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Autore: Cicci 12    25/01/2010    1 recensioni
Sarah King, una ragazza semplice, ma piena di vita, che si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto (o quasi), travolta da un destino che credeva non potesse mai appartenerle, il destino della prescelta, il destino della cacciatrice; William il Sanguinario, detto Spike, un vampiro, una creatura della notte, l'uccisore delle cacciatrici, ma loro amante impeccabile, alle prese con una di loro. Si incontrano per caso, tra le buie vie di Los Angeles; un incontro del destino, che li porterà sulla stessa strada.
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, William Spike
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Cap. 3 Un aiuto prezioso

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Cap. 3 Un aiuto prezioso

 

La mattina seguente, Sarah arrivò all’università sfinita; aveva usato tutta la sua maestria nel cercare di nascondere le profonde occhiaie con il trucco, ma il risultato non era stato dei migliori.

- Sarah, hai una pessima cera. Che ti succede, hai fatto le ore piccole ieri sera?- le chiese Monica facendole l’occhiolino.

Aveva deciso fin da subito che non avrebbe raccontato a nessuno di Spike; in fondo nessuno le avrebbe mai creduto.

- Si, ma non nel modo in cui pensi tu. Ho studiato fino a tardi.- rispose, sbadigliando.

Le lezioni passarono tranquille come tutti i giorni, anche se la noia non diminuiva.

Finalmente arrivarono le 6.30 e, tornando a casa a piedi, si ritrovò a percorrere le medesime strade delle due sere precedenti.

Appena sentì il fruscio ormai famigliare si fece sentire, Sarah sorrise.

- Spike, ti ho già detto che ormai non mi spaventi più.-

Ma quando si voltò, davanti a lei non vi era Spike.

- Oh, oh. Non siete Spike.- disse, notando che i vampiri che le si erano parati davanti erano almeno 8: combattere contro uno di loro era una cosa, ma quella situazione era ben diversa.

- Ottimo spirito d’osservazione, dolcezza.- rispose uno di loro.

La circondarono, mentre Sarah si preparava a combattere; erano in troppi, ma non poteva fare altrimenti.

- Non vorrai combattere tutta sola contro 8 vampiri cattivi.- la prese in giro quello che doveva essere il leader.

- Bè, almeno ci provo.- rispose lei, senza abbassare la guardia.

Ma i vampiri non fecero in tempo a muoversi, che una voce giunse dalle scale antincendio del palazzo accanto a loro.

- Lasciatela stare. Quella è la mia preda.-

Sarah alzò gli occhi e vide Spike saltare accanto e lei, ponendosi alle sue spalle, schiena contro schiena.

- Hai bisogno di una mano?-

- Spike, sai contare vero?-

- Si, perché?-

- Molto bene. Quanti vampiri ci sono?-

- 8.- rispose, guadandola con la coda dell’occhio, senza capire dove volesse arrivare.

- Perfetto. Allora perché fai domande stupide?- lo rimproverò, prima di rispondere ai colpi dei vampiri, che erano partiti all’attacco.

Spike e Sarah tennero loro testa, impalettandoli uno dopo l’altro, senza lasciar loro il tempo di reagire.

Quando finalmente tutti furono diventati cenere, Spike gettò via il paletto e si voltò verso Sarah.

- Ah, mi serviva proprio un po’ di movimento.- disse sorridendole.

Poi guardò preoccupato la sua mano destra, in cui stringeva ancora il paletto.

Anche lei seguì il suo sguardo, per poi gettare lontano il pezzo di legno.

- Oh, scusa.- gli disse, con il fiato ancora corto a causa dello sforzo.

- Tutto bene?- le chiese Spike, sembrando realmente preoccupato.

- Si, direi di si. Accidenti, fino a l’altro giorno non ero nemmeno sicura che i vampiri esistessero, e ora me li ritrovo ovunque.- rispose guardando Spike.

- Potresti essere una cacciatrice.- disse Spike, fingendo indifferenza.

- No, non può essere. Non ho un Osservatore e nessuno mi ha detto la solita tiritera. Inoltre non sono in gamba come Buff…- si fermò tappandosi la bocca con entrambe le mani, ma ormai era troppo tardi: Spike aveva sentito ciò che voleva.

Sarah stava per scappare, ma lui la fermò.

- E no, tesoro. Stasera non scappi.- le disse, cercando di non stringere troppo la presa sul suo braccio.

Sarah si fermò, rassegnandosi.

- D’accordo, ho capito.- disse alzando le mani al cielo per far capire che si arrendeva.

- Credo che tu debba spiegarmi qualcosa.-

- Devo proprio?-

Spike la fissò con finta severità.

- Ok, ok. Va bene, non ti arrabbiare; ma dobbiamo proprio stare qui a parlare?- domandò guardandosi intorno nel vicolo buio.

