Per Federica.
[...]E d'improvviso ricomparì il ben noto, vecchio dolore.
Lo trapassò parte a parte, come un dardo avvelenato, mentre le ultime parole di Flower gli morivano sulle labbra, e la musica scemava piano, fino a scomparire, così come le luci dei riflettori.
[...]
Si cacciò la testa tra i palmi aperti e lì rimase, fissando i ciuffi scarlatti della moquette consunta, mentre frammenti sparsi di ricordi si sparpagliavano...