Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: taisa    11/02/2010    7 recensioni
La vita d Bulma è perfetta, ma un arrogante militare sta per sconvolgergliela.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
LOVE IS A WAR

LOVE IS A WAR

*

Domande e risposte

*

La parola fine comparve sullo schermo televisivo, e a spegnere il lettore dvd ci pensò lei. Lasciò cadere il telecomando sul materasso del letto, tornando a poggiare la testa sul torace nudo dell’amante, che piuttosto delicatamente la stava trattenendo per i fianchi.

“Allora?” Chiese infine Bulma, sollevando lo sguardo per osservare gli occhi di lui, scoprendoli subito imbronciati, come suo solito. “Ti è piaciuto?” Volle sapere, fremendo per conoscere l’opinione dell’altro sul film che avevano appena visto. Vegeta sbuffò, volgendo le iridi altrove, in un gesto di stizza. “Troppe smancerie” Dichiarò, il severo critico, facendo il muso come un ragazzino. Bulma sospirò, dopo essere rimasta alcuni secondi a fissarlo, sgomenta. “Non dire sciocchezze. C’erano un sacco di combattimenti e la storia d’amore era solo di sfondo” Replicò indignata, staccandosi da lui, coprendosi con un lenzuolo, ed additando la televisione che ora mostrava un’immagine vuota. “Era inutile” Commentò ancora lui, incrociando le braccia, fermo sulle sue decisioni. Bulma inarcò un sopracciglio. “Ma dico, l’hai visto il film? Se non si fossero incontrati, lui avrebbe continuato a fare il mercenario spaziale per tutta la vita, senza mai essere felice” S’impuntò, tornando tuttavia a sdraiarsi sul petto dell’amante, costringendolo ad aprire le braccia. “Non hai nessun romanticismo” Brontolò a mezza voce, più a se stessa che all’interlocutore. “Tsk, idiozie, magari era più felice così, non credi?” Continuò l’altro testardo, osservando distrattamente la custodia del dvd, sulla quale era scritto a lettere cubitali il titolo del film: Viaggio nello spazio. “Come può una persona essere più felice ad andare in giro ammazzando la gente, piuttosto che avere una famiglia. Tra l’altro, senza di lei sarebbe morto!” Puntualizzò indispettita, e l’uomo restò in silenzio. Se fosse stato lui, avrebbe sicuramente preferito diventare il Principe, anzi, il Re dell’Universo. Mah, era un discorso che non capiva, per lui non aveva alcun senso. “Donne” Farfugliò rassegnato.

“Devo andare” Annunciò all’improvviso Bulma, alzandosi dal materasso e comprendo le nudità con il lenzuolo. Lui si risvegliò dei suoi pensieri e dalle sue manie di grandezza. Alzò lo sguardo verso di lei, sembrando, dietro l’immancabile maschera indecifrabile e severa, quasi un cucciolo in cerca di attenzioni. Un cucciolo in grado di staccarti una mano a morsi, per essere precisi. “Cosa? Perché?” Brontolò afferrando il lenzuolo, e tirandolo verso di sé. Bulma dovette lottare, per non farsi portar via l’unica difesa che era rimasta al suo corpo. “Non fare lo stupido, Vegeta. Lo sai che devo andare, Yamcha mi starà aspettando” Gli ricordò, cominciando un tira e molla e uscendone immediatamente sconfitta, costretta a coprirsi con le braccia. “Dovrebbe importarmene?” Replicò scontroso, trascinando la coperta verso di sé, assicurandosi che lei non potesse più appropriarsene. La donna afferrò uno dei due cuscini comodamente nascosti sotto la schiena dell’amante, usandolo per colpire l’uomo in pieno volto. “Sei un egocentrico. Yamcha è convinto che io sia andata all’officina per un paio d’ore” Gli spiegò, cercando di afferrare nuovamente il lenzuolo, approfittando del fatto che lui non potesse vedere nulla. Ma Vegeta aveva riflessi millimetrici. Non faticò ad accorgersi dei movimenti della donna, né ad acciuffarle il polso senza neanche guardarla.

Si scostò il guanciale dalla faccia, poi poggiò i piedi al terreno, restando riparato solo dalla coperta che ora era in mano della donna. La costrinse ad abbassarsi, fino ad essere ad un palmo dal naso. “Mollalo” Le suggerì in un sibilo, con quella voce bassa e sensuale che era capace di far capitolare Bulma ad ogni suono. Lei si vide costretta a restare immobile per qualche istante, magnetizzata dal carisma manifestato dal militare. Poi, delicatamente, gli mise le mani sugli zigomi. Poggiò un ginocchio sul materasso, in mezzo alle gambe divaricate di lui. I loro corpi si strusciarono leggermente, quando lei si sporse per regalargli un caldo e provocante bacio. Mentre lui aveva già cominciato ad esplorare la pelle della coscia nivea della compagna.

