Di prima mattina

Ron entrò di soppiatto in cucina: voleva fare una sorpresa a Hermione e quel giorno le sembrava quello giusto.
«Buon San Valentino», sussurrò suadente abbracciando la moglie da dietro e posandole un tenero bacio sulla testa.
«A volte mi domando cos’hai dentro la testa», ringhiò lei, sciogliendosi dall’abbraccio, pronta a dare battagli al marito.
Ron la guardò per qualche istante insicuro, non capendo a cosa si riferisse Hermione; per tutta risposta lei sbuffò, alzò gli occhi al cielo e riprese a preparare la colazione.
«Si può sapere cos’ho fatto stavolta?» chiese sconsolato sedendosi a tavola.
Hermione gli lanciò l’ennesima occhiataccia prima di alzare leggermente una gamba dei pantaloni e mostrandogli un vistoso livido che spiccava sulla pelle chiara. «La prossima volta ti accorcio le gambe magicamente. Non è possibile che ogni volta le mie gambe siano bersaglio dei tuoi calci».
«Scusa, non lo faccio apposta», rispose abbassando la testa. «Cosa posso fare per farmi perdonare?»
«Ci sarebbe quel nuovo ristorante vicino a Diagon Alley...», iniziò Hermione fingendo di pensarci su.
Ron rialzò la testa di scatto: possibile che sia caduto in una trappola tesagli dalla sua dolce metà? Non ebbe tempo di chiedere altro, però, perché Hermione gli mise in mano il piatto con la colazione.