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Autore: speranza19    10/02/2010    2 recensioni
One shot scritta per l'iniziativa 2010: A year together del Fan fiction Contest - Collection of starlight. Charlie e Sue sono una coppia che mi piace un sacchissimo *-* e questa shot è dedicata a loro. Sono presenti anche Jake e Nessie *dovevo infilarli, sono troppo bellini*. Charlie, comunque, è impedito come Bella in qualsiasi attività nella mia storia ihihih!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Charlie Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Twilight Couples'
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Glasses, blood and love stories

Rientrare a casa dopo il lavoro era magnifico, soprattutto quando era vuota.

Avevo sempre adorato la pace e il silenzio. Mi ci trovavo splendidamente a mio agio.

Da quando io e Sue vivevamo assieme, i momenti per me erano nettamente diminuiti, data la ancor più massiccia presenza di Seth, Leah, Billy, Jake e tutto il branco al completo. Per non parlare di quando venivano a trovarmi a Forks Bells, Edward e Nessie.

Una girandola di gente che vorticava in continuazione.

Per la pesca riuscivo a malapena a ritagliarci uno spazio la domenica mattina presto. Nonostante fossi felice dall’essere circondato dall’amore di Sue, di mia figlia, di mia nipote e di tutti i miei amici, la mia natura da misantropo solitario ne soffriva, dovevo ammetterlo.

Mi stavo godendo la partita di football su Espn sul plasma di ultima generazione regalatomi per Natale da Bells nella quiete più totale, quando sentii la chiave girare nella toppa.

«Sue, sono in salotto a vedermi il football» urlai affinché mi sentisse.

«Nonninoooooo!».

Era la voce da soprano di Nessie. Mi alzai come se la poltrona mi avesse dato una scarica elettrica e corsi da lei.

Era tra le braccia di quella montagna vivente che rispondeva al nome di Jacob; non appena mi videro, sorrisero entrambi nella stessa maniera luminosa.

Il loro legame era davvero speciale.

 «Nonnino mio!» continuava a reclamarmi, volgendo le manine verso di me. Jake mi lasciò la piccola in braccio e notai quanto fosse cresciuta. Sembrava avere più di cinque anni e invece era meno di un anno che era venuta al mondo. Era a dir poco bizzarra una cosa del genere, ma era meglio non indagare oltre.

 La mia curiosità da sceriffo dovevo accantonarla sulle questioni top-secret, come le definiva Jacob.

Certe cose, meglio non saperle.

«Nonnino, mamma e papà mi hanno proposto di stare qui da te qualche giorno mentre sono via. Ci siamo messi d’accordo già tra noi: Sue ha detto sì e Jake starà con noi tutto il tempo. Manca solo il tuo via libera… »sospirò tenera nel mio orecchio,coprendomi il viso coi suoi ricci.

Nessie parlava in modo perfetto e forbito… un’altra delle innumerevoli questioni su cui non avrei dovuto mai saper niente.

Le baciai la guanciotta, perso nei suoi occhi scuri. Quella briciola di bimba mi aveva trafitto il cuore dalla prima volta che l’avevo vista, per lei avrei davvero fatto di tutto.

«Va bene piccola, ogni tuo desiderio è un ordine. A questo punto è meglio che prepariamo il divano letto per Jake. Tu vuoi dormire nella stanza della tua mamma o con me e Sue?» chiesi mentre i miei poveri baffi erano oggetto di tormento da parte della mia nipotina.

«Voglio stare con Jacob» affermò sicura. Guai a chi le toccasse Jacob suo… dividerli era impossibile.

«Ok, spero entriate nel divano letto» sospirai arrendevole.

 Il nonno era stato ufficialmente scavalcato dal licantropo nella classifica di gradimento; mi sentivo un po’ messo da parte, dannazione.

Sue si accorse della mia rassegnazione composta e le sfuggì una mezza risata, malamente soffocata.

«Nessie, che dici se tu e Jake andate in camera di mamma a leggere qualche suo libro? Così io e nonno prepariamo tutto per la notte» suggerì la mia fidanzata.

La bambina scosse la testolina affermativamente, mentre Jacob  la riprendeva con sé.

