DETENTION
1°Capitolo

Il sole stava lentamente scendendo all’orizzonte. Hogwarts stava dicendo nuovamente addio ad una giornata d’autunno, non ancora toccata dal freddo. La maggior parte degli studenti passava il tempo libero in cortile, a prendere aria e a godersi fino all’ultimo il sole autunnale. Ai piedi di un albero, sulle rive del lago, stava seduta una ragazza dai capelli ramati. Non era difficile capire chi fosse: l’ultima arrivata della numerosa famiglia Weasley, Ginevra, o come la chiamavano tutti, Ginny. Frequentava ormai il sesto anno a Hogwarts, non era più una bambina: sapeva come muoversi in quel mondo, sapeva come comportarsi, come agire.
Stava lì, ai piedi di quel albero a godersi la leggera brezza del tramonto, con un libro fra le mani. Erano quasi le 18:00 e fra poco sarebbe dovuta andare a cenare nella Sala Grande. Ma non avrebbe voluto andare via da lì, in quel luogo senza che la minima preoccupazione la sfiorasse. Era tanto tempo che non si sentiva così. Troppo tempo. Si guardò intorno: gruppi di studenti si apprestavano ad andare nella Sala Grande, così decise anche lei di andare.
Il buio sarebbe poco a poco sopraggiunto, e una meravigliosa atmosfera si sarebbe creata, invadendo l’antico castello. Così sospirando, sistemò il libro nella sua cartella, e si avviò. Camminava lenta e calma, non importava se fosse arrivata in ritardo, non aveva fame… Sospirò di nuovo. Provava una calma interiore che nessuno sarebbe riuscito ad alterare…ma giunta quasi a metà strada sentì qualcuno parlare con un volume spropositatamente alto. Urlava quasi. Veloce, voltò l’angolo, e…
Vide Draco Malfoy in piedi davanti a due Tassorosso, un ragazzo e una ragazza probabilmente del primo anno. Aveva la propria bacchetta in una mano, e nell’altra teneva quella dei due ragazzini che stavano davanti a lui, impietriti.
Già, solo Malfoy riusciva a far sparire la calma nelle persone. Lo divertiva così tanto prendersi gioco di quei ragazzini spauriti, tanto che ormai da qualche settimana era dedito a questo nuovo “gioco”. Ginny aveva assistito troppe volte a questi “spettacoli”, senza poter far nulla. Non riusciva a sentire quello che si dicevano, ma di nuovo le parole urlate della ragazzina anche se non chiare, arrivarono alle sue orecchie e qualcosa scattò in lei: non sopportava proprio le persone che maltrattavano gli altri, e peggio ancora non riusciva più a sopportare il comportamento del Serpeverde. Il suo prendere tutto quel che voleva con arroganza e prepotenza mentre la sua faccia esibiva il suo solito ghigno… era il momento di mettere fine a questa scena, e così...
-Basta così Malfoy, stavolta hai passato il segno!- urlò Ginny. Sentì la rabbia crescere dentro di lei. La calma che aveva provato poco prima, sembrava appartenere a secoli prima.
- Guarda, guarda chi c’è! La cara sorellina del nostro Lenticchia! Come mai da queste parti Weasley? Vuoi unirti anche tu ai festeggiamenti?- rispose Malfoy con il solito ghigno stampato in faccia.
- Lascia stare quei due ragazzi!- urlò la Grifondoro – Cosa ti hanno fatto di male? –
- E’ proprio questo il punto, Weasley, non mi hanno fatto assolutamente niente! E’ solo che è così bello vedere la faccia spaventata degli studenti del primo anno! Soprattutto prima di cena; mi mette più appetito! –
- Sei un essere viscido, Malfoy! Non ne posso più del tuo comportamento! – commentò Ginny
- Ma cosa c’è di sbagliato nel mio comportamento?- chiese Malfoy fingendosi preoccupato. – Stavo solo illustrando ai qui presenti pivellini del I anno, quanto siano inutili i babbani come i loro genitori, e di quanto siano inutili anche loro, visto la patetica casi in qui sono finiti.- concluse il Serpeverde tranquillamente.
- Tu sei un essere inutile Malfoy! Il mondo sarebbe migliore senza di te! – Gridò Ginny.
-Molto interessante, Weasley. Ma non posso perdere tempo. Devo ancora vedere se i nostri ospiti riusciranno a riprendere la loro bacchetta scansando i miei incantesimi! –
Ginny non ne potè più. Afferrò la propria bacchetta e urlò:
- Expelliarmus!- Malfoy venne scaraventato a terra. Le bacchette dei due Tassorosso gli scivolarono dalla mano; i ragazzini con un minimo di coraggio, le afferrarono e fuggirono via senza voltarsi. Malfoy si rialzò più furioso che mai, con ancora la sua bacchetta in mano; rivolse un’occhiata piena di rabbia a Ginny e urlò:
- Stupida ragazzina, questa volta me la paghi! – Così alzò la bacchetta e gridò: - Ulciscor!- Ginny vide arrivare verso di se un lampo scarlatto, che non le diede tempo per scansarlo e che la colpì alla gamba destra; avvertì un dolore lancinante alla gamba e si accasciò a terra trattenendo un grido.
Non sentiva più la gamba colpita, era diventata fredda e pesante: un grosso taglio la lacerava all’altezza del ginocchio e sentiva dolori e crampi al polpaccio. Gli occhi le lacrimavano per il dolore, Ginny abbassò lo sguardo a terra.
Malfoy dopo averla fissata per un po’, si sporse verso di lei, le alzò il mento con l’indice destro, e disse: - Non provare mai più ad attaccarmi, Weasley. La prossima volta potrei farti di peggio.- si girò e fece per andarsene. Ginny alzò nuovamente lo sguardo con ira: non poteva lasciar andare Malfoy così. Prese di nuovo la bacchetta e urlò: - Excaeco!- Malfoy si girò e fu un errore.
Un lampo dorato lo colpì agli occhi facendolo cadere a terra svenuto. Ginny si sentiva spossata. Si guardò attorno: non c’era nessuno, erano tutti a cenare. La testa cominciò a girarle forte, poi, cadde, presa da uno svenimento.

FINE I CAPITOLO

Un pò corto, ma gli altri saranno più lunghi. Mi raccomando: Commentate! :-)