Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Lovy91    05/02/2010    1 recensioni
Jake e Karie White sono due gemeli di sedici anni. Un freddo pomeriggio di gennaio vengono narcotizzati e si svegliano con un tatuaggio sulla schiena. In breve scoprono di essere stati assoldati dalla congrega dei protettori con a capo Sebastiani Sunders, il cui unico scopo è quello di uccidere i demoni ed impedire la morte degli umani. Gli esseri malvagi sono comandati da Aric, l'alchimista.
Per i due fratelli inizia un'avventura fatta di sangue, malvagità e amore e con la consapevolezza che la vita non tornerà più come prima...
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                    22. Chi vincerà?

La tensione era solida, quasi a poterla toccare. Presto il cancello dell'inferno avrebbe spalancato le sue porte per crearlo sulla Terra. L'aria era condensata per il freddo, demoni e protettori avvertivano la morsa gelida. Si stava per tenere una battaglia millenaria.
Da una parte, i demoni e Aric, squadravano la fazione opposta con gli sguardi glaciali e pronti a uccidere appena il via immaginario avrebbe dato inizio all'inferno.
Dall'altra, i protettori. Presto la paura sarebbe stata sostituita dalla consapevolezza di dover vincere. Non solo per loro vite ma anche per le altre persone, ancora soggiogate. Per tornare a una vita normale che Aric aveva distrutto insieme a suoi avi.
Unica ad assistere era la luna, sferica e argentata. Il cielo blu scuro sembrava soffocare l'atmosfera con i suoi nuvoloni carichi di pioggia. Non si sentiva un rumore e sembrava che la morte aleggiasse ovunque. Si sentivano i respiri dei protettori e basta.
Poi, come un segnale, i demoni corsero verso i nemici. Aric rimase dov'era, incurante del pericolo, a braccia conserte. I protettori si misero sull'attenti.
A piccolo gruppi cercavano di arrivare ad Aric per ucciderlo. Jake e Karie si erano ritrovati insieme nella massa di demoni della violenza ma un forte scarica elettrica li fece retrocedere all'istante e la metà finì con la testa mozzata. Sparendo in nuvole di fumo acre.
I demoni davano il meglio di essi ma i protettori non erano da meno. In inferiorità numerica riuscivano a tenergli testa comunque però le prime vittime caddero subito. Tre protettori morirono nel giro di di dieci minuti, dolorosamente.
Erano passati solo dieci minuti?
Il tempo sembrava aver fermato la sua corsa eterna, anche lui ad assistere a quella lotta. La morte arrivò, smettendo di nascondersi e prendendo le prime vite. Persone che avevano votato la propria esistenza mortale a proteggere il mondo.
I quattro non erano ancora in difficoltà. Lana non aveva assoluto bisogno di aiuto, anche se era il bersaglio principale dei demoni, in quanto traditrice. Lasciando perdere l'umanità, liberando il demone al cento per cento dentro di lei anche i più esperti cominciarono a temerla moltissimo. Perciò Jake si dedicò alla sua difesa, anche se preoccupato per lei. Tre demoni si erano messi contro di lui, ma non riuscivano neanche a vederlo. Spariva dalla loro vista acuta nel giro di pochi secondi per riapparire lontano. Quando furono ormai al massimo della confusione, Jake riuscì ad arrivargli da dietro e ucciderli. Zack era invisibile a chiunque e i demoni erano vittime del suo lavaggio del cervello, simile al loro sugli umani. Karie era impossibile da prendere e chiunque ci riuscisse finiva carbonizzato da scariche elettriche, prima di morire. Anche Melinda se la cavava bene. Il parco era perfetto per una geocinetica. Le piante obbedivano ai suoi ordini solo con il pensiero e non riuscivano nemmeno a sfiorarla.
