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Autore: Karyon    12/02/2010    2 recensioni
Il biondo afferrò il piatto, accigliato, e lo riempì «Di solito mangi meno».
«Di solito cucini peggio» bofonchiò l’altro.

Quando la noia prende il sopravvento (partecipa al "A year together" del Collection of Starlight).
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Monkey D. Rufy, Roronoa Zoro, Sanji, Z
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pass time ~ 12 Febbraio.

[Il terzo incomodo]

 


Zoro batté le palpebre di fronte allo sguardo assente di Rufy che lo guardava sottosopra, col cappello di paglia che pendeva dal laccio al collo.
«Si può sapere che diavolo vuoi?» Grugnì, scocciato.
Un ampio sorriso fiorì sul viso del Capitano «Voglio farti ridere».
Zoro scrollò il capo, sbuffando. Era alquanto evidente che l’astinenza di avventura gli combinava uno strano effetto: diventava irrequieto e fastidioso – beh, più del solito – e andava in giro con fare annoiato, facendo cose noiose.
Perché di certo non poteva divertirsi a starsene avvinghiato alla sua schiena, guardandolo alla rovescia.
«Tanto non ci riesci» replicò sicuro lo spadaccino, per poi sospirare alle sue guance che si gonfiavano; allungandosi un poco, Rufy si accoccolò sulle sue gambe a fissarlo seccato «Mi annoio» bofonchiò, incrociando le braccia.
Zoro allungò la schiena fino a posizionarsi meglio contro la balaustra «Io stavo dormendo».
«Zooooro, inventati qualcooosa!» Si lamentò l’altro, ignorando palesemente le sue fiacche proteste.
«Perché non vai ad infastidire Chopper o Usopp?»
«Stanno lavorando» replicò il Capitano, come se fosse un affronto. «E tu sei qui senza fare niente!» Aggiunse, aggrappandosi al suo collo.
Zoro provò a scollarselo di dosso – ovviamente senza risolvere nulla – e sospirò «Non lo so cosa accidenti puoi fare! E mollami il braccio!»
«Wow, posso usare questa?!» Esclamò Rufy, ignorandolo ancora, e afferrando al volo la Wādo Ichimonji, quasi colpendolo – oltre che rischiare di mandare la sacra spada di Kuina in pasto ai pesci.
«Ahh! Molla quella spada, Ruufy!» Sbottò lo spadaccino con un principio d’infarto, afferrandolo per la maglia e strappandogli via la katana bianca.
Il Capitano incrociò le gambe sull’erba, calcandosi bene il cappello in testa «Inventati qualcosa, daaai!»
Zoro, ormai in piedi e praticamente scacciato dal solito posto silenzioso, alzò gli occhi al cielo con uno sbuffo «Bah…»
«Yosh! Andiamo!» Esclamò Rufy, volandogli in groppa con un allungamento.
«Ma che-»
«Shishishi, andiamo a trovare Sanji!» Lo interruppe ridendo lui, mentre lo spadaccino sussurrava imprecazioni. Alla fine lo trasportò sulla schiena fino alla dannata cucina, la cui porta fu quasi sfondata da un Jet Pistol «Saaanjiii!»
La zazzera bionda del cuoco spuntò fuori dal libro di cucina che stava sfogliando e due occhi sgranati si piantarono su entrambi «Che diavolo state combinando?» Chiese, alla faccia dell’espressione omicida del Marimo e del suo essersi improvvisamente trasformato in un mezzo di trasporto.
«Oh, vedo» fece semplicemente, rituffandosi tra le pagine.
«Cuoco…» sibilò Zoro, cercando di prendere un minimo di contegno nonostante la sua condizione e l’espressione vagamente annoiata con cui il cuoco lo scrutava. «Perché non cucini qualcosa?» Domandò, con la stessa faccia con cui avrebbe potuto dichiarare una condanna a morte.
Sanji sgranò nuovamente gli occhi «Marimo vuoi il mio cibo?»
Zoro grugnì: non che non lo voleva. Lui non chiedeva favori a nessuno, tanto meno non al cuoco da strapazzo che lo fissava come se fosse un’alga ammuffita.
«Seh» disse il secondo dopo, ovviamente con il massimo della coerenza.
La priorità assoluta di quel momento era fare in modo che il suo Capitano idiota si calmasse e si dimenticasse di lui abbastanza da permettergli di crollare in un coma profondo.
