“Ciao Lamù, accomodati”
disse Oyuki vedendo la oni sulla soglia.
“Ciao Oyuki” fu la sua
debole risposta.
Le due ragazze
raggiunsero il soggiorno, dove si sedettero su di un divanetto di fronte ad un
tavolino, poi la padrona di casa chiamò le sue ancelle per dire loro di servire
l’aperitivo nella sala da pranzo.
“Hai fatto preparare
anche l’aperitivo? Ma perché?”
“Ma sì Lamù, infondo è da
molto che non pranziamo insieme, ho pensato ad una piccola rimpatriata…”
“Cioè?”
“Ecco ho pensato di
riunire la amiche più care che ho per passare un po’ di tempo insieme”
“Capisco…quindi oltre a
me e a Ten, chi altro hai invitato?”
“Benten e Ran”
“Verranno? ”
“Benten dovrebbe arrivare
a momenti…Ran ha declinato l’invito perché aveva da fare con Rei…ma Ten come
mai non è qui?”
“Stava dormendo”
“Ah, e pensi che arriverà
in tempo per il pranzo?”
“Mmm…ne dubito
fortemente…ma non si può mai sapere”
“In ogni caso non ci sono
problemi” disse l’amica con un sorriso.
“Toglimi una curiosità…”
Lamù la guardò di sottecchi “Come mai hai voluto organizzare questo pranzo a
tue spese?”
“Lamù è ora di smettere
di dire che sono taccagna…”
“Scusa Oyuki, ma è
risaputo che non fai niente per niente…”
“E se fossi cambiata?”
“Il che sarebbe
improbabile…ma non impossibile” aggiunse subito con un sorrisetto nervoso non
appena l’amica l’ebbe fulminata con lo sguardo.
“Non siamo più bambine
Lamù, bisogna mettere da parte le vecchie credenze ed aprirsi alle novità e ai
cambiamenti”
“Mi sembri uno di quegli
oroscopi terrestri…” disse Lamù con un altro sorriso.
Oyuki stava per
replicare, ma si rese conto da sé che Lamù faceva il possibile per sorridere ed
essere di compagnia, anche con delle sciocche battute, ma il suo sforzo era
notevole, allora si limitò a dirle con un sorriso amichevole stampato sulle
labbra:
“Stai tranquilla amica
mia, sii te stessa, non sforzarti”
“Vorrei poter essere più
allegra” si lamentò Lamù mentre la sua espressione si affievoliva.
“Non ne hai motivo Lamù,
sappiamo come stai, quindi non devi sembrare un’altra”
Un attimo dopo una delle
ancelle entrò nella stanza dicendo:
“Mi scusi signorina, di
là è tutto pronto”
“Bene”
“Inoltre volevo
informarla che è appena arrivata la signorina Benten”
“Metti da parte il suo
cappotto insieme a quello di Lamù e falla accomodare” ordinò porgendole la
pelliccia tigrata dell’amica.
L’ancella la prese e si
ritirò annuendo.
Un attimo dopo Benten
entrò nella stanza.
“Ehilà ragazze!”
“Ciao Benten” la
salutarono le amiche.
“Quando mi hai detto che
il pranzo era gratis e non dovevi chiederci nessun favore ho creduto che ci
stessi facendo uno scherzo, Oyuki…”
“Basta con questi luoghi
comuni su di me!”
“Su su, Oyuki, dacci
almeno il tempo di abituarci all’idea…” la schernì Lamù.
“Non siete affatto
gentili”
“Quando si mangia?”
chiese Benten con la sua solita spontaneità “Scusate, ma ho una fame…”
“Possiamo andare anche
subito” fece Oyuki alzandosi dal divanetto. “Seguitemi”
Attraversarono la stanza
ed entrarono in una più ampia, con porte-finestre al posto delle pareti ed una
sorta di caminetto laterale, al centro tronneggiava un tavolo imbandito con
delle eleganti sedie attorno.
“Wow, è davvero tutto
gratis?”
“Sì Benten…” rispose la
padrona di casa fra i denti.
“Allora buon appetito!”
