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Autore: Jokerette    31/01/2010    3 recensioni
Riflessione sull'Amore effettuata dal diretto interessato.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                       Fuoco

 

Brucia…

 

Ho tanti nomi.

Gli uomini che visito (tutti, prima o poi, mi vedranno arrivare) mi chiamano con talmente tanti nomi che ormai non me li ricordo nemmeno più.

Ho tanti anni, ma fiorisco e rinasco ogni momento, senza mai consumarmi.

Vivo nel buio, ma la luce non mi acceca. Quando gli uomini mi vedono, non tutti reagiscono allo stesso modo: alcuni –pazzi!- sono felici, altri mi odiano, altri ancora hanno paura di me. Chi mi cerca, chi vuole mandarmi via, ma io non mi faccio commuovere: vengo quando devo, e quando ho deciso, piangere, strillare e strepitare non vi salverà, piccoli uomini. Nemmeno gli anfratti più bui potranno nascondervi, perché io sono cieco, è vero, ma vedo al buio. E mi insinuerò dentro di voi, scorrerò come veleno dentro le vostre vene.

Non è detto che sia sempre così terribile incontrarmi. Non sono sempre e solo arsenico, almeno all’inizio.

Ogni tanto ho combattuto delle grandi battaglie con uomini e donne freddi come pezzi di ghiaccio, che mi hanno fatto disperare, ma li ho tormentati così a lungo che hanno dovuto piegarsi e lasciarmi entrare.

Le mie più epiche sfide? Dittatori, cavalieri neri, spie, carcerati, uomini malvagi, pazzi. Anche i pazzi, che non ragionano, non hanno modo di evitarmi- io sono il principio della follia.

Perché, altrimenti, c’è gente disposta a morire per me?

Perché esistono giovani che sono disposti a soffiare su quella tremolante candela che è la loro vita per seguire me?

Ma cosa sono io? Esisto? Non ne ho idea. Me lo chiedo da quando è nato il mondo, e non mi sono ancora dato una risposta.

Io non sono cattivo. Non godo di ciò che faccio, quando va a finire male (il più delle volte è così), sono il primo a piangere.

Sono fatto per piangere.

Ho pianto per Orfeo e Euridice, Antonio e Cleopatra, Paolo e Francesca, ma mai tanto quanto per Romeo e Giulietta.

Che sconfitta, che disonore! E per cosa, poi…

Non dovrei preoccuparmi di quello che faccio. Dovrei essere come il Tempo, lento e inesorabile… non mi riesce. Sì, a volte anch’io sono lento, ma di solito sono un lampo.

Che aspetto ho?

E chi lo sa? Ho provato a guardarmi allo specchio, ma non ho riflesso. Eppure so di avere tante forme. Posso essere un uomo, una donna, un ragazzo, una ragazza, un animale, un oggetto, un nome, un’idea.

A volte sono solo un sogno.

Forse sono solo uno specchio? Anch’io sono fragile, potrebbero rompermi con una pietra?

Mi era sembrata una soluzione, ma… non va.

Non mi hanno rotto a sassate, né a sprangate né a colpi di spada. Non brucio (ma ti darò fuoco) non gelo (ma posso farti morire di freddo). Semplicemente non posso morire. La stanno ancora cercando, l’arma che mi ucciderà.

 

Ho molti nomi.

Alcuni mi chiamano Fuoco, altri Luce, altri Notte, Inferno, Tormento, altri, più superficiali, mi classificano come un semplice, stupido Sentimento.

Tutti gli altri mi chiamano Amore.

 

Brucia, vero?

 

  
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