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Autore: Maryusha    05/02/2010    4 recensioni
Che sciocca che sei Eve. Non potrai scappare dai tuoi problemi per sempre.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mary

ECCOCI QUA :3 LALALALA.

100 RECENSIONI UAAAO *-* SONO CONTENTA SìSì v.v

GRAZIE A TUTTE DI NUOVO, E UN BACIONE DALLA MAARY : D

 

Quando Eve aprì gli occhi, un po’ di luce illuminava la stanza.

La finestra era rimasta leggermente aperta, e la luce l’aveva svegliata.

Era sdraiata sul letto, abbracciata a Luke.

Fece mente locale di tutti i fatti accaduti.

Aveva baciato Luke.

Luke.

Luke.

Il suo quasi fratello.

“Non sono mentalmente sana” pensò, e si divincolò lentamente dall’abbraccio del ragazzo, attenta a non svegliarlo.

Lui mugugnò qualcosa, ma non si svegliò.

Prima di riacquistare il senso dell’equilibrio impiegò circa 10 secondi, infatti dovette tenersi alla maniglia dell’armadio.

Guardò il ragazzo.

Dormiva beatamente.

Le sopracciglia erano piegate, e il che gli dava un’aria molto seria, che fece sorridere Eveline.

I capelli erano scompigliati.

Era bellissimo.

Ma era tutto dannatamente sbagliato.

Uscì lentamente dalla stanza, sulle punte dei piedi.

Chiuse piano la porta.

Ma che ore erano?

Guardò l’orologio che si trovava sopra l’interruttore della luce.

Le 5.30.

Sentì russare dall’altra stanza.

Doveva essere Alan, dato che Chelsea non russava.

Rise a quel pensiero.

Dalla sua stanza invece non proveniva alcun rumore.

Era stanca.

Decise di andare a dormire, ma nel suo letto.

Aprì piano la porta.

Ash dormiva, e Denise anche.

Si sdraiò lentamente nel letto attaccato a quello di Denise, dopo aver tirato giù le coperte.

Chiuse gli occhi.

“Vi siete baciati?” Eveline sobbalzò.

Denise era sveglia.

“E tu che fai sveglia?” le domandò.

“Ti aspettavo. Veramente ti aspettavamo, ma quello là si è addormentato” spiegò lei.

“Voi siete matti”

“Racconta” la incitò Denise.

“Cosa?”

“Come cosa? Vi siete baciati tu e Luke?” le chiese a bruciapelo.

“Ma che ne sapete voi…” disse imbarazzata.

“Sappiamo, sappiamo.” poi Denise riprese a guardarla, come in cerca della risposta.

“Sì” sussurrò Eveline, sospirando.

Sììì!” strillò Denise, saltando sul letto, svegliando Ash, che saltò a sedere.

“Ma che avete tutti?” chiese Eveline, tentando di fermare Denise.

“Finalmente ce l’avete fatta!” le sorrise Ash.

“Ma cosa dici!?” strillò Eve.

“Oh Eve, dobbiamo festeggiare!” Denise la prese e la fece alzare, iniziando a balzare sul letto, sempre più in alto.

Deni! Dormiamo! Parliamo dopo ok?” la zittì Eveline, mettendosi a sedere, e poi sdraiandosi.

“Uffa Eve!” poi però anche Denise si sdraiò, e Ash fece lo stesso.

E dopo pochi minuti, tutti e tre caddero tralle braccia di Morfeo.

 

Quando Eve si svegliò, nella stanza non c’era più nessuno.

Si tirò su lentamente.

Senza nemmeno vestirsi, o mettersi le scarpe, scese di sotto, nello stesso stato della sera prima, ovvero: mezza nuda e con la testa che le faceva male.

“Ehi buongiorno” la salutarono gli altri.

“Che ore sono?” domandò.

“Le 2 del pomeriggio. Hai dormito tanto” osservò Silvie.

Mmmh. C’è qualcosa da mangiare?” domandò lei, avvicinandosi agli altri, e sedendosi sull’unica sedia libera.

“Certo. Cosa preferisci?” le domandò Alan.

“Qualcosa di… buono” rispose lei, passandosi una mano tra i capelli neri.

“Va bene un po’ di pasta alla carbonara?” chiese Ash.

“Perfetto”

E così Alan le portò un bel piatto strabordante di pasta, che la ragazza divorò prontamente.

“Mammamia che serata” disse Rich ridendo.

“Cavolo, da paura” commentò Chelsea, facendo l’occhiolino al suo fidanzato, che le sorrise.

“Già” sospirò Eveline, mentre con la forchetta giocherellava con degli spaghetti.

Tutti si voltarono verso di lei, e poi, sentendo dei passi provenire dalle scale, si voltarono, per guardare Luke.

“Ehi che succede?” chiese il ragazzo sbadigliando.

Quanto è bello. Pensò Eveline.

Il ragazzo andò a sedersi sul divano.

“Mangi qualcosa?” gli domandò Silvie.

“Latte con i cereali” rispose lui.

La ragazza gli portò il suo “pranzo”, e poi tutti iniziarono a parlare del più e del meno.

Eveline sentiva i discorsi degli amici, ma non li ascoltava.

La sua mente era occupata da altro.

Da Luke.

Girò gli occhi verso di lui, discretamente.

Il ragazzo mangiava lentamente i cerali, a testa bassa.

I capelli erano scompigliati, e ora che ci faceva caso, aveva addosso solo dei calzoncini a fiori.

Il suo ventre si alzava e si abbassava ritmicamente.

Poi però Luke alzò lo sguardo.

I suoi occhi scuri incrociarono quelli verdi di Eve.

La ragazza voleva girarsi, ma quegli occhi la incatenavano.

