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Autore: Fly12    04/02/2010    3 recensioni
Teneva ancora gli occhi chiusi quando nell’aria risuonò appena il suono di una voce – Sakura… - a quella parola, la rosa non potè non spalancare gli occhi, quella voce, era impossibile non riconoscerla – Sasuke!!! – senza rendersene conto era scattata in piedi, subito aveva incominciato a guardarsi intorno, prima a destra, poi a sinistra, ma nulla, non c’era nessuno.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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The Illusion of a Night

Ognuno di noi vive di ricordi, momenti vissuti, impossibili da dimenticare, attimi passati, sentimenti ancora vivi, che non ci lasciano mai, uno sguardo, un gesto, un sorriso, una parola, un “grazie” sussurrato nell’aria, lacrime di un’anima disperata e poi il buio.

Sakura cammina nel silenzio di quella notte, ricordi di una notte passata le affollano la mente, con tutte le sue forze tiene stretti quei ricordi, anche se dolorosi, fanno parte di lei, passo dopo passo avanza per quella strada, in cielo nemmeno una nuvola, solo tante stelle e la luna, che in tutta la sua bellezza splende nel manto blu della notte.

Una leggera  brezza si fa largo in quel silenzio, i capelli si muovono seguendo quel vento che tiepido allevia il vuoto dell’anima di Sakura.

Lo sguardo verde di Sakura è puntato verso il cielo e la luna, che come quel giorno di anni prima, splendeva nel cielo, quel giorno in cui il suo cuore se ne era andato con lui, il suo unico e più grande amore, Sasuke.

Improvvisamente una stretta al cuore porta Sakura ad abbassare lo sguardo, le lacrime che ancora una volta cercano di venire fuori, il ricordo di lui ancora vivido nella mente e nel cuore, sentimenti che sepolti nel cuore non cambieranno mai, ma ora che Sasuke non c’è più, lei è rimasta sola e serve a poco la vicinanza di Naruto a farla stare meglio, perché nessuno può sostituire Sasuke.

Il ricordo di giorni felici passati a svolgere missioni e ad allenarsi, giorni in cui erano stati il team 7, giorni in cui tutto era perfetto, giorni che lei vorrebbe riavere indietro, perché non è giusto, per colpa di un cognome, di un mukenin, di una vendetta, tutto quello che erano stati era finito, bruciato come paglia nel fuoco.

Lei però ancora lottava nella speranza che un giorno sarebbe tornato tutto come prima, tutto come quando erano stati il team 7, così nella sua anima accudiva quella piccola fiamma di speranza, aveva promesso a se stessa che avrebbe protetto il legame che li univa.

Lui però se ne era andato, Sakura per questo non si dava pace, Naruto mai una volta le aveva fatto gravare il peso del tradimento di Sasuke, ma lei sapeva, sapeva che riportarlo indietro non sarebbe stato facile, nessuno a Konoha lo avrebbe perdonato, un senso di impotenza pervase la rosa, che come se venisse risucchiata di tutte le sue energie, dovette sedersi.

Respirava lentamente e profondamente, cercando di ritrovare la forza per andare avanti, poi guardandosi attorno si accorse di essere seduta su una panchina di pietra, perse un battito quando capì che quella panchina era la stessa in cui lui l’aveva adagiata la notte in cui se ne andò, inevitabilmente una lacrime si fece strada sul suo volto, un turbinio di  sentimenti la avvolse, sentimenti che sperava che anche lui, in una piccola parte del suo cuore, provasse.

Lentamente alzò lo sguardo, senza frenare la discesa della lacrima solitaria sulla sua guancia, davanti a lei l’immagine di lei e Sasuke di quella notte, lui di spalle, lei in lacrime dietro di lui che tenta disperatamente di convincerlo a restare, parole dettate dal cuore, sentimenti rivelati, quella sensazione di stare per morire, perché senza di lui non puoi vivere, senza di lui il mondo non ha senso.

Seduta, Sakura guarda davanti a se, ripercorrendo quella notte, se solo quella notte fosse stata più forte, più decisa, magari sarebbe riuscita a fermarlo, era anche disposta ad andare con lui, non importava dove, l’importante era stare insieme, ma lui come sempre l’aveva smontata e in fondo lei non sarebbe mai riuscita a lasciarsi alle spalle il suo villaggio.

