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Autore: Deeper_and_Deeper    05/02/2010    4 recensioni
La fiamma si accese davanti ai miei occhi. Era qualcosa di sensazionale. -Mamma!!!- urlai. Lei corserapidamente in camera mia. Guardò la fiamma e poi me. -Ti sembra giusto farmi...- iniziò ma io la interruppi. -Mamma, non ho accendini ne fiammiferi... si è accesa da sola-. -Come? Non.. chiamo il professor Oak- disse. [cit. capitolo 1]
Genere: Generale, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Telecinesi 2
S.S.N (Sovreccitamento Sistema Nervoso)



Il professore voleva vedermi di persona e così andammo al C.P.P.  di corsa.  Salutai la segretaria all'ingresso ed entrammo nella sala d'esercitazione.
-Oh! Elis! Eccoti- diss e il professore venendomi incontro.
-Io aspetto fuori- disse mia madre uscendo dalla sala.
Mia madre non si interessava molto delle mie "sedute". Il Centro non era lontano da casa e io andavo a piedi, era meglio perchè il solo pensiero di mia madre mi avrebbe fatto deconcentrare ma quello era un caso eccezionale e così entrai nella sala.
Quella stanza era divisa in due da un muro che andava a creare così un'altra stanza più piccola.
Era in quast'ultima che il professore mi controllava anche se mi esercitavo con gli altri ragazzi.
Più o meno la "giornata" al centro era così: Arrivavo, Meditavo e mi esercitavo.
Stavo quattro ore lì e mi piaceva. Se fosse stato per me ci sarei stata anche di più.
Entrai nella stanza del vetro e mi sedetti davanti al tavolo dove vi erano vari oggetti.
-Ok... Elis, inizia con il bicchiere. Muovilo- disse il professore attraverso il microfono.
Annuii e mi concentrai su quel bilcchiere. Però non volevo muoverlo. Volevo farlo esplodere e allora lo guardai ancora più intensamente finchè non esplose.
-Elis! Dovevi muoverlo non farlo esplodere!- disse Oak agitato.
-Ok!-.
Volevo che si ricomponesse in modo da farlo muovere come diceva il professor Oak. Il bicchiere si ricompose.
Alzai lo sguardo e vidi il proffessor Oak stupito. Chissà che cosa stava pensando.
E' strano, non è normale! Dovrei fare degli studi più approfonditi disse il professore.
-Prof... perchè non è normale?- chiesi ingenuamente convinta che lui avesse parlato.
-Come hai fatto a... non ci credo!- disse entrando nella stanza e abbracciandomi agitato.
-Che succede professore?- dissi e poi tutto divenne buio.
Mi risvegliai su un divano azzuro, ben ricamato. Ero nell'ufficio del professore in cui ero entrata di rado.
Mia madre stava accanto a me preoccupata.  Che era successo?? Perchè ero sdraiata sul divano del professor Oak?
Cercai di alzarmi ma la stanza mi girò attorno. Ci rinunciai e mi stesi di nuovo.
Guardavo il professore in attesa che dicesse che era tutto a posto, ma non lo fece. Evidentemente c'era qualcosa che non andava.
-C'è stato un sovraeccitamento del sistema nervoso- disse il professore.
-Che cosa?- chiesi.
-Hai sforzato troppo le tue capacità e il cervello si è surriscaldato- disse il professore stupito della mia ignoranza.
-Questo l'ho capito! Ma io intendevo per quale motivo è avvenuto questo!?- chiesi urlando.
-Non lo so. Sei la prima persona reale che riesce a leggere nel pensiero e ricomporre gli oggetti- disse il professore sconsolato.
-Sono la prima? Ma lei che cosa studia?- chiesi retorica.
-Telecinesi non Telepatia!-
-Se ha un nome la Telepatia ci dev'essere una spiegazione scientifica, no?- chiesi arrabbiandomi ancora di più.
Gli oggetti intorno a me iniziarono a muoversi freneticamente come presi da una forza incredibile. Perfino i vetri della stanza iniziarono a muoversi e da qualche parte qualcuno urlò.
Mi calmai. Non volevo fare del male a delle persone innocenti, anche se avrei potuto.
