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Autore: ShunLi    09/02/2010    1 recensioni
Era strano, molto strano. Da qualche tempo Renesmee provava una certa fame. Ma non era la solita fame che gli bruciava la gola, la fame che si saziava solo vedendo il sangue vivo e rosso delle creature che di solito andava a caccia con il suo papà. Non riusciva assolutamente a spiegarsi.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era strano, molto strano.
Da qualche tempo Renesmee provava una certa fame.
Ma non era la solita fame che gli bruciava la gola, la fame che si saziava solo vedendo il sangue vivo e rosso delle creature che di solito andava a caccia con il suo papà.
Non riusciva assolutamente a spiegarsi.

Così, un pomeriggio, mentre la sua mamma metteva in ordine la cucina (cosa che non faceva quasi mai) vide nonno Charlie mettere sul tavolo un sacchetto.
Era un sacchetto marrone, di cui Renesmee ignorava il contenuto. Ma emanava un odore invitante.
Il che, stuzzicò quella fame che la tormentava da giorni. Si premette lo stomaco, per fermare lo strano rumore che la incitava solamente ad afferrare il sacchetto e divorarne ciò che si trovava dentro.
Approfittando del fatto che la mamma e il nonno stavano parlando fuori dalla stanza, la piccola prese una sedia. La avvicinò al piano cottura e si mise in piedi su di essa. Con aria soddisfatta, stava per afferrare con la mano il sacchetto quando il suo papà la prese in braccio.
"Ciao mia piccola stella." Un bacio e un buffetto sulla testa accompagnava il suo saluto.
"Ciao papà." Salutò con entusiasmo la piccola, nascondendo l'irritazione per l'entrata a sorpresa.
"Dov'è la mamma?"
"Con il nonno Charlie. Sono andati in giardino."
"Bene, allora andiamo." Disse suo padre e, continuando a reggere Renesmee in braccio, se la portò dietro.
La piccola rivolse un ultimo sguardo dispiaciuto al sacchetto. Non sentiva più l'odore invitante che le fece brontolare lo stomaco. Al ricordo di quella strana sensazione, ecco di nuovo quel suono insolito.
Edward si fermò in mezzo al corridoio.
"Cos'è stato?"
"Sono stata io."
Gli occhi color miele di Edward si posarono sulla figlia.
"Sei stata tu a fare quel rumore?"
"Si."
E lo rifece, riepnsando a quale appetitosa "cosa" da mangiare ci fosse nel sospirato sacchetto.
"Mh... Forse ti devo portare da nonno Carlisle?"
"Non lo so, non mi sento male. Ho solo..."
"Dillo al tuo papà. Cos'hai?" Domandò con tutta la dolcezza del mondo.
"Ho fame." Esprimette Renesmee con candore.
Dapprima ci fu un silenzio solenne, poi Edward cominciò a ridere.
La risata arrivò alle orecchie di Bella e di Charlie.
"Cosa c'è?" Domandò Bella, poggiando su un tavolino due bicchieri vuoti.
"Tua figlia ha fame!" Sbottò Edward, ancora preso dalle risa.
"Mi sembra normale, sono le sette di sera..." Esclamò Charlie. "E ora che vada. Parleremo ancora, Bella?"
"Certo papà. Dai Renesmee, saluta il nonno."
"Ciao nonno!" E tese in avanti le braccia, per essere avvolta nel suo tenero e goffo abbraccio.
"Ciao tesoro. Fai la brava mi raccomando."
"Si."
Renesmee vide il nonno andare via, ma il rumore allo stomaco non voleva proprio cessare.
"Credi che dovremo farla visitare?" Domandò Bella.
"E' la prima volta che sente la necessità di mangiare veramente, come un normale essere umano."
"Piccola, hai veramente fame?" Le disse Bella. Renesmee ci pensò un attimo, perdendosi nei suoi stessi pensieri, con un epressione dolcissima.
"Molto spesso ho visto Jacob saccheggiare il cibo che nonna Esme tiene nel frigorifero. L'ho visto mangiare di tutto, e tante volte mi incitava a mangiare qualcosa di normale."
"Come se lui lo fosse." Ironizzò Edward.
"Vai avanti." Incalzò bella.
"Guardare tutto quel cibo mi faceva venire il voltastomaco. E oggi..."
"Oggi?" Ripetè Edward.
"Oggi ho sentito qualcosa di diverso. Odoravo profumi nuovi, e invitanti anche." Concluse Renesmee.
"Ora hai fame?"
"Si."
"Andiamo dai nonni allora." Sbottò Bella, avviandosi alla porta.
"Dove vai? Non credo che Carlisle debba visitarla, non è grave che abbia un istinto da umana, in fondo lo è per metà." Spiegò Edward.
"Lo so amore, ma nel nostro frigo non c'è nulla che possa soddisfare nostra figlia."
Edward guardò sua figlia.
"Hai una madre irresponsabile che ti fa morire di fame."
Renesmee rise e Bella abbandonò le mani ai fianchi, sorridendo.

