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Autore: GibleFanMp    28/01/2010    1 recensioni
Era una fredda giornata d'Inverno, la neve avvolgeva quella tetra mattina, le nuvole invadevano il cielo non lascando spazio al sole di dominare neanche un minimo pezzettino della immensa volta ormai grigia
Genere: Thriller, Sovrannaturale, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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La scritta sembrava formata da sangue  ormai secco spalmato al muro, non c’era segno di pennello o bomboletta,  era come se si fosse formata improvvisamente dal nulla, sotto la scritta, il camino era acceso usando come combustibile dei fili neri simili a capelli, per un a attimo si sentì una specie di verso simile ad un lamento uscire dal camino, il ragazzo fissò il camino con i brividi ed una certa tensione per qualche secondo, gli venne una stranissima sensazione, di scatto come per un attacco di paura si fiondo fuori dalla porta alle sue spalle e uscì dalla casa.

Ore 10:30

Il signor Part era ancora lì spostando dei pezzi di legna dal rimorchio del furgoncino nero alla soglia della porta di casa , e guardando il giovane lo chiamò: “ Zero, vieni un attimo qui per piacere” il ragazzo corse verso l’uomo “Mi potresti aiutare a spostare questo pezzo di tronco?” disse indicando l’oggetto “certo” pian piano lo trasportarono.

Quando arrivarono all’entrata di casa Part posarono il tronco, l’uomo notò che sulla faccia del giovane vi era una strana una strana espressione, un misto tra paura stupore e preoccupazione, il vicino si rivolse a Zero: “Comunque in quanto a tua sorella….” “Non c’è bisogno” disse mettendosi una mano tra i capelli “I suoi funerali si svolgeranno dopo-domani, cioè mercoledì, prima devono svolgere una autopsia per capire chi o cosa  l’abbia uccisa “ il signor Part sospirò  “sei stato tu a ritrovare il corpo, forse potrò sembrarti insensibile, ma da ieri pomeriggio non fanno altro che parlare dello strano volto di Sasha, mi sono incuriosito, come era?” al ragazzo venne un flash del viso ragazza, e rimase immobile, con una espressione indescrivibile “scusa, non dovevo farti una domanda del genere” l’uomo  mise una mano sulla spalla di Zero, ma lui la scansò bruscamente senza nemmeno rendersi conto delle sue azioni.

Part guardò stupito ma allo stesso tempo comprensivo Zero “Zero, che ti succede? Devi cercare di andare avanti non puoi fermar” il ragazzo lo stoppò “ No, non c’entra quello, cioè, non lo so, forse si  oppure no…..ultimamente mi succedono cose stranissime,  ieri sera non mi sono messo a dormire nella neve, con due gradi all’aperto senza motivo! L’altra notte è successo qualcosa di strano, e anche stamattina ho visto delle cose strane!” l’uomo osservandolo incuriosito disse “devi solo riposare, la morte di quella povera ragazza non è facile da superare, anche io le volevo bene”

Il ragazzo castano lo guardando la neve a terra, cercando qualcosa di un colore diverso, di stano, insomma, qualcosa su cui poggiare lo sguardo e rispose “…posso chiederle un favore?”  Part rispose sorridente: “certo” zero allora fece un sospiro e riparlò “ mi accompagnerebbe in casa vorrei prendere qualcosa da portarmi in albergo, non voglio più entrare in quella casa, non più”

Part lo accompagnò a riprendere le sue cose, comprendeva lo stato d’animo del ragazzo, su quella vicenda c’erano troppi lati oscuri, e anche lui voleva capirci qualcosa, forse era stato un comune ladruncolo da quattro  soldi, ed era scappato dalla finestra del bagno, però era strano, dallo svisceramento facciale non sembrava, Sasha era forse entrata in un giro pericoloso? No, non era possibile,  era una così brava ragazza.

Zero rientrò in casa, salì le scale, si diresse in camera e aprì la porta. Una volta lì prese dei soldi, uno zaino e ci inserì dentro dei vestiti, per  poi metterselo sulle spalle e ritornare all’ingresso dove il signor Part lo aspettava.

Uscì, ringraziò il signor Part, poi salì sulla sua Ducati azzurra con sfumature blu e prese la strada principale, l’unica presente in quel posto desolato e dimenticato da Dio.

Ore 13:00

Zero ormai arrivato in città parcheggiò la moto, ora non sapeva che fare e allora si fece un esame mentale sul da farsi: “ stasera andrò all’Hotel Poker per dormire” ma che avrebbe fatto nel frattempo? Una cosa gli era fissa in testa: Scoprire di preciso cosa era successo a Sasha.

Appena accostò la porta che portava dal parcheggio sotterraneo alla strada esterna, uno spiraglio di luce pallida e fredda gli tagliò l’occhi sinistro, il ragazzo spalancò il portellone, fu travolto da un bagliore accecante e il suoi capelli furono scompigliati dal vento forte e gelato.

Iniziò a camminare in quel groviglio di gente, sua sorella gli aveva detto di avere una amica in città, una certa Hanna, abitava sulla quinta strada e si ricordava anche il numero civico, perciò iniziò a dirigersi verso l’appartamento della ragazza.

Dopo circa 45 minuti di cammino gli venne sete, e perciò si fermò in un bar. Entrò e si sedette su uno sgabello vicino al bancone: “Che ti do?” Zero lo guardò: “solo un bicchiere d’acqua” il barman si diresse a prendere un bicchiere, intanto il ragazzo noto che sul televisore del bar era in onda il telegiornale regionale: una ragazza che raccoglieva i capelli neri con una coda di cavallo, vestita con una divisa rossa annunciò  “ è stata una tragedia quella che è successa ieri pomeriggio in una casa in periferia , Sasha Rap è stata trovata morta da un famigliare, dalle voci che girano si tratterebbe di un pazzo omicida, il corpo era in condizioni pietose, per il momento la polizia mantiene tutto riservato e quindi vi aggiorneremo in seguito per le prossime notizie”.

Zero osservò per un attimo il tavolo e disse ironicamente tra se e se: “perfetto, adesso lo sanno anche i muri” e gli scappò un sorrisino accennato.

Uscì dal bar, e dopo un po’ si ritrovò davanti alla porta d’ingresso,  sul campanello c’era scritto: Hanna Jeans. Sospirò, premette il tasto, si udì una voce lontana provenire dall’interno dell’appartamento: “arrivo, aspettate un attimo”

Zero aspetto………..circa 1 minuto dopo la porta si aprì, e sbucò una ragazza sulle 17, alta poco meno di lui, circa 1,73. Era pallida, con i capelli castani molto chiaro, quasi biondo, indossava un accappatoi ed era quasi tutta bagnata.

“Scusi…chi è lei?”

  
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