- Vieni, andiamo al Bronze.-

Sarah stava per seguirlo, quando, resasi conto di ciò che il vampiro aveva detto, si fermò.

- Scusa? Al Bronze, hai detto? Capisco che tu voglia ricordare i vecchi tempi, ma è stato distrutto insieme a Sunnydale.-

Aveva di nuovo parlato troppo, ma ormai ciò che era fatto era fatto.

- A quanto pare tu sai più di quello che mi vuoi far credere. Comunque sia, grazie dell’informazione, ma c’ero anche io quando Sunnydale è scomparsa, ma il Bronze è stato riaperto qui a Los Angeles.-

- Ah..- si limitò a commentare, seguendolo.

Stavano per avviarsi, quando Sarah si fermò di nuovo.

- E ora che c’è?- chiese spazientito Spike, voltandosi ancora una volta.

- A proposito di quello che hai detto prima… sulla preda…- disse la ragazza titubante, senza guardarlo negli occhi.

Spike rise divertito.

- Tranquilla, era per tentare di prendere tempo con quei vampiri. Non ho intenzione di morderti o cose del genere.-

- Oh, grazie. Mi hai tolto un peso.- rispose lei, portandosi una mano al petto.

Non parlarono per quasi tutto il tragitto, tranne quel breve scambio di battute in cui lui le chiese se poteva fumare senza che le desse fastidio e lei aveva risposto con un timido sì.

Finalmente giunsero davanti al Bronze: era proprio come l’aveva immaginato, grande, caloroso e pieno di persone che volevano divertirsi.

- Accidenti quanta gente.- esclamò Sarah, interrompendo così il silenzio ormai imbarazzante.

- Siamo a Los Angeles, dolcezza. E alla gente piace divertirsi.- le rispose Spike.

La sua spina dorsale fu attraversata da una leggera scarica elettrica; le faceva venire i brividi quando la chiamava così.

Entrarono facendosi largo tra la folla e dopo essere riusciti a trovare un tavolo libero, si sedettero ed ordinarono da bere.

- Un bourbon.- ordinò Spike alla cameriera.

- Due grazie.- lo corresse Sarah, ricevendo uno sguardo contrariato da parte di Spike.

- Non mi guardare così. Pensi che non possa bere alcolici? Ho 21 anni, quindi non infrango nessuna legge.- gli disse sfidandolo con lo sguardo.

La cameriera si allontanò con le ordinazioni e Sarah si voltò nella direzione del palco, sul quale suonava un gruppo Rock.

Spike non le chiese nulla, finché non arrivarono i loro bourbon.

- Allora, credo sia venuto il momento delle spiegazioni.- disse il vampiro a Sarah, cominciando a sorseggiare il liquore.

Lei per un momento si perse in quegli occhi così azzurri e profondi, ridestandosi subito dopo.

- Sì, credo di sì… anche se non c’è molto da dire. So tutto di te, di Buffy, delle sue imprese e della Scooby Gang.- gli disse tranquillamente, sperando che come spiegazione gli potesse bastare; ma le sue speranze furono vane.

- E posso sapere come le sai?- le chiese, cercando di mantenere la calma; non capitava tutti i giorni di incontrare qualcuno con cui non potevi avere segreti.

- No. Non posso spiegartelo … mi dispiace.- rispose, realmente dispiaciuta.

- Come scusa? E perché?- chiese Spike curioso.

- Perché no. Mi spiace Spike, ma davvero, non posso rivelarti come so queste cose. Accontentati di sapere che le so. Lo so che non è molto, ma dovrai fartelo bastare.- rispose bevendo un sorso della sua bevanda, facendo capire all’altro che la discussione era chiusa.

Non aveva intenzione di spiegargli che lo vedeva tutti i giorni in Tv, che miliardi di siti infestavano la rete con informazioni sul suo conto; sarebbe stato troppo perfino per uno come lui.

- Ok, come vuoi. Quindi… sai tutto. … ma tutto tutto?-

- Tutto tutto.-

Spike la guardò scettico, non ancora del tutto convinto delle sue parole e lei se ne accorse.

- Non sei convinto, vero? D’accordo, allora… vediamo, da dove posso cominciare? Dunque, prima di chiamarti Spike, eri William il Sanguinario. Sei stato vampirizzato da Drusilla nel 1880, a Londra, tua città natale, e lei a sua volta è stata trasformata nel 1860 da Angel, a sua volta diventato vampiro per mano, anzi per zanne sarebbe meglio dire, di Darla nel 1753, da cui ha avuto un bambino, Connor. Lei è morta, in tempi recenti, ma è tornata in vita e Dru è diventata la sua nuova sire… ti basta o devo andare avanti?-

Spike la guardò stupefatto di quante informazioni avesse sul suo passato.

- E sai tutto anche di…- le chiese Spike, lasciando a metà la frase.

