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Autore: HaNNiBaL_HoLLy    30/01/2010    3 recensioni
-Allora hai deciso di rimanere?-
-Sì…-
-Per sempre?-
-Nulla è per sempre-
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprile 1998 Una mattina dell'Aprile 1998





Tesoroooooo, svegliati! È il primo giorno di scuola, non puoi far tardi!- gridò una donna dal piano di sotto.

Qualcuno sbadigliò nel buio della stanza e si rivoltò fra le coperte. Un braccio cadde morto fuori dal letto, toccando con le dita il pavimento ghiacciato e il ragazzo tentò stancamente di districarsi dalle lenzuola, ottenendo scarsi risultati. Aveva un sonno parecchio agitato, tant’è che si stupì di non ritrovarsi nuovamente a dormire sul pavimento. Levatosi in piedi e ancora avviluppato tra le lenzuola color crema, saltellò fino alla porta e col braccio libero l’aprì. Scendendo le scale riuscì finalmente a disfarsi delle coperte che lasciò stropicciate sui gradini.

-Oh Buongiorno Signorino, era ora che ti svegliassi-

Il ragazzo fece un gesto scocciato e si sedette a tavola, ancora mezzo addormentato e alquanto irritato. Dopo vari tentavi riuscì ad aprire la brioches e inzupparla nel cappuccino tremendamente bollente. Più lento di un bradipo terminò la sua colazione e con la stessa pigrizia di quell’animale, si diresse in bagno che avrebbe occupato per almeno mezz’ora, se non di più.

Una nuvola di lacca aleggiava nell’aria, rendendola irrespirabile. Aprì una finestra e il tepore del sole mattutino entrò dolcemente nel bagno, rallegrandolo. Afferrando la cartella, salutò sua madre e uscendo si vide passare il pulmino davanti. Iniziò a correre come un disperato, finchè ad un semaforo si fermò e poté salire fra le risate degli studenti. Andò fino in fondo e si sedette al fianco di un ragazzo più alto di lui e con una benda sul naso.

-Buongiorno Ruki! Ti sei fatto una bella corsetta, vedo!- e rise.

Ruki gli lanciò un’occhiataccia e si voltò nei sedili posteriori salutando gli altri due amici.

-Ciao Kai, Ciao Uruha- disse con il fiato corto.

-Ciao Ruki!- contraccambiarono i due con un gran sorriso.

-Allora, sei pronto a iniziare?- chiese Reita.

Il biondo Ruki si voltò verso di lui con un’espressione come per dire “ti pare che ho la faccia di uno che non vede l’ora di tornare in quel carcere?”. Reita lo guardò e sorrise.

-Concordo a pieno-

Stettero in silenzio fino a che non giunsero davanti a scuola e il chiacchierio delle ragazze che si abbracciavano e salutavano ronzava intorno all’istituto,mentre i ragazzi si riunivano silenziosamente nello spiazzo adiacente. C’era chi si godeva il sole di Aprile, chi già con il naso fra i libri temeva un’interrogazione il primo giorno, altri giocavano spensierati a calcio. I quattro ragazzi si sedettero nel loro solito posto e mesti rimasero silenziosi.

-Qualcuno di voi sa come stanno Aoi e Yune?- domandò Kai, per animare un po’ la compagnia.

-io li ho sentiti qualche giorno fa, hanno detto che stavano bene e ci auguravano un buon inizio di scuola- rispose Uruha, sistemandosi la divisa.

La prima campanella dell’anno suonò, richiamando l’attenzione degli studenti e smorzando la poca felicità che si era venuta a creare per aver ritrovato i propri amici.

Ruki si fermò davanti alla terza aula del secondo piano, mentre i suoi amici erano nella classe successiva. Fortunatamente il suo posticino in fondo all’aula non era ancora stato occupato così sorridente si andò a sistemare vicino alla finestra.

I suoi compagni di classe non gli erano mai stati particolarmente simpatici, perciò ci parlava poco. Quando la classe fu al completo e tutti si furono salutati calorosamente, la professoressa di lingua giapponese entrò con il suo solito passo da elefante. Tutti i ragazzi si alzarono e la salutarono con un profondo inchino. La donna li guardò impassibile e andò dritta verso la cattedra. Si sistemò gli occhialetti sul naso e aprì ogni sorta di registro. Sotto la sua frangetta scrutava ogni singolo volto, terrorizzato e ancora assonnato. Iniziò l’appello e quando arrivò al nome Matsumoto Takanori dovette ripeterlo tre volte prima di udire una risposta.

-Mastumoto, già il primo giorno dormi in classe?-

Ruki roteò gli occhi e tornò a fissare il cielo turchino fuori dalla finestra, isolandosi completamente nel proprio mondo come era solito fare quando entrava in quella classe.

 

-Satou Keisuke, metti giù immediatamente quei piedi dal banco- sbuffò una donnina entrando a passo svelto nella stanza.

