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Autore: Ladynotorius    29/01/2010    4 recensioni
Gliel'avrebbe pagata.
Poco ma sicuro, Bill avrebbe pagato col sangue tutte le sue disavventure.
E quella dinamitarda avrebbe presto capito, che fra di loro, chi avrebbe sempre vinto era LUI.
Bhè, più o meno...
Genere: Romantico, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato a:
Elisa che è appena stata operata e non legge neanche sta storia
Vibeke, per avermi esasperata insieme ad Elisa a Cannes
Alla patata... che ogni tanto compare.
E ai tokio Hotel... per tutto quello che danno quotidianamente.


 Accidenti a lei!
Lass die Hunde los
Ich warn dich ...
Hunde -  Tokio Hotel


- Senti, animale, o mangi come Dio comanda o ti defenestro seduta stante. Stai sporcando tutto nel raggio di un metro!
Lo sguardo che ricevette come risposta la ragazza era fuoco liquido.
- E non farmi gli occhi assassini che con me non attaccano! E MUOVITI che ho sonno! -
Tom contò fino a dieci e poi decise, per sicurezza, di continuare fino a cento.
Lui e quella ragazza impossibile non sarebbero mai potuti diventare amici, poco ma sicuro.
- Ma la mamma non ti ha mai insegnato a non rompere l’anima a chi mangia? -
Archana gli versò un bicchiere d’acqua e con noncuranza gli rispose:
- Assolutamente no, mi ha insegnato a non sporcare, soprattutto in casa di altri. -
E gli fece una linguaccia.
Tom rimase perplesso. Non era abituato agli spaghetti ed effettivamente aveva fatto un po’ di casino, ma erano le due del mattino, era stanco, era depresso, era frustrato e non aveva idea di come tornare a casa, poteva pure non essere così pignola la nanerottola col ciuffo fucsia.
 
Però era stata gentile. Gli aveva preparato una pasta fantastica, gli versava l’acqua e aveva anche tirato fuori la coca cola senza che lui gliela chiedesse.
Se avesse avuto un carattere decente l’avrebbe ringraziata.
Se aves-... gli venne da ridere per la battuta che aveva fatto.
Se quella aveva un carattere decente, lui era un santo sceso in terra per diffondere la lieta novella.
 
Dannazione a lei, neanche il suo sguardo assassino funzionava.
Ci doveva essere un modo per renderla innocua.
Se le faceva gli occhi dolci come minimo gli rideva in faccia... non che lui avesse intenzione di fare gli occhi dolci ad una simile vipera... se ci provava , come minimo, lo castrava...
Forse l’unica alternativa che davvero aveva era quella di scusarsi.
 
Lui.
Che si scusava.
Doveva raccontarla a qualcuno, avrebbe sicuramente fatto ridere tutti.
 
