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Autore: Nihal    03/02/2010    7 recensioni
Naruto e Hinata sono coinquilini. Naruto ha finito i suoi biscotti preferiti, perciò decide di andarli a comprare. Al supermercato incontra Shikamaru e Temari e li invita a colazione.
Sono andato a comprare i biscotti, altrimenti non possiamo fare colazione e tu ne hai proprio bisogno! Secondo me hai una carenza di zuccheri! Comunque torno subito, tu non ti preoccupare!
[Terza classificata a parimerito al 'Breakfast Contest' indetto da ValeHina e Mokochan]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Shikamaru Nara, Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Autore (se il nick differisce da quello di EFP, avvisate qui): Nihal
Titolo: Imprevisti e biscotti, ma soprattutto biscotti
Lettera, Numero e ciò che rappresentano: 23 e P, ovvero I Medusa e biscotti
Personaggi e Pairing: Naruto, Hinata (NaruHina), Shikamaru e Temari (ShikaTema)
Genere: Commedia
Rating: Verde
Avvertimenti: One Shot, Au
Introduzione: Naruto e Hinata sono coinquilini. Naruto ha finito i suoi biscotti preferiti, perciò decide di andarli a comprare. Al supermercato incontra Shikamaru e Temari e li invita a colazione.
Note dell'Autore (caldamente consigliate): Ecco. Avevo detto che avrei dovuto trovare almeno un titolo decente, per compensare un po’ la storia, ma non ci sono riuscita._. Morale della storia? Se sopravvivete alla lettura di questa cosa, vi prego di non tirarmela dietro!^^’



