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Autore: NatsuVIII    27/01/2010    1 recensioni
Una raccolta di fic in cui i protagonisti sono mostri, o comunque creature mitologiche ... ci saranno sia yaoi che, udite udite, shoujo!
Cap.1=- Tu…sei Rokudo? Sei un Alichino? Allora SALVALO, che aspetti?
- No.
- Cosa?
- Non lo farò perché non è ciò che lui desidera. Sei tu che vuoi che lui viva per continuare a proteggerti.
- Ma cosa stai dicendo, come puoi lasciarlo morire così? Lui ti ama e anche tu lo ami, come puoi restare lì a vederlo morire?
Genere: Romantico, Triste, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yaoi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ALICHINO
NATSU- Ciao a tutti, come va? So che ho detto che non avrei aggiornato fino a marzo, ma queste le avevo già nel pc, ho solo dovuto rivederle un attimo ... Allora, visto che i personaggi sono Original, e come tali partoriti dalla mia mente malata, sono davvero difficili da manovrare, oltre che DAVVERO vendicativi!
Indi a dirigere la fic ci penseranno.....(rullo di tamburi)....Hao e Yoh, che mi è stato eccezionalmente prestato da Anna.

YOH- Natsu, stanno arrivando!
NATSU- Grazie ‘more, volo a nascondermi! 
TUTTI- E voi chi sareste? 

HAO- Siamo i sostituti registi, io sono Hao e lui è il mio gemello Yoh. Il mio Spirit of Fire non è molto paziente, quindi cercate di non farlo arrabbiare 
TUTTI- Sì signore, signorsì
YOH- Eh eh eh. Let’s go!

20 anni fa ore 23.30 - 1310 d.C.
Ombre…ombre che fremono d’eccitazione, ombre di paura, ombre di disperazione… ombre di morte…
- Deve morire Maiko…
- No, il mio bambino! Non ti permetterò di portarmelo via!
- Spostati!
L’uomo scaravento a terra la donna, che svenne, e afferrò il bambino per un braccio.
- MAMMA!
Odore…odore d’animali, odore di fuoco, odore di uomini, odore di tristezza…odore di sangue…
- Uccidetelo, uccidetelo! E’ un vincolo, porterà la rovina nel nostro villaggio!
- M-sigh-m-amma aiutami! Io-io sob n-non h-ho f-fat…
- Zitto, maledetto! Tu sei un vincolo, richiamerai gli Alichino e loro ci distruggeranno! Per la salvezza di tutti noi tu devi morire!
Lacrime…lacrime di dolore, lacrime di umiliazione, lacrime di disperazione, lacrime d’impotenza…lacrime per una vita che finisce prima ancora d’essere iniziata…
- Che succede qui?
- Vattene straniero, la cosa non ti riguarda!
- Davvero?
Grida…grida d’incoraggiamento, grida di stupore, grida d’odio…grida di dolore per una lama che trapassa le carni…
- Chi sei? Sei solo un ragazzino, come puoi…?
- Sono semplicemente un viandante, perché volete uccidere questo bambino?
- E’ un vincolo, porterà la sventura se lo lasciamo vivere!
- E se lo prendessi io?
Luce…una luce accecante…una luce che scalda l’anima…
- Su, ora smetti di piangere piccolo.
Un tocco lieve, una carezza gentile…la morbidezza di una lunga chioma blu sulla pelle e un caldo abbraccio…
- Come ti chiami piccolo? Quanti anni hai?
Il rumore delle campane della chiesa, che ora non suonano più una melodia di morte, bensì 12 rintocchi di vita…
- Mi chiamo Akito e ora ho appena compiuto 10 anni, tu chi sei?
- Mi chiamo Yuki Kinoshiji e sono un guerriero. Ora ti porterò con me e ti insegnerò a difenderti, vuoi?
Un sorriso sincero…un calore dolce e bruciante al petto…per la prima volta negli occhi altrui non odio, ma simpatia…quasi affetto…
- Sì
Ora poteva finalmente dormire sereno…quella notte maledetta…quella vita insieme folle e dannata…ora erano finalmente terminate.
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1^SIPARIETTO
HAO- Eh eh eh, allora che ve ne pare? 
TUTTI_guardando_preoccupati_Spirit_of_Fire- Ehm, bellissima  “Non si è capito un cavolo!  “
YOH- Siamo felici che vi piaccia! 