Quando si allontanò, lo guardò ancora negli occhi, “Non posso, lo sai” Sussurrò gentilmente, con voce delicata, dolce e leggera. In un quella tonalità che riusciva a piegare Vegeta ad ogni suono. Fu dunque costretto a lasciarla andare, osservandola mentre ricominciava a vestirsi. Si fissò sulla sua schiena, bianca e tenue come se fosse neve, neve che sapeva come bruciare il suo spirito. “Perché no?” Mormorò Vegeta, tornando a mettere il broncio come un bambino. Lei si girò a guardarlo, riallacciandosi il reggiseno. Successivamente si accomodò sulla sedia lì accanto, facendo scivolare i collant sulle proprie gambe. “Te l’ho già spiegato, non riesco a farlo. Lui è ancora importante” Disse osservando distrattamente il pavimento, come se fosse entrata improvvisamente in un turbine di pensieri. “Se è così importante, allora perché sei qui?” Una domanda legittima, che comportava una risposta ovvia.

Il tradimento non era la soluzione. Amava ancora Yamcha, in fondo al cuore. Ma quell’uomo così rude ed affascinante era riuscito a trascinarla in una relazione clandestina dai sentimenti ancora più intensi ed infuocati di tutto l’affetto che aveva per il fidanzato. Mai, nella sua vita, aveva avuto un’attrazione così morbosa com’era quella per Vegeta. Doveva lasciare Yamcha, lo sapeva benissimo anche lei, ma c’era qualcosa che le impediva in tutti i modi di farlo. Più di dieci anni con una persona non si cancellano con un colpo si spugna.

“Devo andare” Ripeté velocemente, come un ritornello, quando l’ultimo indumento fu al proprio posto, eludendo la domanda che lui le aveva appena fatto. Lo baciò sulle labbra, sfiorandolo leggermente. Vegeta la vide uscire di corsa dalla sua camera da letto. Si lasciò cadere sul materasso, fissando il soffitto con quello sguardo serio che mai aveva abbandonato. Pochi secondi più tardi, sentì la macchina di lei accendersi e svanire per le strade della città.

*

“Dove sei stata?” La voce di Yamcha le arrivò alle orecchie appena mise piede all’interno dell’appartamento. Era comparso improvvisamente sulla soglia del salotto, lo sguardo serio e un po’ spento. Il tono della sua voce, invece, era cavernoso, apparentemente arrabbiato, o deluso.

Bulma, presa alla sprovvista, sobbalzò, guardandolo negli occhi un solo istante, prima di vedersi costretta a scostare le pupille con una scusa, cercando di eliminare quel sorrisetto soddisfatto dalle sue labbra. Infondo, una coscienza l’aveva ancora. Era appena stata in un’altra casa, in un altro letto, tra le braccia di un altro, assaporando la sua bocca e la sua pelle, permettendo a lui di fare altrettanto. E ora si trovava lì, a parlare con il fidanzato, che con pazienza era rimasto ad aspettarla per tutto il tempo, domandandosi dove fosse finita, mentre lei consumava il peccato.

“Ti ho detto che sono uscita per andare a lavoro” Rammentò secca, distaccata. Evidentemente si aspettava quell’accoglienza, preparandosi determinate risposte che stava probabilmente recitando a memoria, senza nessuna convinzione. Non era una brava attrice. “Di domenica?” Puntualizzò lui, inarcando un sopracciglio, esibendosi in una strana espressione. Sembrava arrabbiato, curioso e anche un po’ preoccupato al tempo stesso.

A questo, Bulma non aveva pensato. Troppa fretta, troppa smania, troppa nostalgia, l’avevano costretta ad uscire di casa per andare incontro al proibito. “Devo consegnare una macchina per domani mattina e non era ancora finita” L’aveva trovata alla svelta, quella risposta, e mentalmente ringraziò il cielo di avere un cervello attivo e funzionante. “E hai impiegato tutto il pomeriggio?” Yamcha sembrava preparato. Il tempo che era trascorso da quando lei era uscita gli aveva dato il modo di pensare, di porsi domande fin troppo ovvie. E le risposte, quelle le voleva da lei, ora.

Bulma fece spallucce, liberandosi del soprabito e facendo qualche passo all’interno della casa, diretta verso il bagno. “Ho trovato traffico mentre stavo tornando” Dichiarò passandogli accanto, cercando quasi di ignorarlo. Lui fu più lesto, impedendole di passare oltre. Si frappose tra lei e la porta, costringendola a guardarlo negli occhi. “E dove andava tutta questa gente di domenica pomeriggio?” Questa era una provocazione, e Yamcha non riuscì a nasconderlo. Aveva bisogno di risposte, e lei non gliele stava fornendo. “Cosa accidenti ne so io?! Non sono mica scesa dalla macchina per chiedere a tutti dove stavano andando! Non starmi troppo addosso, Yamcha” Sbottò irritata, cominciando a sentire la pressione di un terzo grado. Ma infondo, quello che la stava opprimendo, durante quel discorso, era la così detta crisi di coscienza.

L’uomo scostò lo sguardo, sentendosi a sua volta in colpa. Forse aveva esagerato. “Hai ragione, scusa” Si giustificò facendo un passo di lato, per liberare il corridoio. Bulma, però, non si mosse, restando immobile per un secondo, mentre un’imbarazzante silenzio scese tra i due.

