L'uomo ragionevole si adatta al mondo circostante.

Sasuke Uchiha era un traditore, un folle omicida che aveva tentato di distruggere il villaggio, un pericolo per i cittadini.
Tutti ormai concordavano su questo. Lui stesso aveva più volte ripetuto il concetto.
Persino Sakura se ne era fatta una ragione. Il bambino scontroso ma bisognoso di affetto e pronto a sacrificarsi per amicizia che la bambina e ragazza  che era stata aveva amato teneramente e testardamente non esisteva più. Era morto il giorno stesso che se n'era andato da Konoha, la sera i cui le aveva detto addio guardandola davvero per la prima volta.
L'aveva accettato, era stata dura, ma un giorno si era svegliata e non faceva più così male. Piano piano, era tornata ad amare ancora, ma Naruto l'aveva rifiutata.
Per correre dietro ad un fantasma.
Ne era uscita una volta, l'avrebbe fatto di nuovo. Aveva un tipo di forza diversa rispetto a quella del biondo. Ma questo non voleva dire che non fosse ugualmente coraggiosa. Ci vuole molto coraggio anche per lasciarsi il passato alle spalle.

Quello irragionevole insiste nel cercare di adattare il mondo a sè.

Gli avevano detto in tanti che era un pazzo a continuare a correre dietro a Sasuke.
Gli avevano detto che lui non sarebbe tornato, che ormai non era più possibile, non dopo tutto quello che era successo.
Gli avevano detto che il suo amico di infanzia non c’era più, era cambiato, per sempre. Era diventato un pericoloso criminale.
Gli avevano detto che non ci si poteva fare nulla, per quanto lui volesse o per quanto si sforzasse era tutto inutile.
Gli avevano detto di crescere di smetterla di fare l’eroe e di accettare una buona volta la realtà.
Il biondo li aveva ascoltati, tutti quanti, ma non aveva cambiato atteggiamento di una virgola. Il momento peggiore era stato quello in cui Sakura aveva iniziato a introdurre discorsi simili. Credeva che lei fosse diversa. Non che non potesse capire cosa provasse la ragazza, le voleva un sacco di bene.  Non poteva di certo biasimarla, ma non poteva più amarla. Forse anche per quello.
Non lo sapeva.
L’unica cosa che sapeva ora era che doveva salvare Sasuke. Se davvero era impossibile sarebbe morto provando.

Naruto sorrise contemplando il letto sfatto dopo una notte d’amore, l’ennesima passata assieme al moro.
Nel sonno Sasuke aveva il respiro pesante, come quello dei bimbi, alcune ciocche che  gli ricadevano sugli occhi chiusi  si muovevano al ritmo lento dei soffi. La pelle bianca rifletteva i raggi della luna e lo faceva sembrare di porcellana nel buio chiaro della loro camera.
Gli veniva da ridere pensando a tutti quelli che gli dicevano di arrendersi, ora non solo era Hokage ma era persino riuscito a riportare il pericoloso criminale a Konoha e farlo reintegrare al villaggio.
Certo ci aveva messo qualche anno, però lui la pensava così: la cosa che conta davvero non è quanto il gioco sia difficile ma se valga davvero la candela.
Diavolo, se la valeva! Ghignò sotto i baffi ripensando a una o due cosette alquanto gratificanti che avevano fatto assieme quella sera.

Quindi, l'intero progresso dipende dagli uomini irragionevoli.

(Bernard Shaw)

Che dire? Ho trovato questa frase e ho subito pensato a Naruto. Quindi ho scritto questa mini-shottina. Che ve ne pare?  La cosa che mi dispiace di più è non avere potuto sistemare Sakura, che personalmente adoro, ma la citazione non me ne ha dato possibilità. Penso che farò una  shot tutta per lei ^__^. Se qualcuno di voi ha suggerimenti ho richieste su con chi metterla me lo dica. Altrimenti sarà la mia classica SaixSakura coppia che amo! *___* Quindi me la lasciate una recensioncina piccina piccina picciò?