Il ragazzo guardando quella mosca di donna decise di ignorarla e continuare ad ascoltare imperterrito la musica a tutto volume, dondolandosi deliberatamente sulla sedia. Reita, seduto dietro di lui, gli mise una mano sulla spalla e gli fece perdere l’equilibrio. La classe si voltò e iniziò a ridere.

-Suzuki questa me la paghi- sbottò il ragazzo rialzandosi infuriato.

-questa sarà l’ennesima volta che me lo dici- rispose Reita alzandosi a sua volta. Fronteggiò Keisuke ma un ammonimento della professoressa li fece calmare entrambi. Si voltò verso Uruha che gli mostrava i pollici all’insù e un adorabile sorrisetto, poi verso Kai, che silenzioso, se la stava ancora ridendo sotto i baffi. Keisuke affilò gli occhi e guardò malamente i due ragazzi che smisero subito di congratularsi silenziosamente con l’amico. La professoressa si sedette e iniziò a sua volta l’appello.

 

 

-Aaaah- sospirò Reita, incrociando le dita dietro alla nuca – e il primo giorno di scuola è andato-

Gli altri assentirono e Kai propose di andare a prendere un bel gelato. Era solo Aprile, ma il sole picchiava insistente sulle loro teste e l’afa iniziava a farsi sentire. Per la strada verso la gelateria, videro un grosso camion dei traslochi fermo davanti a una villa abbandonata da anni. I facchini scaricavano le innumerevoli cose dall’interno del camion e uscivano velocemente dalla casa diretti da una donna.

-No, quello non va lì, va nell’altra stanza, ecco bravi-

-Li stai facendo proprio lavorare- disse un uomo avvicinandosi alla moglie. Lei lo guardò dolcemente e gli schioccò un bacio sulle labbra.

-Ehy ehy Attenzione! Lì dentro c’è roba fragile!- gridò, quando vide due uomini prendere in spalla uno scatole enorme con poca delicatezza. I due uomini fecero un inchino e si scusarono con la signora. I tratti del volto della donna e del marito non sembrava orientali, gli occhi erano perfettamente tondi e l’intero viso era segnato da caratteri occidentali. Una bambina con un grazioso vestitino rosso scese da un SUV parcheggiato poco dietro al camion e corse incontro ai due coniugi.

-Mamma dov’è Teddy?- chiese.

-Non lo so tesoro, sarà in mezzo ai tuoi giocattoli-

Il padre la prese in braccio e le baciò una tempia.

-quella casa mi ha sempre fatto un po’ paura- ammise Uruha fermandosi a guardare la scena.

-Beh, speriamo che ora la sistemino un po’- disse Ruki, osservando la casa.

-Mah, un attimo…. Scusate, ma il parco dove ci intrufoliamo sempre, non è mica il giardino di questa casa?- chiese Reita, portandosi un dito al labbro.

-Cavolo! Hai ragione! E adesso?-

-suppongo che dovremmo cercarci un altro posto- disse Kai, sospirando.

Tornarono a camminare verso la gelateria, raccontandosi il primo giorno di scuola. Il cellulare di Reita suonò.

-Pronto?-

-Weee, ciao scemo! Come stai?- gridò Yune nell’orecchio del biondino.

-Io sto bene, ma il mio orecchio non può dire altrettanto- rispose infastidito.

-Ooh poverino, comunque ci sono anche gli altri?-

-Sì-

-Salutameli. Dove siete ragazzi?-

-Stavamo andando in gelateria-

-ottima idea, ci becchiamo lì allora-

-Perfetto. A dopo-

-A dopo, ciao- e misero giù.

Arrivarono alla gelateria in contemporanea a Yune e Aoi che li salutarono urlando come pazzi.

-Come se non ci vedessero da anni- bisbigliò Ruki.

Si sedettero ad un tavolo all’ombra con un bel gelato tre gusti. Ovviamente chi aveva esagerato erano stati Yune e Aoi, comprando un cono cinque gusti, contornato di noccioline, ricoperto di panna con una bella fragolina sulla punta. Se lo spazzolarono in meno di due minuti sotto lo sguardo attonito degli altri quattro, che assaporavano e si godevano lentamente il loro gelato.

-Avete presente il parco dove ci ritroviamo sempre la sera?- disse Ruki dopo un po’, rivolgendosi a Yune e Aoi. I due lo guardarono, attendendo che continuasse il discorso.

-Ecco, non ci possiamo più andare- al che si bloccarono con la bocca aperta- c’è una famiglia adesso-

Iniziarono a sbraitare come matti e si alzarono girando intorno al tavolo, poi presero la via per la casa.

-Oh santa polenta, seguiamoli prima che combinino qualche pasticcio- disse Kai, scuotendo la testa.







"Gradirei un commentino per sapere per ora che ne pensate :D "
Arigatou.
Reina.
  
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