Minuetto

E' un'incognita ogni sera mia...
Un'attesa, pari a un'agonia. Troppe volte vorrei dirti: no!
Mi sembra di morire ogni volta che ti aspetto stesa sul letto della stanza delle Necessità. Ogni notte, una lenta e dolce agonia. Anche stasera ti aspetto per dirti che è l’ultima volta, che questo amore mi sta uccidendo.

E poi ti vedo e tanta forza non ce l'ho!
Il mio cuore si ribella a te, ma il mio corpo no!
Tu con la tua bellezza serafica, gli occhi impenetrabili, del colore della tempesta. La tempesta che infuria nel mio cuore. Voglio davvero ribellarmi a te; tu mi uccidi, con la tua lenta tortura mi uccidi. Nel piacere e nell’amore io muoio per te, muoio di te.

Le mani tue, strumenti su di me,
che dirigi da maestro esperto quale sei...
E nelle tue mani io son meno che una bambola. La tua bambola di porcellana. Fragile, nelle tue mani delicate di bambino. Tu mi maneggi, con cura, senza cura, con dolcezza, con aggressività. Ed io ti lascio fare. Mi lascio scalfire dalle tue eleganti mani da maestro. Da pianista, così lunghe ed affusolate. E tu tasti il mio corpo come faresti con un pianoforte. Io sono i tuoi tasti bianchi e neri. Non più un millimetro di me ti è celato.

E vieni a casa mia, quando vuoi, nelle notti più che mai,
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi.
In questa stanza si consuma, notte dopo notte, la mia tortura. E a te non importa. Non son che una bambola per te. Il passatempo per le ore di solitudine. Lo sfogo per il dolore della guerra, della morte. Amor mio, la paura ti rende ancor più feroce. Come un leone, come una tigre, che si ribella d’impotenza.

Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà per una notte...
Cosa son io se non la tua bambola? E tu mi hai ogni notte. Tu prendi ogni centimetro di me, misera, che muoio sotto il tuo tocco. Passerotto delicato, trattato impunemente. Bambola della porcellana più fine ed elegante. Nelle mani del suo carnefice.

... E cresce sempre più la solitudine,
nei grandi vuoti che mi lasci tu!
Io rimango sola ogni notte, e da sola muoio. Ed in me muoio. Ogni volta che dopo avermi preso te ne vai, io muoio un po’ di più. In solitudine...

Rinnegare una passione no,
ma non posso dirti sempre sì e sentirmi piccola così
tutte le volte che mi trovo qui di fronte a te.
Ma potrei fare altrimenti? Come posso dirti no? Io di fronte a te nulla sono, nulla valgo. Io dinnanzi a te, di fronte a me stessa, non son che la passione che provo per te. Tutto il mio essere si annulla in quegli attimi di piacere doloroso. E non posso far a meno di lasciarmi morire.

Troppo cara la felicità per la mia ingenuità.
Continuo ad aspettarti nelle sere per elemosinare amore...
Ma tu non ami che te stesso. Amore.. Non posso avere amor da te.. Ed io illusa continuo a pregarti. Martire d’amore. Martire di passione. Ricca solo di un amore impossibile per te..

So - no sempre tua, quando vuoi, nelle notti più che mai,
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà, per una notte... sono tua...
... la notte a casa mia, sono tua, sono mille volte tua...
E tu torni sempre, tu sai che non avrò la forza di dirti che non posso esser tua di nuovo. Senza di te non son nulla. Senza questa lenta tortura che non mi rende altro che passione bruciante ed irrazionale..

E la vita sta passando su noi, di orizzonti non ne vedo mai!
Ne approfitta il tempo e ruba come hai fatto tu,
il resto di una gioventù che ormai non ho più...
E continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia,
ora ammetto che la colpa forse è solo mia,
avrei dovuto perderti, invece ti ho cercato.

Minuetto suona per noi, la mia mente non si ferma mai.
Io non so l'amore vero che sorriso ha...
Pensieri vanno e vengono, la vita è così..
E mi uccide lentamente..

 

Questa song-fic non ha nessuna pretesa. Ed è la prima che scrivo. Sulle parole intense e piene di significato della canzone di Mia Martini. Spero che non si offenda per l’uso sconsiderato che ho fatto di questo testo.. Grazie come sempre a chi legge..