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Autore: LoryFoxie    03/02/2010    0 recensioni
Era una un ballo come molti altri, a casa Sweetheart. Un ballo come molti altri che si tenevano periodicamente nella ricca Rehal, la nostra cittadina.
Con la scusa di passare un pò di tempo in compagnia, lontani dalla monotonia di tutti i giorni, i nobili di tutta la città si riurono per mettere in mostra i gioielli di famiglia e decretare chi se la passasse meglio.
Tutti, tranne io. Io odiavo i balli d'alta società. Odiavo vedere tutte queste persone false che ci sorridevano davanti e poi pianificavano la nostra rovina alle spalle.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una un ballo come molti altri, a casa Sweetheart. Un ballo come molti altri che si tenevano periodicamente nella ricca Rehal, la nostra cittadina.
Con la scusa di passare un pò di tempo in compagnia, lontani dalla monotonia di tutti i giorni, i nobili di tutta la città si riurono per mettere in mostra i gioielli di famiglia e decretare chi se la passasse meglio.
Le dame indossarono gli abiti più costosi e pomposi che possedevano, acconciarono i capelli come fossero regine, ed indossarono i gioielli più vistosi.
Gli uomini indossarono l'abito da cerimonia, la spada da duello appartenente alla famiglia da generazioni e un paio di sigari d'alta qualità. I figli e le figlie, seguirono l'esempio dei genitori.
Tutti, tranne io. Io odiavo i balli d'alta società. Odiavo vedere tutte queste persone false che ci sorridevano davanti e poi pianificavano la nostra rovina alle spalle. Odiavo gli abiti, i gioielli e le pettinature troppo raffinate. E soprattutto, odiavo essere trattata come una merce da essere venduta a caro prezzo. Perchè io, Loren Sweetheart, 18 anni, unica figlia della casata SweetHeart, in quell'anno sarei dovuta andare in sposa al miglior offerente.
Mio padre stava facendo il terzo grado ad uno spasimante, anche mentre mi preparavo per scendere alla festa. Si sa, mamma e figlia dovevano farsi attendere dagli ospiti.
Mia madre mi guardò severa Metti anche la collana della nonna... che penserebbero sennò gli ospiti vedendoti con così pochi gioielli? Che stiamo andando in rovina?
Annuì, stanca di litigare con lei. Presi una pesante collana d'oro massiccio e la indossai. Mi viene stretta, mi manca l'aria... mi lamentai appena agganciata al collo.
Mia madre mi fissò dalla testa ai piedi ed ignorò totalmente il mio commento. Direi che siamo pronte..... andiamo. disse voltandosi ed uscendo. Mi guardai allo specchio e mi feci orrore da sola. I capelli, di uno strano biondo-rosso, erano legati sulla testa a spirale e vi erano dei lunghi fermagli d'argento che fuoriuscivano da essa. I miei occhi, castani, erano coperti da un pesante trucco nero.
Stavolta non se ne parla! pensai decisa mentre toglievo la collana della nonna e qualche bracciale. Indossai un ciondolo più semplice e modificai la mia acconciatura, togliendo tutti i fermagli e legandoli in una coda alta, decisamente più comoda. Mi lavai la faccia e misi un trucco molto più leggero ma efficace. Ora va molto meglio! pensai sorridendo soddisfatta.
Uscì a mia volta dalla camera e raggiunsi mia madre. Mi fissò come se avessi commesso chissà quale crimine, ma ormai era troppo tardi. Ci avevano notate.
Scendemmo lentamente l'ampia scala in pietra che si apriva a ventaglio per raggiungere il piano superiore. L'atrio della nostra casa era talmente grande da essersi trasformato in sala da ballo. I ragazzi iniziarono a fissarmi stupefatti, le ragazze sussurrarono fra di loro nascondendo le bocche con i ventagli. Serpi invidiose... pensai stampandomi un sorriso falso in faccia.
