Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: BlackPearl    07/02/2010    8 recensioni
Quando avevo letto il cognome del mio datore di lavoro, l'avevo scambiata per una coincidenza.
Quando avevo parlato con lui, non avevo cambiato opinione.
Poi però mi sono stabilita a casa sua, e ho dovuto accettare il fatto che Daniel è il fratello di Johnny Depp.
Ma sì, m'ero convinta che dovevo rimuovere quel microscopico particolare dalla mia testa. E ce l'avevo fatta -va bene, con grande sforzo-.
Ma che ne potevo sapere io che suo fratello avrebbe innescato una serie di sfortunati eventi che mi avrebbero portato a... sì, anche a desiderare di essere una pennetta?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Second
Capitolo uno
Quando tutto cambia;




Vianne's POV

Tutto sommato, mi sono sempre considerata una ragazza abbastanza fortunata.
Semplice, di buona famiglia, un'infanzia felice alle spalle e un'adolescenza altrettanto spensierata.
Mi ero diplomata al conservatorio con ottimi voti e avevo imparato a suonare quattro strumenti.
Poi cominciai a studiare legge all'università, ma lasciai tutto un anno e mezzo prima della laurea, perchè ero esausta.
Ricordo ancora il giorno in cui trovai l'annuncio di Danny e Nicole. E ricordo anche l'espressione di Ashley quando le dissi che mi sarei trasferita in pianta stabile da lui, il fratello di Johnny Depp.
«
Non gli servirebbe anche una babysitter? O un giardiniere? O.. che so.. una dama di compagnia?» Era impossibile. Mi costrinse davvero a chiederlo a Daniel, e quando le riferii la risposta negativa lei sbuffò affranta.
«Se incontri Johnny chiamami. Immediatamente. Hai capito?» Mi ammonì puntandomi un dito sul naso.
«Sissignora. Ti voglio bene.» Ci abbracciammo per un tempo infinito, manco dovessi partire per la Siberia a bordo di un caimano.
La prima settimana a casa Depp passò lenta e fu un po' stancante. Non ero abituata a tante pulizie e cose da fare, ma la mamma mi aveva insegnato bene, quindi me la cavai egregiamente. Preso il ritmo, poi, divenne perfino piacevole.
I miei aspiravano a qualcosa di meglio, per me, ma io ero contenta così e grazie a Dio lo capirono. Amo i miei genitori.
Comunque, bastò poco per diventare una di famiglia. Nicole era un vero tesoro, un'amica di cui fidarsi e una spalla su cui contare quando c'era bisogno.
Daniel.. Daniel era un simpaticone. Aveva sempre la battuta pronta e non era per niente timido come Johnny. E poi era uno scrittore eccezionale.
Per me era la famiglia perfetta. Un'armonia tale non si vedeva nemmeno nelle pubblicità delle fette biscottate.
Col passare del tempo, però, mi resi conto che non mancavano gli screzi e i litigi. Si sa, tutti abbiamo dei difetti, più o meno evidenti, e uno di quelli che accomunava Danny e Nicole era l'orgoglio. Quando litigavano, infatti, nemmeno a pregarli si chiedevano scusa.
Semplicemente si ritrovavano a combattere una guerra fredda fatta di silenzi e occhiate furtive, che magari terminava con uno sguardo più lungo del solito e una risata da parte di entrambi.
Qualche volta ci sedevamo a parlare, Nicole ed io, e lei mi raccontava di come l'aveva conosciuto, delle cose che avevano fatto insieme e di quelle che avrebbero voluto fare.
Ci fu un periodo, però, in cui Nicole divenne taciturna e pensierosa. Dovevo tirarle le parole di bocca, perciò aspettai che lei fosse pronta a parlare.
Quando arrivò quel momento, capii che niente sarebbe stato più come prima. Mi raccontò delle incomprensioni e dei litigi che doveva affrontare quasi ogni giorno con Danny, che gli altri, me compresa, percepivano come lievi tensioni ma in realtà erano molto di più.
Qualche volta li avevo sentiti alzare i toni, chiusi nella loro stanza, ma non mi ero preoccupata più di tanto. Scoprii però che non riuscivano ad andare più d'accordo, da quando Danny aveva cominciato a frequentare certe persone. Degli "artisti".
Si sa, gli artisti, il più delle volte, sono un po' schizzati. Quelli che conosceva lui erano oltremodo fuori di testa. Scrittori, cantanti, musicisti.. tutti accomunati dall'amore per l'arte ma anche da quello per l'alcool, che ben presto trasmisero a Danny.
Dall'alcool alla droga il passo fu breve.
Scoprimmo che assumeva cocaina perchè ne trovai una busta in fondo al cassetto delle mutande. Non che di solito rovistassi tra le mutande di Daniel, ma le mettevo a posto ed evidentemente lui se ne era dimenticato.
Corsi da Nicole con la busta in mano e il respirò mi mancò quando vidi che era con Daniel.
Vidi la sua espressione cambiare, e i suoi occhi guardarmi torvi. Ebbi paura. Colta da un'idea improvvisa, fuggii di sopra, e lui provò a seguirmi, ma Nicole lo trattenne. Quella fu la prima volta che la picchiò.