- Se ti prometto che pulisco tutto, mi lasci mangiare in pace? -
Lui che chiedeva scusa a quell’arpia. Neanche se gli avessero regalato la nuova Lamborghini presentata al salone dell’auto a Francoforte l’avrebbe fatto.
Un compromesso.
 - Si certo, così trovo sporco anche le pareti. -
Che lei ovviamente gli ridusse in cenere.
- Ma non ti va mai bene niente! Hai qui davanti a te Tom Kaulitz, e non sono non ci provi! cosa di per se fantascientifica, ma lo stressi per un po’ di sugo sul tavolo. E quando Tom Kaulitz, no dico, Tom Kaulitz, ti propone di pulirti la cucina, tu che fai?! Lo smonti! Ti dovrei dare in pasto alle mie fans!
Archana sentendo il discorso al primo Tom Kaulitz mise gli occhi in gloria, al secondo sospirò e al terzo gli rise in faccia.
- ragazzo mio, aspetta un secondo, vado ad aprire tutte le finestre di casa, hai un ego così grande che il mio umile appartamento non lo può contenere tutto. E ricordati, faccia da buzzurro, che io sono una tua fan. -
Tom sbuffò.
- Non si direbbe. -
Archana si alzò e prese un bicchiere per se che riempì generosamente di acqua. Poi fece gli occhi da civetta e si sporse verso di lui.
- Piccino, volevi che ci provassi con te? Dovevi dirmelo subito che ti accontentavo! - Fece per sporgere le labbra e quando vide la faccia terrorizzata di Tom, come era prevedibile, gli rise in faccia e gli depose un castissimo bacio sulla fronte.
- Quanto sei scemo! Se non fossi così cuccioloso ti avrei sbattuto fuori di casa, Tom Kaulitz o non Tom Kaulitz. Ti salvi per quegli occhioni dolci che hai e perché sei troppo scemo per essere sbattuto fuori da un qualsivoglia posto. Senti, vado a lavarmi i denti... finisci in tutta tranquillità, ma per cortesia non metterci una vita, che sto veramente morendo dal sonno. -
Si alzò e lo lasciò da solo a rimuginare sui fatti della vita.
Che fan strana.
L’aveva trattato bene, anche se non come l’avrebbero trattato certe altre.
Forse era quello a renderla strana. Non gli era caduta ai piedi, cosa che un po’ gli faceva piacere e un po’ lo faceva incazzare.
Gli aveva preparato da mangiare, ma lo aveva ripreso spesso e volentieri.
Gli aveva versato l’acqua ma l’aveva guardato male.
La sentì uscire dal bagno ma non la vide tornare in cucina, anzi... la sentiva bestemmiare a più riprese su un qualcosa di troppo grande per lei. Stava per uscire dalla cucina e sentire quale problema avesse creato ora stando in cucina quando la vide planare a terra, con un tuffo esemplare che lui non riuscì a frenare del tutto.
Non era neanche sicuro che quella fosse la nanerottola perché vedeva solo un mucchio di coperte  e un cuscino che gli era finito in faccia, quando un epiteto irripetibile arrivò alle sue orecchie.
Si. Decisamente quella era Archana .
Con uno sguardo di tedio assoluto la aiutò a districarsi da un paio di lenzuola e un piumone grande tre volte lei.
- togliti quella espressione da schiaffi che hai sulla faccia perché ti lego a ‘mo di salsiccia con questo coso e ti metto a prendere aria fuori, renditi utile e aiutami a portare sta roba sul divano.-
Ovviamente il tutto condito da occhiate assassine e sbuffi fatti a regola d’arte.
- e perché dovrei? - gli domandò Tom, deciso più che mai a farle perdere le staffe.
- perché queste, demente che non sei altro, sono le tue coperte per stanotte. A meno che tu non voglia tornare a stazionare davanti all’Erotik museum, cosa che al momento mi renderebbe più che felice, alza le tue regali chiappe e le tue possenti (?) braccia e portati sta roba nella tua cuccia. -
Come riuscì a rendere sarcastico quel possenti, è un mistero che sono Archana potrebbe spiegare e di cui tutt’ora Tom non sa capacitarsi.
Se le occhiate potessero uccidere... probabilmente la sua gli sarebbe rimbalzata indietro, considerando la faccia incattivita di Archana.
Prese il piumone, che fra le cose pesava due tonnellate, e lo portò al divano, realizzando solo in quel momento che:
a)      gli aveva dato implicitamente del cane
b)   era riuscita a fargli fare quello che voleva
c)   ... lui avrebbe dovuto dormire sul divano.
 
- Hey! Non vorrai farmi dormire sul divano! - 
- Se preferisci il bagno è già libero.
E come se nulla fosse, fece dietrofront e vi si diresse.
- Frena, frena! Non ci starò mai su quel divano! È la metà di me! E cosa stai facendo nel bagno ora?! -
La faccia di Archana comparì giusto quei due secondi necessari per far sentire Tom un’idiota.
- Ti cerco uno spazzolino e degli asciugamani, casomai volessi farti una doccia. Sia ben chiaro, non ho vestiti maschili in questa casa e dovresti metterti di nuovo le tue cose... anche se forse ho ancora in casa il costume da bagno di mio padre... ti starà dieci volte, ma questo per te non è un problema suppongo, considerando che hai dei tendoni da circo come vestiti.-
Tom si arrese. Non ce l’avrebbe mai fatta contro quella ragazza.
Si diresse verso il bagno, conscio del fatto che se arrivava sano e... basta, al giorno dopo, lo avrebbe dovuto ad una pupattola alta un metro e un fagiolo e controllò cosa stesse facendo.
Mica che poi aggiungeva detersivo al bagnoschiuma.
 