Lo guardai con gli occhi brucianti dall’invidia. Ero geloso marcio perché preferiva lui a me.

Davvero maturo alla mia età.

«Continuiamo a leggere Orgoglio e pregiudizio, mamma mi ha detto che ha qui una vecchia copia. Così ti faccio sentire come leggo spedita e poi sai cosa succede tra Elizabeth e Darcy!» esclamò Nessie entusiasta.

«Eh, Darcy non è che si fosse comportato bene al ballo. L’aveva definita ‘appena passabile’…» rispose Jake.

E sentii le loro voci allontanarsi sulle scale.

Mentre Sue preparava il divano letto per i due inseparabili, io iniziai ad apparecchiare la tavola per la cena. Mi limitavo solo a quello, la mia poca dimestichezza culinaria era nota a tutti ormai. E poi Sue era una cuoca eccezionale, migliore di Bells addirittura.

Stavo per prendere dal ripiano l’ultimo bicchiere da posare quando questo mi scivolò dalle mani.

«Ma porca miseria!» imprecai.

Una frazione di secondo dopo, il bicchiere cadde sul pavimento sparpagliandosi in mille frammenti luccicanti, che andarono a finire dovunque. Il rumore attirò sia Sue che Jake e Nessie, che scesero le scale in fretta e furia abbarbicati l’uno all’altro.

« Che è successo?»

Il vocione di Jake echeggiò in cucina, mentre Sue si materializzò al mio fianco, controllando dove fossero le schegge più grandi di vetro.

« Niente Jacob. Le mie mani di pasta frolla hanno colpito ancora. Purtroppo la vittima questa volta è stata il bicchiere» affermai amareggiato.

Non ero nemmeno in grado di prendere un calice in mano e poggiarlo su una superficie vicina…

«Porta la bimba su e continuate a leggere tranquilli, quando la cena è pronta vi avvisiamo» sentenziò decisa Sue.

Jake e Nessie, appurato che tutto era nelle sue -a differenza delle mie- salde mani, ritornarono in stanza parlottando tra loro ancora su Darcy ed Elizabeth.

«Non toccare niente Charlie, adesso prendo la scopa e faccio tutto io» aggiunse Sue.

La mia dolce metà non fece in tempo a finire la frase che mi ero stupidamente già chinato a raccogliere uno dei frammenti più grossi… zac… il cristallo mi entrò di filato nella carne.

Il sangue iniziò a uscire copioso dal dito.

«Memo male che ti avevo detto di non toccare nulla! Ah, voi uomini…» mi rimproverò.

Aveva ragione da vendere, dato che si era messa assieme ad un completo inetto. Nemmeno io mi capacitavo della cretinaggine appena fatta.

Mentre Sue mi sciacquava la ferita sotto il rubinetto, sentii la porta della camera di Bells spalancarsi.

«Jacob, non scendere, è tutto a posto. Mi sono solo tagliato. Rimani là con Nessie» gridai al piano di sopra. Il mio appello sortì l’effetto sperato e la porta si richiuse.

Sue nel frattempo aveva finito di prendersi cura del mio pollice malandato; lo aveva disinfettato e stava finendo di fasciarlo.

«Sceriffo, ma lei è davvero testardo… non mi presta mai attenzione. Le avevo detto di star fermo! Deve ascoltarmi quando parlo, quante volte glielo devo ripetere ancora?» disse sfottendomi.

« Non afferrerò mai questo concetto finché lei, cara signora, non cambierà il suo metodo di persuasione. Magari con un bacio potrei imparare la lezione…» proclamai ironico.

Sue mi prese sul serio e appoggiò le sue labbra sulle mie, dolcemente.

«Allora sceriffo, ha imparato la lezione?»

«No, no, per niente… ci vogliono altri baci…»

E iniziammo a sbaciucchiarci come due adolescenti avidi l’uno dell’altro.

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Angolo dell'autrice

Questa shot partecipa all'iniziativa 2010: a year togheter , indetto dal Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight } ed è basata sul prompt 342 - Mani di pasta frolla.

Dedicata alla mia Stefy, che mi è sempre vicina, in ogni situazione, con affetto e amicizia vera. Ti adoro come una sorella, tu lo sei davvero per me <3 


 
  
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