Oscuri piani
Mi diressi di soppiatto per la
strada, dove le macchine dei mortali sfrecciavano veloci sotto la luce
artificiale dei lampioni.
Il cielo era buio e, anche se avevo sempre amato l’oscurità, adesso che avevo fatto la scelta di essere solo una semplice umana, m’incuteva un po’ di timore.
Vedevo pericoli in ogni angolo.
Un fruscio mi fece trasalire e credetti di vedere sopra di me l’orlo del lungo e nero vestito della Temptel che arrivava per rinchiudermi nella mia camera. Sospirai di sollievo asciugandomi le goccioline di sudore che m’imperlavano la fronte quando mi accorsi che era solo un gattino nero che correva lungo il cornicione del palazzo che mi sovrastava.
Attesi che anche l’ultima macchina sparisse dietro l’angolo della strada e quando fui sicura che non ne venissero altre, mi chinai su un tombino per terra e lo aprii con qualche sforzo perché era molto pesante.
Rimasi a guardare quell’oscuro tunnel con un brivido di terrore che mi avrebbe portato dritta all’inferno.
Gli avvenimenti accaduti pochi minuti fa mi tornarono in mente e mi ricordarono perché stavo facendo tutto questo e perché non dovevo arrendermi.
Riaprii gli occhi e guardai con decisione Caliel.
<< Il mio cuore dice che il nostro amore è troppo importante per essere ignorato >> dissi con dolcezza accarezzando con il dorso della mano il volto del mio angelo << Se diventerò una mortale potremo amarci >>.
<< Dovremo andare a parlare con le Alte e Basse Sfere >> osservò Caliel.
Capii che anche lui aveva fatto la mia stessa scelta e lo abbracciai felice e commossa allo stesso tempo.
Mi amava.
Mi amava davvero.
L’Angel ricambiò il mio abbraccio dandomi un bacio leggero sulla fronte: << Non ti perderò >>.
<< Dobbiamo avvertire Raf >> dissi dirigendomi con passo felpato verso la porta della stanza quando ci separammo << Lei e Sulfus ci daranno una mano >>.
Quindi Caliel aveva accettato anche lui di diventare un mortale affermando che solo il nostro amore era importante e così Raf e Sulfus ci avevano aiutato a scappare dalla scuola senza essere visti.
Il piano era semplice: ognuno di noi sarebbe tornato nel proprio mondo, io a Zolfanello City e Caliel ad Angie Town, per chiedere la mortalità alle Sfere.
Facile.
Eppure perché all’improvviso mi sembrava così difficile?
Forza Kabalè!
Con un sospiro mi calai nel tombino, lo chiusi sopra di me e il buio mi circondò.
Il cielo era buio e, anche se avevo sempre amato l’oscurità, adesso che avevo fatto la scelta di essere solo una semplice umana, m’incuteva un po’ di timore.
Vedevo pericoli in ogni angolo.
Un fruscio mi fece trasalire e credetti di vedere sopra di me l’orlo del lungo e nero vestito della Temptel che arrivava per rinchiudermi nella mia camera. Sospirai di sollievo asciugandomi le goccioline di sudore che m’imperlavano la fronte quando mi accorsi che era solo un gattino nero che correva lungo il cornicione del palazzo che mi sovrastava.
Attesi che anche l’ultima macchina sparisse dietro l’angolo della strada e quando fui sicura che non ne venissero altre, mi chinai su un tombino per terra e lo aprii con qualche sforzo perché era molto pesante.
Rimasi a guardare quell’oscuro tunnel con un brivido di terrore che mi avrebbe portato dritta all’inferno.
Gli avvenimenti accaduti pochi minuti fa mi tornarono in mente e mi ricordarono perché stavo facendo tutto questo e perché non dovevo arrendermi.
Riaprii gli occhi e guardai con decisione Caliel.
<< Il mio cuore dice che il nostro amore è troppo importante per essere ignorato >> dissi con dolcezza accarezzando con il dorso della mano il volto del mio angelo << Se diventerò una mortale potremo amarci >>.
<< Dovremo andare a parlare con le Alte e Basse Sfere >> osservò Caliel.
Capii che anche lui aveva fatto la mia stessa scelta e lo abbracciai felice e commossa allo stesso tempo.
Mi amava.
Mi amava davvero.
L’Angel ricambiò il mio abbraccio dandomi un bacio leggero sulla fronte: << Non ti perderò >>.
<< Dobbiamo avvertire Raf >> dissi dirigendomi con passo felpato verso la porta della stanza quando ci separammo << Lei e Sulfus ci daranno una mano >>.
Quindi Caliel aveva accettato anche lui di diventare un mortale affermando che solo il nostro amore era importante e così Raf e Sulfus ci avevano aiutato a scappare dalla scuola senza essere visti.
Il piano era semplice: ognuno di noi sarebbe tornato nel proprio mondo, io a Zolfanello City e Caliel ad Angie Town, per chiedere la mortalità alle Sfere.
Facile.
Eppure perché all’improvviso mi sembrava così difficile?
Forza Kabalè!
Con un sospiro mi calai nel tombino, lo chiusi sopra di me e il buio mi circondò.