ROKUDO- Ma scusate, in questo capitolo compaiono solo Yuki e Akito…noi dove siamo?
AKITO- Giusto, e poi perché sono diventato un bambino? Yuki+Natsu_che_fanno_carezze_a_AKITO- Su, su Aki-chan, non fare così! ^__^
HAO- SILENZIO >_<

NATSU_che_si_nasconde- Eh eh eh ma che bravo che è Hao, quasi quasi d’ora in poi le fic le faccio dirigere a lui. Cmq in questa mi asterrò dal commentare durante il testo e mi limiterò a questi siparietti che interromperanno la fic(cap.unico) in due punti, è più che altro un esperimento! Fatemi sapere cosa ve ne pare.
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14 anni fa ore 19.20 – 1316 d.C
- Perché no? Io ti amo!
- Mi dispiace, scusami, ora devo andare!
Il ragazzo si allontanò correndo dal boschetto dirigendosi verso la locanda.
Ogni volta era la stessa storia: qualche ragazzina si innamorava di lui e puntualmente scoppiavano in lacrime al solito rifiuto.
Ma proprio non sapeva che farci, lui amava già qualcuno…anche se questo qualcuno non si accorgeva di lui, o almeno non nel modo che Akito desiderava.
- YU-CHAN! Cosa fai…dobbiamo andarcene di nuovo?
Osservò l’uomo davanti a lui sedersi sul letto, dopo aver preparato lo zaino.
*** quanto gli piaceva, sarebbe rimasto ore a osservarlo.
Insomma gli piaceva tutto di lui, tutto di Yuki era perfetto:
il fisico forte e muscoloso, il viso aperto, il caldo sorriso che gli riservava sempre, quei capelli lisci e morbidi che profumano di menta e quegli occhi, quegli occhi che sapevano entusiasmarlo o ferirlo in pochi attimi.
Come gli piacevano i suoi gesti, il lieve cenno con cui lo invita a sedersi vicino a lui e il sorriso appena abbozzato quando il ragazzo decise che al sedersi sul letto preferiva il sedersi sulle sue ginocchia, fra le sue braccia…
- Sì, mi dispiace, so che ti eri fatto degli amici.
- Nah, le ragazze si innamorano di me e i ragazzi sono gelosi, quindi non mi è facile farmi degli amici…Sono troppo bello.
- Noto con piacere che la modestia è sempre la tua migliore qualità!
- Ma se è vero io che posso farci? Piuttosto dove andiamo?
Il ragazzo, mentre lo spadaccino gli accarezzava con dolcezza i lunghi capelli, osservò i suoi occhi cioccolato e gli sembrò che fossero attraversati da un lampo di tristezza, ma fu solo un attimo.
Attimo che Akito decise di non sottolineare per non intristire ulteriormente il compagno…
- In un villaggio vicino, Yomi(1*). Partiremo questa sera, faresti meglio ad andare a dormire nel frattempo.
…ma si sa che la curiosità è tipica dei ragazzi.
- No, prima voglio chiederti una cosa…
- Cosa?
Il giovane vincolo chiuse gli occhi verdi e poggiò la testa nell’incavo del collo dell‘altro, poi sussurrò la sua domanda, piano.
Talmente piano che solo il diretto interessato avrebbe potuto sentire.
- Perché non ci fermiamo mai più di qualche settimana in un posto?
- E va bene, in fondo sapevo che prima o poi me lo avresti chiesto. Bene Akito, preparati ad ascoltare la storia dei miei peccati. Sembrerà scontato, ma tutto ebbe inizio una notte di tanto, forse troppo, tempo fa’… Devi sapere che io avevo una sorella più piccola di un anno, Natsumi, ed anche lei era un vincolo, esattamente come te.
Akito sussultò a quelle parole.
E così Yuki, il suo Yuki, aveva una sorella, e per di più un vincolo, esattamente come lui.
- …e anche lei era straordinariamente bella, e delicata. I suoi capelli biondi, i suoi occhi azzurri sempre così vivaci erano la cura alla depressione nel quale ero caduto alla morte dei miei genitori. Io lo speravo, speravo veramente di riuscire a difenderla da se stessa, dal suo stesso destino di vincolo, e pensai di esserci riuscito quando a noi si aggiunse Rokudo.
