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Autore: KyubiKonanOfAkatsuki    04/02/2010    1 recensioni
[NamixRufy (anche se all'inizio non sembrerebbe), FrankyxRobin]Sono passati venti anni, e Rufy è diventato Re dei Pirati. Tuttavia, un giorno, scompare improvvisamente. Nami trova uno strano oggetto luminoso, che le fa 'vedere' che Rufy si trova in pericolo. Nottetempo, uno sconosciuto approda sull'isola dove lei, Rufy, Zoro, Robin e Franky si erano stabiliti. Il suo galeone, il 'Bringer of Death' si è 'casualmente' arenato... La navigatrice e il suo gruppo, composto anche da sua figlia e quella di Franky e Robin, dovranno accettare il suo aiuto...
[Era sicura di non aver mai incontrato un veliero simile, non era per nulla familiare: il legno in cui era costruito era nero, reso lucido dalla pioggia. I parapetti erano d’oro, così come la polena, raffigurante un leone ruggente dall’intricata criniera, con una lacrima di diamante nell’occhio sinistro. Le vele erano spiegate, color crema, dalle finestre del cassero di poppa si vedevano le fiamme verde smeraldo di piccole candele. Il resto del galeone era perso nell’oscurità. Un fulmine saettò nuovamente in cielo, illuminando per un attimo la bandiera della maestosa imbarcazione, situata sull’alberetto di controvelaccino, ovvero nel punto più alto dello scafo: raffigurava un teschio con le corna di cervo, contornato da una collana di spine...]
Introduzione modificata per tag br finale.
Charlie_2702, assistente admin
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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xAchamo: Ciao! Mi fa piacere che la fic ti abbia incuriosito, ci ho messo molto a elaborare la trama e non farla troppo banale. :D

 

xRuNami 4 ever: Per Rufy ci vuole ancora qualche capitolo, ma comparirà. Dopotutto anche io voglio qualche bella scena RuNami (Anche se a dire la verità mi piacciono un po’ le ZoNami… Sto cadendo in tentazione. >__>) Sto andando lenta con gli aggiornamenti proprio perché sto scrivendo i capitoli dalla fine (eh sì, io scrivo prima la fine e poi vado a ritroso), nell’attesa che mi venga l’ispirazione per i prossimi. XD

 

 

 

I chiassosi pirati si misero a ridere di fronte al pericolo scampato.

Cervobianco si tolse la maschera e il manto nero con nonchalance e con altrettanta indifferenza si sedette sulla coda squamosa che si era fatto rispuntare a mo’ di sedia.

Si concesse una risata alle espressioni dell’ex ciurma di Rufy.

 

“Kon, cosa c’è? Non avete mai visto una coda? E non fate quelle facce, o mi farete morire dal ridere!”

“Accidenti”

 

Disse Tsunami, avvicinandosi a lui.

 

“Alla taverna avevi anche due palchi di corna…”

“Lo so, sono uno spettacolo, vero?”

 “… Quante fidanzate ti hanno lasciato?”

 

La domanda le venne spontanea, manco ad averlo fatto apposta.

Lux Lucis la guardò contrariato, chiaramente offeso, ma poi tramutò il suo disappunto in interesse.

 

“Bella battuta. Mi piace”

 

Nami, dopo la battuta della figlia, pensò ancora a Rufy.

Dov’era in quel momento? Cosa gli stavano facendo? Era ancora vivo?

Si ricordò della piccola ‘perla’ che le aveva fatto intraprendere quel viaggio. L’aveva portata con sé, nascosta in una tasca dei jeans che portava addosso.

Forse le avrebbe fatto vedere quel che stava succedendo a suo marito, in quel momento. Quando la tirò fuori, splendente come non mai, il capitano strabuzzò gli occhi tanto che sembrava che gli stessero per schizzar via dalle orbite da un momento all’altro.

 

“Tu, rossa! Hai… Hai un Frammento!”

“Un cosa?!”

“Un Frammento! Una memoria di mia Madre!”

 

L’ex navigatrice rimase sconcertata, non capiva di che cosa stesse parlando il ragazzo: prima di tutto, non aveva idea di chi fosse sua madre, secondo, cosa poteva comunque centrare quella donna con Rufy?

 

“Devi sapere che mia madre è capace di, come dire, morire spiritualmente…”

“Cosa?!”

“Lasciami parlare! Lei, dopo anni di eremitaggio, è diventata capace di lasciare il suo corpo mortale, permettendo alla sua anima di viaggiare…”

“Scusa, ma non è come se morisse?”