La trovò intenta ad aprire una confezione di doccia schiuma.
Guardandola meglio non era così male.
Aveva gli occhi stanchi e si notava, (come avesse fatto lui ad accorgersene solo in quel momento rimaneva un mistero) ma continuava a stare sveglia per rendergli confortevole il suo soggiorno in quella casa.
 
- Tom non ho nient’altro di meglio da offrirti dello shampoo al miele dell’erborista... -
Tom le sorrise.
- Tranquilla andrà ben...-
- Quindi fattelo andar bene. - concluse lei senza farlo finire di parlare.
Poi si alzò dal wc dove si era seduta, recuperò un barattolo di crema che guardò sconsolata, e rimettendo al suo posto suddetto barattolo aggiunse:
- Non ce la faccio... sono troppo stanca. Gli asciugamani li lascio qua, se vuoi farti la doccia, arrivo subito con il costume da bagno di mio padre... ah, il phon è lì dentro e... credo di averti detto tutto. Ah no! Se durante la notte hai fame o sete, serviti pure da solo... l’unica cosa che ti chiedo è di non metterti a cucinare niente se non sei più che sicuro di farcela senza distruggere la mia cucina... sai com’è mi è costata un botto di soldi. Ci vediamo domani mattina. Buonanotte Tom.-
E si dileguò.
 
Tom la guardò camminare a passo lento verso la sua stanza e riuscire pochi secondi dopo col costume da bagno più brutto che avesse mai visto. Verde con delle banane disegnate sopra. Roba da far venire un colpo a suo fratello.
 
Quasi quasi le chiedo di vendermelo...
 
***
 
 
Le aveva provate tutte.
A pancia in giù non riusciva, il bracciolo del divano gli faceva sollevare troppo la testa e gli veniva torcicollo, a pancia in su gli davano fastidio i capelli, sul fianco destro non riusciva a stare perché odiava dare le spalle al vuoto e sul fianco sinistro non sapeva dove mettere il braccio che non gli dava tregua.
I piumoni erano caldissimi, niente da ridire, ma non aveva avuto cuore di usare il phon per asciugarsi i capelli, conscio del rumore che avrebbe fatto, col rischio di svegliare quella semi arpia che lo ospitava, quindi si sentiva i capelli umidicci e pesanti.
In più tutto quel caldo gli stava facendo venire sete, ma se si toglieva le coperte di dosso come minimo si gelava.
Come un sonnambulo alla fine decise di alzarsi per vedere se riusciva a trovare un compromesso accettabile per se e per la sua schiena e con le coperte strette addosso andò in cucina.
Prese il bicchiere che aveva usato per la cena, la riempì di acqua e mentre beveva si domandò se la psicopatica stava già dormendo alla grande, come lui non riusciva a fare.
Non che avesse cattive intenzioni eh!
 
Ci manca solo che vado a fare il filo ad una mia fan che mi ha trattato malissimo e non mi ha coccolato come doveva e non mi ha permesso di fare il gentile con lei.
 
Guardò a lungo il lavello, decidendo il da farsi.
Poi si rese conto che quello che faceva era inutile, lasciò li il bicchiere e con passo felpato, perfettamente udibile anche dai vicini di casa, si diresse verso la camera da letto che la psicopatica gli aveva mostrato.
 