Benten si sedette,
immediatamente seguita da Oyuki e Lamù.
Le amiche mangiarono e
bevvero con gusto gli innumerevoli stuzzichini e bevande presenti sulla tavola,
Lamù prendeva solo una piccola porzione di tutto e si sforzava non poco di
mangiare.
“Lamù…Capisco tu stia
male ma devi mangiare”
“Stai tranquilla Oyuki,
mangio poco solo perché non so se dopo avrò posto per tutto il resto…” si scusò
la nostra oni.
Oyuki annuì, ma la
risposta non sembrò convincerla.
Dopo un po’ di tempo
arrivarono tre ancelle ed in men che non si dica eliminarono le bottigliette ed
i piattini vuoti portando il primo piatto.
“Che bello, adoro i soba
terrestri!” esordì Benten, che in quel momento pensava solo al cibo.
Dopo un’oretta il pranzo
era terminato e le ospiti sembravano più che soddisfatte, soprattutto Benten!
“Un pranzo eccezionale
Oyuki, dovresti invitarci un po’ più spesso, sai?”
“Davvero, tutto molto
buono”
“Che ti sia piaciuto non
avevo dubbi, Benten, ma non farci troppo l’abitudine…Quanto a te Lamù, la scusa
che hai usato durante l’aperitivo poi non ha retto…Hai comunque mangiato
pochissimo, il minimo indispensabile direi…sicura ti sia piaciuto davvero?”
Lamù abbassò lo sguardo,
mortificata.
“Ti prego di scusarmi,
era tutto squisito, dico sul serio, ma sai com’è…non ho molta fame…”
“Non preoccuparti, non mi
sono certo offesa, avrei gradito ne mangiassi un altro po’, tutto qui” le disse
Oyuki capendo subito che Lamù era sinceramente dispiaciuta.
“Ehi, accendiamo un po’
la tv?” chiese Benten.
“Buona idea, torniamo in
salotto” acconsentì Oyuki “Ci faremo portare un po’ di gelato, se ne avete
voglia”
“Volentieri” dissero
all’unisono Lamù e Benten.
Così, dopo che Oyuki ebbe
dato istruzioni ad una delle sue ancelle, tornarono nella stanza in cui erano
state prima.
Benten si sedette su una
poltrona, accese la televisione e si mise a fare zapping, Lamù ed Oyuki si
sedettero sul divano.
“Allora, te la senti di
parlare?”
“Va bene”
“So com’è andata, Benten
me ne ha parlato sommariamente. Ma dimmi: si sarebbe arrabbiato per un’agenda
dunque?”
“Non so cosa dirti,
sembrerebbe di sì”
“Che essere
superficiale…”
“Vedi Oyuki, io a dire il
vero penso lo abbia usato come pretesto…”
“E per cosa?”
“A quanto ne so io,
voleva lasciarmi da tempo…”
“Cosa?! Ma se era
così…per quale motivo non te lo ha detto prima?”
“Non ne ho la più pallida
idea…dice di averci provato…”
“Vi siete parlati
dunque?”
“Sì, ieri sera…il dialogo
con lui è sempre minimo, ma basta per farmi stare male…” disse debolmente.
“Cosa ti ha detto?”
“Che ha tentato in tutti
modi di dirmelo…dice che io non lo ascoltavo…”
“Scusa ma, che io sappia,
ha avuto molto occasioni per lasciarti…se davvero la sua intenzione era sempre
stata questa, perché non l’ha attuata prima?”
“E’ quello che gli ho
detto anch’io…”
“E lui come ha reagito?”
“Muto come un pesce, come
se lo avessi colto in flagrante…poi però ha smentito”
“ E’ evidente che non
vuole dare a vedere che la sua è un’intenzione nata da poco…” si aggregò Benten
“Ovvio che dicendo si tratti di una vecchia intenzione essa assuma un peso
maggiore”
“Spiegati meglio” la
esortò Oyuki.
