Bacio Rubato.
Quella
notte l’aria era molto gelida e Nami, si strinse
istintivamente tra le proprie
braccia, scrutando persa l’immenso mare.
La
ciurma si era finalmente riunita e dopo i festeggiamenti, a cui il
capitano
aveva dato il via, tutti erano andati nelle loro cabine per riposare.
Lei
però, non riusciva a dormire.
Erano
troppi i ricordi che avrebbe voluto tanto cancellare e che in quel
momento le
stavano inondando la mente.
Presto
sarebbero dovuti partire verso l’isola degli uomini pesce e
la navigatrice si
sentiva, come mai prima, agitata.
Tutto
a causa dell’articolo che aveva letto quel pomeriggio e di
cui non aveva fatto
parola con nessuno..
Arlong..il
suo incubo….. si trovava nella sua isola natale, che era la
loro prossima meta.
Sospirando
chiuse gli occhi, ripensando a tutto quello che l’aveva
portata fin lì.
Era
come se risentisse il suo cuore battere furioso, mentre il sangue
colava dal
suo braccio.
Avvertiva
ancora tutto il dolore trasformarsi in lacrime, che aveva promesso di
non
mostrate più a nessuno e la consapevolezza di aver perso..di
non poter farcela
da sola.
E poi
era arrivato lui.,..
Lo
sciocco ragazzino che l’aveva salvata.
Sorrise,
ripensando al loro primo incontro e all’ingenuità
che Rufy aveva mostrato fin
dall’inizio di tutto.
-Perché
sorridi senza motivo?- La voce della fonte dei suoi pensieri la fece
sobbalzare
e riaprendo gli occhi si voltò a guardare il viso curioso
del suo capitano.
-Io …non..non
stavo sorridendo.- cercò di mostrare la solita sicurezza e
Rufy, parve non
accorgersi dell’imbarazzo che le aveva colorato le guance.
-hm
se lo dici tu..-mormorò , salendo sopra la polena, nel suo
solito posto.
-Che
ci fai sveglio..? Ti credevo addormentato già da un
po’..-
Rufy,
volse lo sguardo verso il mare e, a Nami sembrò che potesse
vedere cosa ci
fosse al di là di quell’infinito blu.
-Non
riuscivo a prendere sonno… -mormorò solamente lui.
-Nemmeno
io..-sussurrò sorpresa, cercando lo sguardo del suo capitano.
E
senza nemmeno rendersene conto, si ritrovò a chiedersi cosa
lo tenesse sveglio.
Lui
si voltò verso di lei e sorridendo le disse:
-Lo
so..-
Nami
si ritrovò impreparata e per un attimo fissò
intensamente il volto del suo
capitano.
Subito
dopo distolse lo sguardo, volgendolo verso il mare.
-E
sentiamo come l’avresti intuito ?-
Un
leggero venticello le mosse i capelli e la navigatrice, notò
con la coda
dell’occhio la mano che il capitano aveva portato al suo
prezioso cappello di
paglia.
Lo
stesso che in svariate occasioni le aveva affidato.
Nami
non si accorse che Rufy era sceso dalla polena, fin quando non
sentì la presa
della sua mano nella sua.
Il
futuro re dei pirati, la portò fino al petto, nel punto
esatto dove batteva il
suo cuore.
-Lo
sento..qui.- sussurrò, il capo ancora coperto dal fedele
cappello.
-Quando
qualcosa ti turba..è “lui” a
dirmelo…-
Nami
avvertì il battito del cuore di Rufy.
Non
era regolare, proprio come il suo.
Senza
poterne fare a meno, arrossì lasciando scendere la mano
verso i fianchi, ma
senza accennare a lasciare quella del suo capitano.
Il
silenzio calò pesante su di loro, ma era un silenzio che
valeva più di mille
parole.
Erano
i loro sguardi a dire tutto.
Le
mani intrecciate a rappresentare quell’unione.
-Rufy…-
il sussurro di lei, non spezzò
quell’attimo…
-ho
paura…- e la sua rivelazione rafforzò la presa
nella sua mano.
Lui
sentiva una miriade di sensazioni irradiarsi dentro di se.
E
improvvisamente, si ricordò le parole dette da suo fratello
Ace, tanto tempo
prima,.
Flash Back
-Ace?
Cos’è l’amore… è
qualcosa che si mangia?-
Ace rise, divertito
dall’ingenuità di suo
fratello, poi i suoi occhi ritornarono seri e scuotendo il capo rispose:
-No Rufy, l’amore
è il nemico più grande che
un pirata possa incontrare….ma è anche un alleato
prezioso-
-Non
capisco..-mormorò
confuso lui.
-Vedi
è ciò che ci rende
deboli e coraggiosi, allo stesso tempo…-
Fine Flash
back
La
mano del capitano salì verso la guancia della sua
navigatrice e asciugò le
lacrime traditrici che lei, ancora una volta, versava in sua presenza.
-Nami…-
-Scusami
Rufy….-mormorò , cercando inutilmente di
trattenere le lacrime.
-Non
voglio andare in quell’isola, non voglio rivivere il mio
passato.. è
presto!-esclamò lei, completamente fuori di se.
Era
come se scappare in quel momento fosse l’unica soluzione
possibile.
Non
aveva scelta, non trovava scelta…
Sentiva
la sua mente esplodere mentre i soprusi di Arlong le tornavano alla
mente.
E
Rufy, come a capire i suoi pensieri, sollevò la mano fino a
colpire la guancia
della navigatrice.
Il
rumore dello schiaffo echeggiò nella nave, mentre i loro
occhi si scontravano.
Decisi…
Increduli..