Mentre si avvicinava si rese conto che Archana aveva lasciato la porta aperta... quindi si inventò sui due piedi una balla qualsiasi per giustificare il fatto che era alla sua porta, nel malaugurato caso si fosse svegliata.
Entrava un po’ di luce dalla finestra, quindi riuscì a distinguere un enorme letto matrimoniale, che sarebbe andato bene per lui, mentre la ragazza ci stava altre sei volte, un enorme pupazzo a forma di orso polare ai piedi del letto (o almeno... gli sembrava un orso polare, ma non ne era certo)... tutto il resto si perdeva perché lui aveva gli occhi stanchi, non c’era abbastanza luce e lui, purtroppo, voleva dormire.
Stava per fare dietrofront quando la voce di Archana gli fece venir un colpo.
 
- Scommetto che non hai resistito al mio fascino e hai deciso di fare una capatina in camera mia per vedere se dormivo veramente o se anche io ero insonne sapendo che al di là del muro ho Tom Kaulitz stravaccato sul mio divano.-
Tom scoppiò a ridere.
- Veramente volevo vedere se trovavo un modo per disturbarti anche mentre dormivi, visti che io, su quell’aggeggio infernale, non riesco a chiudere occhio. Sai com’è, sono abituato ad altri tipi di stanze, ad altri tipi di comfort... ad altri tipi di compagnie...-
Archana accese l’abat-jour, si appoggiò alla testiera del letto e con sguardo assonnato gli rispose:
- Sei anche abituato a girovagare per Berlino senza sapere dove andare? Giusto per saperlo,sai,  se vendo l’informazione a qualche giornale posso campare per il resto dell’anno senza problemi. Ah no, è vero. Tu sei Tom Kaulitz... tu non girovaghi. Tu ti perdi direttamente, senza passare dal via. E dimmi... perché non hai chiamato quelle compagnie di cui ti vai vantando per passare una notte infuocata sotto le lenzuola?-
Colpito e affondato.
... ucciso letteralmente.
 
- Un giorno di questi, uno solo, riuscirò a chiuderti quella boccaccia da vipera che ti ritr..-
- Un giorno di questi tu non ti ricorderai neanche chi sono, quindi piantala di fare l’offeso. Tu domani ti sveglierai, troverai il modo di tornare a casa, magari racconterai a tuo fratello quello che è successo, magari ti inventerai qualcosa per non far sembrare patetica la serata appena passata... ma di una ragazza di nome Archana... non ti ricorderai neanche l’esistenza. Quindi, Tom Kaulitz, qual è il problema che ti affligge per  cui non riesci a dormire?
 
Tom sembrò quasi toccato dal suo discorso. Poi ritornò il solito bambino troppo cresciuto in altezza e con spavalderia rispose:
- Guarda... sono sicuro che se mi sforzo un po’ troverò il modo di ricordarmi di te! ...-
- Non usare il poco cervello che hai per inezie come queste... per inciso, la parola inezie la trovi sul dizionario. - sbadigliò annoiata Archana... quello che per lui era un evidente sforzo, per lei era un giochetto da ragazzi.
- Vaffanculo! So cosa significa inezie! E per la cronaca non riesco a dormire perché il tuo divano è troppo scomodo!
- Ringrazia di avere un divano su cui dormire e non il pavimento! E poi il mio divano è comodissimo- iniziava ad alzare la voce. Brutto segno.
- è comodissimo per te, ma per me che sono alto tre volte te è uno strumento di tortura!
- Quindi adesso è colpa mia che sono bassa?!
- Non sto dicendo questo, sto solo... Ahhhh, basta, ne ho abbastanza! Torno a dormire sul divano, spero che avrai gli incubi, arpia! -
E se ne andò sbattendo i piedi come i bambini piccoli.
Non si può parlare con una stronza del genere!
 
***
 
Vai da lui, prendilo di peso e portalo in camera tua.
Non diciamo cazzate.
Subito!
Ma piuttosto divento monaca di clausura!
Lo sei già in pratica, quindi vai subito da lui e chiedigli scusa!
Sogna, sogna.
Io sono la tua coscienza di fan sfegatata. O vai da lui, O non ti darò pace per tutta la notte.
Fai pure, ormai ci sono abituata.
Cazzo Archana, è Tom Kaulitz! È in casa tua! Non riesce a dormire perché è un bestione che pesa venti chili per due metri.
Fatti suoi! Che imparasse ad essere più gentile!
Tu non sei stata di certo un esempio per lui!
Perché lui è un ingrato!
E tu sei una bisbetica
Cazzi suoi! Almeno ha un tetto sopra la testa per stanotte.
Archana, porco Kaulitz, vuoi che si ricordi di te come “quella stronza che l’ha aiutato ma gli ha reso la serata impossibile?”
Lui non si ricorderà di me! Cazzo!
 