Imprevisti e biscotti, ma soprattutto biscotti


Quella mattina Hinata si era svegliata tardi. La sera precedente Naruto l’aveva trascinata a vedere un concerto dei Medusa, un gruppo italiano che lei non aveva mai sentito nominare e che, solo in quella data, aveva deciso di tenere un concerto in Giappone. Dopo aver ascoltato la loro musica, un misto tra punk e rock, aveva deciso che a lei quel gruppo non piaceva per niente e non capiva come potesse piacere ad altri. Cercando di non balbettare, avevo chiesto all’Uzumaki il motivo per cui lui li apprezzasse.
A quel punto, quest’ultimo, come se fosse stato imbarazzato, aveva iniziato a grattarsi la testa e a guardare in alto, per poi rispondere: “Beh, non è che mi piacciano, però hanno sponsorizzato in Italia la mia marca preferita di ramen, quindi era un dovere andare ad ascoltare coloro che hanno diffuso la vera bontà nel mondo!”
Hinata non credeva che l’Italia fosse il mondo e tanto meno che il ramen istantaneo fosse la vera bontà, ma, invece di ribattere alla sua affermazione, lo aveva guardato addolcita. Non riusciva proprio a smetterla di essere innamorata di Naruto Uzumaki.
Quello, in sintesi, era il motivo della sua immensa stanchezza e, di conseguenza, dello sfasamento del suo bioritmo naturale. La cosa, comunque, non le dispiaceva; non aveva lezione, quindi aveva potuto concedersi quel riposo di cui aveva tanto bisogno. Da quando aveva cominciato l’università, non era riuscita ad avere un attimo di calma. Lo stress per lei, era iniziato già precedentemente, al momento di scegliere la facoltà a cui iscriversi. Suo padre Hiashi, un famoso avvocato, le aveva esplicitamente ordinato di iscriversi a legge. Lei, non volendo contraddirlo, a costo di scegliere una strada che avrebbe rimpianto per tutta la sua vita, aveva affrontato il test d’ingresso, fallendolo. Si era quindi iscritta alla facoltà di psicologia, che riteneva molto più adatta a lei. Hiashi non aveva digerito quel colpo e, per dirla gentilmente, l’aveva cacciata di casa, così lei era stata obbligata a trovarsi un lavoro ed affittare un piccolo appartamento, per poter raggiungere, un giorno, i suoi sogni. Da quel momento riusciva ad avere raramente un attimo di tregua, essendo continuamente stressata dallo studio e dal suo lavoro part-time. Per lei era davvero difficile fare la cameriera in un bar, dove doveva costantemente stare a contatto con molte persone, cosa che trovava estremamente difficile. Tuttavia, riusciva ad essere contenta. Per la prima volta in vita sua era indipendente e inoltre aveva un giorno di riposo, cosa che le capitava molto raramente, ormai.
Capì di essersi svegliata davvero tardi quando, scendendo le scale, si rese conto che il suo compagno di appartamento era già sveglio. Raramente accadeva che lui si svegliasse prima di lei. Non appena mise piede nella piccola cucina, avvistò Naruto intento a muoversi freneticamente in quello spazio angusto.
Vederlo indaffarato, ancora vestito con il suo pigiama corredato di volpi sorridenti, inevitabilmente la fece arrossire. Non svenne per il solo fatto che ormai stava facendo l’abitudine alla sua presenza. Il suo cervello aveva registrato il fatto che se fosse svenuta continuamente a casa sua, avrebbe perso parecchie ore preziose della giornata, quindi aveva deciso di aiutarla almeno in quello. Niente svenimenti, perciò. Almeno non tanto frequenti.
Da quando Kiba, il loro coinquilino, aveva deciso di dire addio alla sua carriera universitaria, erano rimasti soltanto loro due e, sebbene avessero cercato qualcuno che volesse condividere con loro l’appartamento, non avevano trovare nessuno disposto a coabitare in uno spazio così minuscolo. Hinata fu destata dai suoi pensieri dal caos che, in quel momento, in cucina regnava sovrano. Tutte le scorte alimentari della casa, erano appoggiate sul tavolo e Naruto continuava a tirare fuori scatole a caso dalla dispensa, nella disperata ricerca di qualcosa.
“No! Non possono essere finiti! Così non potrò iniziare bene la mia giornata!”
La Hyuga non riuscì a trattenere un sorriso, dopo aver capito il motivo di tanto trambusto. Da quando l’Uzumaki aveva deciso di ridurre le razioni giornaliere di ramen, a causa del costo elevato che questo suo vizio comportava, si era completamente votato ai ‘Chockies’, dei biscotti al cioccolato molto più economici, che erano diventati quasi una droga per lui. A Hinata non piacevano più di tanto, però, ogni volta che andava a fare la spesa, ne comprava quantità immense per il suo Naruto.
Arrivava ad usare i suoi risparmi, pur di mantenere la dispensa piena di Chockies. Quello, però, Naruto non lo sapeva. Era lei che si occupava delle questioni economiche, essendo la più ferrata nei calcoli.
Peccato che quella mattina, nessuna parte della casa contenesse la delizia tanto agognata. Dopo un’attenta perlustrazione di tutta la stanza, anche l’Uzumaki realizzò ciò di cui Hinata si era accorta subito: non era rimasta neanche una scatola di Chockies. Neanche una. Il volto dell’Uzumaki iniziò a cambiare velocemente espressione. Dall’allegro passò allo stupito – rimase minuti a fissare il tavolo con la bocca aperta – e poi diventò addirittura disperato. Si mise le mani nei capelli, controllando gli angoli della dispensa in modo maniacale, per poi realizzare ciò che avrebbe dovuto capire da un bel po’. Si fiondò verso Hinata che, per reazione, fece un passo indietro urtando contro una sedia. Se si fosse avvicinato ancora, sicuramente sarebbe svenuta. Lui, inconscio dell’effetto che aveva sulla Hyuga, appoggiò le mani sulle sue spalle e, scuotendola, iniziò a delirare: “Hinata, sono finiti i Chockies! Ti rendi conto della disgrazia che comporta quest’evento? Tu, però, non ti angosciare! Io salverò entrambi, andando a comprare i bisc...”
Naruto smise di parlare quando si accorse che la Hyuga gli era crollata addosso. Chissà perché era svenuta, si chiese.
La prese delicatamente in braccio e la adagiò sul piccolo divano che si trovava nel minuscolo salotto antistante la cucina. Sicuramente aveva perso i sensi a causa dello shock: era orribile trovarsi senza biscotti, la mattina!
“Non preoccuparti, Hinata! Vado a prenderli, così starai meglio!”
Anche nella sua euforia da Chockies non poté fare a meno di constatare che la sua amica era molto bella, sebbene fosse svenuta. Aveva qualcosa di dolce nello sguardo, che lo faceva sentire apprezzato; era come se qualcuno si preoccupasse per lui. Con Hinata, benché non parlassero molto, riusciva ad avere quella calma che per anni non aveva trovato. Da quando l’aveva conosciuta aveva iniziato a sentirsi meno solo. Adorava quell’affetto silenzioso che lei aveva nei suoi confronti e lui lo sapeva che lei spendeva molti soldi per i suoi Chockies.
Quel giorno, lui si sarebbe preoccupato per lei.
Uscì silenziosamente, non prima di aver lasciato un biglietto, alla volta del supermercato.