- Rokudo?
Aveva già sentito questo nome, anche se non ricordava dove…ecco, lo aveva chiamato una notte Yuki:
Aveva la febbre alta e delirava, ed era quello, insieme a Natsumi, l’unico suono che era uscito dalle sua labbra secche.
Gli era rimasto così impresso perché avrebbe voluto essere lui ad essere chiamato con una passione così disperata.
- Rokudo era, è un Alichino…
- Ma come…?
La sua domanda venne interrotta sul nascere, mentre il più grande continuava a carezzare la testa del giovane, ora nuovamente sul suo collo.
Gli occhi verdi osservavano le immagini che quell’animo bello e luminoso, seppur così tormentato, gli inviava.
- Non lo so, non lo so neanche io perché non abbia mai cercato di divorarci, né me né mia sorella, so solo che lui era sempre lì, con noi, a difenderci, a consolarmi quando ero triste, a aiutarmi a vivere…è lui che mi ha insegnato a tirare di spada…
- Lo amavi?
Akito rimase scioccato, non aveva mai visto quel sorriso sul volto di Yuki.
Sembrava il sorriso di un fantoccio, di una bambola…sì, un sorriso da bambola rotta(2*)…e non poté fare a meno di piangere.
Le lacrime scendevano imperterrite dai suoi occhi, ma lui non fece niente per fermarle; non voleva fermarle, perché gli impedivano di vedere quel sorriso…quel sorriso appena intravisto ma già tanto odiato.
- Sì. Stai piangendo per me? Mi dispiace.
Il ragazzino nascose ancora di più il viso nel suo petto.
Era triste, ma voleva anche conoscere il passato di chi si era preso cura di lui per tutti quegli anni, insegnandogli a difendersi con la spada, a lavorare senza lamentarsi e a gioire dei quello che così otteneva, a vivere, ad amare…
Una parte di lui desiderava fermarsi qui, comportarsi come se non fosse successo nulla, tornare a qualche minuto prima e continuare a vivere in quella felicità immutabile, anche un po’ fittizia, ma così dolce, mentre l’altra avvertiva il dolore di YUKI e voleva aiutarlo a liberarsene.
Prevalse la seconda, almeno questo glielo doveva.
- Cosa successe?
- Una sera io non ero in casa, Natsumi era malata e io ero andato a prenderle una medicina, anche Rokudo non c’era. A volte spariva anche per giorni, mi diceva che andava a caccia, anche se allora non capivo di cosa si trattasse … insomma, se avesse voluto del cibo avrebbe sempre potuto andarlo a comprare in paese!
Si interruppe ed il giovane vincolo lo guardo stupito: quella era la prima volta che lo vedeva piangere.
Ma infondo era meglio così, ogni lacrima un brutto pensiero, una goccia di dolore che scivola via dal suo cuore; gli accarezzò dolcemente una guancia e gli sorrise.
- Continua…
- Tornai, tornai a casa. Ero felice, quando Natsumi sarebbe guarita Rokudo aveva promesso di portarci tutti e due al mare, sai io non lo avevo mai visto … Ma quando rientrai la mia sorellina, la mia adorata sorellina, l’unica famiglia che mi era rimasta giaceva a terra in un lago di sangue, mentre Rokudo combatteva contro gli altri Alichino che volevano divorare l’anima di Natsumi.
Akito lo guardò.
Il viso fra le mani, le lacrime che scendevano disperate dai suoi occhi, così come il dolore usciva da quel cuore così a lungo serrato, e non seppe fare altro che abbracciarlo, per trasmettergli un po’ di calore, un po’ di pace.
Gli sarebbe bastato anche un centesimo dell’affetto che Yuki gli aveva donato in quegli anni…
- E fu allora che scoprì per la prima volta cosa intendesse con “a caccia”; divorò l’anima dei due uomini che verosimilmente avevano ucciso la mia Natsumi senza alcuna remora, con quel suo lucente aspetto che io vedevo per la prima volta, con quella sua bellezza dannata e quel suo malvagio candore … connubio fra uomo e uccello di fuoco … questo era l’essere a cui avevo donato il mio cuore.
Ormai i singhiozzi erano cessati, solo le lacrime continuavano a scendere, prove di un dolore enorme.
Prove dei peccati di un uomo che aveva amato troppo le persone sbagliate.
- E poi?
