Questa è la mia prima storia, vi chiedo quindi di essere clementi.

Se ci metterò un po’ ad aggiornare è perché i codici HTML non sono il mio forte xD.

La storia è ambientata nella seconda serie e c’è un nuovo personaggio e soprattutto un altro Uchiha che però è uno dei personaggi di Naruto che tutti noi conosciamo molto bene.

Spero che vi piaccia!

Buona lettura!

Capitolo primo: Saeko.

Corre nel bosco da più di tre giorni, senza mangiare,né bere.

Ha paura, e se loro scoprono che è scappata? Loro la vogliono, loro la usano e lei lo sa, ma non riusciva a vivere in quelle condizioni, quindi è fuggita via da quel maledetto covo, il millesimo che hanno cambiato…

Piove, o è lei che la cerca?

Attiva lo sharingan e si gira, pronta ad affrontare il nemico, chiunque esso sia.

Ma non c’è nessuno, è sola. Tira un sospiro di sollievo e si rigira continuando a camminare per il bosco.

E’ stremata e, l’alba è vicina, sente delle voci, poi più niente…

Nel frattempo in un covo di un’organizzazione oramai distrutta da tempo…

-Zestu, vai a cercarla, o manda anche solo una parte di te. Ho bisogno di quella ragazza.- Un uomo seduto sopra un masso guarda un suo sottoposto attraverso la sua maschera arancione.

L’altro esegue subito l’ordine senza pensarci due volte, ma, sdoppiandosi e mandando la parte nera ad eseguire le ricerche.

-Madara- san, perché dovrebbe essere scappata?- Chiede, guardando il suo superiore.

L’altro si alza dal masso dove era seduto e, inizialmente non risponde, guardando verso l’entrata del covo, ma poi si gira verso Zestu.

-Quella ragazzina ha scoperto tutto sul suo clan, sui suoi “fratelli” e, soprattutto sul suo vero padre. Lei conosce il mio vero piano.- Dichiara , infine l’uomo mascherato e, osserva per l’ultima volta la foresta, sembra preoccupato…

Forse questa ragazza potrebbe rovinare il suo piano?

Non quello della conquista del mondo, non quello di catturare tutti i bjuu e di utilizzarli per poter controllare il mondo una volta conquistato, ma un altro, qualcosa che la ragazza proprio non vuole e che farà di tutto per non farlo avverare.

Ma, ricapitoliamo con ordine tutto ciò che è successo fin ora e ciò che è successo prima.

La ragazza che scappava aveva davvero scoperto tutto sulla sua vita e ciò l’aveva spaventata parecchio.

Lei sapeva di essere orfana da quando era nata, lei sapeva che il suo clan era stato distrutto per il bene di un villaggio, per il bene di tutte le terre ninja, per essere precisi.

Già, sapeva pure che i suoi fratelli erano entrambi morti, uno per la salvezza dell’altro e l’altro per pura pazzia.

Aveva solo nove anni quando successe ciò e, allora attivò il mangekyo.

Un giorno, però, quella ragazza scoprì tutto sulla sua vera vita e sui suoi veri parenti stretti, ma a questo ci arriveremo più tardi…

Ospedale di Konoha.

Una ragazza è distesa su un lettino, si sta riprendendo proprio ora…

Apre i suoi occhi color pece e si guarda attorno.

Una stanza vuota e bianca le si mostra dinanzi, si guarda intorno spaurita e preoccupata, ma dové finita? Non era come svenuta o cose simili? Ora ricorda tutto, sì, ora capisce pure perché è lì, ma, dové il lì?

Una donna le dà le spalle, è appoggiata a una specie di finestra, ha dei lunghi capelli biondi e dimostra sui venti/trent’anni.

La donna si gira e sorride alla ragazza che ora è seduta sul letto e la sta fissando, non capendo bene la situazione.

-Chi sei?- Chiede cortesemente la donna, avvicinandosi alla giovane dagli occhi color pece e dai capelli quasi totalmente bianchi.

L’altra la guarda un po’ incredula senza rispondere, per poi fare due calcoli…

“Dovrò rispondere, no? Tanto, qualsiasi posto è meglio di quel covo di matti… E, loro sono ricercati di livello S, di sicuro qui mi terranno per avere delle informazioni.”

