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Autore: SaraGranger    31/01/2010    2 recensioni
la mia seconda Rose/Scorpius.. due bambini, che non sanno ancora nulla del mondo, fanno nascere qualcosa, senza nemmeno accorgersene. -posso..posso sedermi qua?- chiese il bimbo incerto. -no, non puoi- gli rispose spigliata Rose incrociando le braccia ..ditemi che ve ne pare..un bacio Saridda^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In gran segreto

-guarda chi c’è-
Era Draco Malfoy con moglie e figlio, un cappotto scuro abbottonato fino alla gola. Stava cominciando a stempiarsi, il che enfatizzava il mento appuntito. Il ragazzino gli assomiglia quanto Albus assomigliava a Harry. Draco si accorse che Harry, Ron, Hermione e Ginny lo guardavano, fece un brusco cenno di saluto e si voltò.
-e così quello è il piccolo Scorpius- commentò Ron sottovoce -cerca di batterlo in tutti gli esami, Rosie. Per fortuna hai il cervello di tua madre-
-Ron, per l’amor del cielo- ribatté Hermione, un po’ seria un po’ divertita -non cercare di metterli contro ancora prima che la scuola sia cominciata!-
-hai ragione, scusa- concesse Ron, ma non riuscì a trattenersi e aggiunse –non dargli troppa confidenza, Rosie. Nonno Arthur non ti perdonerebbe mai se sposassi un Purosangue-
*Harry Potter e i doni della morte* J.K.Rowling

Una bimba dai lunghi capelli rossi a boccoli stava entrando nel suo scompartimento sul lungo treno scarlatto che l’avrebbe portata ad Hogwarts. Era eccitata, la sua prima volta su quel treno. Non vedeva l’ora di arrivare per poter anche lei iniziare la sua vita dentro quella scuola di cui le aveva parlato tanto la madre. Tuttavia era anche un po’ spaventata, non era mai stata così tanto tempo fuori di casa. E se non si fosse ambientata? Se fosse rimasta, proprio come ora, sola in una stanza? Tutti i suoi cugini, cioè le uniche persone che conosceva, erano con i propri amici e persino Albus, primino come lei, stava già ridendo e scherzando con gli amici di suo fratello, James.

Rifletteva su tutto questo, con un misto di eccitazione e preoccupazione dentro, quando la porta dello scompartimento si aprì mostrando la figura di un bimbo della sua stessa età. Nessuno stemma scintillava ancora sul suo petto come, del resto, su quello di Rose. Era lo stesso bimbo che il padre le aveva detto di non frequentare, quello con i capelli di un biondo particolare.

-posso..posso sedermi qua?- chiese il bimbo incerto.

-no, non puoi- gli rispose spigliata Rose incrociando le braccia.

-e perché?- domandò allora il bimbo, un po’ stupito dalla risposta.

Rose arrossì di imbarazzo- papà mi ha detto che non devo fare amicizia con te- rispose lei con la semplice innocenza dei bambini.

-oh- il bimbo non sembrava particolarmente sorpreso ora –è per via di mio padre, vero?- domandò ancora, rimanendo sulla soglia della porta con lo sguardo basso mentre il treno iniziava a muoversi.

-si, credo di si- gli rispose sempre sincera lei. Improvvisamente si sentì in colpa, infondo quel bambino non le aveva fatto nulla -senti che ne dici se siamo amici in segreto?- chiese allora lei, inebriata da quella cosa proibita.

-davvero?- chiese illuminandosi lui. Rose annuì sorridendo felice di averlo reso di nuovo allegro. Il bimbo si sedette di fronte a lei tendendo una mano.

-Scorpius- disse.

-Rose- rispose lei stringendogli la mano.

Niente cognomi, niente distintivi. È questo il bello dei bambini, si è solamente Rose o Scorpius niente di più niente di meno.

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-amore, io sto andando-

-non puoi, non ho visto il vestito- disse la voce di un uomo cercando di sbirciare dentro la stanza accanto la sua.

-non ci provare nemmeno, lo sai che porta sfortuna!- strillò una ragazza precipitandosi a sigillare la porta poggiandoci le spalle contro.

-dai lo sai che scherzo- rise lui. Sorrise anche lei senza che lui potesse vederla.

-allora io sto andando- disse –e non sbirciare- aggiunse allontanandosi cautamente dalla porta.

-va bene. Io sarò quello in smoking- disse la voce del ragazzo leggermente soffocata da dietro la porta.

-mmm..ti potrei anche scambiare per un testimone se dici così- scherzò lei.

-no che non potresti- stette al gioco lui.

-E perché?-

-perché nessuno sarebbe bello quanto me- ragionò ricevendo come risposta un “narcisista”- e poi nessun testimone ti guarderebbe come faccio io, mio piccolo amore- continuò lui.

Lei arrossì senza poterlo evitare. Era così dolce delle volte.

-Scorpius?-

-si dimmi Rosie-

-ti amo- disse rivolta alla porta.

-anche io amore, anche io-

-lo so, non sarei qui altrimenti. Ora vado a dopo- disse leggermente imbarazzata.

-a dopo-

E mentre una ragazza, ormai donna, vestita di bianco entrava dentro una limousine già piena di cugine festeggianti, le vennero in mente due bambini che in gran segreto erano diventati amici e, senza saperlo, anche amanti.

  
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