- Non ricordo molto bene; probabilmente gridai, gridai con tutto il cuore e tutta l’anima la mia disperazione. Non potevo crederci, mia sorella era morta e la persona che amavo, il mio Rokudo era un Alichino! Una di quelle creature belle e letali che avevano costretto me e mia sorella a fuggire e che avevano provocato la morte dei miei genitori (3*) … Svenni! Non so per quanto dormii, ma quando mi risvegliai Rokudo era al mio fianco, e mi informò che Natsumi sarebbe stata sepolta quel giorno.
Sospirò l’uomo, un sospiro triste ma non più disperato, con una lieve vena di rimpianto e tanto, tanto dolore.
- In una sola sera avevo perso le due persone più importanti della mia vita, Natsumi e Rokudo, ma non solo, avevo anche perduto un'altra cosa: la mia mente. Ormai io non esistevo più: mi ero annullato nel presente per poter continuare a vivere nel passato, sprofondai in quella che la gente comunemente chiama follia. Chiusi il mio cuore a tutto e tutti, anche a Rokudo, e un giorno che lui non c’era fuggì; desideravo allontanarmi da tutto, da lui, dai ricordi di Natsumi, dalla gente del villaggio, da me stesso e da tutto ciò che ero stato finora. Non sapevo cosa volevo fare, e a essere sincero non l’ho ancora capito neanche adesso, ma poi trovai una ragione, una ragione per vivere…
Sembrava tornato lo Yuki di sempre, non piangeva più ed il suo tono era dolce e calmo come sempre, ma continuava a tenere il viso basso.
- Quale?
E finalmente il vincolo rivide quel sorriso che tanto amava, quello che l’aveva fatto sentire protetto e al sicuro sin dal loro primo incontro.
E seppe di aver fatto la cosa giusta nonostante il dolore che provava al pensiero di non poterlo mai avere, perché l’aveva capito che l’altro amava ancora Rokudo, quando rivide l’uomo che conosceva e che amava.
- Tu Akito! TU mi hai salvato non una ma due volte, e di questo ti sono grato. Grazie a te per la seconda volta mi sono risollevato dalle tenebre e ora sono pronto …
- A cosa?
Non rispose, ma al ragazzo non importava.
Per ora voleva solo lasciarsi cullare nell’abbraccio della persona che amava, e che almeno per ora era solo sua.
- Ora dormiamo …

La mattina dopo ore 14.00 – presso il villaggio di Yomi
- YUKI…
Il giovane non poteva crederci, non era possibile, era solo un brutto sogno; sì, era così, ora si sarebbe risvegliato nel letto della locanda e Yuki sorridendo gli avrebbe chiesto se aveva avuto un incubo.
Chiuse gli occhi …
- Akito…
…e Yuki era sempre lì, adagiato in un lago di sangue, del suo sangue, trafitto da un fantoccio.
Dal fantoccio di un Alichino, un ragazzino con occhi verdi e assurdi capelli rossi.
- NOOOOOOO! Aspetta, ora vado a cercare qualcuno che…
- No, Akito, lascia perdere. Ormai per me non c’è più tempo. Solo…
- Ciao, Yuki…
Ed eccolo lì l’essere che glielo aveva portato via, mezza ragazza e mezza farfalla, sembrava una fata, e in fondo lo era; la fata della morte.
Loro inseparabile compagna da tre anni, tre anni in cui aveva ininterrottamente dato loro la caccia.
- Hilary …
- Esatto Akito, noto con piacere che ti ricordi di me.
Non poteva sopportarlo.
Non riusciva a sopportare quel sorriso che sembrava accusarlo di non essere stato in grado di proteggere l’unica persona che l’aveva accettato.
Il vincolo così commise un errore, si gettò accecato dalla rabbia sull’Alichino.
- Nooooooo, Akito!
- Non dovresti farlo, sai? Fai preoccupare chi ti sta’ intorno.
Akito riaprì gli occhi che aveva chiuso quando Hilary lo aveva afferrato alla gola al sentire quella voce estranea e quello che vide lo stupì: uno splendido ragazzo aveva infilzato Hilary, che stava lentamente morendo.
- Toccala.
- Eh?
- Toccala, così morirà completamente. E’ un poco tardo il tuo moccioso, YukiI.
Il giovane fece come gli era stato ordinato e vide il corpo diventare polvere e disperdersi nel vento.