"Questo sì che è interessante." Disse Carlisle, osservando Renesmee seduta al tavolo.
"La sua curiosità di scenziato è pronta ad uscire fuori." Disse scherzoso Emmet.
Esme si pettinò i capelli all'indietro, pensando a dove avesse messo la marmellata di fragole.
"Non penso che le piacerà." Rispose Ed al pensiero di Esme.
"Mpf! Tu non conosci le potenzialità che nasconde tua figlia. Esme prendila lo stesso, sta sotto il ripiano della...ehm..." Si interruppe Alice, alla ricerca del vocabolo che gli ricordava la...
"Pasta?" Bella le rubò le parole di bocca.
"Si! Grazie Bells."
"Di un pò, hai già sbirciato nel suo futuro? Sapevi già che questo giorno sarebbe arrivato?" Chiese Edward.
"Sai bene che non riesco a vederla granchè. E ancor meno per quanto riguarda le sue scelte di vita. Quindi, anche se mi è difficile ammetterlo, non pensavo preferisse mangiare anzichè avere sete." Ammise Alice.
Esme tornò dalla cucina con un carrellino pieno di cibo.
"Pensi davvero che Renesmee abbia bisogno di tutto questo?" Si annunciò Rosalie, disgustata dal contenuto del carrellino. I vari odori che percepiva si mescolavano insieme. Jasper, passando di lì, si tappò il naso.
"Se vogliamo veramente sapere cosa vuole il suo corpo si, allora dobbiamo assecondarla." Disse Carlisle, riponendo lo stetoscopio nella borsa. Renesmee affacciò il suo visino curioso oltre la porta: vide la nonna spingere un carrellino pieno di cibarie.
I suoi occhi vispi guizzarono di fronte a tutte quelle confezioni colorate per bambini.
Bella prese un sacchetto di patatine e lo aprì.
"Mh, non mi ricordavo quanto il sale fosse "piccante". " Disse, masticando una patatina.
"Posso?" Domandò la piccola, trepidante di assaggiare ciò che la madre stava assaporando.
"Tieni piccola." E le diede tutto il pacchetto.
Il contenuto del sacchetto argentato rivelò alla piccola curiosa fiocchi di patata croccanti e dorati, così sottili da sembrare carta velina.
Per prima cosa odorò la patata: un odore frizzantino mischiato a qualcosa che non riusciva a definire le fece storcere il naso.
Ma ne mangiò lo stesso un gran quantitativo, abbastanza da lasciar di stucco la famiglia Cullen.
"Buone!" Disse soddisfatta, leccandosi le dita.
I presenti cominciarono a ridere.
Per loro osservare quella creatura così bella e misteriosa alle prese con usanze umane che loro avevano abbandonato da tempo e che Bella ricordava vagamente, era divertente.
Passarono il giorno, uno per volta ad insegnare alla piccola cos'era la coca-cola, le buone maniere a tavola, a cosa servivano quelle oblunghe cose di plastica che erano le cannuccie e tante altre cose che Renesmee si divertiva a scoprire.
Alice, Jasper, Rose ed Emm riuscirono persino a farle uno scherzo con la farina. Mentre preparavano un dolce, lasciarono a Renesmee il compito di impastare.
"Mi raccomando, devi impastare forte e velocemente!"
"D'accordo."
Ma più farina gli versavano i quattro, più Renesmee sollevava una nuvola bianca sopra la sua testa, imbiancandosi lei stessa di farina.
"Ahaahahaah!!" Da tempo i quattro non si divertivano così.