“Ahahah, non confondere anima con vita. Sono due cose diverse. Comunque, mentre la sua anima viaggia, raccoglie informazioni e allo stesso tempo crea quelli che io chiamo Frammenti. Sono ciò che vede o che ha visto, e che desidera che noi vediamo. Tu, mora”


Disse Lux Lucis, indicando Robin.

 

“Quando ti ho detto di non avvicinarti o entrare alla stanza con il quadro… E’ perché in quella stanza parte dell’anima di mia madre alloggia”

“Potresti spiegarti un po’ meglio?”

“Ok… Mia madre, quando lascia il suo corpo, è capace di ‘sdoppiare’ la sua anima. Questa può risiedere ovunque, in un animale, oggetto, persona… Parte dello spirito di mia madre alloggia nel quadro della mia stanza, ogni tanto. Quando sei entrata tu, lei ti è… Scivolata dentro”

“Oh… Ecco perché mi sentivo strana…”

“Non mi stupisco. Quando sei ‘posseduto’ non ti rendi conto di quello che fai. Ma dato che quella era solo parte dell’anima, eri in qualche modo cosciente, ti rendevi più o meno conto di quel che facevi, ma era mia madre a controllarti”

 

Franky era nervoso: quella faccenda della possessione non gli piaceva affatto, né a lui né agli altri.

Cervobianco continuò:

 

“Ma vi chiederete, cosa succede durante una possessione completa? Semplice, la vostra anima esce fuori dal corpo!”

 

Rimase stupito dalle espressioni degli ‘ospiti’. Per lui poteva anche essere una cosa normale, ma non per loro.

 

“Non morite, accidenti! Non confondete l’anima con la vita!”

“E allora che succede?”

“Te lo spiegherò solo una volta, cyborg, quindi ascolta bene. Vedrete voi stessi come se voi… Non fosse voi stessi. Insomma, in terza persona. Io non sono capace di farlo, non preoccupatevi… E’ una cosa complicata da spiegare…”

 

Il ragazzo decise di non aggiungere altro e si rintanò in una delle sue tante stanze, questa volta nel suo studio, situato nel cassero di prua.

La notte calò rapida e silenziosa, e non avevano ancora toccato terra, letteralmente. Lux Lucis manteneva il galeone in volo con le fiamme verdi, regalando ai passeggeri uno splendido paesaggio: un oceano di nuvole, circondati dal cielo blu scuro, stellato, con la luna di fronte a loro.

Tsunami era sola, appoggiata alla ringhiera dorata, ad ammirare lo splendido panorama: dopotutto, non capita spesso di viaggiare su una nave volante.

 

“Che meraviglia…”

“… In other words, I love you!”

 

La ragazza si girò, sorpresa. Il capitano sembrava guardarla, ed era sicura di non essersi immaginata quelle parole.

 

“Cosa hai detto?”
”Oh, Tsunami, non mi ero accorta che tu fossi qui! Comunque non illuderti. Stavo solo canticchiando. Fly me to the moon, and let me play on moon and stars…”

“Ti piace cantare?”

“Già. E’ un bel passatempo”

“Beh, c’è gente che fa del cantare una professione. Per loro è una ragione di vita”

“Hai ragione… Sai, avrei sempre voluto fare il cantante lirico, ma non ho la voce adatta…”

“Il cantante lirico, dici? Allora ti assumo io! Domani faccio il compleanno, cantami un bel ‘Happy Birthday’ versione lirica!”

“Domani fai il compleanno?”

“Sì, diciotto anni! Finalmente legalmente adulta”

“Interessante”

 

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In dieci anni, Enies Lobby era stata completamente ricostruita.

Il Governo aveva fatto tutto a tempo di record, e anche bene: erano state apportate alcune migliorie, tanto per cominciare la Torre della Giustizia era stata rinforzata mischiando al cemento ferro e altri materiali resistenti, e all’esterno dell’ufficio dove una volta il CP9 si riuniva il balcone che circondava tutto il piano era stato dotato di doccioni simili a grotteschi draghi, le fauci spalancate, collegati a vari piani della Torre. Funzionavano come altoparlanti.

Il Ponte della Giustizia che portava a Impel Down era ora dotato di guardie d’elite, non più semplici marine, e in più un vice-ammiraglio passava ogni giorno a controllare che fosse tutto a posto.

Ma una cosa non era cambiata: il direttore della nuova CP9.

 

“Capo! Abbiamo un messaggio importante da parte dell’Ammiraglio Kizaru!”

“Sbrigatevi, non ho tempo da perdere, io!”

 

Disse Spandam, innervosito.