- Di Buffy? Ovviamente. È la cacciatrice, o meglio era, dal momento che da quando ha sconfitto il Primo non c’è più tanto da combattere; il suo grande amore è stato Angel, è stata anche con te, ma ti ha solo usato per…-.

Si interruppe, vedendo la tristezza  sul volto del vampiro, rendendosi conto di aver parlato troppo ancora una volta.

- Scusa. Mi sono lasciata trasportare dal discorso… non volevo…- disse abbassando lo sguardo dispiaciuta ed imbarazzata.

- Non preoccuparti, in fondo hai detto la verità.- le disse, sorridendo.

Sarah guardò quegli occhi così azzurri, che in quel momento erano così tristi e così limpidi, da permetterle di leggere quell’anima che da pochi anni era tornata ad abitare il suo corpo.

Poteva vedere che le sue parole gli avevano fato male; forse non aveva ancora del tutto dimenticato Buffy.

- E poi è il passato. Buffy è andata per la sua strada e io per la mia. Non l’ho più vista dopo al sconfitta del Primo e a me va bene così.-

- Bè, dal momento che non posso raccontarti niente di me, raccontami qualcosa di te.- aggiunse, cambiando discorso e sorseggiando il suo bourbon.

Sarah non avrebbe mai pensato che sarebbe riuscita ad avere una conversazione simile con un vampiro; a dire la verità fino a qualche giorno fa non avrei mai pensato di avere una conversazione con un vampiro, si disse, tuttavia divertita dalla situazione.

Così gli raccontò un po’ della sua vita, parlando di sua madre e dell’università.

- Poi che altro dire…Mmmh… Ah, adoro le storie sui vampiri.- esclamò alla fine.

- La cosa non mi stupisce affatto.- rispose Spike, divertito, guardandola con sguardo complice e facendola ridere.

Rimasero ancora un po’ seduti al tavolo del Bronze a chiacchierare, quando Sarah, guardando l’orologio, si rese conto che era quasi mezzanotte.

- Accidenti, è mezzanotte. Mia madre avrà già chiamato la polizia di tutto lo stato. Se non addirittura l’FBI. - esclamò scattando in piedi, imitata dall’uomo.

- Vieni ho la macchina non molto lontano da qua. Ti accompagno.- le disse.

Uscirono dal locale e si diressero verso il cimitero, non molto distante, davanti al quale era parcheggiata la De Soto nera del biondo.

Il vampiro indugiò davanti alla portiera del passeggero, guardando Sarah, indeciso sul da farsi.

-Rilassati. Non ti prenderò in giro per i tuoi modi da gentiluomo dell’800.- gli disse, sorridendo.

Spike la guardò come se avesse appena visto un fantasma; sembrava che quella ragazza sapesse ogni minimo particolare della sua vita e non-vita.

Le aprì la portiera per farla salire, poi si mise al posto di guida e partì a gran velocità.

Sarah adorava sentire il vento tra i capelli, mentre correvano sulla De Soto decappottabile.

L’auto, dopo un’emozionante corsa, si arrestò davanti alla casa della ragazza.

- Grazie mille Spike. Senza di te, me la sarei vista brutta.- gli disse con un sorriso raggiante.

- È stato un piacere, piccola.- le rispose sorridendo a sua volta.

Sarah tentennò qualche secondo, poi si avvicinò al vampiro e gli posò un lieve bacio sulla guancia.

- Buonanotte.- disse infine, scendendo dalla macchina e dirigendosi verso il vialetto per poi entrare in casa.

Spike rimase immobile, ancora paralizzato da quel gesto così spontaneo compiuto dalla ragazza,.

Poi sorrise, mise in moto e partì a tutta velocità scomparendo nella notte.

Sarah, come aveva previsto, fu assalita dai rimproveri della madre, che preoccupata stava davvero per chiamare la polizia.

inventò un scusa per spiegare il motivo del suo ritardo, avvisandola che avrebbe fatto tardi anche nelle sere seguenti.

Non le chiese se pensava si vedesse qualcuno, non le interessava cosa si metteva in testa sua madre, voleva rivedere Spike e non ci avrebbe rinunciato.

Salì in camere sua e sfinita si buttò sul letto; si addormentò subito, con il sorriso sulle labbra.

 

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Salve a tuttiiiiii!!!

Ke palleeee!! Giovedì ho un esame e non ho per niente voglia di farlo.

Ma chi mi l’ha fatto fare d’iscrivermi all’uni??? -.-

Non vedo l’ora arrivi il 5 di febbraio, così la prima sessione è finita… v.v

Vannagio: uh, che bello, la mia prima lettrice! ^^ già già, anche Spike è il io idolo!! (non si capisce dalla storia, vero?? XDXD) sono contenta che la storia ti piaccia… ^^ un bacioneeeee J

 

 

  
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