Lo osservò per un po’, finche non si ricordò di una cosa importante, molto importante…
- Rokudo, così alla fine mi hai trovato.
- Già, ormai sono 6 anni che ti cerco! Te l’avevo detto che tu eri mio e non ti avrei permesso di scappare, ma mi hai fatto penare per riaverti. Comunque avevo proprio ragione, il rosso non ti dona per niente.
- Sei sempre il solito.
Lo sapeva, allora era proprio quel Rokudo, quello da cui Yuki fuggiva da così tanto tempo.
Quello era l’Alichino di cui era innamorato.
Lo seguì con lo sguardo, come in trance, mentre si accovacciava vicino al corpo esangue del suo amico e gli sorrideva.
Un sorriso bellissimo, che mischiava malizia e innocenza, crudeltà e bontà e anche amore, un sentimento che mai avrebbe pensato di vedere in una di quelle creature.
- Tu…sei Rokudo? Sei un Alichino? Allora SALVALO, che aspetti?
- No…
- Cosa?
- Non lo farò perché non è ciò che lui desidera(4*). Sei tu che vuoi che lui viva per continuare a proteggerti.
- Ma cosa stai dicendo, come puoi lasciarlo morire così? Lui ti ama e anche tu lo ami, come puoi restare lì a vederlo morire?
- Stammi bene a sentire moccioso…
A quanto pare quel essere aveva davvero un brutto carattere, com’era possibile che una persona dolce come il suo amico si fosse messo con un simile indisponente?!?
- BASTA ROKUDO … Akito, ti ricordi cosa ti ho detto ieri notte?
- …?
- Ti ho detto che non ero stato in grado di cambiare il destino di mia sorella…
- Sì, ma questo cosa…?
- Nessuno può cambiare il destino delle altre persone, per quanto si sforzi. Io l’ho capito e l’ho accettato, ed è quello che devi fare anche tu.
Aveva capito, lo sapeva già, ma il giovane come poteva accettarlo?
Come reagire alla morte di quello che era stato il suo punto fermo per 6 lunghi anni?!?
- Ma come farò senza di te? Io ti voglio bene.
- Anch’io, ma questo non cambia nulla. Io ho compiuto la mia parte, ora tocca a te scrivere la tua storia, ed è una cosa che dovrai fare da solo.
- NO! Non lo accetto, non ti lascerò morire!
Stava piangendo, stava di nuovo piangendo come un moccioso, maledizione; e quel diavolo di Alichino non sapeva fare altro che guardarli in silenzio.
Come se la cosa non lo riguardasse!
Così il ragazzo si alzò e corse, corse a perdifiato verso la casa del medico.
Non avrebbe permesso a Yuki di morire, aveva ancora bisogno di lui, aveva una vita davanti a se!
Non poteva morire. Non poteva lasciarlo morire.
- Nervosetto il ragazzo!
- E’ un bravo ragazzo...
Il ragazzo-uccello, che aveva lunghi capelli argentati e occhi dello stesso colore delle sue ali infuocate sbuffò sonoramente, mentre prendeva fra le braccia il corpo dello spadaccino.
- E soprattutto è innamorato cotto di te. Mi dispiace per lui, non ha nessuna chance. Tu sei mio.
- Ti vedo molto sicuro.
- Non ho forse ragione? Tu sei mio, non ti permetterò di scappare da me.
- Ti amo st***zo!
Il moretto svenne fra le braccia del Alichino, che lo osservò per un poco, prima di sparire con lui in una nube rossastra.
- Anch’io piccolo.

- Si sbrighi, è qui!
- Arrivo, arrivo. Allora, dov’è il ferito?
- Qu...
- Allora ragazzino? Io non vedo nulla. Ti sembrano scherzi da fare? Vergognati!
Il vincolo cadde sulle ginocchia di fianco alla pozza di sangue, o almeno a dove doveva esserci la pozza, perché ora non ce ne era più traccia.
Così come non c’c’ traccia del corpo di Yuki o dell’Alichino Rokudo, che sembravano scomparsi nel nulla.
- No, non è vero, l’ho perso...mi ha lasciato...
Rimase così, inginocchiato accanto a dove avrebbe dovuto essere il corpo del suo amico per tutto il giorno, unico segno di vita le lacrime che sgorgavano silenziose.