Lui le sorrise.

Lei ricambiò timidamente.

Ma che diavolo faceva?

Si alzò di colpo, e con una scusa andò in camera.

“Diavolo! Sono una stupida! Lui mi sorride e io che faccio? Come una cogliona ricambio! Ma potrò essere più stupida!” disse, non troppo ad alta voce, quando fu entrata in camera.

Si sedette sul letto, prendendosi poi la testa fra le mani.

A lei non piaceva Luke.

A lei non poteva piacere Luke.

A lei non doveva piacere Luke.

“Ma perché è così dannatamente bello?” si chiese ad alta voce.

Bhè me lo chiedo anche io” la voce calda e dolce di Luke le risuonò nelle orecchie.

Si girò di scatto.

“Che fai qua? Non mangi i cereali?” si diede mentalmente della stupida.

“Finiti” rispose lui alzando le spalle.

“Bene, a me è tornata fame sai com’è… eheh” e con un sorrisetto si diresse verso la porta, ma il ragazzo la bloccò.

Bhè?” domandò lei.

“Non fare la finta tonta. Dobbiamo parlare” disse lui serio.

“E di cosa? Di stanotte? Ma dai” ma perché non si scatenava un temporale e un fulmine non la colpiva in pieno?

Ma dai? Ci siamo baciati e tu dici ma dai?” sbraitò Luke.

“E cosa devo dire? Che ti amo, ti voglio sposare e che voglio tanti marmocchi?” rispose lei.

“No. Però almeno ciò che pensi” e il tono di Luke si addolcì.

“Luke…” non sapeva da dove iniziare.

Si sedettero tutti e due sul letto.

“Tu… sei un bel ragazzo… ma siamo fratelli… cioè” Eve era imbarazzata.

Mmmh” mugugnò lui.

Lei sospirò.

Senti Eve..”

 

I got your picture
I'm coming with you
Dear Maria, count me in
There's a story at the bottom of this bottle
And I'm the pen

 

Dannato cellulare, pensò Eve.

“Pronto?” non aveva nemmeno guardato chi fosse.

“Ciao tesoro, dove sei finita ieri?” era Simon.

“Ehi ciao. Scusa ma non ero in vena.”

“Io oggi parto, ricordi vero?”

Cavolo. L’aveva dimenticato.

“Ehm, si certo”

“Ecco… ti va di passarci a salutare, anche con le altre?” chiese lui.

Non poteva dire di no.

Ma Luke…

“Va bene, siamo lì tra pochissimo. Ciao”

“Ciao”

“Che succede?” domandò Luke, facendosi serio.

“No niente” e così Eve lasciò il ragazzo lì sul letto, e andò di sotto dalle amiche.

“Ragazze, Simon e gli altri partono. Andiamo a salutarli?”

Le altre dissero che era una buona idea, e, dopo essersi cambiate e sistemate, partirono.

 

Arrivarono davanti all’appartamentino affittato dai ragazzi.

C’erano delle valigie fuori dalla porta, e quest’ultima era aperta.

Si sentivano gli schiamazzi dei ragazzi da fuori.

Eve si affacciò alla porta, seguita dalle altre.

“E’ permesso?” domandò.

Spunto Simon.

“Ehi belle! Certo certo” poco dopo arrivarono tutti gli altri.

Eve salutò tutti, però Simon la prese per un braccio, portandola in camera sua.

La stanza era vuota e spoglia. C’erano tre letti privi di lenzuola, coperte, cuscino etc.

La finestra era spalancata.

“Volevo salutarti a dovere” le sussurrò lui all’orecchio, avvolgendola in un abbraccio.

“Ti sei divertita con me?” le chiese poi.

“Molto” rispose lei.

“E ora? Dici che mi darai un bacio di addio?”  le domandò lui, ad un soffio dalle sue labbra.

“Dipende” rispose lei, maliziosa.

Simon le catturò le labbra in un bacio fantastico, e lei non si tirò indietro.

“Simon! Te la limoni il prossimo anno! Ora dobbiamo andare!” la voce di Matt li riportò alla realtà.

Risero.

“Dai andiamo di là”

E così tornarono dagli altri.

I ragazzi passarono in rassegna in tutte le stanze, chiusero le finestre, presero le ultime cose, e poi uscirono.

Bhè.. è stata una bella vacanza no?” domandò Gabriel.

“Eccome se lo è stata” l’aria di Simon era sognante.

“Ma… ora dobbiamo andare. Su” e così i ragazzi caricarono le valigie nella macchina di Simon, e, dopo aver salutato di nuovo tutte le ragazze, salirono in macchina, eccetto Simon, che tornò da Eve.

Le si avvicinò, e le disse a bassa voce, nell’orecchio “Non dimenticarti di me piccola” e le lasciò un bacio sulle labbra.

Poi salì in macchina, e, dopo aver ingranato, partì.

“Dai torniamo a casa” disse Silvie. Lei e Gabriel erano diventati molto amici, e forse qualcosa di più, ma lei era una riservata su certe cose.

Eve ma… che succede tra te e Luke?” chiese ad un certo punto Sarah, rompendo il silenzio.

Tutte si voltarono verso Eveline.

“Ci siamo baciati, tutto qua” rispose lei, spiccia.

“Davvero? Oddio sono troppo felice!” e la ragazza le saltò al collo.

“Ma che avete tutti? Perché siete così felici?” domandò Eveline.

“Ma come? Tutti aspettavamo questo momento” rispose Silvie.

MmmhEve era incredula.

Quando arrivarono a casa, si andarono a preparare e scesero in spiaggia.

 

Ma Eve non parlò più con Luke, né i due ebbero più contatti (ci siamo capiti) per tutto il resto della vacanza.

  
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