La giovane comincia a respirare normalmente, tornando fredda come sempre, tornando col carattere del suo clan…

-Saeko, forse è meglio che non ti dica il mio cognome… Ti basterà sapere che sono stata allevata fra i membri di Akastuki.- Afferma senza scomporsi e, sorridendo divertita quando l’altra la guarda sconcertata.

La giovane Saeko capisce che se non risolve subito la situazione finirà nei guai.

Quindi, osservando la donna  e, continua.

-Sì, mi hanno allevata, ma sono scappata.- L’altra sembra sollevata, forse ha capito che non ha a che fare con un membro di quell’organizzazione di criminali.

-Due domande, Saeko: perché sei scappata da loro? E, perché non vuoi che io sappia il tuo cognome?- La ragazzina sorride e, si sdraia nuovamente sul letto dell’ospedale.

Guarda il soffitto, per poi, senza girarsi verso la donna, rispondere a quella persona che era in piedi accanto al letto dove lei è sdraiata.

-Risponderò solo alla seconda domanda.- Dichiara, per poi continuare in tono deciso.

-Appartengo a due clan, sono un ibrido, il mio cognome non dice tutto di me, dice solo una mia innata, nulla di più. Anche se ne avrei tre, solo che, la terza non posso attivarla, non so bene il motivo, ma è così…- E, alla fine si ricorda di una cosa e, guarda la donna.

Il Sole dietro di loro sta per tramontare, ma Saeko non ci presta attenzione, però, in un altro momento si sarebbe fatta prendere dai ricordi, in una situazione simile…

-Dove mi trovo?- Può sembrare una domanda banale, ma se si trova in quel posto allora forse potrà avere più possibilità di quante ne abbia mai avute di fermare il piano di Madara.

La donna prima di rispondere si presenta.

-Ah sì, una cosa, io sono Tsunade e, questa è Konoha.- Saeko di scatto si ritrova in piedi.

“Konoha? Quindi, probabilmente lui è qui. Devo muovermi!”

Si dirige velocemente verso la porta, ma viene bloccata da Tsunade.

-Ferma, non sei del tutto affidabile. Se ciò che dici è vero potresti anche essere una spia.-

Saeko si gira e attiva lo sharingan a tre toome, non vuole problemi sul suo cammino, non deve averne.

Guarda la donna con occhi glaciali, non deve attivare ancora l’ipnotico, non sapendo la forza del suo avversario.

L’altra la guarda stralunata, per poi ricomporsi senza proferir parola.

-Quindi, sei una di loro, giusto?- Chiede quasi retoricamente, credendo di saper già la risposta..

-No.- Solo ciò esce dalla bocca di Saeko, una risposta di due lettere.

Saeko con la mano destra apre la porta, ora che dà le spalle ad essa è più difficile aprirla, ma, ha lo sharingan attivo e controlla con esso che vada tutto bene.

Tsunade la guarda per poi chiederle con voce più tranquilla di prima.

-Allora cosa vuoi fare?- Saeko si mette a posto una ciocca dei suoi capelli e, subito dopo torna a osservare la donna con sguardo truce.

-Fermare il piano di Madara.- Vuole tagliare corto con quella conversazione, ma l’altra continua a parlare, riempiendo la giovane di domande.

-Quale piano? Madara non aveva smesso di tramare circa tre anni fa? Cioè alla fine della quarta guerra ninja, no?- Saeko al ricordo sorride, dopo tutto anche lei prima pensava che quello fosse il suo vero piano, ma poi…

-No, quell’attacco e, quella guerra è stata tutta una copertura, voleva solo averlo, ma ha capito che era troppo protetto…- Saeko comincia a stufarsi di parlare troppo, quindi, disattiva il tre toome e, senza spostare lo sguardo esce dalla stanza.

-Scusa, ma devo vedere come sta’ e fare un po’ di cose.- Dicendo così scompare, diretta verso l’uscita di quell’edificio.

Si perde un paio di volte dentro l’ospedale, dopo tutto è immenso e, lei è nuova del posto, quindi è normale perdesi.

Appena fuori vede in lontananza dei volti scolpiti sulla pietra.

“Gli Hokage.” Pensa, poi, riconosce due volti. Quello della donna di prima e il suo.

“Quindi, essendo lui il sesto è ancora vivo e pure in carica… Me no male…” Sembra sollevata da tale scoperta, ma chi è quest’uomo? E soprattutto, che cos’è per lei?