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Autore: Veggie12775    07/02/2010    5 recensioni
Storia ambientata dopo il quinto romanzo. Non tiene conto degli avvenimenti del sesto e del settimo libro ma ci sono alcuni riferimenti. Harry è disperato per la morte del suo amato padrino Sirius Black e Hermione, desiderando aiutare l'amico decide di tornare indietro nel tempo di quattro mesi per evitare che ciò avvenga ed utilizza un incantesimo trovato in un libro antico nella sezione proibita della biblioteca ma commette un errore e finisce vent'anni indietro nel tempo dove fa la conoscenza del giovane Severus Piton di cui s'innamora. I personaggi potrebbero risultare un po' OOC
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO VENTUNO



“Per te è finita, Harry Potter!” gridò Voldemort puntando nuovamente la bacchetta contro il ragazzo che con coraggio si preparò ad affrontare il nuovo assalto del Signore Oscuro.
“Avada Ke…” gridò Voldemort.
“Expelliarmus” gridò contemporaneamente Piton facendo volar via di mano la bacchetta al Signore Oscuro.
“Che… che cosa?” urlò Voldemort sorpreso.
“Presto, Potter, tocca a te!” urlò Severus.
Il ragazzo lo guardò, confuso per la sua mossa inaspettata, poi agì prontamente prima che Voldemort avere il tempo di recuperare la bacchetta e gli lanciò la Maledizione Senza Perdono.
“Avada Kedavra!”
Il colpo prese in pieno il malefico mago oscuro, ma costui prima di morire rivolse uno sguardo pieno d’odio a Piton: “Maledetto bastardo, io andrò all’inferno, ma tu verrai con me, traditore! Nagini, uccidi!”
Improvvisamente apparve il grosso serpente che con tutto il suo peso si buttò su Piton facendolo cadere a terra e lo morse al collo facendogli uscire una grossa quantità di sangue.
Hermione lanciò un urlo acuto assistendo alla terribile scena mentre Silente, dopo aver invocato il Cappello Parlante, estrasse la spada di Grifondoro e troncò a metà il corpo dell’enorme rettile poi lo tolse dal collo di Piton e lo buttò dall’altra parte della Sala.
Hermione con passo tremante si avvicinò a Severus che aveva il viso ancora più bianco del solito e tentava inutilmente di arginare il sangue che gli stava fuori uscendo dal collo.
“Sev… Severus!” lo chiamò lei mentre il preside cercava di sollevare il busto del giovane professore.
“Hermione, amore mio, perdonami per le cose spregevoli che ti ho detto. Io… io non le pensavo veramente.”
“Sì, lo so, era Voldemort a parlare, non tu! Ora però non ti agitare, amore. Ti porteremo da Madama Chips e presto starai bene.”
Lui, malgrado il dolore, si sforzò di sorridere, sapendo che non c’era speranza contro il terribile veleno di Nagini.
“Piccola mia, ricordati che ti ho semrpe amato! Cerca di essere felice anche per me, ti prego!”
“No, non parlare in questo modo, Severus! Severus? Severus?”
Hermione continuò a chiamarlo ma lui aveva chiuso gli occhi e non le rispose.
“Hermione, Severus è…” iniziò a dire Albus ma lei non lo lasciò terminare e dopo aver gridato svenne.


