Questa
fic la dedico ad un caro amico che è tornato nel suo luogo
di
provenienza, un luogo
di gioia, terrore e adrenalina... a te Joi,
che sei stato e sarai sempre un grande amico...
marty_ohba
THE LAST GOODBYE
E' una cosa
incredibile
come due parole possano ucciderti.
Come due parole possano
farti capire che, nonostante tutto, lui c'è.
Che il suo amore
è
ancora integro, e durerà.
Per sempre.
Perché non basta la sua morte, per far terminare la tua vita.
Non basta affatto.
Il pensiero, la certezza, che con lui anche tu sei morto.
Solo due parole. Due dannate parole, ti restano impresse nella memoria.
Perché
è successo? Perché?
Si dice sempre, in tono melodrammatico, che il mondo è
crudele.
No. Tu non sai niente del mondo.
Assolutamente
nulla.
Si dice che la vita è crudele. Non l'hai mai sperimentato, vero? Solo perché qualcosa non è andato come volevi, vero?
No...
ti accorgi che il mondo è crudele, che la tua vita
è finita
quando perdi il tuo mondo, quando perdi tutto ciò che ti
incoraggiava ad andare avanti, quando perdi l'amore più vero.
E
sai che l'unica cosa che ti resta è il ricordo di lui,
della sua
voce, del suo
sguardo e delle sue
labbra che sfiorano le
tue, per un
istante.
Ma i ricordi svaniranno.
Stai
male. Molto
male. Devi essere forte.
Ma
non puoi farcela. Come
puoi esserlo?
Sii forte.
NO! Sarebbe come restare indifferenti anche a lui.
A lui.
L'unica persona, l'unica cosa che non ti era indifferente...
Non puoi permetterlo.
Ma il dolore è troppo. Non puoi farne a meno.
Perché? Perché non farla finita? Perché non farlo tacere?
Tu
non sei più niente.
Solo un fantasma. Per gli altri lo sei sempre stato.
La tua vita era già finita una volta, diciassette anni fa...
Poi sei rinato. Chissà come, ma sei rinato.
Grazie a lui.
Mello. Mihael Keehl.
Il mondo non ti era più indifferente, perché il tuo mondo era lui.
Ora non c'è più. Sei solo un guscio vuoto, senz'anima.
La tua anima se l'è portata con sé.
BASTA!!!
Non ne puoi più. Non intendi tollerare quella brutta copia di vita un secondo di più.
Ti alzi. Sei furente.
La rabbia... non hai mai provato
questa
sensazione. Ti dà forza.
Distruggi tutto ciò che ti possa ricordare alla gente.
I castelli di carte cedono, le fondamenta distrutte. I palazzi di dadi crollano, la loro base è frantumata.
L'unica
cosa che rimane integra è un puzzle. Ma non è completamente
bianco. E non
è nemmeno quel
tributo al detective più bravo al mondo. No.
Ha sì una lettera nera, ma non la L.
Una M.
L'unica cosa che la gente deve ricordarsi è il vostro amore. Rimarrà sugellato per l'eternità.
Non ti guardi indietro. Non vuoi farlo.
E' il tramonto.
Raggiungi quel luogo distrutto ed arso dalle fiamme.
Una Chiesa. La sua Chiesa.
Una piccola parte della tua mente
registra uno
stridio e poi il
rumore dei ciottoli dispersi sul sentiero.
L'auto se ne è tornata alla sede. Bene.
Ti guardi in giro. Sei solo. Con gli occhi percorri la sagoma dell'edificio devastato. Poi entri.
Il pavimento è inesistente Solo erba secca e terriccio. Avanzi nell'oscurità, fino a raggiungere una pietra bianca.
Una spaccatura nella parete concede ad un raggio di luce solitario di attraversare l'oscurità per illuminare l'incisione sulla lapide.
MIHAEL
KEEHL
13-12-1989
26-1-2010
Fai un sorriso amaro.
Ventuno anni. Solo ventuno anni.
Una lacrima ti solca il viso. Non la fermi. Non ti importa. Quella goccia d'acqua salata cade ai piedi della tomba.
Dio non esiste. Non ha fatto un favore a nessuno portandolo via da te.
Lui non voleva andarsene. Voleva salvarti.
“Grazie, Mello. Mi hai salvato. Mi hai gettato un'ancora di salvataggio in quest'esistenza priva di significato”.
Posi due rose su quel freddo e candido marmo. Una è bianca.
Pura. Intoccata.
L'altra è nera. Non credevi che esistessero ne esistessero di quel colore.