Col cuore in gola svuotai la busta nella tazza del wc e tirai lo sciacquone, terrorizzata dalle urla di Nicole. 
Litigò tutta la notte con lei. Volarono parole pesanti, insieme a qualche soprammobile.
La mattina dopo, però, lui non c'era. Passammo gran parte della giornata a piangere. Piangere e pulire tutto quel casino nella loro stanza.
Non avevo mai immaginato che mi sarei trovata in una situazione simile.
Danny tornò la sera, visibilmente sballato e con gli occhi iniettati di sangue. Una visione spettrale.
Non appena mi vide, avanzò verso di me e mi afferrò per il collo. «Dov'è?»
Sapevo a cosa si riferiva.
«Non c'è, Daniel.» Serrò la presa e io cominciai a tossire. Nicole prese la prima cosa che gli passò per le mani, una scopa, e gliela tirò in testa.
L'effetto non fu quello desiderato. Scatenò il putiferio.
Daniel prese allora il posacenere e colpì violentemente Nicole sul viso.
Lei cadde a terra e si toccò la fronte che cominciava a sanguinare.
Continuò a picchiarla, ma lei riuscì a dargli un calcio che lo fece cadere pesantamente sul tappeto. Battè forte la testa, e non si muoveva.
Col fiato corto e la mano tremante cercai qualcosa per colpirlo e dargli la botta finale, quando lo sguardo mi cadde sul telefono.
«Io chiamo la polizia»
«NO!» L'urlo arrivò strozzato, disperato, e mi paralizzò. «Ti prego» La voce di Nicole si addolcì appena, le lacrime scendevano copiose sul suo volto che mi implorava di non farlo.
Quando la vidi scendere con le valigie e poi scomparire nella bufera, sembrò crollarmi il mondo addosso. Sembrava di stare in un film dell'orrore.
Con le mani che ancora tremavano, feci come mi aveva detto, e cercai nella rubrica il numero di Johnny. Pigiai il tasto verde e attesi.
Il segnale era libero, con mio sommo sollievo.
«Allô?» La vocina delicata e ignara di Jack mi fece sorridere per un istante.
«Ehm.. ciao, sono un'amica di.. - di chi? Nessuno mi conosceva laggiù - di tuo zio Danny. Posso parlare con papà?»
Sentii una voce femminile dire qualcosa in francese, per poi prendere possesso del telefono. «Allô? C'est quì?»
Sospirai, immaginandomela. Storsi la bocca in una smorfia.
«Vanessa, mi chiamo Vianne. Lavoro per Daniel Depp, ho urgente bisogno di parlare con Johnny, potresti passarmelo?» Sussultai quando Daniel, quasi avesse sentito, si girò su un fianco e borbottò qualcosa. Restai immobile e smisi persino di respirare pregando che non si svegliasse.
«Johnny non è in casa, al momento»
Dannazione. Lo sapevo. Sperai solo non fosse in Giappone o nei dintorni. Mi passai una mano sul viso.
«Se vuoi puoi lasciarmi un messaggio, gli riferirò tutto app- oh, eccolo. E' tornato» Sentii il vociare dei bambini che correvano dal papà.
Vanessa gli disse qualcosa che non capii, a parte il mio nome. Probabilmente gli stava dicendo della telefonata.
Qualche istante dopo sentii la sua voce: «Pronto? Vianne, vero?»
«Ahm sì, ciao.» Oddio. Sto parlando con lui. Il cuore riprese la sua galoppata.
«Dimmi. Come sta Danny?» Apparentemente era tranquillo, ma credo avesse capito che c'era qualcosa che non andava.
«Non bene. Beh, veramente è.. non so da dove cominciare.» Mi feci coraggio e parlai. «E' da un po' che beve e assume droga. Stasera ha picchiato Nicole, che è andata via. Ha fatto le valigie e mi ha lasciata da sola con lui. Ora dorme, ma ho paura. Non voglio lasciarlo da solo, però.. non credo di farcela» Mi interruppi prima di piangere. Sentivo che avrei potuto farlo da un momento all'altro.
Lui esitò per un istante. «Ha fatto del male anche a te?» La voce ora era tesa, dura.
«No. Mi ha solo spinta nella furia e sono caduta a terra, ma nient'altro.» Mentii. Non c'era tempo. «Nicole mi ha fatto promettere di non chiamare la polizia. Non voglio farlo, ma se dovesse succedere ancora..»
«Ci sarò io. Parto il più presto possibile.»
Grazie al cielo. Stavo per mettermi a piangere dal sollievo, stavolta.
«Grazie.»
«Grazie a te, Vianne. Non so quante altre persone sarebbero rimaste con lui» Già.
«E' il mio capo da quasi dieci anni ormai, non posso abbandonarlo così.» Anche se Nicole era sua moglie, e lo aveva abbandonato lo stesso. Mi morsi la lingua per non parlare.
«Chiamami se succede qualcos'altro. Spero di no. Arriverò presto, non preoccuparti.»
«Va bene. A presto.»
«Ciao.»
Appena misi giù, mi sentivo già più tranquilla. Corsi di sopra e scavai nel cassetto dei medicinali. Ci dovevano essere dei sonniferi, da qualche parte, e quando Danny si sarebbe svegliato glieli avrei messi nell'acqua.
Avrei continuato così fino all'arrivo di Johnny.
Non avevo altra scelta.