Sebastian partecipava attivamente alla lotta, certo di riuscire a raggiungere Aric. Non pensava che una volta morto lui, sarebbe morto anch'esso. In seicento anni aveva cercato la redenzione per qualcosa che non aveva chiesto, ma che aveva fatto. Forse pensava che uccidendo chi avesse creato quella sensazione di essere un mostro dentro di lui, il demone cattivo assasino di bambini, la trovasse e poi la pace nella morte, anche se poi dopo non c'era niente per lui.
Joseph e Marie non se la cavavano male, però le ferite riportare precedentemente non aiutavano.
Nel resto del globo, i protettori ingaggiavano la stessa lotta. Diversi morivano, ma i demoni non erano da meno. La morte lavorava a tempo pieno per portare via le anime dalla vita terrena, da quell'inferno.
Dopo altri dieci minuti... venti minuti in tutto, lunghissimi. Troppo. La situazione cominciò a peggiorare. Al Central Park, sui moltissimi protettori presenti, la metà morirono. I demoni erano in vantaggio. Aric guardava tutto, sguardo impassibile. Per nulla turbato dai cadaveri bianchi per terra e il sangue sull'erba verde e spigolosa per via del ghiaccio. La pioggia cominciò a scendere e non lavò via quell'odore di morte che impregnava ogni cosa.
I quattro erano ancora interi seppur le ferite cominciavano a bruciare. La stanchezza cominciò a fargli commettere errori di distrazione. Un altro protettore cadde, con urla lancinanti.
Aric alzò una mano lentamente e i demoni fermarono la lotta. I protettori restanti dovevano essere non più di cinquecento.
Anche i protettori fermarono quella lotta. I respiri grossi, la fatica nelle ossa e nei muscoli doloranti. Nonostante la resistenza fisica che erano in grado di tenere, perfino loro erano spossati.
I demoni si inchinarono quando Aric abbassò la mano.
<< Siete rimasti appena cinquecento e i miei demoni vi superano di molto di più. Siete distrutti e vi posso assicurare che la situazione nelle altri parti del mondo non è meglio. Qui siete sì e no una cinquantina e non ci metteremo molti a uccidervi, perciò arrendetevi. In questo modo annullerò il siero dentro di voi, tornerete normali e io vi risparmierò la vita. In questo modo potrete vivere nel mio mondo >>.
<< Mai! >> urlò una protettrice bassa e bionda, più o meno sui diciotto anni. Gli altri si unirono alla protesta sonoramente.
<< Sciocchi! >> urlò Aric, un urlo che fece rizzare i capelli in testa a tutti. << Cacciatori stupidi che avete usato la vostra miserabile vita per cosa? Morire?! >>. Il suo sguardo andò a Sebastian. << Hai condannato le vite di 1500 persone per portare avanti la tua battaglia! >>.
<< Non osare parlare di... onore, dignità e rispetto. Tu non sai neanche cosa siano! >> rispose a tono Sebastian, perdendo la sua calma.
Le labbra di Aric si stesero in un sorriso. << Ora basta giocare >>.
Congiunse le mani e intonò una preghiera a bassa voce. Un demone cominciò a dimenarsi come se avesse qualcosa che gli camminasse addosso e urlò. Ben presto anche gli altri si comportarono allo stesso modo, a parte Sebastian e Lana. Divennero sempre meno solidi, sparivano a poco a poco, tra urla di dolore.
I quattro si ricordarono cosa aveva fatto nell'appartamento.
<< Li sta assorbendo! >> esclamò Zack. << Non dobbiamo permetterglielo o diventerà perfino più forte di tutti i demoni esistenti! >>.
Il suo grido venne accolto e si scagliarono contro di lui ma si scontrarono contro qualcosa di simile a una barriera. La toccarono, era a forma di cupola. Tentarono di distruggerla ma sembrava indistruttibile.
Era troppo tardi.
I primi demoni cominciarono a sparire. Le urla cessarono di colpo, quando anche l'ultimo demone venne assorbito da Aric. Sciolse le mani congiunte, alzò il viso e aprì gli occhi: gialli, quasi cangianti.
