccola smorfia, quasi impercettibile all'occhio umano, e spalancò la porta. A quel punto TenTen entrò in casa: arredata magnificamente, quadri sicuramente molto costosi, ma nessuna foto. Poi però, la sua attenzione fu attirata da due Katane appese al centro della parete, che formavano una "X".
-Quelle Katane, dove le hai prese?- domandò con una punta di sincero interesse la ragazza.
-Sono un'eredità. Me le ha lasciate mio padre prima di morire.- rispose, era la prima volta che diceva quello che pensava, perché? Proprio non ne aveva idea.
-Mi dispiace, non avrei voluto toccare l'argomento...- abbassò il capo, ma poi trovò un'idea per un nuovo argomento, sicuramente meno malinconico -Sai, io sono piuttosto brava con le spade, a dodici anni ho frequentato dei corsi appositi.
-Umh...- perché era così disinteressato? Non aveva mai incontrato una persona così fredda in tutta la sua vita!
-Ok, vedo che non ti interessa molto... Come hai fatto a trovarmi?- chiese, sperando in una risposta meno scocciata delle altre.
-Facevo un'immersione anch'io, poi ti ho vista perdere i sensi. Allora ti ho portata su una spiaggia non molto lontana...- all'improvviso si interruppe, arrossendo leggermente.
-E poi?
-Ti ho fatto la respirazione bocca a bocca.- a questo punto si girò dall'altra parte, mentre la ragazza arrossiva.
Riottenuta la sua normale calma, aggiunse -Non ti svegliavi, quindi ti ho portata in ospedale.
-Sono stata in coma per due settimane...- Neji la guardò -Avrei potuto non risvegliarmi più, e per cosa poi? Per aver messo male la valvola della bombola, cavolo!- una lacrima le solcò il viso, ma si ricompose subito.
-Ti va, di venire a casa mia, uno di questi giorni?- riprese lei, dandogli un bigliettino, con scritto il suo numero, e il suo indirizzo.
Il ragazzo non rispose.

***

Era ritornata a casa, Neji non era un tipo di molte parole, ma aveva un fascino che l'attirava.
Temari le aveva detto che era una scema, e che non si sarebbe dovuta lasciar scappare un'occasione così, ma lei non era una ragazza che si approfitta di ogni momento... Quindi, pazienza.
Passarono dei giorni, TenTen aveva appena finito di fare la doccia, era avvolta nel suo asciugamano, e stava per prendere il phone, per asciugarsi i capelli, ma il suo campanello suonò. Se l'aspettava, dato che la sua amica le aveva detto che sarebbe passata, quella sera.
Aprì la porta -Temari entra in fretta, che mi gelo!- disse, ma quello non era Temari.
-N-Ne-ji... C-ciao...- mormorò, arrossendo, e indietreggiando, troppo imbarazzo! Quel ragazzo non poteva venire a trovarla in un momento migliore.
Lo Hyuuga la scrutò attentamente, un velo di rossore passò per le sue guance. Entrò in casa, chiuse la porta dietro di sé e avanzò, la ragazza, contemporaneamente, indietreggiava.
-Che c'è?- domandò, un po' sorpresa.
Allora lui le si avvicinò con uno scatto, e le prese la vita. Avvicinò le sue labbra al suo orecchio e sussurrò -Io amo il mare.
Dopodiché la baciò appassionatamente, e lei, non poté che essere compiaciuta e rispose al bacio.
La ragazza sussultò, quando Neji infilò le mani sotto l'asciugamano, accarezzandole ogni parte del corpo.
Passarono la notte a scoprire nuove emozioni mai provate, uniche.

***

"Io amo il mare.
Ten"

"Che ti avevo detto?
Io amo le nuvole, invece.
Tem"


Angolo autrice: spero che vi sia piaciuta questa One Shot, è la più lunga che abbia mai scritto...
E spero che la scena un po'... Come dire... Piccante, sia piaciuta =)
Ok, tanti saluti...
Pan
  
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