Dedicata  a una persona che ho conosciuto per poco tempo e che poi è sparita, nel nulla.
Spero tu sia ancora da qualche parte. Spero che tu ci sia ancora.

Claire ha regalato la sua vita a un'ossessione.
Claire lo sa, che la sua è solo una finzione.
Mastica il tempo nel buio della sua stanza,
affogando nel fumo delle sigarette spente
che le tengono compagnia.
Ormai ha bruciato le pagine dell'infanzia,
Claire non si ricorda nemmeno che faccia aveva,
il suo papà.
Claire galleggia in una realtà parallela,
Claire vive ma non sa quel che fa,
si diverte, da sola, nel suo silenzio assordante
e si circonda di gente per morire d'invidia.
Claire ha regalato la sua vita a un'ossessione.
Claire non tocca cibo
ma si mangia la sua vita,
la divora come un panettone.
E buca la strada con i suoi tacchi alti,
e buca gli sguardi con i suoi occhi spenti.
Claire non ha ricordi,
li ha sciolti nell'acido prima di partire.
Prima di partire per questo lungo viaggio.
Lei non si ricorda nemmeno che faccia aveva,
il suo papà.
Ha strappato i fotogrammi del suo passato
dalla sua mente,
li ha eliminati schiacciando su un bottone.
Ma le urla, no,
quelle non si possono cancellare.
Claire ha regalato la sua vita a un'ossessione,
le sue ossa reclamano pietà.
Claire buca gli sguardi della gente,
e bucano la sua vita
gli occhi delle persone.
Claire vuole schiacciare la frizione
(la frizione)
e partire per questo lungo viaggio.
Claire ha tagliato via il passato,
ma i lividi no, non li può dimenticare.
Li vede ogni giorno sul suo corpo
e sul corpo della madre,
li vede ogni giorno nei suoi occhi
e negli occhi della madre.
Claire non lo può dimenticare.
Il suo corpo è una prigione.
Claire ha regalato la sua vita a un'ossessione.
Un'abitudine, ormai.
La sua malattia è una tradizione.
Claire ha regalato la sua vita a un'ossessione
e quei lividi, no, non li può dimenticare.
Quelli no,
non può scioglierli nell'acido.
Non può scioglierli nell'acido
prima di partire per questo lungo viaggio.