Indietreggiarono tutti i presenti, morti di terrore per una cosa mai vista prima. Davvero pensava di tenere testa a cinquanta protettori da solo?
La risposta arrivò quanto Aric batté le mani. Un'onda d'urto di dimensioni enormi li colpì e i più sfortunati, in ultima fila, sbatterono contro alberi secolari e robusti, per via della corteccia vecchissima. Il cranio si fracassò e dieci protettori morirono sul colpo.
Era chiaro che non era come contro i demoni. Altri cinque protettori, americani, si accasciarono a terra, presi da convulsioni e non si alzarono più.
<< Ci sta uccidendo... solo con il pensiero >> mormorò Karie, rannicchiata contro Zack che la stringeva e assisteva a quello sterminio, sentendosi inutile. Sembrava che ognuno aspettasse il proprio turno per morire. Qualche protettore tentò di ucciderlo ma si ritrovò ustionato senza nemmeno essere toccato da lui. In breve ne rimasero quattordici. Si sentivano in trappola e la paura prese il sopravvento.
Lana si strinse a Jake e lui si giurò di portarla fuori di lì, ad ogni costo.
Lo sguardo assassino di Aric, in tutti i sensi, arrivò anche ai gemelli White. Quei due ragazzini che tanto avevano distrutto i suoi piani, mettendoci di mezzo quell'amore che tanto odiava. Alzò una mano, aveva in serbo qualcosa di diverso per loro. Zack intercettò ciò che stava per fare e si mise davanti a Karie di colpo, prendendosi lui la decisione di Aric. Lei urlò e Zack divenne bianco e non respirava.
<< Zack! >> urlò Karie, tra le lacrime. << No! >>.
Un protettore si avvicinò, gli mise le mani sulle gola e tornò a respirare e riprendere colore. Karie lìabbracciò, Lana e Jake sospirarono sollevati. Aric abbassò la mano, deluso dal colpo non riuscito. I protettori rimasti si misero in all'erta: non restavano che loro, compresi i due demoni, per uccidere Aric e almeno uno doveva riuscirci.
Aric alzò le braccia al cielo e un forte rumore rimbombò nell'aria. Davanti agli occhi stupefatti un'enorme massa d'acqua, staccata dal lago più grande del parco, veniva verso i protettori. Non avevano nessuno che esercitava il potere dello scudo difensivo perciò non gli restava che scappare. Tre non fecero in tempo e Zack salvò James appena in tempo. Degli alberi si piegarono grazie a Melinda e protesse i restanti. Aric correva veloce come la luce, verso di loro.
<< Dobbiamo ucciderlo! >> esclamò James.
<< Come? È diventato più forte di un demone >> obbiettò Karie.
Il tempo era poco, Aric era vicino.
<< Uno di noi deve avvicinarsi e gli altri devono proteggerlo a costo della vita. Non ci rimane altra scelta. Tendiamogli un'imboscata >> suggerì un protettore di mezza età.
<< In che modo? >> si domandò Zack.
Aric era quasi arrivato, correva e i loro cuori battevano così veloci da scoppiare. Jake strinse le labbra.
<< Io lo porto al centro del parco. Sotto la statua di Alice nel paese delle meraviglie! Raggiungetemi lì! >>.
Karie gli mise una mano sul braccio insieme a Lana.
<< Perché non pensi prima di agire? >> lo rimproverò aspra la sorella.
Il protettore sorrise. << Sai che pensare alle conseguenze non è nel mio stile >>. Le dette un bacio velocissimo sulla guancia e Melinda gli aprì un varco tra gli alberi. Jake saltò fuori proprio quanto Aric stava per arrivare. Guardava in ogni direzione, alla ricerca di un segno di vita da spegnere.
Jake si mise due dita in bocca e fischiò forte. Si voltò di scatto.
<< Ehi! Veditela con me! >>.
