Ciao a
tutti. Ecco la mia prima song-fic. Logicamente coinvolge Remus e Tonks!
^^
Le
note della famosa canzone che ne da il titolo accompagnano i pensieri
di Lupin.
Mi
scuso fin da ora se qualcuno di quei pensieri è un po'
disarticolato, ma sembra che l'adorabile lupacchiotto perda la
facoltà di intendere e di volere quando è in
prossimità della bella auror...
.
GELATO AL CIOCCOLATO
Ma dove vuoi andare ti amo
ti annoi va bene balliamo.
Sei
bella, ti lasci guardare
con te non c'è niente da fare.
Nascosta dai lunghi capelli
tu balli ma i gesti son quelli
bambina ti voglio ti sento
ti muovi, mi turbi mi arrendo.
Come sempre, in questa casa
ci
si annoia... Ora che anche noi dobbiamo stare nascosti alcuni giorni
per
ragioni dell’Ordine, capisco Sirius, rinchiuso tra quattro
mura odoranti di
muffa e impregnate di odio e di arroganza. Non mi stupisco che abbiate
acceso la
radio e ora vi siete anche messi a ballare in mezzo al salotto. Voi
Black siete
così... così... bizzarri! Ecco, voi Black siete
bizzarri. In mancanza di un
termine più consono credo che questo possa andare. Si, voi
Black, perché anche
nelle tue vene, cara Tonks, scorre il sangue della nobile casata, e in
te, come
in tuo cugino, come nella cara Andromeda, quel sangue mostra il meglio
di sé.
Ho sentito Kreacher che
borbottava qualcosa sui traditori del proprio sangue mentre passava
davanti
alla porta, ma lo ignoro. Non c’è idiozia
più grande di quella del “Toujours Pur”,
della purezza della razza...
“Dai balla anche
tu” mi dici.
“No Dora, non ci
penso
nemmeno!”. Tu insisti, ma io so essere risoluto. È
meglio se non mi metto a
ballare, farei una figuraccia, e poi se resto seduto posso osservarti,
ammirarti, sognarti. Anche se tu mi strattoni, io imperterrito non mi
muovo da
questa poltrona. Insisti, ma non sai che il vero motivo della mia
pigrizia è
che mi piace guardare i tuoi capelli, oggi lunghi, mossi, biondi con
ciocche di
vari colori qua e la, che ondeggiano ad ogni tuo saltello. Sei
adorabile.
Ed ora sei tornata a
scatenarti
con Sirius. Sicuramente se vado via un attimo non ve ne accorgerete,
quindi
decido: mi alzo, vado verso la porta e mi Smaterializzo.
Quando torno, appena dieci
minuti dopo, non c’è più nessuno che
balla, ma mi venite incontro ansiosi e
preoccupati.
“Dove sei
sparito?”
“Remus eravamo in
pensiero! Non
hai detto niente né a me né a Sirius, ci siamo
spaventati!”
“Sono andato a
comprare del
gelato...”
E non credevo che avreste
notato
la mia assenza, per questo non ho detto niente, ma di certo non ve lo
vengo a
dire!
“Ma è
un’idea strepitosa! A che
gusto l’hai preso?”
“Tonks, che
domande: l’ha preso
al cioccolato, vero Lunastorta?”
E bravo Felpato, mi conosci
proprio bene... e infatti ecco cosa ti rispondo: “Esatto:
cioccolato classico,
cioccolato bianco, cioccolato extra fondente, cioccolato con nocciole,
cioccolato alle fragole, insomma un trionfo di cioccolato!”
Appelliamo tre coppe e tre
cucchiaini, e cominciamo a gustare questa delizia. E io non resisto, ho
anche
già impugnato la bacchetta... No Remus, non devi dare retta
al malandrino...
Non è un gesto carino quello che hai in mente! Ma mentre il
mio cervello cerca
di convincersi a fare il bravo, il malandrino che è in me ha
già mosso la
bacchetta: il volto dei miei amici è irrimediabilmente
cosparso di gelato! Sono
uno spasso! Non posso non ridergli in faccia!!!
Vedo lo sguardo di Sirius,
sembra davvero uno psicopatico, ma è Tonks la più
veloce a reagire: si alza e
si avvicina a me con fare suadente dopo aver appoggiato la sua coppa
sul
tavolino. Strano, non l’ha fatta cadere! E strano, non sta
urlando, ma anzi
sussurra e mi guarda strorto... Adesso sono davvero preoccupato!
“Sei stato
veramente gentile a
offrirci questo gelato lo sai? E adesso dobbiamo condividerlo! Ti
meriti un
bacino per questo.”
Non faccio in tempo ad
elaborare
quello che hai detto che sei già china sul mio viso e
appoggi le tue labbra
ovunque, sporcandomi tutto col gelato. Sirius si è messo a
latrare dal
divertimento.
Tu continui a sporcare ogni
centimetro del mio volto, mentre io cerco di divincolarmi da questa
dolce
tortura, e così facendo uno dei tuoi baci sfiora le mie
labbra. Mi sono venuti
i brividi. Sento un caldo tremendo. E di nuovo le tue labbra si
appoggiano
sulle mie, e stavolta si soffermano un po’ di più,
i tuoi occhi sono chiusi, quindi
ti allontani per ammirare la tua opera di ricopertura.
“Primo esemplare di
licantropo
glassato...” dici, e scoppi in una risata così
cristallina che sono obbligato a
ridere anch’io.
