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Autore: Deeper_and_Deeper    12/02/2010    3 recensioni
La fiamma si accese davanti ai miei occhi. Era qualcosa di sensazionale. -Mamma!!!- urlai. Lei corserapidamente in camera mia. Guardò la fiamma e poi me. -Ti sembra giusto farmi...- iniziò ma io la interruppi. -Mamma, non ho accendini ne fiammiferi... si è accesa da sola-. -Come? Non.. chiamo il professor Oak- disse. [cit. capitolo 1]
Genere: Generale, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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telecinesi 9 Salvataggio

Strange
In your perfect world
So Strange Strange
I feel so absurd in this life
Don't come closer
In my arms
Forever you'll be strange
Strange

Era mattina presto e sarei tornata a scuola dopo cinque giorni.  Mi sentivo strana, anche se non ne avevo motivo.
Bill sarebbe dovuto andare nello studio di registrazione per registrare una canzone di cui non sapevo il titolo e aveva insisto per accompagnarmi a scuola.
Non ero d'accordo e se lo riconoscevano? A scuola mia c'era molta gente che avrebbe voluto picchiarlo. Avevo paura per lui.
Erano le cinque e mezza e decisi di fare un bagno per rilassarmi; impiegai un ora.
Ero comunque in anticipo e così decisi di farmi un caffè, che non potevo bermi, senza farmi vedere da nessuno.
Stavo quasi per portarmi la tazza alla bocca quando una voce impastata e squillante allo stesso tempo mi fermò. Bill.
-Ma sei pazza?- disse a occhi mezzi chiusi.
-No, perchè?-
-Caffè?-
-Non avevo niente da fare-.
-E ti vuoi uccidere?-
Scossi la testa impaziente.
-Ho ben altro da fare-.
-Tipo?-
-Tipo... niente-.
Anche lui quella mattina era strano. Era preoccupato per me, questo lo capivo, ma non accettavo quel tono inquisitorio e dannatamente fastidioso.
Lasciammo un messaggio a Tom e uscimmo.
In macchina restammo in silenzio. Volevo sapere a che cosa pensava.
Ho paura che le succeda qualcosa pensò Bill.
Avevo iniziato a leggere nel pensiero? Nuovamente telepatica? Mi dispiaceva di aver invaso luoghi privati.
Non dissi una parola su quello che aveva pensato. Mi salirono le lacrime agli occhi e finsi uno sbadiglio.
Arrivammo a scuola in anticipo e dato che lo studio di registrazione era a pochi passi dalla mia scuola, parcheggiammo la macchina e ci sedemmo nel cortile dell'Istituto.
Bill era irriconoscibile e quindi non venne riconosciuto da nessuno ma poi un ragazzo, Edward, si avvicinò a noi.
-Ehi... sfigata.. hai pagato qualcuno perchè si fingesse il tuo ragazzo?-
-Ehi... idiota... hai pagato qualcuno perchè ti scrivesse la battuta?-
-Come osi... puttana-.
-Lasciala stare!- disse Bill che nonostante la sua magrezza superava di molto Edward.
-O...ok-.
Edward era solo un bullo che non aveva cervello e si divertiva a stuzzicare i ragazzi. Lo odiavo a morte.
-Senti, si è fatto tardi, ok?- disse Bill schioccandomi un bacio -Devo andare-.
Ci alzammo in contemporanea e andammo in due direzioni opposte: io a scuola e lui allo studio.
La giornata trascorse normalmente e mentre mi avviavo a casa Edward e due suoi compagni mi fermarono. Evidentemente Edward non aveva ancora digerito la "batosta" ricevua da Bill.
-Allora... dov'è il tuo fidanzatino?-
-A farsi fottere- disse uno dei due ragazzi.
-Già-.
-Be' dato che sei sola...- disse Edward prendendomi per un braccio -Andiamo a fare una passeggiata-.
-No! Cretini... mhh...- Edward mi aveva messo una mano sulla bocca.
Mi resi improvvisamente conto che stavamo andando verso lo studio di registrazione, forse loro non sapevano che c'era.
Era così perchè ci fermammo a venti passi dall'edificio.
Mentre i due mi tenevano immobilizzati Edward si sbottonò i pantaloni. Non volevo che succedesse.
Volevo che inciampasse. Inciampò. Mi resi conto che qualcuno, era venuto fuori dalla casa e stava venendo verso di noi.
-Che fate???- era Georg.
-Niente... star... vuoi partecipare?- disse uno dei due ragazzi che mi tenevano immobilizzati.
-Ma siete pazzi??-
-Fatti i cavoli tuoi!- lo inveirono.
Georg aiutato da un altro uomo allontanarono i ragazzi e mi aiutarono ad alzarmi. Ero intera.
-Georg... grazie-.
-Che cosa è successo???- urlò Tom.
-Niente...- cercai di fermare una propbabile furia omicida da parte sua.
-Niente??? Come niente??? Georg???- urlò Tom.
Entrammo nello studio. Bill era furioso. Per qualche strano motivo si attribuì tutta la colpa nonostante non fosse sua.



 

  
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