Aric sparì ancora dalla sua vista, velocissimo. << Questo gioco lo facciamo in due >> mormorò, prima di sparire tra gli alberi.
Melinda ordinò agli alberi di tornare come prima. Sebastian fece cenno di seguirlo e corsero tra gli alberi, sperando di arrivare in tempo. Jake l'aveva attirato dove voleva lui e doveva ammettere che era veloce. Si fermò al centro della piazza dove si trovava la statua, sulle spine. Lo sentiva però non lo vedeva da nessuna parte, spariva e appariva di continuo. Provò a prendere la mira e congelarlo, con risultati pessimi. Un colpo al viso e si ritrovò steso a terra con la bocca sanguinante e forse qualche osso rotto. Si portò le mani alla bocca, sporcandosele di liquido rosso. Cercò di rialzarsi ma qualcosa lo tenne giù. Si sentiva come legato alla fredda pietra e andò in panico perché gli altri non erano ancora arrivati.
Si chinò su Jake. << Hai voluto giocare all'eroe, White? >>.
Non rispose e gli scoccò uno sguardo di puro odio.
Aric rise. << Morte veloce o morte lenta? >>.
<< Fottiti! >>.
Si beccò un altro calcio e questa volta si ruppe davvero qualcosa. Un polso si fratturò dolorosamente e lo stordì. Gli mise le mani alla gola.
<< Stasera riuscirò in quello in cui ho sbagliato mesi fa. Dopo di te ucciderò gli altri protettori e terrò per ultime tua sorella e la tua ragazza. A quel punto mi divertirò moltissimo >>.
<< Karie ti prenderà a calci nel culo e Lana non farà di meno! >>.
Aric non si era accorto che stava prendendo tempo. Gli altri non si vedevano e il tempo stringeva. Finalmente vide una scintilla tra gli alberi, segno che erano lì. Distolse lo sguardo dalla macchia di alberi, per non far capire niente ad Aric.
<< Addio White >>.
<< No, Aric. Addio tu >>.
Aric sgranò gli occhi e si ritrovò contro la statua grazie alla telecinesi di James. La testa del coniglio saltò, cadendo rumorosamente a terra. Aiutarono Jake ad alzarsi.
Aric si rialzò, dolorante, e con gli occhi gialli iniettati di qualcosa che sfiorava la pazzia. Erano rimasti in undici e non avevano nessuna intenzione di lasciarsi sopraffare. Erano giunti fino là ed era arrivato il momento di andare fino in fondo.
Delle lame create dal nulla vennero circuite da Sebastian che le bloccò a mezz'aria. Fecero dietro front e James le scagliò contro Aric. Lui creò uno scudo e quelle caddero a terra, tintinnando. Karie e un'altra protettrice elettrocinetica inviarono scariche che Aric evitò in un soffio, con un fulmineo movimento.
<< Basta! >> urlò Aric. La terra prese a tremare sotto i loro piedi e si allontanarono negli angoli della piazza. Sotto c'era qualcosa di simile all'inferno, ci sarebbero caduti dentro non appena la terra si fosse spaccata ancora un po'.
<< Finirete nel mondo dei demoni, dove la vostra anima sarà costretta a vivere per l'eternità! >>.
Non restava molto da fare. Divisi in tre gruppetti, in tutto undici, non potevano fare niente. Dovevano uccidere Aric prima che fosse troppo tardi. Ormai la pazzia dominava i suoi occhi e rideva senza senso, pazzo.
Jake strinse il pugnale che aveva in mano e guardò Lana, Zack e Karie.
Lana capì.
<< Jake no! >>.
Il protettore fischiò in direzione di Sebastian. << Portami da Aric >>.
Sebastian si oppose. << È troppo pericoloso >>.
<< Moriremo tutti! >>.
Sebastian sospirò e toccò Jake.A toccare Sebastian, però, furono anche Lana, Zack e Karie.