La sua coscienza tacque.
 
Era ora!
 
Tesoro mio bello adorato, potevi dirlo subito che era questo che ti rodeva! Lui non si ricorderà di te!
Sant’iddio... parlare a voce alta da soli è grave, non riuscire a dormire perché la tua coscienza ti rompe i coglioni è da ospedale psichiatrico! Piantala!
Sei una cretina! In questo letto ci starebbero tutti i Tokio Hotel tanto è grande!
Credi che questo non lo sappia?!
E allora se lo sai vallo a prendere per i capelli!
Adesso come adesso se andassi da lui mi prenderebbe a schiaffi!
... Archana... ma sul serio pensi che quel cretino riuscirebbe ad alzare le mani su di te? Tralasciando che non lo farebbe mai... nel malaugurato caso uscisse fuori di testa, lo ribalteresti come un calzino in tre secondi netti.
Oh, GRAZIE! Finalmente dici qualcosa di apprezzabile sulla mia persona!
Potrei dire ben altro se non ti alzi!
Poi prometti di stare zitta? Nessun suggerimento su come impalmarlo, nessuna rottura di coglioni sul rubargli un bacio? Prometti di stare zitta?
Giurin giurello!
E va bene! Ma è l’ultima volta che ti do ascolto! Accidenti a te, guarda in che situazione mi sono cacciata!
 
***
Hauch mir deine Liebe ein
Ich will endlich bei dir sein
Hauch mir neues Leben ein
Hörst du meine Seele
Schreien
Alien -  Tokio Hotel
 