Si riprese solo diverso tempo dopo nell’infermeria e vide Ginny accanto a sé.
“Ginny?”
“Finalmente ti sei ripresa, Hermione! Quando hai perso i sensi ti si sono aperte le acque e Madama Chips ha detto che sei pronta per il parto.”
Ginny fece a malapena in tempo a finire la frase che Hermione avvertì una forte contrazione allora l’amica corse a chiamare Madama Chips.
Le contrazioni si fecero sempre più frequenti fino a quando finalmente Hermione partorì una bellissima bambina.
“Congratulazioni, Hermione, hai avuto una bellissima bimba!” le disse Madama Chips dando la piccola alla giovane madre dopo averla ripulita dal sangue.
Hermione strinse al cuore la sua piccolina, felice di poterla avere tra le braccia ma triste al pensiero che il suo Severus non fosse lì accanto a lei.
“Severus, quanto vorrei che tu fossi qui” mormorò con le lacrime che le facevano brillare gli occhi.
“Beh, presto sarà qui, Hermione” le disse una voce.
Sorpresa, alzò lo sguardo e vide Silente sulla porta.
“Che cosa? Ma io credevo che fosse… dopo il morso di Nagini…”
“Beh sì, stava veramente morendo ed è svenuto per tutto il sangue che ha perso ma è intervenuta Fanny e l’ha curato dal veleno con le sue lacrime. Ora Severus è ancora molto debole e sta riposando in camera sua ma è fuori pericolo.”
“E’ meraviglioso! E gli altri? Come stanno gli altri?”
“Beh, sono morti alcuni auror fra i quali Alastor Moody e altre persone sono ferite ma sembra che se la caveranno, mentre i Mangiamorte sono stati tutti condotti ad Azkaban dove sconteranno una lunghissima pena. Ora è megli che ti lasci, mia cara, così ti potrai riposare un po’ prima che tutti vengano a trovare te e la tua bellissima bambina. Congratulazioni.”
“Grazie, signor preside.”
Mentre Silente usciva dalla stanza, Poppy Chips venne a prendere la bambina per metterla nella culla e permettere a madre e figlia di riposare.
Hermione si addormentò con il sorriso sulle labbra, sapendo che i suoi amici e il suo amato Severus stavano bene.


La ragazza si risvegliò diverse ore dopo e vide davanti a sé Harry e Ron.
“Congratulazioni per la tua bambina, Hermione” le dissero i due amici.
“Grazie, ragazzi. Voi come state?”
“Avevamo qualche ferita superficiale che guarirà presto. Ci dispiace per Moody e gli altri auror, ma dobbiamo considerarci fortunati per non aver perso nessun altro” disse Ron.
“Già, se non fosse stato per Piton non sarei mai riuscito a battere Voldemort che non si aspettava che lui gli togliesse la bacchetta.”
“Ho solo sfruttato l’occasione, Potter, e tu sei stato bravo ad agire con prontezza” disse Severus entrando nell’infermeria insieme ad Albus.
Il giovane professore era ancora molto pallido per tutto il sangue che aveva perso e aveva una fasciatura sul collo dove era stato morso dal serpente, ma grazie alle pozioni curative che aveva preso ora stata molto meglio.
“Severus” gridò Hermione tendendo le braccia verso di lui.
L’uomo corse subito al suo letto e l’abbracciò.
“Amore, amore mio, avevo tanta paura di averti perso per sempre! Prima ad Azkaban poi con il morso del serpente, per non parlare della magia oscura di Voldemort” disse Hermione mentre lui le riempiva il viso di baci, incurante delle altre persone presenti.
“Già, ma evidentemente il destino aveva deciso che alla fine noi due dovessimo ritrovarci. Albus aveva ragione: l’amore è molto più forte della magia oscura di Voldemort e grazie al me stesso della fotografia sono riuscito a liberarmi dal controllo di Riddle.”
Hermione lo scostò leggermente da sé per guardarlo negli occhi.
“Ma allora tu fingevi?”
“Alla fine sì. Era necessario che il Signore Oscuro credesse di avermi ancora sotto il suo controllo per non destare sospetti altrimenti non sarei riuscito a togliergli la bacchetta per permettere a Potter di dargli il colpo di grazia.”
“Sei stato davvero bravo! Io ero così disperata pensando che non ci fosse alcun modo di liberarti dalla magia oscura, che essa si fosse dimostrata più forte del nostro amore.”
“No, niente è più forte dell’amore, Hermione! Quindici anni fa l’amore di Lily ha protetto Harry e oggi il tuo amore ha liberato Severus dall’incantesimo oscuro, ricordalo sempre” disse il preside avvicinandosi al letto dove la coppia era abbracciata.
“Sì certo, signore, non ne dubiterò mai più.”
In quel momento si sentì un pianto acuto provenire dalla culla accanto al letto e Severus si alzò prontamente per andare a vedere per la prima volta sua figlia.
Fissò estasiato il piccolo viso rosso per il pianto poi prese in braccio la bimba e la strinse teneramente al cuore ed infine la porse a Hermione che cominciò ad allattarla.
Silente, Harry e Ron se ne andarono per lasciare un po’ di privacy alla famiglia finalmente riunita.
Il giovane Weasley indugiò per qualche istante sulla soglia provando invidia al pensiero di Piton con Hermione e la bimba, la famiglia che avrebbe desiderato per sé.
Sentì una mano posarsi sulla spalla e voltandosi vide che era Harry.
“Amico, sai bene che è finita nel modo giusto. Lei non ha mai smesso di amarlo e continuare a sperare in un suo ritorno. So che per te è dura in questo momento ma sono certo che presto troverai la ragazza giusta per te.”
“Grazie, Harry” rispose Ron e senza più voltarsi indietro chiuse la porta dell’infermeria e seguì l’amico nella Sala Grande dove si trovavano gli altri membri della sua famiglia.