<< Insieme o niente >> disse Karie e non ammetteva repliche. Anche gli due annuirono. Jake si arrese e fece un cenno con la testa a Sebastian di agire. Melinda tentò di fermarli, troppo tardi.
Si ritrovarono proprio dietro Aric. Si accorse di loro e tentò di dargli fuoco. Scansarono le fiamme e liberarono la via a Jake e Karie lo seguì. Aric fece cadere il pugnale da mano a Jake che si fermò proprio sul bordo del precipizio verso l'inferno. Aric stava per farlo cadere oltre ma Karie lo prese in tempo, sporgendosi oltre ed osservando gli orrori contenuti in quella frattura.
Aric quasi riuscì a scaraventarla di sotto, ma lei gli passò attraverso andandogli dietro. Zack lo tenne fermo per le braccia, ignorando le scottature sulle mani. Karie diede il pugnale al fratello.
<< Questa volta lo meriti tu >>.
Gli altri protettori erano rimasti con il fiato sospeso e quasi stavano per cadere giù.
Jake impugnò il pugnale e senza esitazioni lo affondò nella schiena. Aric urlò.
<< Maledetti cacciatori! >>.
<< No >> ribatté Lana. << Protettori >>.
Mise la sua mano su quella di Jake e spinse il pugnale ancora più a fondo. << Questo è per mia madre >>.
Aric cominciò ad emanare nel fumo nero, come i demoni e si decomponeva in fretta. Rimasero sconcertati e si allontanarono subito. Era ancora vivo, ma il corpo era quello di un uomo in putrefazione da settimane.
<< Un momento... Aric non ha l'anima! Non può morire! >> si ricordò Zack.
Lana lanciò delle fiamme contro Aric che barcollò sul bordo. In una frazione di secondo Jake gli fu di fronte e lo buttò giù. Strillando, Aric cadde oltre il bordo, finendo in mano a creature orribili.
La terra tremò ancora, questa volta per richiudersi. Caddero a terra, tanto tremava. Si rinchiuse nel giro di due minuti.
Ci vollero diversi secondi per rendersi conto di esserci riusciti. Balzarono in piedi, urlando di felicità. Abbracci, lacrime, baci, tanti baci perché, inaspettatamente, Marie baciò Joseph, lasciandolo basito. Zack e Jake strinsero contro di essi le fidanzate, baciandole con forza e passione. Melinda era così contenta che baciò James senza neanche accorgersene e lo lasciò stupefatto.
Ma qualcosa interruppe quei momenti gioiosi. Sebastian osservava tutto con un sorriso e la sua calma impossibile da imitare. Iprotettori rimasti si strinsero intorno a lui. Era meno solido e svaniva lentamente.
<< Non è giusto >> disse Melinda, singhiozzando.
<< Se io fossi morto tu saresti stata il nuovo capo >> le rivelò e lei scoppiò in un pianto dirotto, non da lei.
<< Sei stato un grande capo >> disse Jake, con Lana tra le braccia.
<< Sarei sempre il nostro capo >> aggiunse Zack e Karie annuì. Le ragazze piangevano e i ragazzi avevano gli occhi lucidi.
Sebastian diventava sempre meno solido, quasi stesse svanendo lentamente. Nel mondo i demoni rimasti subivano lo stesso trattamento, capendo che avevano perso. I cento protettori rimasti urlarono di felicità, capendo di aver vinto, che Aric era finalmente morto.
<< Addio Sebastian >>.
Sebastian chinò appena il capo. << Addio miei protettori. È stato un onore >>.
<< Il nostro è stato un onore >> lo corresse James.
Sebastian svanì, lasciando un vuoto nei protettori rimasti. La maggior parte non sapeva ancora che Sebastian non c'era più. Il mondo, quello che avrebbe dovuto distruggere, l'aveva invece salvato a costo della sua vita immortale.
