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Autore: Nihal    28/01/2010    4 recensioni
In una terra di miti e in un'era di magia, il destino di un grande regno si poggia sulle spalle di un ragazzo.
Il suo nome... Naruto.

Avete capito bene, questa è proprio la rivisitazione di Merlin in chiave Naruto e ringraziate che non abbia deciso di intitolarla Narlino o Merluto, perché ci avevo seriamente pensato!xD
Genere: Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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The adventures of... Naruto

In una terra di miti e in un'era di magia, il destino di un grande regno si poggia sulle spalle di un ragazzo.
Il suo nome... Naruto.




Kushina, una giovane contadina, aveva convinto suo figlio, Naruto, ad abbandonare la desertica terra di Suna per trasferirsi nel fertile e prosperoso regno di Konoha, dove viveva un suo anziano amico, che aveva accettato di ospitarlo.
La donna, dentro di sé, sperava anche di proteggere quel figlio a cui tanto teneva e per il quale la vita nel loro villaggio era diventata troppo dura.
Quando i suoi compaesani avevano scoperto il dono di Naruto, in parte invidiosi e in parte spaventati, avevano iniziato ad isolarlo. Anche i loro amici e parenti si erano allontanati e, anche se lui e suo marito Minato tentavano di non far pesare questo fatto a Naruto, le altre persone non facevano lo stesso.
Kushina posò leggermente le sue labbra sulla fronte di Naruto.
“Mi raccomando” disse abbracciandolo, “fai attenzione durante il viaggio e ricordati di consegnargli la lettera!”
Naruto si scostò dall'abbraccio di Kushina, leggermente impacciato.
“Madre, non preoccuparti, starò benissimo!”
Dopo un'imbarazzata stretta di mano al padre, Naruto si caricò il fagotto e partì alla volta di Konoha.