***



Hinata si svegliò di soprassalto e si rese conto di essere sul divano non appena, voltandosi, fu sul punto di cadere. Si mise a sedere e, strofinandosi gli occhi con le nocche, cercò di concentrarsi per ricordare ciò che era appena successo.
Naruto... I Chockies... Di nuovo Naruto...
Ad un tratto ricordò tutto. Gli era di nuovo svenuta davanti! Pensava di aver eliminato quel problema, invece la vicinanza con lui l’aveva fatta andare in tilt. Che stupida che era stata! Si alzò velocemente e, per un instante, le girò la testa quindi dovette mantenersi al tavolo per non cadere. Abbassando lo sguardo, vide un biglietto. Evidentemente era indirizzato a lei, visto che la scritta Hinata troneggiava enorme al centro.

Ciao, Hinata! Spero che tu ti sia svegliata. Secondo me dovevi dormire di più visto che sei subito crollata! Sarà stato il concerto dei Medusa ieri sera.

Hinata storse il naso leggendo quella parte. Ricordava molto bene le assordanti canzoni di quel gruppo e credeva che le sue orecchie non le avrebbero dimenticate tanto presto.
Subito dopo ricominciò a leggere.

Sono andato a comprare i biscotti, altrimenti non possiamo fare colazione e tu ne hai proprio bisogno! Secondo me hai una carenza di zuccheri! Comunque torno subito, tu non ti preoccupare!

Hinata sorrise. Era proprio tipico di Naruto un biglietto del genere: se lo immaginava con le braccia spalancate a dirle che doveva mangiare di più. Ogni tanto lo faceva.
Iniziò a rimettere a posto tutto quello che lui aveva tirato fuori, nell’attesa del suo ritorno. Erano rare le volte in cui potevano fare colazione insieme. Solitamente Hinata usciva prima di lui, saltando il pasto principale. Naruto, invece, non poteva vivere senza Chockies, quindi, a costo di arrivare in ritardo, indugiava sempre un po’ di più in cucina. Quella mattina era diverso, però. Potevano stare un po’ insieme e quel fatto, nonostante la innervosisse parecchio, la faceva sentire felice.

***



“Ciao Teuchi!”
“Oh, Naruto, sei tu? Erano ben tre giorni che non ti facevi vedere!”
A causa della sua costante presenza lì, l’Uzumaki aveva stretto amicizia con il commesso che, conoscendolo, immaginava anche la causa di quella visita mattutina.
“Chockies?”
“Beh, veramente...” Rispose il biondino in tono misterioso, inoltrandosi nei corridoi e andando a sbattere contro un ragazzo che passeggiava svogliatamente in quel reparto.
“Scusa, Shikamaru!” Urlò quasi, sorpassandolo; poi, però si fermò e tornò indietro. C’era qualcosa che non andava. Era mattina. Shikamaru non poteva essere uscito così presto, non era da lui.
“Cosa ci fai qui?” Disse, con un tono talmente alto da far voltare gli sporadici clienti che si trovavano nei dintorni.
“Abbassa la voce...” Sussurrò lui, agitato.
“... altrimenti ci sentirà!”
Sembrava che parlasse di una bestia feroce o di un assassino. O di una bestia assassina.
Naruto capì che si riferiva a Temari. Iniziava a intuire la causa della sua levataccia.
“Temari?”
“Sì, ha le voglie e mi ha costretto a venire al supermercato con lei, anche se non ne vedo l’utilità.”
Bofonchiò con uno sguardo a metà tra l’annoiato e il terrorizzato.
Shikamaru era l’ultima persona che avrebbe visto al fianco di una donna, invece adesso era sposato, continuava a studiare e aspettava anche il suo primo bambino.
“Ah e cosa vuole?”
Shikamaru glielo bisbigliò all’orecchio, asserendo che se avesse pronunciato ad alta voce il nome dell’oggetto in questione, lei sarebbe corsa lì con sguardo assatanato chiedendogli se li avesse trovati.
“Anch’io devo prenderli! Perché non venite a fare colazione da noi?”
“Colazione?” Urlò una voce di donna dall’altro reparto.
Shikamaru si arrese e fece un’espressione rassegnata: “E va bene.”