Il resto della popolazione sembrava uscire da una trance lunga giorni. Molte persone per strada si chiesero perché si trovassero lì e ci fossero danni alle città. Altre rimasero sbigottite nel vedere ragazzi feriti e distrutti.
Lana si stava asciugando le lacrime, quando si staccò dal fidanzanto di colpo. Si portò le mani alla testa e accovacciò a terra. Preoccupato la scosse e da lei uscì una nebbiolina nera, proprio come Aric. Non sentì nemmeno un cenno di dolore, ma aveva la sensazione come se gli avessero tirato via qualcosa.
Aprì gli occhi di scatto, guardandosi attorno. Sollevò lo sguardo verso Jake.
<< Come ti senti? >>. Lana si ferì con un'unghia la pelle del braccio. Un leggero rivolo di sangue uscì e non si rimarginò.
Saltò in piedi. << Sono umana! Jake, sono umana! Non sono più un demone! >>.
Jake spalancò le braccia e lei si strinse contro di lui. Gli altri risero e finalmente un'altra cosa era andata a posto. Ora potevano amarsi come volevano, niente era più proibito.
L'unica nota storta era la morte di Sebastian e quella di 1400 protettori.
<< Ehi... ma adesso l'ordine non esiste più? >> domandò James.
<< I demoni non esistono più >> rispose Melinda. << Quindi direi di no >>.
<< Torneremo a una vita normale?! >> esclamò Karie.
<< Credo proprio di sì. Ovviamente dovremo tenerci i poteri >> specificò Melinda.
Era finita davvero. Ogni cosa era tornata al suo posto, proprio come avrebbe dovuto essere. Troppe persone avevano dato la vita per permettere ad altre di viverla. La tristezza invase il cuore di chi era rimasto, mischiata a quella felicità.
La vita normale, più o meno, sarebbe tornata.
<< Come si spiegherà il mondo di tutte queste morti? >> chiese Joseph.
Una protettrice castana e molto alta emise una bassa risatina. << Temo che ci sarà un altro interrogativo soprannaturale di cui parleranno i documentari per sempre. Tipo UFO >>.
<< Perciò... non ci rimane che tornare a casa? >> chiese Jake, mentre veniva curato da un suturante.
<< Per i cadaveri nel parco ci pensiamo noi. Voi giovani tornate a casa. Dalle vostre famiglie >> disse Marie.
Le obbedirono subito, gli adolescenti tornarono a casa. Lana andò con lui, non voleva pensare alla sua di famiglia, sarebbe stato troppo doloroso. Li riabbracciarono e non dissero niente su ciò che era successo. Gli lasciarono supporre la cosa sbagliata.
Withney e Sean corsero a casa White. Non era stupidi e avevano capito al volo e gli spiegarono che era davvero finita. Increduli, li ringraziarono con tutto il cuore.
Quella notte dormirono pacifici e Lana la passò tra le braccia di Jake. Mentre Zack andò a casa sua, solo dopo aver saluto Karie come si deve.
Non restava che una cosa: vivere

                    
                                                                                                   
                                                                                      Tre mesi dopo


L'estate era arrivata e il sole spaccava quasi le pietre dal caldo. Le persone camminavano per le vie di New York con magliette scollate e a giro maniche. La scuola era finita ed era tempo di mare.
In casa White un pianto svegliò i due fratelli, per la terza volta.
Strisciarono fuori dalle coperte e dalle stanze, assonnati.
La signora White camminava avanti e indietro nel tentativo di calmare il bimbo tra le braccia.
<< Mamma, vorremmo dormire anche noi >>.
<< Scusate, questo tesoro non vuole proprio saperne >>.
<< Peccato che il vostro tesoro non sappia dormire la notte >> borbottò Jake, stiracchiandosi.
Guardarono il bambino tra le braccia della madre, con un lieve sorriso. Due occhi azzurro cielo gonfi di pianto li scrutavano. Karie baciò la fronte del fratellino, la sua pelle liscissima. I pochi capelli castani erano molto folti.