***



“Chissà dove lo avrò messo!”
Un uomo anziano con lunghi capelli bianchi stava mettendo a soqquadro le poche stanze che componevano la sua abitazione, nella ricerca disperata di qualcosa, che sembrava non voler uscire.
“Accidenti! Come farò? Se non lo trovò dovrò riscriverlo daccapo!”
All'improvviso gli venne un'illuminazione e, veloce come la luce, afferrò la scala per iniziare a cercare negli scaffali più alti della sua libreria.
“Vuoi vedere che l'ho lasciato...”
Il rumore della porta che sbatteva fece sobbalzare l'uomo che, con la lentezza degna di un bradipo, non riuscì ad aggrapparsi alla libreria per non cadere.
“Oh, cav...”
Non ebbe il tempo di finire di gridare. Prima di cadere, in cuor suo si rammaricò di non aver potuto terminare di scrivere il suo libro: era sicuro che quello sarebbe stato il suo più grande successo. Non avrebbe neanche potuto godere delle gioie della fama, di tutte le donne che lo avrebbero circondato...
“Perché sbavi?” chiese Naruto, osservando il vecchio che con gli occhi chiusi stava aggrappato al letto sul quale era caduto.
Al suono della sua voce, quest'ultimo aprì gli occhi di scatto e si mise a sedere, aggiustandosi il soprabito rosso.
“Come ho fatto a cadere sul letto?! Qui prima non c'era un letto!” esclamò confuso.
“Beh, ora c'è.” affermò Naruto incrociando le braccia dietro la testa.
“Come hai fatto?” chiese con fare inquisitorio.
“Magia!” disse semplicemente, mentre si guardava intorno.
“Non scherzare. Come hai fatto?”
“Te l'ho già detto! Con la magia!” sbuffò.
“La smetti di dire quella parola? Tra l'altro, ma tu chi diavolo sei?”
Naruto lo guardò spaesato. Ma sua madre non l'aveva avvisato? Probabilmente quello era un mezzo rimbambito, si capiva dalla faccia e dai libri che si trovavano per terra, caduti quando lui si era portato dietro mezzo scaffale.
Naruto si chinò per raccoglierne uno e sfogliò velocemente prima di rispondere. Non gli ci volle molto per capire che razza di libro fosse.
Distolse lo sguardo schifato.
“Sono uno che ha capito che sei un vecchio pervertito. Che schifo! Ma non ti vergogni a tenere certi libri in casa?” sbottò.
“E gli inquisitori che bruciano i libri di magia. Che deficienti. Dovrebbero mandare al rogo queste porcherie, al massimo.” mormorò tra sé e sé.
“Certo che sei proprio un insolente! Quelli sono libri di anatomia, ignorante. E credo anche di aver capito chi sei.” L'uomo si perse un attimo tra i suoi pensieri prima di continuare, ricordandosi di quando era giovane e il suo ex allievo, dopo aver rinunciato alla carriera medica gli aveva presentato la sua ragazza. Esuberante proprio come quell'esagitato che si ritrovava di fronte in quel momento. “Non è che per caso sei il figlio di Kushina e Minato?” chiese esitante.
Ricordava, vagamente, di aver acconsentito ad una qualche richiesta di ospitare qualcuno, ricevuta proprio quella sera che aveva deciso di concedersi un bicchierino di saké. D'accordo, due bicchierini. Tentò di pensare alla lettera, sperando che il mittente non fosse proprio stato Kushina. Bene, forse erano tre bicchierini.
Pensa, si disse mentalmente.
Ok, si era scolato tutta la bottiglia e ora ne pagava le conseguenze. Lui li ricordava ancora i pugni di Kushina. Solo perché aveva tentato di compiere qualche studio di anatomia su di lei. Che permalosa. Sperò sinceramente che suo figlio non le assomigliasse.
Il ragazzo sorrise: “Esatto! Io sono Uzumaki Naruto, diciassette anni, futuro re di Konoha; piacere! Veramente avrei voluto diventare governatore di Suna, ma visto che mi sono trasferito qui mi dovrò accontentare, immagino.”
Gli tese la mano e continuò: “Tu invece devi essere Pervertito Jiraya!”
“Guarda che il mio cognome non è Pervertito.” puntualizzò quello, piccato.
Naruto si grattò la testa: “Strano, mia madre ti ha sempre chiamato Pervertito Jiraya. Ah, no, aspetta. Ora che ci penso era anche Maniaco Jiraya. E Porco Jiraya. E anche...”
Jiraya gli fece segno con la mano di tacere: “D'accordo, d'accordo, abbiamo capito l'antifona. Non sto molto simpatico a tua madre.”
Naruto fece una smorfia, come a dire che non era una cosa tanto difficile da credere e poi, aggirando Jiraya, fece levitare la sua sacca fin sul letto e poi vi si buttò sopra con un balzo.
“Cosa fai?” chiese Jiraya.
L'Uzumaki con fare disinvolto, rispose: “Mi riposo. Il mio è stato un lungo viaggio, sai com'è.” Jiraya lo guardò sconsolato. Avevano cominciato bene.
Cercò di riformulare la domanda in modo più comprensibile: “Intendo dire, perché usi la magia?”
“Perché mi piace usarla! Tu perché leggi i libri porno? Perché ti piace leggerli. Che razza di domande.” Affermò, scuotendo la testa.
“I miei sono testi di anatomia, te l'ho già detto, stupido. Tu, però, la magia non la puoi usare. A quell'affermazione Naruto, che aveva pensato di poter trovare un luogo in cui essere ben accetto a dispetto dei suoi poteri, insorse.