- YUKI...
Come rispondendo al suo muto richiamo qualcosa scintillò nella notte, era un ciondolo...era il ciondolo di Yuki, quello da cui non si separava mai!
Raffigurava una spada di fuoco, diceva che era appartenuto a sua sorella.
Lo raccolse e se lo mise al collo, ormai non aveva più senso restare lì a piangersi addosso.
Yuki gli aveva detto che doveva vivere e scrivere da solo la sua storia; lui gli aveva dato tanto: l’affetto di una famiglia, la sua abilità di spadaccino, tanti ricordi dolcissimi, …
Solo una cosa non gli aveva dato: una ragione per vivere.
O meglio, gliela aveva data, ma poi se l’era ripresa, perché l’unica sua ragione di vita era proprio quel ragazzo che gli aveva salvato la vita e lo aveva preso con sé tanti anni fa.
Improvvisamente qualcosa destò la sua attenzione.
Era un pianto, il pianto di un bambino molto piccolo.
Corse verso quella direzione e vide una donna che, sebbene ferita, cercava disperatamente di proteggere un bambino dai lupi(5*); naturalmente la aiutò, ma ormai la donna era allo stremo.
- L-la p-pr-prego. S-sal-vi il mio b-bam-mbino, a-anche se è u-un v-vi-vinco-lo. Ha 2 an-ni, si chiam...
- Signora, signora...
Ormai non poteva più sentirlo.
Le chiuse gli occhi e le levò il bambino che ancora piangeva dalle braccia.
Era un bel maschietto con i capelli d’oro e due magnifici occhi color cielo, oltre che un sorriso dolcissimo, che ora stava mostrando mentre tirava i capelli del moretto.
Akito lo osservò un po’, poi sorrise dolcemente.
- Bene piccolo, a quanto pare da oggi viaggerai con me. Benvenuto in squadra Natsu.
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2^ SIPARIETTO
HAO- Ed è finita anche la seconda parte, che fatica!
TUTTI- Non dirlo a noi, tu almeno non hai recitato!

YUKI- Sono di nuovo finito male 
ROKUDO- Su, su Yu-chan “Evvai, alla fine lui è sempre mio ”
NATSU- NOOOO! La mia mammina...
AKITO- Su, su Na-chan”Ahahah, alla fine Natsu è mio comunque”
YOH- Bene, siete stati tutti bravissimi. Ehi, dove andate? 
TUTTI- A casa no? La fic è finita. 
YOH- Come, non lo sapete? Manca ancora una parte, l’ultima, l’epilogo.
TUTTI- NOOOOOOO 
HAO- Silenzio, basta lamentele. AL LAVORO! 
TUTTI- Sì!
NATSU_sempre_nascosta- Bene bene, Hao è proprio un mago, devo farmi spiegare come fa.(Se manca il carisma è tutto inutile ndHao)(Chi diavolo è stato? ndROKUDO)(Sapete com’è, non voglio finire al creatore prima del tempo facendo male ad Hao, e Rokudo mi crede in vacanza così non può prendersela con me ^__^ ndme)Ora spiegazione agli asterischi:
(1*)Terra dei morti, certo che sto villaggio ci ha proprio un nome allegro... come si suol dire un nome un programma... -_-‘’’
(2*)Spudoramente copiato da Yami no Matsuei, ma mi piaceva troppo quest’espressione.
(3*)Il padre se ne è andato quando ha scoperto che la figlia era un vincolo, e quindi per Yuki è come se fosse morto(Ma che gran bastardo >.< ndtutti)(Vero >.< ndme+Hao+Yoh), mentre la madre è morta sul serio, la sua anima l’ha data a Rokudo in modo che proteggesse i suoi figli, ma questo Yuki non lo sapeva, pensa sia morta dal troppo lavoro(Alquanto tonto il ragazzo, sembra Yoh -_-‘’’ ndHao)
(4*)Gli Alichino hanno la capacità di leggere l’animo delle persone, o almeno è quello che mi è sembrato di capire(Ma non è vero, io voglio vivere! Cosa devo fare per fartelo capire ç.ç ndYUKI)
(5*)Non sono mai arrivati al villaggio, sono stati attaccati in un bosco vicino.
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OGGI ore 9.30 - 1330 d.C
- Buongiorno Natsu.
- Ciao ciao Aki-chan. Dove andiamo oggi?