Come ultimo pegno ti sfili il suo rosario e lo poggi accanto ai fiori.
“Ti ricordi quando me lo lasciasti?”
Fu
proprio la notte prima della sua morte. Sapevi che sarebbe successo.
Lo sapevi.
E non l'hai fermato.
Perché?
Ti perdi in quel ricordo. Altre lacrime ti solcano il viso. Non avevi mai pianto tanto.
Anzi, non avevi mai pianto in tutta la tua vita.
*.*.*.*.*.*.*.*.*
<< Near... >> ti sussurrò, con quella sua voce che sapeva essere molto dolce, ma che in quel momento era distorta dalla preoccupazione.
Eravate abbracciati in quel letto candido. Ti ti girasti verso di lui, che ti guardò negli occhi. Nelle sue iridi chiarissime, vedesti ciò che di lì a poche ore sarebbe accaduto. Tuttavia mantenesti la voce calma e pacata.
<< Sì? >>
Il biondo prese fiato e poi parlò.
<< Io me ne devo andare >>.
Tu lo fissasti. Te lo aspettavi, ma lo shock e il terrore di perderlo si erano impossessati di te e non riuscisti ad avere una reazione di un qualunque tipo.
<< Questa sarà l'ultima notte che passeremo insieme >>.
Il fiato ti si mozzò in gola e spalancasti gli occhi che, muti, gli urlarono una domanda.
“Perché?”
I suoi occhi lampeggiarono nei tuoi.
<< Ti amo. Non posso permettere che ti accada qualcosa. Non ce la farei >>.
Sapevi che aveva già preso una decisione, che qualsiasi cosa gli avresti detto, non si sarebbe spostato di un centimetro dalla sua decisione. Tuttavia non riuscisti a trattenerti dall'implorarlo.
<< Non lasciarmi >>.
<< Devo >>.
Una fitta al cuore.
<< Ti prego. Fallo per me >>.
Scosse la testa. La lama affondò.
<< Ormai è deciso >>.
Nei suoi occhi non c'era più nulla. Solo la morte.
Poi ti baciò. Un bacio disperato, ma pieno di passione. Tu ti ci aggrappasti con tutto te stesso, mentre i vostri corpi si univano per l'ultima volta.
La mattina dopo di lui non c'era più traccia. Le lenzuola erano state tirate. Tu ti alzasti a sedere, appoggiandoti ai cuscini. In quel momento ti accorgesti di qualcosa che penzolava sul tuo petto nudo.
Il suo rosario.
“Mello...”
*.*.*.*.*.*.*.*.*
Un'altra ondata di dolore ti attraversò e un brivido ti percorse la schiena.
Poi distogliesti lo sguardo dalla lapide e ti guardasti in giro. Il
terreno era arido, e dal pavimento frantumato sbucavano dei ciuffi
d'erba secca.
Ne strappasti un buon numero e li ammucchiasti vicino a te. Ti sedetti
di fronte alla tomba a sorridesti
“Fra poco tutto questo svanirà...”
Sfilasti un accendino da una tasca e lo accendesti. Rimanesti qualche
secondo a fissare la fiammella, poi lo lasciasti cadere per terra.
Tutto si tinse di una luce rossastra.
Qualche attimo dopo la vita prese
a scorrerti
davanti agli occhi. In
quel momento lo vedesti chiaramente, in ogni particolare.
Un sorriso ti spuntò sulle labbra.
Infine, un'immagine ti affiorò nella mente. Non era un
ricordo,
perlopiù, un illusione.
Mihael era in piedi davanti a te, sul volto un espressione accigliata.
<< Perché l'hai fatto? >>.
<< La vita non mi interessa senza di te >>.
Un sorriso amaro gli nacque sulle labbra.
<< No era così che doveva finire >>.
<< Volevi restare a guardarmi soffrire per il resto dei miei giorni? >>.
<< No, ma... >>.
<< Shh, Mello, shh... tra poco saremo di di nuovo insieme >>.
L'illusione di Mello si inginocchiò di fianco a te. I suoi occhi ti scrutavano, seri. Poi parlò di nuovo, nella voce, una nota di sofferenza.
<< Non è indolore... >>.
<< Dammi la mano >>.
Lui alzò un sopracciglio.
<< Non puoi toccarmi. Non ancora >>.
<< Non importa >>.
Il biondo te la porse e tu la afferrasti e la stringesti forte. Sembrava davvero lì. Riuscivi a sentirla. A sentire il suo calore.
Troppo caldo.
<< A tra poco >>.
<< Ti amo >>.
THE END