Strinse i pugni e chiuse gli occhi, mentre i ricordi davanti a lei si oscuravano sulla parola “grazie”, l’ultima parola che lui le aveva detto e che aveva sentito appena in quello che era stato un sussurro appena accennato, un’altra lacrima le solcò il viso, ma questa volta se la asciugò con una mano, doveva smetterla di piangere, le lacrime non avrebbero portato indietro Sasuke.

Teneva ancora gli occhi chiusi quando nell’aria risuonò appena il suono di una voce – Sakura… - a quella parola, la rosa non potè non spalancare gli occhi, quella voce, era impossibile non riconoscerla – Sasuke!!! – senza rendersene conto era scattata in piedi, subito aveva incominciato a guardarsi intorno, prima a destra, poi a sinistra, ma nulla, non c’era nessuno.

Possibile che si fosse sognata tutto? Eppure era quasi certa di aver sentito la sua voce, il cuore le batteva con una forza ritrovata, rendendosi poi conto che li non c’era nessuno, si tranquillizzò, probabilmente era stato frutto della sua fantasia, forse lo desiderava così tanto da esserselo immaginato.

Abbassando lo sguardo si incamminò verso casa, una bella dormita le avrebbe fatto bene, fece pochi passi prima di avvertire una presenza alle sue spalle, si bloccò di colpo, il fiato sospeso, il cuore accelerato, possibile che alle sue spalle ci fosse qualcuno? E quel qualcuno poteva essere lui?

Si voltò di scatto, non voleva lasciare sfuggire la speranza di poterlo vedere, si sentì mancare quando per un attimo lo vide, il suo Sasuke, fermo davanti a lei, poi due occhi rossi e tutto si fece ovattato, il tempo sembrava essersi fermato, la mente le girava vorticosamente, mentre davanti a lei una fiamma ardeva – Sa-su-ke-kun… - istintivamente protese le mani verso la fiamma, la prese tra esse e senza esserne bruciata, la portò sul suo cuore e pianse lacrime di gioia per quell’istante.

Un respiro alle sue spalle la fece sussultare, sentiva il fiato caldo di qualcuno sul suo collo e lei era più che convinte che fosse lui, Sasuke, poi lui doveva averle preso tra le mani una ciocca di capelli, per poi annusarla, si sentì riempire di calore, la fiamma iniziò a crescere mentre il suo cuore si calmava, la sua anima riempita da una nuova energia.

La presenza di lui alle sue spalle la faceva sentire completa, non osava girarsi per paura di vederlo scomparire, respirò profondamente, godendosi fino affondo quel momento, quella speranza, quel sentimento che le esplodevano in petto.

Ma si sa niente è per sempre, infatti  sentì la presenza di lui allontanarsi, non prima di aver sussurrato poche parole – Sakura…Grazie…- fu a quel punto che si voltò, voleva vederlo, ne aveva bisogno, e così fu, lo vide, la sua immagine lentamente stava scomparendo nell’oscurità, disperatamente allungò la mano verso di lui, lo aveva quasi raggiunto ma l’ombra lo inghiottì, pochi istanti dopo tutto si fece buio e lei venne trascinata via dal vento.

Lentamente aprì gli occhi, avvertiva qualcosa di freddo sotto di lei, pietra, poi come ricordandosi di ciò che era successo scattò aprendo gli occhi, si rese conto di essere sdraiata sulla panchina di pietra, la stessa di quella notte,  si guardò attorno, che fosse stato tutto un sogno? Eppure quella sensazione di calore era sicura di averla provata veramente.

Senza nessuna risposta, si mise seduta, portò una mano sul cuore e con lo sguardo cerco la luna nel cielo, l’immagine di Sasuke si materializzo in essa e un’altra lacrima le scese dagli occhi, c’era ancora speranza.

Poco lontano da Konoha, su una collina, una figura osservava il villaggio, tra le mani un petalo rosa di ciliegio, la luna alle sue spalle indirizzava la sua luce verso il  villaggio, ma la figura non dava retta a quella luce, così alzò la mano e lasciò che il petalo volasse via, trasportato dal vento si perdeva nel cielo notturno, mentre la figura voltava le spalle al villaggio e i incamminò lentamente verso l’oscurità del bosco.

   
 
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