Una parte di me non voleva che loro si facessero male mentre l'altra parte sì. Almeno solo il professore che non riusciva a spiegare l'accaduto. Io volevo far preavalere la parte buona e così pensai a Bill e alla sua risata.
Il terremoto si arrestò e mi scusai più volte con il professore prima di andare a casa con mia madre.
A casa, nella mia stanza, chiamai Bill che rispose al primo squillo.
-Pronto?-
-Bill sono Elis- dissi col cuore che mi batteva forte.
-Hey Elis! Che c'è dimmi tutto?-
-Hai impegni... adesso?-
-Emh... non proprio, perchè?-
-Potresti venire a casa mia? Lo so che ci conosciamo da poco, ma...-
-Ok... vengo subito- disse Bill.
"Rapido il ragazzo!" pensai allegra.
Trenta minuti dopo Bill era a casa mia sdraiato con me sul mio letto matrimoniale.
-Dimmi tutto mon amour- disse romantico. (E quì le lettrici si sciologono ndA).
-Ecco... vedi... ti ricordi quella cosa che non potevo dirti ieri? Bè... mi ha fatto quasi far male due persone cui tengo molto-.
-Di tua spontanea volontà?- chiese Bill serio.
-No. Non ero... in me... ero strana-.
-Allora se ti senti in colpa sbagli- disse sicuro di se.
-Tu dici?-
-Certo!-
-Che ne dici se ti porto a mangiare fuori? Non hai cenato?-
-No, non ho cenato. Lo chiedo a mamma-.
-Mamma! Posso andare a cena con Bill, ora?-
-Sì! Bill! La prossima volta non fare la scimmia!-.
Bill rise. Andai a prepararmi e raggiungemmo la sua Audi parcheggiata nel vialetto. Per fortuna faceva buio presto o l'avrebbero rionosciuto.
Mamma non si preoccupava dell'orario. Sapeva che a una cert'ora sarei crollata. Era il mio orologio biologico.
-Dove andiamo?- chiesi ingenua.
-Al migliore appartamento della città! Casa mia... e di mio fratello- disse.
Risi divertita. Non sapevo se era o meno uno scherzo, ma lo stesso mi piaceva. Con Bill riuscivo a non pensare.
Ebbi, però, un'attimo di esitazione. Bill e Tom -che neanche conoscevo di persona- non sapevano che io fossi telecinetica, e se avessi fatto volare le cose all'improvviso? Che sarebbe accaduto? Che Bill non mi avrebbe più parlato.
-A che pensi?- mi chiese Bill.
-Emh... devo chiederti una cosa-
-Dici-
-Se io fossi capace di fare qualcosa fuori dal comune che non riesco a controllare e che metterebbe in pericolo la salute, se non la vita, di chi mi sta attorno. Tu che mi diresti? Mi crederesti pazza?-
-Certo! Ma che discorsi fai?-
Lo sapevo. Chi non mi avrebbe creduta tale? Non dovevo proprio parlargliene. Ho rovinato tutto.
-Lascia perdere-.
-Ma che succede Elis?-
-Niente-.
-Sicura?-
-No. Bill sono pericolosa-.
-Sei un'assassina?-
-No. Ma posso diventarlo se qualcuno non mi aiuta a controllare le mie capacità-.
-Allora ti aiuterò io, ma prima devo conoscerti- disse stringendomi la mano.
Per la prima volta mi sentii al sicuro con qualche altra persona al di fuori di mia madre e del professor Oak.
Arrivammo a casa di Bill in poco tempo e così conobbi Tom.
Era un tipo esuberante, divertente e oltremodo pervertito, ma molto più profondo di quanto si dicesse in giro.
Diventammo subito amici.
La cena consisteva nella mia pizza preferita, la margherita. Era molto buona soprattutto con le pata fritte sopra.
Mangiammo e ci divertimmo e la serata passò veloce, senza intoppi o almeno così sembrava.
Accendemmo per un po la televisione e il giornalista stava raccontando dell'improvviso terremoto che aveva colpito la città poche ore prima, alle cinque.
L'epicentro sembrava essere al C.P.P. del professor Johnathan Oak.
Il cuore iniziò a Battere forte. I neuroni in testa lavoravano frenetici, li sentivo. Cercai di impedire però che accadesse quello che era successo al centro.
Mi ostinai a pensare a Bill, a Tom e alla serata trascorsa. Mi tranquillizzai.


Deeper_and_Deeper: Grazie a coloro che hanno recensito!





  
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