Johnny's POV

Mi passai una mano tra i capelli, espirando piano. Daniel.. non riuscivo a crederci. Per un istante, rividi me stesso parecchi anni prima, e il solo pensiero mi fece venire la nausea.
Vanessa mi sfiorò il braccio con la mano costringendomi a guardarla. Aveva una faccia tutt'altro che amichevole.
«Che vuol dire "Arriverò presto, non preoccuparti?"»
Chiusi gli occhi. Non ora. Non un altro litigio.
Jack attirò la mia attenzione tirandomi per i pantaloni e io gli sorrisi, prendendolo tra le braccia. «Eccolo il mio pirata! Come stai?»
«Bene! Ho parlato con la nonna»
«Davvero? E cos'ha detto?» Cercavo di ignorare lo sguardo di Vanessa che mi trapassava da parte a parte.
«Ha detto che il nonno ci ha costruito una casa sull'albero come quella che avevi tu quand'eri piccolo!» Risi, rincuorato dal suo entusiasmo.
L'anno precedente non voleva andarci per nessuna ragione, dalla nonna in Vermont. Ero contento che quella volta non vedesse l'ora di partire.
«E Lily? Dov'è?» Stava per replicare, ma fu interrotto da Vanessa.
«Hai intenzione di rispondermi o no, Johnny?» Posai Jack a terra, dicendogli di andare a giocare con la sorella, e mi decisi ad affrontarla.
Sospirai. «Daniel ha bisogno di me. Devo andare da lui.»
«Cos'ha?» L'interrogatorio aveva inizio.
«Deve disintossicarsi.»
«Esistono le cliniche, no?»
«Immagini lo scandalo se si venisse a sapere? Sarebbe una tragedia»
Lei scrollò le spalle, indifferente. «E Nicole? Dov'è?»
«E' andata via. Con lui ora c'è solo la loro domestica.»
«Non andarci.»
«Prego?»
«Dalla voce sembra una ragazzina! Credi davvero che ti lascerà curare tuo fratello in santa pace? Io no.»
Dio, ti prego. Dammi la forza.
«Sempre la stessa storia, Vane. Inutile riparlarne.» Mi avviai di sopra a preparare le valigie. Non ne potevo più.
La sentii sbuffare sonoramente e andare in cucina.
Perso nei miei pensieri, cominciai a prendere quello che capitava e metterlo in valigia.
«Stai andando via?» Lily era accanto alla porta, i lunghi capelli raccolti in una treccia dorata. Mi si strinse il cuore.
La raggiunsi e la abbracciai forte. «Solo per un po'. Lo zio Danny sta molto male. Ma tornerò presto, non preoccuparti. Quando tornerete dal Vermont, io sarò quì ad aspettarvi.» Le sorrisi, promettendoglielo più volte.
Non potevo sapere che purtroppo non sarebbe andata così.