Dava le spalle alla camera di Archana, come un bimbo capriccioso, e sebbene se ne rendesse conto non aveva nessuna intenzione di girarsi. Tanto non sarebbe comunque riuscito a dormire.
Quella stronza antipatica!
Sotto le coperte si stava incredibilmente bene, ma lui non riusciva quasi a rendersene conto. Era troppo incazzato.
Ok, va bene, mi ha ospitato, mi ha preparato la pasta più buona di questo mondo, quel sugo era la cosa più meravigliosa che mani umane potessero creare... ma è sempre stata bisbetica e antipatica... accidenti a Bill, appena torno a...
- Tom?
Ecco. Ci manca solo che sento la sua voce dentro la mia testa!
- Tom... Ti sei addormentato?
...ok. non me la sto immaginando.
Si girò riluttante, pronto a dirgliene quattro, ma quando se la trovò cosi vicina gli venne un colpo.
Archana.
Vicino a lui.
Con un’espressione dispiaciuta.
... Sto sognando.
- Che ca...- no! Coglione, no! - ..spiterina ci fai tu qui?
Archana sospirò.
- Mi spiace per essere stata scorbutica. Quando sono stanca sono generalmente anche peggio ma non è una scusante. Dimmi qual è il problema di questo divano... -
Se mi fanno una foto adesso, la faccia dell’uomo di Munch nell’”urlo” sembrerà sicuramente un dilettante. Chiudi la bocca cretino.
- Non ti preoccupare... non sono un ospite tranquillo neanche io. Il divano non ha niente, sono io troppo grande. - adesso si sveglia e mi fa la sua battutina sarcastica, io capisco che il mondo torna a girare dalla parte giusta e...
Altro sospiro dall’altra parte.
- Non te l’ho detto prima perché sapevo cosa avresti pensato... ma se vuoi possiamo dividere il letto. Quella mostruosità è grande abbastanza per quattro persone e come una persona mi ha comunicato a più riprese ci starebbe tutta la band più me...
Questa nanerottola mi sta proponendo di andare a letto con lei!? Mi sta offrendo il suo letto!?
- ... Sia ben chiaro. Io devo dormire. Non ho mire su di te - bugia - e non voglio saltarti addosso - bugia - e ti posso assicurare che quando dormo sto zitta - credo - quindi... se vuoi, possiamo dormire insieme su quel letto. Altrimenti, mi spiace Tom, ma non ho intenzione di rinunciare per te ai comfort della mia casa - bugiarda - prendere o lasciare.
... Dio, se esisti, GRAZIE!
- ...Sei sicura che non mi vuoi saltare addosso? Sai com’è ho una reputazione da difen...-
Gli scoppiò a ridere in faccia un’altra volta.
- Tesoro mio adorato... la reputazione da difendere ce l’ho io. Sei il primo uomo che entra in questa casa... se domani esci di qui con la faccia sbattuta -che sarebbe uguale alla mia, causa: coscienza sporca - sai cosa penseranno di me? - non che me ne fregherebbe qualcosa - Al limite di te potrebbero dire che hai buon gusto! - il tutto condito con un aria di sufficienza fatta ad arte.
- Buon gu... donna! Sai che gnocche mi sono fatto da che mi sono reso conto di essere un uomo?
- E da quando sei un uomo?! - faccia scandalizzata e risata trattenuta.
Ora capisco come si è sentito Bill quando ha conosciuto Aíbell.
- Poi scusa... stai insinuando che io non sono gnocca?
Tom fece finta di pensarci su.
- No. Certo che no. Lo sto proprio affermando!
Uno a... duemila. e non per me.
- ringrazia che sono le tre e io sto dormendo in piedi. Domani ti tiro per i capelli. Appena sveglia! Su alzati! -  lo prese per la felpa e lo obbligò ad alzarsi, portandolo come si fa con i bambini in camera sua.
Lo fece entrare gli disse dove poggiare la felpa se se l’avesse voluta togliere, poi si infilò sotto le coperte.
Lui, non si fece pregare e in un attimo le era accanto.
Le lenzuola dalla sua parte erano gelide, quindi si avvicinò alla sua parte di letto.
- cosa diavolo stai facendo si può sapere?!
- Uff... dalla mia parte le lenzuola sono fredde! Mi si ghiacceranno anche i piedi! -
Archana sbuffò per l’ennesima volta, ma gli andò incontro.
- Adesso mi starai appolpato tutta la notte? -
- Solo se avrò freddo, tranquilla. Prima che io salti addosso ad una nanerottola come te gelerà l’inferno! -
- Non per deludere le tue (Scarse) conoscenze letterarie, ma secondo un certo libro uno dei gironi infernali è coperto di solo ghiaccio... non ti sforzare di ricordare che libro è, sono sicura che non l’hai mai letto. -
Tom le si avvicinò di più... alla fine le poggiò il petto sulla schiena.
...però, è morbida.
- Ce la farò mai ad avere l’ultima parola con te, nanerottola? -
La sentì ridacchiare.
- Certo che no, sbruffone. Ora taci e dormi. Se hai ancora freddo in quell’armadio ci sono le coperte... se le vuoi, TI ALZI e te le prendi.
Tom fece un sorriso pigro che Archana non vide.
- No tranquilla... per ora sto bene cosi. Buonanotte strega!
- Buonanotte scemo! -
 
E mentre Tom si addormentava praticamente istantaneamente Archana nel dormiveglia formulò un pensiero.
 
Se c’è qualcuno li sopra che ascolta, GRAZIE!
..E certo! Ringrazia il cielo e non la tua coscienza... ingrata!
 
Menschen suchen Menschen
Jeder sucht für sich allein
Menschen brauchen Menschen
Wir wollen nicht alleine sein
 
Menschen suchen Menschen  -  Tokio Hotel
 
***
Si sono in ritardo
no, non ho una buona scusa
si, Ovvio che vi amo tutti!
Più tardi ringrazio tutti bene per le recensioni^^

La Lady, sempre più stanca.
 
  
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