“Senti…” Riprese a parlare lui, tornando alla voce allegra e gioviale di sempre, benché nascondesse un notevole rammarico. “Ti va di vedere un film? Abbiamo ancora quei dvd da guardare” Propose infine lui, cercando di soffocare dispiaceri e brutti presentimenti, pur di farle piacere. “Quali dvd?” Domandò di rimando lei, avendo onestamente cancellato dalla mente ogni memoria a riguardo. “Ti ricordi? Come si chiamava? Ah sì, Viaggio nello spazio” Le rammentò, abbozzando un sorriso poco convincente, ma cordiale.

Bulma rabbrividì, invece. Aveva completamente dimenticato che anche Yamcha le aveva proposto di vedere quel film. La sua mente non poté fare a meno di pensare a qualche ora prima, mentre guardava lo stesso lungometraggio avvinghiata a Vegeta, sotto le coperte del suo letto. “Ah, mi dispiace, Yamcha, ma l’ho già visto” Rispose vaga, ora riprendendo a camminare velocemente, come se volesse a tutti i costi raggiungere il bagno. Non vide, quindi, l’espressione delusa ed abbattuta del fidanzato. Sembrando un cucciolo bisognoso di coccole. Davvero bisognoso. “L’hai già visto? Quando?” Domandò sgranando gli occhi, osservando la schiena di lei. Per un attimo ebbe una sensazione. Una di quelle che ti smorzano il fiato, che ti uccidono, ti soffocano.

La donna deglutì, serrando i denti, alla ricerca di una risposta veloce e pratica, ma soprattutto veritiera. “Un giorno. Ero a casa da sola e non avevo nulla da fare. Non sapevo che dovessimo vederlo insieme” Rispose vaga, mentre appoggiò la mano sul pomello della porta. In quel momento si accorse che stava tremando. Stava rischiando di perdere il suo autocontrollo. Lottò contro se stessa, nella speranza di riuscire a non darlo a vedere, almeno.

Yamcha restò in silenzio per qualche istante, abbassò lo sguardo sulle sue scarpe, osservando con la coda dell’occhio l’interno del salotto. “E… hai rimesso il cd nella sua custodia?” Volle sapere apparentemente a caso, tornando a guardarle la nuca. La sua mente pregò che fosse solo un sogno, un incubo, che la risposta da lei data era solo frutto della sua immaginazione. “Certo, perché?” Concluse infine la donna, non capendo il motivo di quella domanda. Scoprendosi a dare il primo responso che le era venuto in mente. Lui scosse timidamente il capo, giusto leggermente. Sospirò e le sorrise senza troppa convinzione, “No, nulla. Di solito non lo fai mai”.

Bulma lo guardò per un istante, nell’inutile tentativo di leggere nella mente del compagno, che per la prima volta sembrava impenetrabile. Solitamente le bastava una sola occhiata per sapere, ora invece, era come avere davanti uno sconosciuto. Un estraneo un po’ nervoso. “Beh, questa volta l’ho fatto” Minimizzò infine, restando poi in silenzio in attesa di un giudizio, che tuttavia non arrivò. Lui si era limitato a guardarla a sua volta, ostentando sempre quel sorriso quasi buffo. “Vado… a farmi una doccia” Lo informò infine lei, che seppur dubbiosa aprì infine la porta del bagno. “Ok” Fu l’ultima cosa che gli sentì dire, in un tono di voce piatto.

L’aveva guardata per tutto il tempo, mentre spariva dietro l’uscio della stanza. Seguita con gli occhi in uno sguardo falsamente allegro, e camuffato in maniera molto blanda. Quando rimase solo, tuttavia, le sue labbra si piegarono con disappunto, dimostrando al vuoto della stanza tutta la sua delusione. Compì un passo, rientrando nel salotto, mentre i suoi occhi si scostarono verso la televisione. Si soffermò sulla custodia del dvd, ancora lì, dove lui l’aveva lasciata quel giorno, sul lettore. Sigillato nella plastica, per giunta, nascosto da un sottile strato di polvere.

Infine, aveva avuto la sua risposta.

*

CONTINUA…

*

*

giusiemo291: Nonostante le apparenze Piccolo è bravo con i bambini, ma non credo che qualcuno riuscirà a convincere Chichi XD. Riguardo a Yamcha, penso che ormai abbia pochi dubbi. Bulma si è fatta un paio di calcoli e credo abbia deciso da che parte girarsi ^_*. Intanto, per pura coincidenza, il tuo desiderio di vedere qualcosa sulla “nuova coppia” è stato realizzato. In realtà la vecchietta petulante era solo una vecchietta petulante ^^’, non necessariamente un altro personaggio nascosto. Comunque puoi pure immaginare che sia Baba. E per quanto riguarda Vegeta in canotta azzurra… rigiro la responsabilità direttamente a Toriyama per quella. XD

*

BulmaMiky: *_* Ti ringrazio infinitamente per aver notato ed interpretato le diverse sfumature del titolo. Perché sì, l’idea era proprio di raccontare tre stili di vita diversi nella quale emergono emozioni e atmosfere differenti.

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: taisa