Johnny è entrato in scena, finalmente. Nel prossimo capitolo la nostra Vianne lo vedrà in carne ed ossa. Beata lei!
So di avervi lasciato a bocca aperta, huahauahau. Cosa accadrà mai? Ehhh.
Spero tanto che non vi abbia annoiato, questo capitolo. Il riassunto iniziale serviva, però. Dovevo mettercelo per forza.
Prometto che i prossimi saranno più interessanti.
Vi piacciono i mini-blend per il POV? *__* A me sì. XD
Vabbè.

Graziegraziegrazie a chi ha recensito:
Daiana, splendida stella, non so che farei senza te. Tu fastidiosa? Ma quando? XD Dubito che tutti amino ciò che scrivo. Si nota dalle recensioni XD Ma vabbè. Io scrivo per me. Anyway, grazie perchè ci sei. T'adoro!
Chiù, quanto mi ha fatto piacere la tua recensione. *_* Per quanto riguarda Vianne, ammetto che non conoscevo il nome prima di vedere Chocolat, quindi ho inevitabilmente preso spunto da quello. Anche se la mia Vianne è più bella della Binoche ù_ù
TORNA A SCRIVERE, ti prego. Fallo per me. Per noi. Mi manca tantissimo leggerti! Non ti spoilero niente che quì già troppa gente sa che succederà. Almeno tu rimarrai con un po' di suspance.. v.v Un bacione fortissimo cucciola!
Fede, adorabile gamba del treppiedi. Ti fa male leggermi troppo spesso. Eh si. Devi smetterla. Solo io posso leggerti un giorno sì e l'altro pure. ù_ù Comunque, spero di riuscire a portarla avanti, sta storia. Lo devo allo Zio. Bello lui. Tu scrivi. CAPITO? Brava. T'adoro!
Rak, grazie anche a te, che mi sostieni sempre e comunque. Quanto ti voglio bene, tu non ne hai un'idea! Mi manchi tanto picci *_* Mi raccomando, scrivi pure tu! Che voglio leggere ù_ù T'adoro!
Summerbest, grazie *__* Mi fai felice. Beh, Johnny ispira parecchio, in questo periodo. Se non fosse che mi devo scervellare per la presenza di Vanessa ne scriverei una dietro l'altra di fic su di lui XD Spero ti sia piaciuto questo capitolo, anche se non era niente di che XD Un bacio!
Ramona37, non vorrai far mica leggere questa storia a tua mamma? XD No, è che io mi preoccupo per la vostra sanità mentale, dopo la lettura. Non per altro. Hai ragione. Dal prologo non si capisce molto. Spero che questo capitolo ti abbia un po' chiarito le idee. Nel caso, chiedi e ti risponderò! XD Un bacio forte!


Un abbraccio,
Sarè.



 
   
 
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