Fecimo un giro veloce per salutare tutti gli ospiti, poi finalmente mia madre mi lasciò libera ed andò a spettegolare con le sue "amiche". Mi avvicinai al tavolo del buffet e presi da bere. Mi serve proprio per sopravvivere a questa serata.. pensai mentre mi affrettavo a prendere un bicchiere.
Stavo guardando verso la folla, quindi quando la mia mano sfiorò una mano altrui sobbalzai e mi voltai verso lo sconosciuto arrossendo. Un ragazzo. Anche molto carino! Aveva corti capelli scompigliati castani ed occhi di un bel azzurro cielo, che mi ipnotizzarono.
Oh perdonatemi, non vi avevo visto... dissi imbarazzata. Lui sorrise e scosse la testa, prendendo il bicchiere. Non preoccupatevi, può succedere.
Disse versando il succo nel calice di cristallo. Me lo porse ed io lo presi sorridendo. Ne versò uno anche per se stesso ed alzò leggermente il calice come a brindare.
A cosa? chiesi sorridente Alla vostra bellezza, madame! rispose prima di bere un lungo sorso. Arrossì e per cercare di nascondere l'imbarazzo mi nascosi bevendo dal calice.
Appena finito, posai il bicchiere. Avrei dovuto salutare ed andarmene a spettegolare con qualche oca, ma ero letteralmente bloccata a fissarlo sorridente.
Dai! Trova almeno un argomento di cui parlare.. pensai dandomi dell'idiota.
Allora, vi state divertendo, signor...? Blackblood. rispose serio. Non riescì a reprimere un sussulto.
Blackblood! Che ci faceva uno di loro in casa nostra? I Blackblood molti anni prima avevano tentato di uccidere un mio antenato e rubare tutte le sue ricchezze. Da allora, erano stati tutti banditi da Rehal.
Io personalmente ero affascinata da quella storia, e la reputavo una cavolata come le altre. Che diritto avevano i miei antenati di esiliare anche i discendenti di un paio di mascalzoni? Che colpa avevano i bambini di due ladri?
Il ragazzo posò il bicchiere e fece per andarsene, ma gli misi una mano sul braccio. No, restate... non ho nessun conflitto con voi. Vi conosco appena, come potrei? gli dissi sorridente. Lui era evidentemente sorpreso. Il problema è che se mio padre o qualcuno degli altri nobili vi riconoscerà... mi morsi un labbro e abbassai lo sguardo.
Mi concedete l'onore di questo ballo? chiese lui improvvisamente prendendomi per mano.
Arrossì ed annuì con un mezzo inchino.
Ci posizionammo in mezzo alla pista, attendendo che la musica iniziasse. Fortunatamente nessuno fece caso a noi in quel momento. Ero preoccupata per lui...
Ma per quale motivo preoccuparti per uno che nemmeno conosci? pensavo mentre mi avvicinavo a lui. Mise una mano sul mio fianco, ed io una sulla sua spalla.
Le altre due le tennimo strette. Non riuscì ad evitare di sorridere. La musica iniziò. Un valzer, e noi iniziammo a danzare seguendola. Talmente a tempo che sembravamo essere nati solo per farlo.
All'inizio eravamo così presi da non parlarci nemmeno, rimanendo in silenzio a sorriderci come due poveri idioti.
Eppure stavo benissimo, lui non era come gli altri figli di papà che cercavano di proporsi come marito immediatamente dopo un sorriso. E dovevo ammetterlo, era tremendamente bravo come ballerino.
La musica rallentò, diventando più romantica. Portai entrambi le mani dietro al suo collo e lui mi abbracciò. Stranamente non sentì nessun bisogno di allontanarlo.
Era come se lo conoscessi da una vita. Anzi, era come se l'avessi aspettato per tutta la vita.
Lo guardai Allora, qual'è il vostro nome se mi è concesso saperlo?
Lui mi sorrise di rimando Thomas... ed il vostro signorina? Stavo per rispondere, quando mio padre urlò. ALLONTANATI DA LOREN, TU CANE!
   
 
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