- In un posto un po’ speciale. Vestiti.
Il moretto osservò il biondo che si alzava dal letto e si andava a fare una doccia, mentre giocherellava con il ciondolo che portava sempre al collo; Natsu si lamentava sempre, diceva che poteva ferirsi con quell’aggeggio di notte.
Comunque non era quello il momento di perdersi in simili ragionamenti!
Avevano una cosa molto importante da fare: ormai erano trascorsi 14 anni, ora era finalmente pronto...e poi con lui ora c’era Natsu!
- Ma Akito, questo è...
Il biondino osservò il suo compagno girare per un po’ fra le lapidi, finche non sembrò trovare quella che cercava e si inginocchiò davanti a essa.
- Esatto, è un cimitero!
- Natsumi Kinoshiji 1294 †1309 FIGLIA E SORELLA AMATA, ORA SEI CON CHI TI SOMIGLIA, SEI CON GLI ANGELI. Ma Akito, questa è la tomba della sorella di Yuki!(1*)
- Sì, sono venuto qui apposta.
- Ma cosa fai, quel ciondolo...
Il vincolo più giovane fece tanto d’occhi.
Il suo compagno finora non aveva mai voluto toglierselo: con quello ci faceva la doccia, ci mangiava, ci dormiva, non voleva levarselo neanche quando...be, diciamo che si era punto non poche volte con quell’aggeggio.
- Era di Natsumi, io glie l’ho soltanto riportato! Credo che fosse questo che Yuki voleva. Su, ora preghiamo.
Su una collina poco distante dietro un albero due figure osservavano i ragazzi.
- A quanto pare il tuo ragazzino non era poi così tonto.
- Te l’avevo detto che era in gamba.
- Non entusiasmarti troppo.
Il castano si strinse ancor più nell’abbraccio di Rokudo e girando la testa lo baciò sul naso.
- Geloso?
- E di cosa? Tu sei mio, e non sarà certo quel moccioso a portarti via.
- E poi lui ora ha quel ragazzino.
- L’ha chiamato Natsu.
Yuki sorrise dolcemente, in effetti il ragazzino assomigliava davvero molto alla sua Natsumi, ma la cosa più importante era che finalmente il suo pupillo era pronto a girare pagina, e lo dimostrava il ciondolo che ora faceva bella mostra di se sull’angelo scolpito sulla lapide.
- Già, andiamo.
- Come vuoi.
Mentre i due sparivano abbracciati in una nube vermiglia l’uomo ebbe il tempo di sussurrare dolcemente una frase al vento
- Addio Akito, hai scritto una bellissima storia!
- Già
- Cosa dici Aki-chan? E ora perché sorridi?
- Nulla Natsu, ora possiamo andare, ho salutato tutti i vecchi amici(2*).
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3^SIPARIETTO E COMMENTI FINALI
HAO- Bene, la mia prima esperienza come regista è finita, devo ammettere che mi sono divertito, potrei rifarlo. Voi che ne dite?
TUTTI- EHM... “No, ti prego, spiaccicati 3 volte nella stessa fic è troppo”
YOH- Non posso io però, Anna non mi permetterà più di distrarmi dagli allenamenti purtroppo, mi sa che mi toccherà allenarmi.
ANNA- Già. Ed è proprio quello che dovresti fare in questo momento, ALLENARTI! Forza Ryu, anche tu Faust! 
RYU- Perché anch’io? 
ANNA- MUOVETEVI! 
RYU+YOH+FAUST- Sì Signorina Anna 
NATSU_ancora_nascosta- BENE BENE, SPIEGAZIONE AGLI ASTERISCHI:
(1*)Akito naturalmente a già raccontato di Yuki, Rokudo e Natsumi a Natsu!(E ci credo, volete che nasconda qualcosa al mio coniglietto? ndAKITO)(O Aki-chan *__* ndNatsu)(Ma gli si è incantato il disco? ndme+Rokudo)
(2*)Per chi non l’avesse capito Akito sapeva benissimo che Yuki e Rokudo li osservano dalla collina, e Yuki sapeva che sapeva, per questo ha detto quella frase.
NATSU_che_esce_dal_nascondiglio- Bene, ora se ne sono andati tutti, posso uscire! Una sola cosa, mi raccomando, COMMENTATE, VI PREGO ç__ç!
  
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