A Centeine, donna francese devota ai classici della sua nazione e influenzata dalla cultura romantica dell'epoca, trovava in quel giorno qualcosa di magico.
La guerra infuriava attorno a loro, ma la felicità sorge per qualcuno nel momento in cui la sofferenza di un altro è all'apice.
Lui, il suo Michael, era un aviatore...Un grande aviatore.
Un aviatore che adorava la sua patria, serviva la sua nazione e si batteva per la vita dei suoi compagni.
Aveva perso un occhio proprio in battaglia, pochi giorni prima.
Un suo allealto stava per morire, lui lo aveva salvato.
In quel momento, stava sorvolando il cielo nel suo aereo giallo canarino.
"Non dovresti volare!" gli aveva detto il giorno prima. Senza un occhio non era possibile tenere d'occhio il cielo e ciò che lo circondava.
Lui, il suo Petit Jaune (così adorava chiamarlo quando lo attendeva sul pendio da cui lo vedeva passare a bordo del suo caccia), sarebbe stato il padre di suo figlio.
Si erano amati in una cascina fuori mano, durante la notte per non essere trovati da generale e nutrice di lei. E lei si che superava il generale in severità.
Quella mattina non era andata ad attendere il suo passaggio sul pendio. Michael diceva che il suo notarla era un segno di buon auspicio.
"E se non andandoci si ferisse? O peggio, morisse?" aveva detto alla sua nutrice, segretamente amante del padre.
"Non essere sciocca Centeine..." l'aveva ammonita lei, continuando a sfregarle le braccia.
Era proprio facendole il bagno, che cosprì (quella stessa mattina) il segreto che Centeine teneva gelosamente per sè: il suo stato interessante.
"Come avete potuto?" aveva biascicato ponendosi in posizione di rimprovero: le tozze braccia ai fianchi, i pugni chiusi contro la gonna ormai bagnata dall'acqua.
Lei le aveva narrato tutto, senza vergogna. Senza paura...
Non ne ebbe neppure quando si ritrovò, riversa nella vasca per lo schiaffo che la sua adorata le impartì.
"Oh Centeine" aveva detto abbracciandola. Centeine avrebbe giurato di aver sentito una lacrima scendere sulla sua spalla.
E ora, lontana da quella stanza da bagno, pensava a Michael.
Vestita di tutto punto, una meringa di chiffon, una sposa perfetta. Attendeva il suo aviatore mutilato dalla guerra e si accarezzava il grembo.
Ormai ad attendere Michael erano in due.
Da lontano un rumbo sordò le permise di intuire che il suo caccia era vicino.
Sarebbe diventata una Courtney. E lo sarebbe stato il suo piccino.




NoTa dElLa AuTrIce:
Ho deciso di scrivere questa fanfiction ripensando a questa saga che tanto mi ha commosso.
I libri (che vi consiglio di leggere) da cui ho preso spunto sono:
LA SPIAGGIA INFUOCATA (La nascita dei due bambini e l'inizio di tutto)
I FUOCHI DELL'IRA (Manfred e Sasha adolescenti)
IL POTERE DELLA SPADA (Manfred e Sasha parlamentari sudafricani)

i libri che dipendono da essi (dall'ultimo) sono i due che trattano dei figli di Sasha
L'ULTIMA PREDA (parla del figlio maggiore, Sean)
LA VOLPE DORATA (parla della figlia Isabella)


Mi sono chiesta: cosa sarebbe successo se Michael non si fosse skiantato proprio il giorno del suo matrimonio, davanti a tutti gli ospiti?
Lothar (il padre di Manfred) non ci sarebbe mai stato? E Manfred?
Avrei dovuto rinunciare agli altri libri allora....No!


Scriverò presto il seguito, il racconto di quello che sarebbe cambiato