-A
cosa ti serve rimandare?- domandò il capitano, la voce
bassa, ma priva di ogni
inflazione scosse Nami; molto di più della schiaffo che Rufy
le aveva dato.
Si
morse le labbra cercando di trattenere le lacrime e di riacquistare
l’orgoglio
perduto.
-Rufy…..-fu
un sussurro lieve, che parve contenere tutta la frustrazione, la
rabbia, la
malinconia e la paura che Nami in quel momento provava.
Si
rannicchiò contro il petto del suo capitano, cercando di far
cessare le lacrime
e il tremore che la scuoteva.
Strinse
forte la presa sulla sua casacca rossa, mentre Rufy restava immobile,
per la
prima volta indeciso.
Sentiva
la voglia spasmodica di stringerla forte a se.
Di
proteggerla, da quel mondo tanto crudele che per molto tempo le aveva
tolto il
sorriso e che sembrava avesse intenzione di levarglielo un'altra volta.
Di
salvarla, dalle sue stesse paure, di riuscire a fargliele scordare,
di…….di
amarla.
Lentamente,
quasi senza nemmeno accorgersene, portò le braccia a sforare
la sua vita, come
se avesse paura che si spezzasse.
Nami,
a quel tocco scordò il senso di smarrimento e paura che
l’aveva afflitta,
mentre le lacrime smisero di bagnarle il viso.
Avvertiva
il calore del corpo del suo capitano e per la prima volta,
sentì di essere a casa.
Lì,
tra le braccia del suo salvatore, dell’unica persona di cui
si era mai fidata,
tra le braccia del futuro re dei pirati.
Forse
era solo questo di cui aveva bisogno, scoprire qual’era il
suo posto nel mondo.
Ed
ora sembrava averlo trovato.
-Rufy..?-
eppure la sua sete di sapere, non voleva placarsi.
C’era
ancora un ultimo enigma da risolvere.
Quello
che per tanto tempo l’aveva fatta restare sveglia la notte.
Ciò
per cui ora lei era libera..
-si?-
-Perché
quella volta mi hai salvato?-
Rufy,
sollevò sorpreso un sopracciglio, ma Nami, con il viso nel
suo petto, non poté
vedere l’espressione sbalordita del suo capitano.
-Che
domande fai..-disse,mentre lei staccava leggermente il viso dal suo
“rifugio”.
-Una
domanda più che logica..voglio sapere cosa ti ha spinto
quella volta a
rischiare la vita per me..-
Il
futuro re dei pirati, volse lo sguardo verso il cielo stellato.
-Sei
una mia compagna..-mormorò, come se fosse la cosa
più logica del mondo.
-si
ma…non come ora! Insomma io ti ho tradito, per ben due
volte…e..-
Iniziò,
lei, ma Rufy fermò il discorso sul nascere.
-Nella
vita mi hanno insegnato a dare sempre tre
possibilità…e la terza non mi sembra
tu l‘abbia sprecata..-
Zittita
da quella frase, Nami si perse nell’infinità degli
occhi nero carbone di Rufy.
Mentre
lui, sorrideva, guardandola come sempre aveva fatto.
Mostrando
l’ingenuità della sua anima da bambino.
-E
se ti avessi tradito…se quella volta..-
-Ma
non lo hai fatto.. giusto?-
-si
ma non potevi saperlo..perché quindi fidarsi?-Rufy
celò i suoi occhi grazie al
capello, mentre con lo sguardo basso stringeva un poco di
più la vita della sua
navigatrice,
“ciò
che ci rende deboli e
coraggiosi allo stesso tempo…”
L’eco
del ricordo di suo fratello li giunse lontano e il sorriso di Rufy,
venne
nascosto dal fedele cappello di paglia.
-Per
la debolezza che ho provato, guardando le tue lacrime..-
Nami
schiuse le labbra, non capendo minimamente il senso di quella frase..
-..e
per il coraggio che ho sentito, quando anche tu ti sei fidata di me...-
Rufy,
smise di celare il viso attraverso il suo cappello e mostrò
a Nami un sorriso
gioioso e felice.
-Non
capisco…-mormorò lei, cercando di leggere dentro
quegli occhi da bambino, il
significato nascosto di quelle parole.
Rufy
ampliò il sorriso e appoggiando il suo cappello nel capo di
Nami, si chinò
verso di lei.
Passarono
anni, mesi, ore, o forse solo pochi minuti…nessuno avrebbe
potuto dirlo, perché
il tempo si era fermato in quell’attimo.
Non
aveva proseguito, non era cambiato.
Aveva
solo cessato di esistere, come il cielo sopra di loro o il mare
infinito che li
circondava…
Dolcemente,
proprio come era iniziato, Rufy sciolse quel contatto e il tempo
riprese
inesorabile la sua corsa.
Con
pochi passi verso la sua cabina, lasciò la sua navigatrice,
custode del
prezioso tesoro ora poggiato nel capo di lei, completamente spiazzata.
Le
guance arrossate, le labbra socchiuse… e il sapore salato,
di quel bacio appena
rubato.
Mentre lui, immerso nei suoi pensieri, si disse che avrebbe dovuto darle prima quella “risposta”.
Salve a tutti! Ero da molto senza scrivere, quindi ho deciso di cimentarmi con una piccola One-shot su la mia coppia preferita di One piece!
Spero di non aver tralasciato errori(grammaticali), e che il contenuto vi piaccia .
Mi raccomando oltre a leggere
ditemi la vostra opinione tramite una recensione...una scrittrice ha
bisogno di pareri 8costruttivi) per migliorarsi..Un kiss alla prossima
storiella..