Quando giunse sera inoltrata, la cucina era un vero disastro.
Acqua rovesciata sul pavimento, confezioni aperte, torte bruciate, briciole di ogni tipo, resti di popcorn, bibite ed altre leccornie.
Solo un articolo rimase intatto fra tutto quello che Renesmee aveva provato: la marmellata di fragole.
"Bene, direi che per oggi può bastare. Il suo stomaco sarà d'acciaio, ma non credo riuscirebbe ad inghiottire qualche altra cosa." Esordì Bella.
"Ci siamo divertiti pero eh?" Disse Emmet.
"Hai ragione."
"Ehi, Nessie si sa addormentando. Ho l'impressione che sia anche ingrassata." Sbottò Jasper, mentre la cullava dolcemente.
"Non dire fesserie. E' piccola, di tutto quello che ha mangiato può solo aver assorbito gli zuccheri."
"Fatele lavare i denti, non si sa mai." Ironizzò Carlisle.
"Bene, e ora chi pulisce tutto questo disordine?" Borbottò Esme in cucina, grattandosi la testa.
"Ehm, ragazzi... Nessie non ha ancora assaggiato quella." Disse Alice, indicando il barattolo chiuso.
Edward lo fissò pensieroso.
"Lo apriamo?" Poi guardò Bella, come a cercare il suo permesso.
"Vediamo se la vuole."
Jasper si sedette in cucina con la piccola in grembo.
"Ehi piccola. Vuoi assaggiare un altra cosa?"
"No, sono stanca..." Biascicò Renesmee, insonnolita.
"Solo un cucchiaino piccolo. Papà ti farà l'aereoplanino." Sorrise Emmet.
"L'aereoplanino? Che cos'è?" Chiese curiosa, diventando di nuovo sveglia e attenta.
"Ora lo vedrai." E Rosalie le accarezzò i capelli.
Bella prese il barattolo e un cucchiaino.
Dopo averlo aperto e sporcato il cucchiaino con la marmellata, spiegò brevemente ad Edward cosa doveva fare.
Renesmee vide il suo papà avvicinarsi con in mano quella sostanza colorata di rosa scuro, e collosa da farle venire un interrogativo.
Le sarebbe piaciuta?
Poi l'odore dolce dello zucchero unito a quel frutto che il barattolo diceva fosse fragola, le fece cambiare idea.
"Sei pronta tesoro? Apri la boccuccia che ora arriva l'aereoplanino!" Disse Ed, imitando con i movimenti della mano la planata tipica dei veivoli.
Tutti rimasero con il fiato sospeso, o almeno così sembrava. Renesmee assaporò per bene la marmellata per poi sostenere che era la cosa più buona e squisita che avesse mai mangiato prima.
I cullen si ritennero soddisfatti.
"E dire che non volevi nemmeno fargliela assaggiare." Cinguettò Esme.
"Hai ragione Esme, scusa." Disse Ed.
"Piaciuto l'aereoplanino?" Domandò Alice.
"Si!!"
"Adesso però è ora di andare a letto." Ricordò Bella.
Alla parola letto, a Renesmee venne automaticamente sonno.
"Andiamo a casa." Sbottò Edward.
Jasper diede la nipote in braccio al fratello. Ognuno dei Cullen salutò la bimba con un lieve bacio sulla fronte e poi la piccola famigliola si inoltrò nel buio della foresta.

"Ehi Edward." Domandò bella, senza disturbare Renesmee.
"Dimmi, cosa c'è?"
"Credi che per Renesmee questa cosa sia passeggera?"
"Non lo so, ma di certo non influenzerà nostra figlia. E' fatta così, di momenti che ancora per lei non sono importanti. Più in là saprà cosa scegliere e cosa essere."
Bella non rispose. Edward come sempre, aveva ragione. Guardò la sua bimba, che era nel meglio del suo sonno.
Forse stava sognando fragole e biscotti.

OWARI


nda
Questo è un racconto dettagliato di come Renesmee affronta il suo rapporto con il cibo. Il suo lato umano la rende molto più tenera e ho scritto motivata da questo aspetto normale della sua vita.
L'aereoplanino me lo facevano spesso i miei quando ero piccola, e farlo fare ad Ed è stato strano ma divertente.
Ja ne by Shunny :D
  
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