Severus contemplava la sua bimba succhiare il latte dal seno di Hermione e provò un profondo amore per la famiglia che non avrebbe mai pensato di poter avere.
Sentì lo sguardo di Hermione su di sé e i suoi occhi neri incontrarono i dolci occhi castani di lei.
“E’ bella, non è vero?” chiese la ragazza.
“Sì, è la più bella bambina che abbia mai visto. Beh, del resto non mi sorprende visto che è identica alla sua mamma.”
“Beh, ha qualcosa anche di tuo. Guarda quanti capelli neri che ha già!” fece notare lei indicando l’abbondante lanugine scura che ricopriva la testolina della piccola.
“Già, è vero. Comunque, fortunatamente non ha ereditato il mio naso” ribattè il professore ridendo.
Anche Hermione rise poi gli diede un tenero bacio sul suo grosso naso a becco.
“Tesoro, sei… sei arrabbiato con me?” chiese lei, poi vedendo la sua espressione confusa chiarì.
“Per Ron. Stavo per sposarlo perché è un caro amico per me e so che avrebbe voluto bene alla nostra bambina, ma ti giuro che non ho mai smesso di amarti e…”
Non poté continuare perché lui le mise una mano davanti alla bocca per farla tacere.
“Non c’è bisogno che ti giustifichi, piccola mia! Non ero forse stato io stesso a chiederti di metterti con qualcuno che si prendesse cura di te e di nostra figlia? Quando mi arrestarono ero certo che non sarei mai più riuscito a tornare da te e ti scrissi quella lettera proprio perché non volevo che restassi sola per anni ad aspettarmi inutilmente anche se il mio cuore si torturava al pensiero di saperti con un altro.”
“Severus, io sono tua e sarò sempre solo tua!” disse Hermione baciandogli con tenerezza la mano che gli aveva messo davanti alla bocca.
Severus sorrise e ancora una volta si chiese cosa avesse fatto per meritarsi l’amore di quella dolce ragazza.
Nel frattempo la bambina aveva finito di succhiare il latte, allora Severus la prese e se l’appoggiò alla spalla per farle fare il ruttino.
“Dobbiamo darle un nome” disse Hermione dopo che lui l’ebbe voltata di nuovo.
“Sì, certo. Che ne dici di Victoria? E’ nata proprio il giorno in cui finalmente abbiamo trionfato su Voldemort, mi sembra di buon auspicio.”
“Sì, Victoria è un bellissimo nome. Che ne dici, piccolina?”
La bimba la guardò incerta, non riuscendo ancora a focalizzare i visi delle persone essendo nata solo da poche ore poi sorrise.
“Credo che le piaccia” disse Hermione ricambiando il sorriso della sua bambina.
“Già. Allora sarai la nostra piccola Victoria” ribatté Severus baciando la bimba.
Poco dopo Victoria iniziò a sbadigliare, allora suo padre la rimise nella culla poi si risedette sul letto accanto a Hermione dove la coppia si tenne abbracciata scambiandosi parole d’amore, mentre osservavano con amore la loro bambina addormentata.


CARI LETTORI SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO!
MANCA SOLO UN CAPITOLO PER CONCLUDERE LA FANFICTION E DEVO AMMETTERE CHE QUESTA STORIA MI MANCHERA’, MA HO GIA’ IN MENTE DI SCRIVERNE ALTRE, SEMPRE CON LA NOSTRA COPPIA HERMIONE E SEVERUS E SPERO CHE CONTINUERETE A SEGUIRMI!
SPERO CHE MI LASCERETE QUALCHE COMMENTO PER FARMI SAPERE SE QUESTO CAPITOLO VI E’ PIACIUTO, NEL FRATTEMPO CI RISENTIREMO PER L’EPILOGO.
  
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