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Autore: pazza_voltura    23/01/2010    5 recensioni
Monica è una ragazza come tutte le altre, ama twilight alla follia e ha una vita felice. Fino a quando non si imbatterà un segreto che non deve essere svelato. Paure, incertezze, lacrime... e perchè no? anche l'Amore, ma la pace come ben sà non durerà...
Genere: Generale, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Volturi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era sabato. Quel giorno avevo finito gli esami di terza media. Ero d’accordo con la mia migliore amica Chiara di andare a fare 4 passi per Volterra. Una volta arrivata sotto casa sua mi arrivò un messaggio. "scusa Monique sono ancora a fare schopping con mamma arrivo tra 1 oretta scs scs scs"

Ero parecchio irritata. Ma veramente tanto.

Primo: perchè lei per festeggiare la fine degli esami poteva andare a fare spese, non che le servisse una scusa per darsi alla pazza gioia tra gli scaffali, ma un minimo di rispetto x chi non passa la sua vita nei i centri commerciali no eh???  

Secondo: perchè Chiara mi doveva cambiare nome ogni tre secondi? Mi chiamo Monica... MO-NI-CA, ma ho tanti soprannomi… anche per colpa di qual mostriciattolo che mi ritrovo per amica.

Terzo: ora cosa facevo prima che Chiara arrivasse?

Decisi di aspettarla sotto casa sua. Idea geniale! Peccato che le vecchiette mi guardassero male, ma qui nei Borghi le ragazze sono libere di fare quello che vogliono??? mi sa di no...

Dopo qualche minuto una di loro che non faceva altro che spettegolare alle mie spalle mi urlò -Oh bimba... ma te sei la figlia del Signorini???- Ecco perfetto, mi avevano riconosciuto, ma anche io l’avevo riconosciuta. Quella era la serpe che faceva la spia ai miei genitori quando mi vedeva a giro… dovevo stare attenta, era molto pericolosa, soprattutto per me. Mi voltai verso di loro con un sorrisino educato sulle labbra. Dissi -sì signora...- sperai con tutto il cuore che avessero finito con l'interrogatorio, ma mi sbagliavo. Quella mi disse -O come sta il tu babbo è da tanto che nn lo vedo- Adesso basta!!! non sono così disperata da mettermi a spettegolare con delle vecchie ultracentenarie, avrebbero potuto usare quello che dicevo contro di me, come in tribunale. Me la squagliai con un: -Bene grazie... scusate, devo andare-

Corsi su per la salita... già dopo pochi metri rallentai e mi fermai... perchè qui a Volterra le strade sono sempre così ripide? Mi voltai verso il mio riflesso nella vetrina di una tabaccheria. Ero sudata e soprattutto ero arrossita. Odiavo la mia pelle sempre così trasparente. Il mio colorito aveva troppe controindicazioni, se mentivo arrossivo e si vedeva subito, se stavo troppo al sole mi spellavo completamente; ma la cosa più bella era che ero pallida come un vampiro…

Da quando avevo letto i libri di Sthephanie Meyer ero rimasta stregata da quel mondo e mi ero innamorata follemente di Edward… figuratevi la mia gioia quando scoprii che l’ultima parte di “New Moon” era ambientata a Volterra; la mia città, la città dove ero nata e cresciuta. Avevo partecipato a tutti i raduni di twilighters che avevano fatto qui a Volterra. Spesso incontravo ragazze venute qui e le aiutavo ad orientarsi… le accompagnavo e si finiva col fare amicizia… l’unica cosa che mi snervava era quando una volta arrivate in piazza mi dicevano -ma non c’è la fontana???- e io tutte le sante volte -no ma se ci tenete tanto all’acqua possiamo sempre fare a gavettoni…- era impossibile per me arrabbiarmi con loro, avevano fatto tutto per venire nella città dei Volturi e erano delle fan di twilight, quindi l’amore che provavo per quei libri mi impediva di arrabbiarmi…

Decisi di andare un po’ sul tombino… meglio che passare la serata a parlare con le vecchiette.

Arrivata in piazza notai che la “torre del porcellino” era illuminata di rosso… un rosso spettrale… rosso sangue. Risi di me, vedevo vampiri dovunque. Era vero che il palazzo era tinto di rosso, d'altronde il giorno era finito e -the twilight- mi uscì dalle labbra. Il crepuscolo l’ora più leggera ma anche la più triste per i vampiri era arrivata.