Gelato al cioccolato dolce e un po'
salato
tu gelato al cioccolato
un bacio al cioccolato io te l'ho rubato
tu gelato al cioccolato.
Mi passo la lingua sulle
labbra,
per pulire il gelato e assaporare il tuo bacio. È dolcissimo.
Rimani così che
dolce sei tu
non chiedo di più
profumo di fiori di tiglio
fa caldo ma qui si sta meglio
la sabbia è più bianca stasera
ma dimmi che sei proprio vera.
Finalmente è
finita la
reclusione a Grimmauld Place, ed ora io e te, cara Dora, siamo insieme
in
questa missione: sorvegliare Clint Begum, o meglio la sua villa al
mare, perché
lui non si è visto in tutta la giornata, anche se abbiamo
notato una cosa in
effetti: il fornaio ha consegnato una cesta di pane, ha ritirato il
compenso da
una donna che sembrava una governante, ed è tornato al suo
forno. Per il resto
l’unica cosa che ho potuto fare è stata osservare
Dora e il suo favoloso
profilo. Finalmente arrivano a darci il cambio, a stare fermo qui tutto
il
giorno ho perso l’uso delle gambe.
“Facciamo una
passeggiata, ho
bisogno di muovermi!”.
Mi hai letto nel pensiero,
Tonks, pensavo proprio la stessa cosa.
“Ok,
andiamo”.
Ormai siamo arrivati al
paese, e
ci incamminiamo sul lungomare. C’è una brezza
piacevole, che porta fino a noi
un profumo di tigli. Non c’è molta gente in giro,
anche se qualcuno ci guarda
male, forse per via dei mantelli, o forse per le mie cicatrici, o forse
per i
soliti adorabili capelli rosa di Tonks.
Una vecchietta ci osserva e
ci sorride
allusiva. Non avrà mica pensato che stiamo insieme? Solo
perché ti guardo
mentre mi inondi di parole tenendomi per mano non vuol dire che io e te
stiamo...
insomma, siamo solo amici, non che lei non mi piaccia, sarei fortunato
anche
solo se trovassi una ragazza che vale la metà di lei, ma lei
sicuramente non
vorrà mai stare con un povero lupo grigio come me,
sicuramente desidera
qualcuno più alla sua altezza...
“Rem, Rem, mi
compri un gelato?
Ti prego, per piacere, per favore!”
Sembri una bambina, sei
dolcissima. Come posso dirti di no.
Con i nostri coni al
cioccolato
ci andiamo a sedere sugli scogli, in un punto un po’ isolato
rispetto al corso,
per gustarci in pace il nostro dolce.
Ecco, come al solito ti sei
sporcata. Ti passo il pollice sulle labbra – sono veramente
morbide – per
togliere il gelato, e poi lo lecco per pulirmi la mano. Tu mi sorridi.
“Grazie.”
“Dovere!”
e piacere.
Soprattutto un piacere, come
del
resto la tua stessa presenza, sempre e comunque.
Finiamo il nostro gelato
chiacchierando del più e del meno, osservando il mare. Il
rumore delle onde è
rilassante. Credo che mi piacerebbe abitare vicino al mare.
Quando ho finito di gustare
il
mio gelato mi giro verso di te, e non riesco a non ridere: sei
più sporca di
prima!
“Che
c’è? Che hai da ridere?”
“Per Merlino Dora,
sembra che
hai i baffi!”
“Invece di ridere
aiutami a
pulirmi!”
“Come, non ho
più il
tovagliolino...”
Ti giri per bene verso di me,
in
modo che possa vedere chiaramente la scintilla maliziosa nei tuoi occhi.
“Neanch’io...”
mi dici gettando
un lindo tovagliolino alle tue spalle.
“E allora come
possiamo fare?
Puoi lavarti con l’acqua del mare...”
“Non dirmi che ai
lupi servono i
tovagliolini di carta per pulirsi...” Così dicendo
ti avvicini al mio viso.
Ma non sono sicuro di aver
sentito bene, o meglio ho sentito bene, ma ho paura di aver capito
male, e se
poi lei non intendeva quello che penso io? Che figura ci faccio? Ma
come faccio
a resistere...
Il mio cuore è
impazzito, forse
mi sta venendo un infarto, e il viso di Ninphadora a pochi centimetri
dal mio è
rosso come un peperone, si vede che è imbarazzata.
È ancora più adorabile del
solito, ma nonostante tutto non smette di guardarmi negli occhi.
Non resisto: mi avvicino e
con
la lingua comincio a pulire il cioccolato. Ha un sapore dolce, unito al
salato
della pelle, è inebriante... Ora non so più
niente, non riesco più a ragionare,
la lingua di Ninphadora sta accarezzando la mia, e il gioco
è diventato un
bacio dolce e un po’ salato.
È ufficiale, Remus
Lupin sei
cotto!
Gelato al cioccolato sono innamorato
di
un gelato al cioccolato
un bacio al cioccolato io te l'ho rubato
tu gelato al cioccolato.
Allora, che mi dite? Vi è piaciuto questo viaggetto nei pensieri di Remus?
A fine ff ne approfitto per ringraziare tutti quelli che hanno recensito o messo tra i preferiti i miei deliri. Grazie anche ai tanti che leggono... spero di non annoiarvi troppo con le mie chiacchiere...