La “casa” dei rapinatori
Sono
ancora sconvolto, non so che dire, quindi preferisco starmi zitto.
Sono
morto, ma non oso chiedere né come né perché… Elektra si arrabbierebbe.
Mi
fanno camminare per un po’ per quelle strade così sporche, piene di spacciatori
e di immondizia.
Seguo
in silenzio Dimitri che mi tira per la maglietta.
Poco
dopo arriviamo a un palazzo alto circa cinque piani. La metà destra è
distrutta.
Penso…
Rifletto
sul fatto che non posso biasimare questi due ragazzi che vanno in giro a
rapinare le banche.
La
vita a me ha riservato molta fortuna.
Molti
mi considerano sfortunato per il padre che ho avuto, per la vitiligine, per la
mia fragilità. Insomma me ne sono successe tante.
Ma
almeno io ho sempre compensato con il canto e il ballo, sono le amo più al
mondo.
Io
faccio di lavoro quello che mi piace, e ho miliardi di fan e la gente mi adora.
Ho
sempre cercato di fare del bene, ai bambini, ma sempre al limite necessario.
E
invece si dovrebbe fare un’azione umanitaria in grande scala, per tutti, sono
sicuro che non succederebbero tutte le cose brutte che ci ritroviamo davanti
agli occhi giornalmente.
Elektra
apre la porta del palazzo che per poco non si rompe.
Saliamo
le scale pericolanti e ci ritroviamo in uno pseudo-appartamento
al primo piano.
Non
è ammobiliato, ci sono sigarette e vestiti sparsi per terra.
Non
si capisce dove comincia e dove finisce una stanza.
Disordine
assoluto.
Dimitri
sposta dei vestiti da un divano tappezzato e in parte rotto e mi fa cenno di
sedermi.
<<
No… grazie >> dico io.
Elektra
mi fa una smorfia di disgusto.
<<
Certo, tu sarai abituato al lusso signor sosia di Michael Jackson, ti fa schifo
qui vero? Beh, per tua informazione io ci vivo da quando sono nata! >>
Mi
guarda con sfida.
Non
so che dire, dopotutto ha ragione, io non posso capire che razza di vita
abbiano passato.
Inizia
a sfilarsi la maglietta lentamente, rimane solo con il reggiseno e poi me la
butta addosso.
La
prendo.
<<
Ehm… è tua? >> che idiota che sono.
Lei
sorride con scherno.
<<
No, è femminile, si addice più a te! >>
Uffa,
ma perché ce l’ha con me?!
Lei
mi lancia un’ultima occhiataccia e se ne va in un’altra stanza, se così si può
definire.
Dimitri
si avvicina a me, prende la maglietta e la poggia sul divano.
<<
Scusala… è un po’ scontrosa… >>
Solo
un po’.
<<
Non ti preoccupare… >>
Dimitri
prende una sigaretta e sa l’accende.
<<
Vuoi? >>
<<
No… >> dico io << Comunque non dovresti fumare… fa male >>
dico io ingenuamente.
Dimitri
si mette a ridere.
<<
Lo sai che sembri un bambino? >>
<<
Grazie.. >>
È
un complimento?
Sorride
ancora, poi si leva la sigaretta dalla bocca e la spegne a terra.
Sorrido
gioiosamente.
<<
Bravo! >>
<<
Certo papi! >>
Era
divertito, certo, con quella sorella che si ritrovava probabilmente non si era
mai svagato!
<<
Ti va se domani ce ne andiamo un po’ in giro? >> mi chiede timidamente.
<<
Certo!! >> dico sorridendo.
Mio angolino:
Buongiorno
ragazze…. Come va? A me fa male un po’ la gola XD ma non ve ne fregava niente
XD comunque ora che vi ho dato questa fondamentale informazione… ringrazio
tutte le persona che hanno letto, commentato, o messo la fic
fra le preferite o le seguite J