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Autore: annalicious    12/02/2010    2 recensioni
La prima volta che mi dicesti quelle parole non ne capì a pieno il significato. Come potevano i miei amici farmi del male? Iniziai a capirlo quando, per l’ennesima volta, il Tg dava la notizia di una ragazza violentata da alcuni suoi coetanei. Iniziavo a capire come i miei amici, o conoscenti, potessero farmi del male ma ancora non riuscivo a capire il perché.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cara Mamma,
Fin da piccola, tu e papà mi avete sempre messa in guardia
dagli stranieri. Più e più volte, quando mi
accompagnavi ai giardini, mi ripetevi di non accettare caramelle dagli
sconosciuti e io, da brava bambina, ti promettevo che non lo avrei mai
fatto. Questa tua ammonizione è continuata imperterrita nel
tempo finché, non appena raggiunti i quindici anni, non hai
aggiunto un nuovo particolare: oltre che agli sconosciuti dovevo stare
attenta anche ai miei amici. La prima volta che mi dicesti quelle
parole non ne capì a pieno il significato. Come potevano i
miei amici farmi del male? Iniziai a capirlo quando, per
l’ennesima volta, il Tg dava la notizia di una ragazza
violentata da alcuni suoi coetanei. Iniziavo a capire come i miei
amici, o conoscenti, potessero farmi del male ma ancora non riuscivo a
capire il perché. Avevo pure provato a pensare come
pensavano loro ma la soluzione mi era ancora lontana e irraggiungibile.
Cara Mamma, se potessi tornare indietro tornerai a quella sera, quella
sera in cui abbiamo litigato, per poter reagire in maniera differente
davanti al tuo ennesimo ammonimento. Eri sul divino a guardare la
televisione quando mi sono seduta accanto a te per un po’ di
coccole. Dopo poco ti sei girata, mi hai guardata seriamente negli
occhi e mi hai detto: “Se un tuo amico ti invita in un
appartamento o in un luogo poco frequentato, non accettare. Ieri sera
una ragazza è stata stuprata da un compagno di scuola dopo
che si erano dati appuntamento in una giardino. Devi sempre stare
attenta”. Io ti risposi mandando al cielo gli occhi. Per
quella ragazza mi dispiaceva, naturalmente, ma quello che mi aveva dato
fastidio era stato il tuo sguardo accusatorio che mi aveva fatto
sentire una stupida: una stupida capace di dire di si a una caramella.
La mia reazione ti fece arrabbiare, litigammo e andò a
finire che entrambe rimanemmo imbronciate per tutta la sera. Cara
Mamma, mi sono sempre tenuta a debita distanza da tutte le persone che
incontravo per strada. Ho sempre abbassato lo sguardo ogni volta che un
uomo mi passava accanto. Ho sempre fatto finta di non conoscere bene le
strade quando qualcuno mi chiedeva indicazioni. Allora
perché, perché Mamma è andata a finire
così? Perché mentre andavo a scuola, passando per
una di quelle strade silenziose al mattino e caotiche la sera, uno
sconosciuto mi ha presa e mi ha strappato dalla mia innocenza?.
Non sono mai andata con un mio amico in un luogo appartato.
Non ho mai proferito parola con uno sconosciuto.
Non ho mai accettato caramelle.
Cara Mamma, se potessi veramente tornare indietro ti direi quanto avessi ragione.

  
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