“Voglio dire che se lui
non avesse parlato in quel modo la sua decisione di lasciarti sarebbe stato
vista solo come il capriccio d’un bambino che, stanco del suo giocattolo, vuole
liberarsene per poterne comprare uno nuovo…dicendo che la sua intenzione è di
vecchia data invece fa gravare la colpa su di te, Lamù, che glielo avresti
impedito… Che farabutto!”
“Anche se io in realtà
non ho impedito che mi lasciasse qualora ne avesse avuto voglia…”
“Accidenti, per essere
uno così stupido, sa bene come funziona la tecnica dello scarica barili…”
“Benten, non offenderlo…”
chiese Lamù, con il viso triste.
“Ma come puoi difenderlo
dopo tutto quello che ti ha fatto passare?”
“Già, non dovrebbe
importarti se lo si offende…”
“Vi prego ragazze,
cercate di capirmi, anche se è difficile…”
“Ascoltami bene Lamù, so
che per te è doloroso…ma devi dimenticarlo, devi metterci una pietra sopra e
andare avanti”
“Sì, Benten ha ragione,
non puoi fossilizzarti su di lui…è un ragazzo sciocco e subdolo, un verme, si è
comportato malissimo nei tuoi confronti! Non si merita una ragazza come te!”
Lamù rimase colpita da
quest’ultima frase.
Non era la prima volta
che la sentiva, gliel’avevano detta in molti.
Ten, Mendo e Megane in
modo particolare.
“Capisco la tua
sofferenza…ma guarda i lati positivi della cosa” incalzò Benten.
“E quali sarebbero?”
“Tanto per cominciare
sarai libera di frequentare altri ragazzi, e credimi ce ne sarebbe una lista
infinita che farebbe volentieri follie per te…così potrai cercare una persona
che ti si addice di più, una persona che sappia come renderti felice e che
sappia gioire della tua vicinanza”
“Tutte cose che Ataru non
ha mai dimostrato apertamente…” suggerì Oyuki.
“Infatti…inoltre avresti
maggiore libertà, non avresti più lui come centro della tua vita, potresti
tornare a curarti di più di te stessa”
“Ma come posso
dimenticarmi di lui?”
“Ma che cosa ti ha dato
in cambio in tutto questo tempo lui, eh? Cos’ha fatto per meritarsi tutte le
tue attenzioni?” sbottò l’amica di fronte a quella risposta.
Lamù la guardò, non
rispose e si mise a piangere silenziosamente.
“Benten!” la rimproverò
Oyuki, fulminandola con lo sguardo.
“No Oyuki…Benten ha
ragione” singhiozzò Lamù.
“Sei stata troppo dura!”
insistette la regina dei ghiacci.
“Ho solo detto la verità,
per quanto le faccia male è ora che lo accetti, non siamo più bambine!”
“Ci sono modi e modi di
dire le cose!”
“Ma facendo a modo tuo
non concludiamo un bel niente!”
“Dovremmo consolarla,
Benten, non attaccarla!”
“Vi prego, non litigate
per me…”
“Ascolta Lamù, il solo
modo per stare bene è togliersi Ataru dalla testa una volta per tutte!”
“Vorrei poterlo fare…”
“Non è una cosa
impossibile, ti ci devi solo impegnare”
Lamù per tutta risposta
si mise a piangere più forte.
Oyuki guardava l’amica
con odio, non sopportava i suoi modi di fare, Lamù stava sempre peggio.
“Inutile disperarsi, non
lo farà tornare. Piuttosto, puoi spiegarmi per quale motivo ti sta così a
cuore? Non mi pare sia speciale, anzi tutt’altro…potresti trovarne altri cento,
che dico? Mille, migliori di lui! Solo su Uru conosco un mucchio di persone che
farebbero follie per essere chiamati ‘tesoruccio’ da te…”
Lamù si voltò verso di
lei, con gli occhi lucidi e le guance rigate dalle lacrime.
“Ma di tesoruccio ce n’è
uno solo…io non chiamerò mai nessun altro in quel modo…”
“Beh, ma era solo
un’espressione, io volevo dire che…”
“So bene che cosa mi
volevi dire, e non pensare che non lo apprezzi…ma vedi, nessun’altra persona
può capire”
Benten e Oyuki si
guardarono, poi si misero a fissare l’amica in attesa di un seguito.