Se c’è una cosa che lo disturbava era venire colto di sorpresa in pieno reato di negligenza sul lavoro, impegnato a cercare di non rovesciarsi la sua tazza di caffé caldo come era solito fare, anziché controllare i documenti e i rapporti di evidente importanza.

 

“Le riferisce che è appena tornato dalla Taverna del Marine Annegato, e che ha fatto un incontro che a lei dovrebbe interessare”

“Allora avanti, che aspetti?! Dimmi di che si tratta!”

“Dice che, se i suoi sospetti sono fondati, ha trovato il ragazzo… Il giovane capitano… Cervobianco!”

 

Il direttore si rovesciò tutta la bevanda addosso, bruciandosi.

Evidentemente Lux Lucis si divertiva a dar fastidio anche a quelli del Governo, oltre alle Supernove.

 

“Ha scoperto chi è quel disgraziato?!”

“No… Ma ha detto che era in compagnia di Cutty Flam e altri della ciurma del Re dei Pirati, compresa Nico Robin!”

 

Il povero marine indietreggiò, spaventato, da come stava reagendo Spandam.

Si ricordava ancora molto bene gli anni passati in ospedale per colpa di quella donna, ma non solo… Di quei ragazzi che avevano osato sfidare lui e il mondo intero.

 

“Con… Con permesso, signore!”

 

Disse la recluta, andando via e sbattendosi dietro la porta.

L’uomo era seduto su una poltrona di fronte al camino che si era fatto costruire, per capriccio personale, come al solito durante il rifacimento di Enies Lobby. Le fiamme ardevano, rosse come rubini, mentre lui ribolliva di rabbia: e così, non erano morti come si credeva… Anzi, erano in compagnia di quel maledetto ragazzino che giocava a far il capitano… Il ragazzino che era, senza volerlo, parte del Governo.

 

“… I miei sospetti sono fondati! E’ suo figlio… Ne sono sicuro!”

 

Si alzò dalla poltrona, calciando un pezzo di legno da ardere dentro il camino.

Tra il fuoco gli parve di vedere un cervo che balzava agilmente tra le fiamme, schivandole abilmente.

 

“Lo vedo, lo sento! Quel demonio mi perseguita!”

 

Il cervo di fuoco si era girato verso di lui. Lo stava deridendo… Il muso sempre più simile a quello di un rettile, gli occhi a fessura, i denti affilati e la lingua biforcuta, la lunga coda con la punta a freccia simile a una frusta e le ali di pipistrello. In un impeto di follia, Spandam mise una mano nel fuoco, come per afferrare la creatura. Tanta era la rabbia, la furia, da non fargli sentire alcun dolore.

 

[E l’anima di quest’uomo si era macchiata di un altro vizio capitale, l’Ira. Di tutti i sette peccati, l’ira, l’istinto animale, è il peggiore. Perché ti rende cieco alla Giustizia e a ogni Principio, ti rende capace di azioni inimmaginabili]

 

“E’ nel fuoco, inferno! Ma io lo ucciderò… Lui sarà mio…!”

 

In quel momento, qualcuno bussò alla porta.

Il direttore si affrettò ad allontanarsi dal fuoco, colto ancora una volta di sorpresa. Chiunque era venuto a disturbarlo in quel momento, aveva tutto il suo astio.

 

“Ahem… Signor Spandam… Tutto bene? L’abbiamo sentita urlare…”

 

Non si era accorto di quel che stava facendo.

Era arrivato a urlare? Non se ne ricordava, come si fa con un fatto di poca importanza.

 

“Tutto bene! Vattene idiota! Lo troverò… Lo prenderò, dovessi morire nel tentativo di ucciderlo io stesso!”

“Mi scusi signore… E’ sicuro di sentirsi bene?”

 

Spandam si girò con una strana luce negli occhi, stranamente calmo, ma con un’aria folle, come mai era stato il suo volto. Poi replicò, calmo…

 

“Sì… Ma che colpa ne ho, se Iddio ha creato il Diavolo più potente di un uomo?”

 

Stava pensando a Cervobianco.

Fino a che punto si sarebbe spinto pur di ucciderlo?

Fino a che punto il suo egoismo e i suoi desideri l’avrebbero condotto?

E soprattutto, fino a che punto la sua follia l’avrebbe fatto vivere?

 

 

Ed ecco qua il ‘vocabolario’ di fine capitolo (che è pure corto, ma pazienza). :D

 

La canzone che canta Lux Lucis è ‘Fly Me to the Moon’ di Frank Sinatra.

(Stavo ascoltando la canzone rifatta nel gioco ‘Bayonetta’ e non ho potuto resistere)

  
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