***



Il rumore della porta che sbatteva fece sussultare Hinata. Naruto era tornato e con sé aveva portato Shikamaru, che reggeva svogliatamente una busta e Temari che guardava male Shikamaru per chissà quale motivo.
“Ciao, Hinata! Ti senti meglio? Ho preso i biscotti e ho anche invitato a colazione Shikamaru e Temari!” Disse, come se la cosa non fosse ovvia.
Hinata li saluto cortesemente e poi iniziò a tirare fuori dal frigorifero latte, succo d’arancia e qualsiasi cosa Naruto non avesse ancora finito e che fosse commestibile.
Con le mani tremanti spostò una sedia e si sedette. Temari fece lo stesso e si mise di fianco a lei; e lei che aveva sperato che Naruto si mettesse lì! Invece lui si era messo proprio di fronte, vicino a Shikamaru.
Hinata si concentrò prima sulla busta che l’amico aveva poggiato sul tavolo, poi sul pancione di Temari. Non avrebbe mai pensato che la sua amica si sarebbe sposata così giovane. Inoltre stava per avere un bambino; anche a lei sarebbe piaciuto diventare madre, però il padre che avrebbe voluto per suo figlio sembrava non accorgersi dei suoi sentimenti per lui. All’improvviso si rattristò.
“Cosa c’è, Hinata? Stai di nuovo male? Scommetto che con un po’ di biscotti ti sentirai subito meglio!” Disse in modo esuberante, tirando fuori un pacco dalla borsa. Tanto a lei i Chockies non piacevano. Eppure la scatola che li conteneva era diversa dal solito, sembrava più una confezione di... dolci alla cannella!
“N-Naruto...”
“Beh, sai, i Chockies erano finiti!” Naruto sorrideva grattandosi la testa.
“No, non è vero.” Shikamaru, forse per la prima volta in vita sua, intervenne con un sorrisetto.
Stava cercando di dare una spinta a quei due, che evidentemente erano attratti l’uno dall’altra, ma non si volevano dichiarare. Forse, però, quello non era il momento molto adatto, visto che Naruto alla sua affermazione aveva preso a guardare il soffitto e Hinata stava cercando con tutte le forze di non svenire per la dimostrazione di affetto del suo amato. Aveva rinunciato ai Chockies per comprare i suoi biscotti preferiti!
Fortunatamente riuscì a trattenersi, anche perché gran parte del suo cervello era occupata ad assimilare il fatto che probabilmente non avrebbe neanche assaggiato i biscotti che le piacevano tanto a causa di una Temari vorace che si era lanciata con foga su di essi, dopo aver borbottato qualcosa che suonava come un ‘ho bisogno di forze’ in direzione di tutti.
Così la colazione passò tra i suoni di una Temari intenta ad ingozzarsi di biscotti, gli sguardi annoiati di uno Shikamaru intento ad annoiarsi e le chiacchiere senza senso di un Naruto che cercava di celare l’imbarazzato per il fallimento della sua mossa. E lui che voleva fare una cosa carina per Hinata! Invece…
“Davvero buoni!” Esclamò Temari, non pensando minimamente al fatto che aveva praticamente finito una confezione formato gigante, lasciando soltanto una di quelle prelibatezze che alla Hyuga piacevano tanto.
“Sapete, dovreste assaggiarli! Se quello scansafatiche di Shikamaru ne avesse comprato un’altra confezione, adesso ce ne sarebbero per tutti!” Concluse, come se il suo coniuge fosse responsabile della sua fame smisurata.
“Se comprassi quantità industriale degli alimenti che ultimamente adori, adesso il tuo fondoschiena sarebbe davvero enorme.” Ribatté lui con fare annoiato.
“Cosa?!” fece lei, probabilmente dimentica del fatto che in quella stanza non si trovavano soltanto loro due.
Naruto e Hinata, dal canto loro, si fecero piccoli piccoli, cercando di ignorare i battibecchi – formati perlopiù da grida di Temari con accenni di assonnate risposte da parte del coniuge – e fare in modo che potessero vedersela da soli.
Si concentrarono perciò sull’ultimo biscotto rimasto, che l’Uzumaki voleva lasciare gentilmente ad Hinata.
“N-no, non ce n’è bisogno! Puoi mangiarlo tu, stamattina avevi così tanta fame!” Disse lei con un filo di voce, in modo da essere a stento udibile a causa delle urla della Sabaku No.
“No, no. Devi mangiarlo tu, si vede che hai carenza di zuccheri!”
L’evidente fatica che faceva l’Uzumaki a rinunciare a ciò che rimaneva della colazione, fece intenerire Hinata che, ancora una volta, rifiutò la sua richiesta.
“Dai, Hinata! Mangialo per me!” insisté l’Uzumaki.
Cosa? Come poteva mangiarlo per lui? Le venne subito in mente un’immagine di lei travestita da Naruto che mangiava il biscotto, ma non credeva che l’amico si riferisse a quello.
Scacciò via quel pensiero e visto che lui sembrava non voler demordere, prese con mano tremante l’ultima di quelle prelibatezze, sentendosi un po’ in colpa.
Ormai Temari e Shikamaru avevano chiuso la loro discussione e osservavano la scena straniti.
Effettivamente non era un comportamento normale il loro. Hinata guardava Naruto e portava lentamente il biscotto alla bocca, mentre Naruto incoraggiava Hinata. Incoraggiamento rovinato dal fatto che osservava il dolce con espressione affamata e faticava a trattenere la saliva all’interno della bocca semi spalancata.
Ormai tutti aspettavano che quel dannato biscotto finisse nello stomaco della Hyuga, così lei si decise ad addentarlo, ma la successiva dichiarazione di Naruto la fece arrivare ad un passo dal soffocamento da biscotti.
“Beh, veramente mi piacerebbe assaggiarlo!” Disse infatti, con un sorriso.
A quell’affermazione Hinata rimase lì, con metà biscotto al di fuori della bocca.
E adesso come faceva? Certo, avrebbe potuto spezzarne un pezzo, ma ormai lo stava mangiando e non le sembrava proprio il caso; però Naruto lo voleva, quindi lei come poteva rifiutarglielo?
Alla fin fine, tutti i problemi che si stava facendo furono risolti dal repentino scatto di Naruto che si avvicinò a lei e con un sorriso la baciò, assaggiando nello stesso tempo quella metà che lei era stata troppo lenta per mangiare.
Dopotutto, che importanza aveva, in quel momento? Aveva qualcosa di meglio della cannella, più dolce e più buono.
Aveva Naruto.
“Mh, buono!” concluse sorridendo.
Anche Hinata sorrise incerta – non sapeva se Naruto si riferisse al biscotto o al bacio –, mentre le sue guance si tingevano di un rosso acceso.
L’ultima cosa che vide furono gli sguardi di Naruto, Shikamaru e Temari puntati su di lei. Almeno quella volta aveva avuto un vero motivo per svenire.
“Oh no, Hinata! Di nuovo!”
Naruto si ripromise che avrebbe riempito la casa di biscotti alla cannella. Hinata aveva davvero bisogno di zuccheri.