“Volete sapere perché mi
ostino a voler bene ad Ataru, vero?”
Entrambe annuirono.
“Vedete
vivere con Ataru
è davvero difficile…non si ha mai un attimo di respiro,
non si può mai stare
tranquilli, ogni giorno è una lotta continua e il suo essere un
dongiovanni è
una sfida quotidiana alla mia precaria pazienza…non si ottiene
mai un compenso,
un complimento, un sorriso, una parola dolce per gli sforzi compiuti
pur di
renderlo felice…piuttosto si ricevono in cambio insulti e male
parole, e quando
si ha l’idea costante di essere di troppo e di essere malvoluta,
mai una
consolazione, una conferma positiva…ogni notte c’è
sempre il pensiero che il giorno
dopo ogni gonnella sarà la sua e che ci sarà bisogno di
una bella scossa, ma
servirà a poco, perché lui subito ripartirà alla
carica, ogni giorno l’ennesima
conferma, l’ennesimo combattimento, l’ennesimo esaurimento
nervoso…Non demorde
mai, lui, l’uomo più allupato
dell’universo…già, è così che lo
chiamano…ed è
vero, mai soprannome sarebbe stato più azzeccato di quello per
descrivere Ataru
Moroboshi!”
Tentò di sorridere delle
sue parole, ma non ci riuscì, piuttosto le comparve sul volto un’espressione amara.
Fece una piccola pausa,
si portò la mano al petto, come se sentisse dolore per una fitta al cuore.
“Lamù…”
“Va tutto bene, Oyuki,
lasciami finire…”
L’amica annuì in
silenzio, ma si stava preoccupando.
“Ataru è un vero
pasticcione, donnaiolo, sciocco, egoista, egocentrico, insensibile terrestre…Ma
come potrei vivere senza di lui?”
Benten quasi cadde giù
dalla poltrona dallo stupore.
“Ma tu hai un sacco di
qualità Lamù…sei sprecata per uno come lui!”
“Sprecata o no è lui che
voglio…lui, e nessun altro!”
“Se ti piace così tanto
quell’idiota perché non vai a riprendertelo?”
Lamù alzò il viso umido
verso Benten.
“E come potrei?”
“Come sarebbe? Vai da lui
è glielo dici!”
“Benten non posso
costringerlo ad amarmi…ho provato a lungo, ma non è servito…lui non ha alcun
interesse per me, quindi non c’è proprio nulla che possa fare per farlo
tornare”
“Sei rassegnata quindi?”
Lamù fece sì con la
testa.
“La
nostra Lamù non è una
rammollita, Lamù è cocciuta, Lamù è
testarda, Lamù non si arrende…mai!” gridò
Benten.
“Non ricominciare…”
“E sta’ zitta Oyuki!”
inveì “Lamù, sembra che tu non ci tenga davvero a lui, sai solo startene qui a
frignare come una mocciosa!”
Lamù si sentì ferita,
ormai il pianto era incontrollabile, fece uno sforzo notevole per rendere la
voce meno tremula possibile.
“Benten, credo che tu non
abbia capito…”
“Tsk, cosa c’è da
capire?”
“Io amo Ataru”
Quella risposta tanto
semplice quanto ovvia zittì l’amica.
“Lo so…il problema è che
lui non ti vuole Lamù…”
“Ha capito, non
sputarglielo in faccia ogni due minuti!” stavolta fu Oyuki a gridare.
“E se davvero vuoi avere
una minima possibilità, non devi lasciartelo scappare!” fece Benten, ignorando
l’amica.
“E come faccio a
parlargli?”
“Ma sei rincitrullita?
Vai da lui e gli dici quello che provi!”
Lamù scosse la testa in
un movimento lento e continuo.
“Ma se non ci provi come
fai a sapere…”
“Benten quello che Lamù
sta tentando di dirci è che è proprio perché lei lo ama e crede alle sue parole
che non vuole essere ostinata e desidera lasciarlo andare…”
Benten guardò
interrogativa sia Lamù che Oyuki.