Arrivai nel vicolo ormai noto come “vicolo dei volturi” e mi appoggiai al muretto per godermi gli ultimi raggi di sole… quando un rumore attirò la mia attenzione, una risata argentina delicata. Scossi la testa, ecco la notte insonne passata a studiare che si faceva sentire, ma poi sentii un altro rumore. Alzai la testa e vidi il tombino dei Volturi aprirsi e ne usci una figura alta dai lineamenti perfetti e con dei capelli neri che gli incorniciavano il viso ma ciò che più mi colpì furono gli occhi.  Occhi rossi come il sangue. Mi guardò sorpreso. Dalla mia bocca uscì un rantolo. -vampiro-. Lui mi guardò, scioccato questa volta. Il mio corpo reagì d’istinto presi fiato stavo per urlare quando il vampiro mi tappo la bocca e spinse nel tombino. Atterrammo dolcemente. La sua mano continuava a tapparmi la bocca e il naso impedendomi di respirare. Stavo per soffocare. -se prometti che non urli ti lascio respirare- disse. Annuii inerme. Mi tolse la mano da davanti la bocca. Lo guardai. Come faceva a sapere che non riuscivo a respirare? Una vocina nella mia testa urlò un nome che conoscevo ma non credevo esistesse. D'altronde credevo che i vampiri non esistessero che i Volturi non esistessero… ma allora anche lui poteva esistere… -Aro- bisbigliai. Lui annui. Iniziò a girarmi intorno parlando a bassa voce. Il mio corpo si era pietrificato. Lui era un vampiro e io un’umana non vedevo altra scelta che diventare la sua cena… lui mi guardò e disse -bene… ci mancava pure una volterrana a immischiarsi nei nostri affari… se ti uccido l’attenzione cadrà su Volterra e questo non posso permetterlo. Non posso nemmeno trasformarti… non so proprio cosa fare con te, se ti lascio stare cosa farai? Ovviamente correrai a dire a tutti cosa hai visto…- non so dove trovai la forza per parlare ma mi uscì un filo di voce -non lo direi a nessuno-. Mi guardò e tese la mano. Come se non aspettassi altro poggiai la mia sulla sua. Mi guardò con quegli così orribili, così affascinanti e rimasi lì ferma, aspettando. Non avevo ancora capito cosa stava accadendo, ma di una cosa ero certa non volevo morire… -stai dicendo la verità… sei strana umana- non risposi. Non sapevo cosa fare. Lui mi disse tenendomi la mano -adesso ti porto a casa tu resti lì, parlerò con i miei fratelli e decideremo cosa farne di te- mi prese tra le braccia e nel giro di pochi secondi fummo sotto casa mia… ma come faceva a sapere??? Che stupida… mi leggeva il pensiero… lui continuava a tenermi tra le braccia e mi disse -non dire nulla o pagherai con la vita.

La notte non chiusi occhio e alla 4 di mattina sul mio terrazzo apparve una figura ammantata… era la mia fine lo sapevo. Io nn avevo detto e mai direi nulla non sapevo cosa fare rimasi in silenzio e aspettai la mia morte. La figura si tolse il cappuccio. Era Aro. Mi guardò e disse -Non ti uccideremo non ora perlomeno. D’ora in poi sarai parte del nostro corpo di guardia. Il tuo compito sarà di aiutare Heidi nelle giornate di sole. D'altronde l’anno prossimo farai il classico e poi grazie ad un nostro piccolo aiuto andrai a lavorare all’ufficio turistico per nostro conto. Bene non credo ci sia altro da dire… a si per quel lavoretto che ti chiediamo verrò io a informarti e insieme  controllerò che tu non abbia detto nulla- si voltò e si rimise il cappuccio -ah si… oggi ho visto che sei molto curiosa se vuoi posso raccontarti la nostra storia… mi sembra il minimo visto che tra poco sarai complice di molti assassini…- lo guardai mentre si allontanava… il mio futuro era segnato. Non avrei potuto fare nulla per cambiarlo. Non ero mica un vampiro.

   
 
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