Jason Sebastian White era nato due settimane prima. Il medico aveva decretato di non aver mai visto un bambino così in salute.
Il signor White uscì da una stanzetta, lo guardarono e sorrisero.
Il motivo per cui il medico si era sperticato in complimenti era perché non si era accorto di aver fatto un errore.
<< Non voleva dormire >> disse Mark.
<< O forse Jason l'ha svegliata >> ribatté Karie.
Emily Melinda White era nata dieci minuti dopo il suo gemello.
Il medico non si era per niente accorto di un altro, o meglio un'altra, accanto a Jason. Al momento della nascita aveva sorpreso la famiglia White dicendogli che erano in arrivo altri due gemelli.
Due coppie di gemelli non è da tutti.
Il campanello suonò. Jake corse alla porta, a velocità normale. Lana varcò la soglia.
<< Salve Lana >> salutò la signora White, troppo impegnata a non far piangere Jason.
Lana lo baciò. << Pronto? >>.
<< Prontissimo! >> esclamò in risposta e Lana scoppiò a ridere.
<< Ciao Karie >>.
Karie fece un cenno di saluto. << Auguri >>.
<< Grazie >> disse Lana, con un sorriso a trentadue denti.
Era l'anniversario del loro primo anno insieme. Jake aprì la porta per uscire ma si trovò Zack davanti. << Scusa >>.
<< Di niente. Mia sorella è di là >>.
I due se ne andarono e Zack venne accolto da Karie che gli saltò le braccia al collo.
In quei tre mesi la vita era davvero tornata alla normalità. La vita delle due coppie era perfetta: la scuola e gli amici era tutto regolare. Tutto sembrava stupendamente normale. Melinda era rimasta e New York, lavorando come insegnante elementare e trovandosi anche un fidanzato. Joseph era andato ad abitare in Francia con Marie, dove vivevano felicemente. Lei come ricercatrice e lui come perito chimico.
James vedeva ogni tanto i due fratelli e anche lui aveva trovato una fidanzata, finalmente della sua età.
Withney e Sean avevano mantenuto il segreto e stavano felicemente insieme.
In quanto minorenne Lana era stata affidata ai servizi sociali. Viveva in convitto: andava tutti i giorni nella stessa scuola del fidanzato e il resto della sua vita era come tante altre ragazze della sua età. Aveva avuto del tempo per piangere la sua famiglia andata in pezzi e viveva nella speranza di crearne una con Jake, quando sarebbe stato il momento. Tutti gli averi della famiglia Johns passarono all'unica erede, cioè Lana. Quindi dal punto di vita economico non aveva nessun problema.
Le cose sembravano essersi risolte per il meglio. Non si erano liberati del tatuaggio, in quanto non potevano ma non avevano nessuna intenzione di farlo poiché era un segno di ciò che erano stati. Avevano mantenuto i poteri però non li usavano molto. Volevano di nuovo la vita normale e l'avevano ottenuta.
Quello che avevano vissuto gli aveva fatto capire cosa volesse dire davvero tenere alla vita. Non potevano dire di non sentirne mai la mancanza, ma ora volevano vivere ogni aspetto di essa. Anni e anni per vivere e continuare il proprio percorso. Deciso dal destino e, stavolta, anche dalla propria volontà.
A volte la vita riserva cose che nessuno potrebbe immaginare. Un percorso diverso per crescere e maturare e il loro era stato tortuoso.
Ci erano riusciti ed ora dovevano solo vivere., perché non c'è più bella avventura della vita.
Ed ora l'avevano capito.


Angolino!

Ormai manca solo l'epilogo. Quanto mi dispiace che finisca!!! E' la prima storia che concludo su EFP e sì, sono una sentimentale del cavolo! Non ringrazierò qui ma nell'epilogo! Alla prossima (e ultima) volta!!!
Baci!









   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Lovy91