Sanji ghignò: non ci voleva certo un genio per capire cosa passasse per il cervello bacato del Marimo e decise di correre magnanimamente in suo soccorso.
«Ok! Rufy cosa vuoi?» Esclamò, mentre quello cominciava a sbavare.
«Yeeh! Carne! Carne!» Sbraitò, allungandosi sul tavolo.
Zoro sospirò di sollievo, sicuro di essersi risparmiato le solite due ore di domande assillanti, di canzoni idiote e giochi stupidi.
Però già che c’era poteva mangiare, Rufy era una scusa abbastanza attendibile.
Con la maggiore nonchalance possibile si buttò sulla sedia, reclinando la testa su una mano e sbadigliando.
«Fei fempfe stanfco tu?» Fece Rufy, con la bocca già strapiena.
«Dove diavolo hai preso quella roba?!» Lo sgridò lo spadaccino, mentre quello continuava a ingozzarsi.
Sanji scrollò il capo «Veramente quella dovevo buttarla…»
Zoro ghignò «Troppo tardi a quanto pare».
Passarono i successivi minuti in silenzio – fatta eccezione per i rumori disgustosi che faceva il solito idiota, mentre mangiava.
«Tieni» fece con malavoglia il cuoco, piazzandogli un piatto sotto al naso.
Zoro si riprese dallo stato catalettico «Eh?»
Sanji sbuffò «Marimo sei nella mia cucina, quindi non posso non darti da mangiare per quanto la cosa mi disturbi» spiegò, con una smorfia.
«Ohh, se non la vuoi, la mangio io!» Esclamò Rufy, allungando la mano fino al bordo del piatto, dove fu quasi mozzata da una rapida forchettata «Ah, Zoroo!» Si lamentò, tirandola indietro.
«Questo è il mio piatto, pozzo senza fondo» grugnì Zoro, che continuava a guardare il cuoco.
Ovviamente i "grazie" erano un simpatico e inutile optional.
Lo spadaccino si girò ad addentare il primo morso, mentre Sanji rispose con uno sbuffo indifferente: non che si aspettasse qualcosa dal gorilla primitivo.
«Aaaaancora!» Scandì Rufy, allungando il piatto con un enorme sorriso.
Al suo fianco, Zoro si portò un boccone alle labbra e guardò il piatto già quasi vuoto. «Questa è una nuova ricetta» fece, non era una domanda.
Sanji riempì nuovamente il piatto del Capitano e lo guardò «Già» replicò solo, ma la sua voce aveva un’intonazione strana, lievemente sorpresa.
Zoro ghignò: quel cuocastro credeva seriamente che lui dormisse in ogni circostanza; scrollò il capo, chiedendosi quasi se fosse il caso di offendersi, poi fissò Rufy che continuava ad ingurgitare a caso.
«Ma le gusti le cose tu?» Proruppe schifato.
Rufy annuì «Non ha importansa è tutto buoniffimo» provò a dire, schizzando un po’ di cibo in giro.
Sanji scrollò il capo con un sorriso, accendendosi una sigaretta «Se mangia così, sarà buono davvero!»
Zoro sbuffò «Lui sarebbe in grado di mangiarsi terreno…» ironizzò tagliente, poi – senza aspettare l’espressione gelida che sicuramente il cuoco gli avrebbe rivolto a quell’uscita - gli porse il piatto svuotato, senza una parola.
Dopotutto fare un complimento al cuoco non era esattamente una cosa che ci tenesse proprio a fare; era lui ad avere solo più fame del solito. E basta.
Il biondo afferrò il piatto, accigliato, e lo riempì «Di solito mangi meno».
«Di solito cucini peggio» bofonchiò l’altro.
Rimasero a fissarsi per alcuni istanti, entrambi con le mani attaccate ai due lati del piatto, poi un secondo vuoto tornò a frapporsi fra loro, con uno squillante «Ancoa!»
«Sì, Capitano!» Sospirò Sanji, ritornando ai fornelli, mentre Zoro gli spediva un pugno in testa «Così ti strozzi!» Stava sbottando, tornando ad irritarsi.
Sanji mandò un paio di maledizioni, ma sorrise - non visto, da quella posizione.
Dopotutto il suo lavoro era quello: dar da mangiare e intrattenere i suoi clienti; e, di tanto in tanto, ricevere stupidi complimenti occultati da altrettante stupide Alghe di mare.
 

N/a

E’ proprio la fiera della leggerezza. Devo tornare ai progetti angstosi, nono.
Dunque, questa cosetta è per il “A year together” del Collection of Starlight (prompt “terzo incomodo”).
Buona lettura (sì non mi sento di dire nient’altro va XD)

   
 
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