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Autore: LoryFoxie    03/02/2010    0 recensioni
Era una un ballo come molti altri, a casa Sweetheart. Un ballo come molti altri che si tenevano periodicamente nella ricca Rehal, la nostra cittadina.
Con la scusa di passare un pò di tempo in compagnia, lontani dalla monotonia di tutti i giorni, i nobili di tutta la città si riurono per mettere in mostra i gioielli di famiglia e decretare chi se la passasse meglio.
Tutti, tranne io. Io odiavo i balli d'alta società. Odiavo vedere tutte queste persone false che ci sorridevano davanti e poi pianificavano la nostra rovina alle spalle.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mio padre era finalmente riuscito ad ottenere un buon compromesso con un duca trentacinquenne di una città vicina ed avrei dovuto sposarlo esattamente due mesi e due settimane dopo il mio ultimo incontro con Thomas.
Ma il matrimonio non era l'unico mio problema. Infatti, il ciclo era saltato per due mesi consecutivi e sentivo un leggero senso di nausea e di gonfiore allo stomaco.
Per fortuna era ancora davvero poco per essere notato, ed io di certo lo nascondevo benissimo, ma non c'erano dubbi sulla causa di quel malessere.
Ogni sera mi sedevo al balcone e scrutavo verso la foresta, pregando che Thomas apparisse con il suo mantello nero e mi dicesse che stava andando tutto bene. Ma non avvenne.
Possibile che si sia scordato di me? mi ritrovai a pensare ad una settimana dal matrimonio Possibile che gli sia accaduto qualcosa? Oppure non ha ancora tutto l'aiuto necessario?
Possibile che mi abbia davvero ingannata e che non avrei dovuto fidarmi di lui come i miei genitori mi avevano detto?

Mi misi a piangere. No, non l'avrebbe mai fatto. Non sapevo cosa me lo facesse pensare, eppure ero sicura che non mi avesse mentito. Aveva sicuramente avuto qualche problema, ma se non si affrettava, allora sarebbe stato troppo tardi per noi due.
Anche se, l'idea di portare suo figlio in grembo mi tranquillizzava. Spesso mi ritrovavo e sfiorare la pancia e parlare con lui, come se mi potesse davvero capire. L'avrei chiamato Richard.
Non avevo davvero pensato all'ipotesi che potesse essere una femmina, in effetti.
E poi, anche l'ultima settimana passò. La mattina del mio matrimonio mi ritrovai dentro un abito bianco soffocante e pieno di veli che mi stava facendo svenire. I capelli erano intrecciati così stretti da farmi male la testa, ma grazie a quel dolore riuscivo a non scoppiare in lacrime. O forse, era il mio stato d'animo a farmi vedere così brutta allo specchio.
Sei bellissima bambina mia! mi disse mia madre dandomi un bacio sulla fronte. Io sorrisi, con uno dei miei migliori sorrisi falsi e presi il boquet in mano.
L'abito è stretto... mi lamentai.
Hai messo su un pò di chili, lo dico io che mangi troppo! rispose lei scuotendo la testa e sospirando.
Mi guardai allo specchio, rivolgendo lo sguardo soprattutto allo stomaco Tieni duro Richard, solo un giorno e ti libero da questa tortura... pensai sorridendo. Mia madre ovviamente fraintese.
Sono felice, sembra che tu sia contenta... e questo è l'importante! disse sorridente. Mio padre si inserì nella conversazione e disse orgogliosamente mentre si aggiustava la giacca dell'abito grigio Matthew è davvero uno sposo fortunato!
Non mi preoccupai nemmeno di rispondere ed annuì. Thomas ormai, era un ricordo lontano. L'unica cosa che mi era rimasta di lui era Richard.
Uscimmo dalla camera, scendemmo le scale. Finalmente, dopo due mesi di reclusione, uscì anche di casa ed assaporai ogni minimo momento di liberta vigilata che mi veniva concesso.
Arrivammo in chiesa un'ora dopo, e la mia volontà di trattenere le lacrime stava diventando sempre più debole. Devo resistere, tanto prenderebbero le lacrime come segno di gioia ed è l'ultima cosa che voglio! Resisti Loren-- mi ripetei mentre entravamo lentamente a ritmo della marcia nuziale.
Io avevo preso a braccietto mio padre, mia madre ed il testimone del mio futuro marito erano dietro di noi. C'era tantissima gente, la maggior parte la conoscevo. Alcuni erano sicuramente miei futuri parenti.
Arrivammo all'altare e finalmente ebbi l'onore di conoscere il mio futuro marito. Nonostante avesse trentacinque anni, sembrava un venticinquenne. Aveva lunghi capelli neri legati in una coda bassa ed occhi verdi. Non era male d'aspetto, anzi.
Ma io non lo amavo, e non l'avrei mai amato.
E' un onore incontrarvi Loren, mi dispiace che questo non sia potuto avvenire prima... si scusò sussurrandomi. Aveva una bella voce.
Ma non è la SUA voce... pensai mentre mi si formava un groppo in gola.
Non ero nemmeno sicura che potessero sembrare davvero lacrime di gioia. Tutto bene? Mi chiese sussurrando quando ci voltammo verso il sacerdote.
Mi costrinsi ad annuire e presi un lungo respiro per calmarmi. La cerimonia proseguì lenta, ogni parola una tortura. Ogni frase mi allontanava per sempre da Thomas. Dove sei? pensai disperata.
Vuoi tu, Matthew Bravesoul, prendere la qui presente, Loren Sweetheart, come tua unica e legittima sposa, ed amarla e rispettarla finchè morte non vi separi? chiese il sacerdote rivolto all'uomo.
Si lo voglio. rispose quello. Poi si rivolse a me. Vuoi tu, Loren Sweetheart, prendere il qui presente, Matthew Bravesoul, come tuo unico e legittimo sposo, ed amarlo e rispettarlo finchè morte non vi separi?
Avrei volentieri tagliato l' <> dalla frase, presi un altro profondo respiro. Si lo voglio... risposi debolmente.
Il sacerdote alzò le mani, e si rivolse alle persone sedute C'è qualcuno fra di voi che si oppone a questa unione? Parli ora o taccia per sempre.
Passarono i secondi, nel silenzio più totale. No, non c'era nessuno, come poteva? Thomas lì? No, non era possibile.
Molto bene... concluse il sacerdote. Per il potere conferitomi, io vi dichiaro marito e moglie. Matthew puoi baciare la sposa, dopo di che firmeremo i documenti per convalidare le nozze...
Matthew si voltò verso di me e mi prese gentilmente per le spalle. Avvicinò il mio volto al suo e mi sorrise, posando le sue labbra sulle mie. Chiusi gli occhi e pregai che finisse in fretta, non sarei resistita a lungo prima di scoppiare in lacrime.
In quell'istante il portone sbattè e nella sala piombò il silenzio. NO!!!!! urlò qualcuno.
   
 
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