“Lamù crede che Ataru si
sia davvero stancato di lei, e vuole dimostrargli che non ha intenzione di
ostacolare i suoi piani stavolta, è proprio perché lo ama che vuole che sia
felice…”
“E se per felice lui
intende libero di cercare la sua anima gemella in altre donne e non vedermi più
sono pronta ad accontentarlo… ”
“Lamù…”
“Hai ragione a dire che
sono una stupida a soffrire per lui, Benten, ma credimi…mi sto sacrificando per
lui, solo perché lo considero tutta la mia vita, e anche se starò malissimo per
sempre, non mi importa…Ciò che conta è che lui sia felice…anche se non sarà più
il mio tesoruccio…”
Si asciugò le lacrime con
il dorso della mano.
“E gli renderò le cose
più facili…cancellerò la sua memoria, così non avrà problemi e si dimenticherà
per sempre di me, che sono stata solo un intralcio per lui…”
Lamù pianse forte, e le
sue amiche non dissero nulla, le si buttarono addosso e l’abbracciarono.
“Lamù…”
“Perdonami amica mia, non
potevo immaginare cos’avessi dentro…”
Anche Benten ed Oyuki
iniziarono a piangere.
Dopo un bel po’ Lamù
riuscì a calmarsi.
“Scusatemi, mi sono
lasciata andare…”
“Non scusarti Lamù, ci
dispiace tantissimo”
“Già non ce n’è
motivo…sono io a dovermi scusare…”
“Sta’ tranquilla Benten,
so che parlavi per il mio bene, è tutto a posto…”
“Ora devo lasciarvi…ho un
conto da regolare…” fece alzandosi dal divano ed uscendo.
“Ma dove vai? E il
gelato?” chiese Oyuki.
“Tranquille, non ci vorrà
molto…”
“Ma dove stai andando?”
“Oyuki, stai insieme a
Lamù…io devo andare a trovare una persona…”
“Benten torna qui!”
“Lasciala andare Lamù, ha
detto che tornerà presto…”
“Ma non capisci Oyuki?”
La regina dei ghiacci la
guardò interrogativa.
“Sta andando da
tesoruccio…cioè, da Ataru!”
Oyuki non fece in tempo a
trattenerla che Lamù si precipitò a prendere la sua pelliccia gialla e nera e
sgattaiolò fuori.
*Se gli dice qualcosa non
la perdonerò mai…* pensò correndo alla sua navetta.
****************L’angolo
di Amy****************
Ciao gente,
e
finalmente abbiamo dato spazio anche a Lamù…che ve ne pare? Non è un tesoro la
nostra oni? Fatemi sapere se gradite questo capitolo^^
Per
Lorelaine86: Ma ciao carissima, mi spiace per la recensione scomparsa, magari
ci scriveremo una one-shot originale, che ne pensi? Comunque grazie mille per
la tua gentilezza e per il tuo operato naturalmente^^ Dunque, quante domande!
Allora: 1. Ataru ha voluto incontrare
Ran e Rei-coso per parlare con loro visto che sono gli unici che gli danno
davvero retta sul pianeta di Lamù; 2. No, Lamù stava dormendo ed il bacio l’ha
portata in dormiveglia;
Per
Achille88: Ciao, beh a dire la verità non so cosa dire riguardo alle tigri di
Uru, mi piaceva la gag e mi è venuta in mente lì per lì, le ho immaginate come
normali tigri però sono più grandi ed hanno naturalmente altre caratteristiche.
Quanto ad Ataru rassegnati, temo nulla lo cambierà, è più fattibile la storia
dell’orso polare nel Sahara secondo me XD grazie della recensione^^
Per Andy
Grim: Ciao, ancora una volta parole sante, si prendono letteralmente per i
fondelli, chissà come andrà a finire eh? Grazie della recensione e dei
complimenti^^
Per
Peanuts: Ciao, no Ataru non è confuso, è un allupato assurdo! XD Grazie della
recensione^^
Grazie
mille e alla prossima,
Amy
Dickinson