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**
Terza classificata al Breakfast Contest!**
Con la mia storia alias arma di distruzione di massa!**
Sono davvero contenta! Senza contare il fatto che ho ottenuto il massimo del punteggio in IC!*_*
Io ho sempre paura di fare schifo con l’IC. Sono davvero contentissima!
*saltella*
Sebbene io sia NaruHina convinta, non mi sono mai cimentata seriamente in una storia con questo pairing. Qualche accenno da qualche parte, forse, ma mai una vera NaruHina.
Posso dire che questo è stato il mio primo tentativo di oneshot pseudo-lunga NaruHina e non posso essere che felice e stupita del risultato ottenuto!°°
Per non parlare del banner, che è bellissimo!** *continua a saltellare finché sbatte contro qualcosa che non esiste, perché sì, Nihal sa sbattere contro il nulla, sappiatelo*
Mi metterei a cantare, ma per la vostra sanità mentale non vi consiglio di trovarvi nei paraggi quando succederà. Ed è un consiglio da amica, eh!
Ok, sto sproloquiando, ma capiatemi (sì, continuerò ad usare capiatemi, anche se dubito che qualche essere dell’umana specie abbia mai attaccato così tante particelle pronominali ad un verbo._.)! I’m happy! Je suis heureuse! Ho finito le lingue che conosco! Esatto, latino non lo conto proprio._.
*fa una linguaccia al suo libro completamente inutile*
Inserisco anche il giudizio!^^