“Perché no? Anche tu sei come quegli ipocriti di Suna? Sei geloso, ammettilo! Ecco, sì, sei geloso perché io sono più magico di te!” concluse, soddisfatto.
Eh?, fu l'unica cosa che riuscì a pensare Jiraya.
Sicuramente quel ragazzino non doveva aver passato dei gran bei momenti a Suna, se parlava così. Forse nella lettera che gli aveva mandato Kushina era anche stato accennato.
Provò a pensarci.
Niente da fare, buio totale.
Gli dispiaceva quasi fargli quella rivelazione. Effettivamente il suo viaggio a quel punto diventava inutile, se non dannoso per entrambi. Poteva rivelarglielo più tardi...
Un Naruto annoiato che faceva volare il suo nuovo scritto, ovvero Icha Icha Paradise quattro – la vendetta, gli fece cambiare idea.
“Qui la magia è proibita e ogni mago che viene colto in flagrante è punito con la pena capitale, pezzo di scemo!”
Naruto inclinò la testa da un lato, confuso.
“Vuoi dire che se mi beccano a fare un incantesimo come pena mi manderanno a vivere nella capitale? Ma non è Konoha la capitale del regno di Konoha?” chiese.
Non berrò mai più saké, così da capire cosa rispondo nelle missive, promise a se stesso.
“Sei proprio un baka!” urlò. “La pena capitale vuol dire che ti uccidono. Ti fanno secco. Ti mandano al rogo. Sei morto. Morto!”
Naruto indietreggiò spaventato: “Va bene, ma stai calmo. Non userò più la magia.”
Quando c'è qualcuno che mi vede, aggiunse mentalmente.
“Ecco. Fai bene.”
Però a pensarci bene... dopotutto lui voleva impararla la magia, altrimenti cosa era andato a fare, a Konoha? Non che ci tenesse di vivere nella stessa casa di un vecchio porco.
Sua madre gli aveva detto che Jiraya ogni tanto esagerava con il saké.
Jiraya sembrava non ricordare l'epistola che aveva scritto a sua madre.
Fece due più due.
Chissà se sapeva cosa aveva scritto...
“Ora che ci penso, però, nella lettera di risposta avevi scritto a mia madre che mi avresti insegnato qualcosa di magia. Lo avevi giurato! Sei uno spergiuro! Vergognati, potrei denunciarti, lo sai? Potresti incappare nella pena capitale.” Affermò, contento di aver capito in cosa quella pena consistesse.
Oh, cavolo, ma perché si era ubriacato? A lui piaceva tanto la sua vita di pochi minuti prima. Non c'erano ragazzini rompiscatole e, soprattutto, non c'erano ragazzini maghi rompiscatole.
“Poi si vedrà.” Tergiversò.
Per esperienza sapeva che un poi si vedrà equivaleva ad un no, ma non te lo voglio dire perché sono troppo pigro per discutere, però avrebbe avuto tempo per convincerlo.
Lui sapeva essere molto persuasivo, all'evenienza.
Ricordava ancora quella volta che era andato al mercato su commissione di sua madre per comprare un po' di frutta e il commesso si era rifiutato di venderla adducendo la scusa seguente: “Tanto con la magia puoi farla comparire da sola!”
Ecco, era moderatamente sicuro che la colpa del fatto accaduto qualche secondo dopo fosse sua.
Dopotutto i frutti non si trasformavano in pantegane putrescenti da soli...
“Va beh. Allora per adesso vado a farmi un giro, così tu puoi finire di scrivere il tuo romanzo porcello!” Esclamò.
“Non usare la magia, mi raccomando. Non nominarla proprio. Anzi, facciamo prima: tu non pensarla neanche, così siamo a posto. Io torno ai miei libri di anatomia.”
Naruto si alzò dal letto sul quale era stato seduto fino a quel momento e uscì dalla porta.
Da lontano si udì un borbottio: “Anatomia, come no... e io sono il più grande mago di tutti i tempi.”
Naruto non era a conoscenza dell'incontro che stava per fare e non si rendeva neanche conto che, in realtà, sarebbe stato meglio se fosse stato a casa a discutere con Jiraya.



Salve!^^' Parto con una premessa, ovvero che questa storia è basata sul telefilm Merlin, in caso non si fosse notato!xD
Non so se riuscirò a continuarla, questo è solo un esperimento, attuato su richiesta di Sakuchan_94.
Se riuscissi a continuarla, sarà strutturata nel modo seguente: i primi due o tre capitoli saranno l'introduzione, ovvero l'arrivo di Naruto/Merlino a Konoha/Camelot e i suoi primi incontri, mentre i seguenti capitoli saranno oneshot o flash-fic sulle varie avventure in cui Naruto/Merlino potrebbe incappare, perciò non saranno dei capitoli collegati tra di loro, eccezion fatta per i primi due o tre.
In parole povere sarà una specie di raccolta (aggiungerò l'avvertimnto non appena pubblicherò i capitoli scollegati – perché sì, potrebbe anche capitare che cambi idea.-.), solo che non mi sembrava il caso di postare due o tre capitoli della storia introduttiva a parte e non volevo neanche ammucchiarli in un solo capitolo. Ok, direi di aver finito.
Aehm, spero che vi possa piacere!^^
Ja ne,

Nihal
  
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