ValeHina

Grammatica e stile: 9/10
Originalità: 8/10
IC: 10/10
Attinenza al tema: 8,5/10
Giudizio personale: 8,5/10

Totale: 41/50 punti

La grammatica è quasi perfetta. Stai attenta, ci sono alcuni errori di battitura (‘instante’ è una forma arcaica xD).
Una cosa che ho notato e che fai molto spesso: inserisci virgole dove non ce n’è la necessità
Ad esempio: ‘Hiashi, non aveva digerito quel colpo’.
Ci sono delle ripetizioni non volute, delle parole in più. Per i verbi, solo uno era declinato erroneamente (il ‘riferiva’ alla fine).
Per lo stile, davvero niente da dire. Apprezzo molto come scrivi, quindi non posso che essere contenta di avere di nuovo davanti un tuo racconto.
Originalità: non male, non male davvero.
Sai cosa? Mi hai fatto venire voglia di Chockies ç_c Seriamente, ho una fame addosso che…
Ok, ma non è questo il luogo di disquisirne ù_u
Mi è piaciuto il fatto che Shikamaru e Temari siano già sposati. Non chiedermi perché, mi è piaciuto.
Oddio, la storia di Hinata è la solita: lei per una volta si ribella al padre, lui la caccia di casa.
Anche stavolta c’è Naruto che l’accoglie, ma non come le altre volte.
Tutto questo sproloquio per dire: non il massimo dell’originalità, ma mi è piaciuta.
IC: Non ho nulla, ma proprio nulla da dire.
I tuoi personaggi, come al solito, sono perfetti.
L’unica pecca è su Temari, sul fatto che sia un filo ‘egoista’ con quei biscotti alla cannella…
Ma andiamo, è una donna incinta! Al diavolo tutto e tutti xD
Quindi, punteggio superpieno.
Attinenza al tema: per quanto riguarda i biscotti, niente da dire (gnam *ç*).
Per i Medusa, avrei qualcosa da dire. Avrei preferito un uso maggiore.
Oh, capisco che siano poco conosciuti, non abbiano scritto canzoni adatte a una colazione…
Comunque sia, il punteggio è positivo anche qui.
Giudizio personale: una storia deliziosa e appetitosa (si capisce che ho fame, sì? xD).
Questa dovrebbe essere la tua prima NaruHina che leggo. Bene, non posso fare altro che dirti: ‘Sfornane ancora!’
*e qui concluse, dirigendosi a grandi balzi verso la cucina lasciando una striscia di bava*


Mokochan

Grammatica e stile: 10/10
Originalità: 9,5/10
IC: 10/10
Attinenza al tema: 10/10
Giudizio personale: 10/10

Totale: 49,5/50

Giudizio: Questa storia presenta una grammatica perfetta, senza imperfezioni, scorrevole; la lettura è così piacevole che non ho proprio nulla da ridire.
Certo, ci sono piccoli errori, ma niente di grave: si possono sistemare con un pochino di attenzione in più xD
I personaggi sono IC, tanto da sembrare proprio quelli di Kishimoto - e qui mi viene il dubbio che tu sia Kishimoto u__u
Naruto è pazzo, logorroico; niente ramen? Niente Chokies? Per lui equivale alla fine del mondo xD Davvero, ho riso tantissimo davanti ai suoi scleri.
Originale l’idea di farli diventare coinquilini, davvero; come è originale la pazzia di Temari - dolce(?) donna in attesa di un bambino - e l’esasperazione di Shikamaru davanti alle voglie incredibili della compagna.
Hinata che si preoccupa di Naruto, che rifiuta i suoi biscotti preferiti perché li mangi lui, che sviene alla grande a causa del bacio - davvero splendido!*-* - di quest’ultimo… Insomma, questa sì che è una NaruHina! Bravissima, mi hai impressionata molto^__^
Totale di entrambi i giudizi: 90,5/100



Prima che decidiate di buttarvi dal ponte più vicino o di andare a giocare a palla sull’autostrada per disperazione, vi annuncio che le mie note che stanno diventando più lunghe della storia sono terminate!^^
Ringrazio in anticipo chi leggerà, commenterà o aprirà la pagina perché masochista e cose varie!^^
Ja ne,

Nihal
  
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