Anime & Manga > Slayers
Segui la storia  |       
Autore: SonLinaChan    15/07/2005    3 recensioni
Una grande fiera riunisce esperti di tutti i campi della magia a Moonearth... quale occasione migliore per Lina Inverse e per la sua compagnia per ficcare il naso e (possibilmente) fare qualche affare? Tuttavia, non solo esseri umani sono interessati a questo piccolo Regno, dove pare celarsi qualche antico segreto...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 6: Luce di tenebra

Capitolo 6: Luce di tenebra. Il controllo del Caos!

 

“Dunque… Direi che ora è tempo di prendere qualche decisione…” Appoggiai la mia tazza di tè, ormai vuota, sul tavolo della mia stanza, dove ci eravamo riuniti quel pomeriggio per discutere le nostre prossime mosse. Avevo spiegato a grandi linee come erano andate le cose con il demone… anche se decisi di tacere qualche piccolo particolare, almeno fino a che la battaglia non si fosse del tutto conclusa. Non volevo che Gourry si innervosisse più del dovuto… Si era preoccupato fin troppo al solo vedere sul mio volto i lividi che non avevo ancora avuto il tempo di eliminare… Il solito allarmista! Come se un po’ di magia e un po’ di cibo non potessero curare tutte le ferite! Gli altri mi avevano raccontato di come, la notte della mia scomparsa, loro quattro avevano raggiunto gli alloggi dei draghi e li avevano trovati completamente distrutti, ma con i due occupanti sulla strada, in ottima salute, ad aspettarli… Piuttosto strano…

 

 Sylphiel si era offerta di andare a chiamare i draghi e riferire loro del mio ritorno, ed era rientrata dicendo che il loro unico commento era stato un laconico ‘era ora’ e che comunque sarebbero arrivati nel giro di venti minuti… Il tempo sufficiente perché noi cinque decidessimo anche che fare della nostra alleanza con loro.

Sinceramente avevo ancora molti dubbi in proposito… E da un po’, ormai, avevo un insistente sospetto riguardo alle loro reali intenzioni…

 

“ ‘Era ora’… A quanto pare quei due sapevano benissimo che tu eri ancora in vita e che saresti tornata, Lina… Non mi piace molto il fatto che ce lo abbiano tenuto nascosto.” Commentò Zelgadiss, pensieroso.

 

“Probabilmente non la ritenevano una informazione necessaria, e quindi non si sono presi la briga di riferirvela…” Agitai la mano in segno di noncuranza, e mi appoggiai pigramente allo schienale della sedia.

 

Gourry, seduto al mio fianco, aggrottò le sopracciglia. “Non è comunque un comportamento molto carino, da parte loro…”

 

Mascherando un sorriso, proseguii. “Ma non è di questo che ora dobbiamo discutere, giusto? Che facciamo con loro?”

 

“Purtroppo non abbiamo molta scelta…” Rispose Zel. “Che ci fidiamo o meno, loro sono l’unico appoggio che abbiamo. Non so se potremmo sperare di vincere contro tre Signori dei Demoni, senza il loro aiuto.”

 

“Comunque, se sono davvero al servizio degli Shinzoku, non dovrebbero avere cattive intenzioni…” Azzardò Sylphiel.

 

“Sylphiel- san ha ragione, Lina… Sono pur sempre draghi dorati… Ti ricordi di Milgazia?” Intervenne Amelia.

 

Riflettei per un secondo, in silenzio. “Mi auguro che abbiate ragione… Però c’è un discorso che vorrei fare con loro, prima di decidere qualsiasi cosa. Voglio avere un piccolo chiarimento, prima di accettare la loro alleanza.”

 

Quattro paia di occhi mi fissarono interrogativi, e Sylphiel stava per chiedere qualcosa, quando un sommesso bussare ci interruppe. Non c’era bisogno di chiedere chi fosse. Le due imponenti figure dei draghi entrarono nella stanza e presero posto allo stesso tavolo attorno al quale eravamo riuniti.

 

Per un lungo istante il silenzio invase la stanza, quindi mi decisi, e, con un sospiro, presi la parola. “A questo punto credo che sia il caso che noi sette ci accordiamo definitivamente sul da farsi… Stando a ciò che ho capito il momento in cui i demoni cercheranno di servirsi di me per l’apertura del Portale non è molto lontano…” Nel dire questo, osservai attentamente il volto della creatura con cui avevo parlato l’ultima volta e notai la sua fronte corrugarsi. Eh, già, bello mio… Conosco la storia del Portale e so più di quanto tu non credessi. Anche Gourry, Amelia e Sylphiel mi fissavano con aria interrogativa, dato che non avevo ancora spiegato nulla a loro… Forse per Gourry l’essere confuso non era una novità, comunque…

“A quanto pare non avete bisogno di troppi chiarimenti…” Commentò il drago dorato, squadrandomi in un modo che mi fece correre un brivido lungo la spina dorsale… “E non possiamo prendere altri accordi, finché non ci direte se accettate o no di combattere al nostro fianco… Vi ricordo che stiamo ancora aspettando la vostra risposta, dall’ultima volta.”

 

“Piano…” Risposi, con calma. Non avevo la minima intenzione di lasciarmi spiazzare dai suoi modi. “Prima di tutto mi piacerebbe sapere che cosa accadrebbe se rifiutassimo… A quanto pare, le vostre richieste non sono molto coerenti con quelle della sacerdotessa che mi avete inviato tempo fa…” Anche se ormai ero pienamente convinta che lo scopo della ragazza fosse stato quello di farmi andare a Miilun, e non il contrario… “Ma immagino che le sue minacce siano ancora valide, giusto?”

 

I due draghi si scambiarono un’occhiata, quindi il mio solito interlocutore prese la parola. “Noi non ti abbiamo inviato nessuna sacerdotessa.” Affermò, con una certa sicurezza. Non mi sembrava che stesse mentendo… “Quindi non è stata opera vostra… E non siete stati voi ad ucciderla per metterla a tacere…” Allora doveva trattarsi di un trucco dei Mazoku, non c’era altra spiegazione. Probabilmente avevano semplicemente contattato quella ragazza e l’avevano imbrogliata per benino, per poi servirsi di lei ed attirarci a Miilun… Un piano efficace, non c’è che dire.

 

“Di che cosa sta parlando, Inverse- san?”

Ignorando la sua domanda, ripetei la mia richiesta. “Voglio sapere che cosa accadrebbe se io rifiutassi.”

“Inverse- san, lei non ha molta scelta… Nemmeno lei riuscirebbe a sconfiggere tre Signori dei Demoni da sola, e non avrebbe neanche senso provarci, dato che può contare sul nostro appoggio…” Mi parlò come avrebbe fatto con un bambino per convincerlo a restituire le caramelle rubate. DAVVERO irritante… E ciò che più mi seccava era il fatto che aveva ragione…

 

“…”

 

“E se decidessi di lavarmene le mani ed andarmene?” Notai che la mia domanda lasciava un po’ stupiti i miei compagni, ma tutti ebbero l’accortezza di tacere.

 “I demoni continuerebbero di certo a perseguitarla…” Iniziò il drago con un tono che suonava minaccioso. “Ma noi non possiamo comunque obbligarla a fare qualcosa che non vuole… Se la costringessimo a combattere contro la sua volontà, durante la battaglia ci sarebbe solo d’intralcio… Comunque, in quel caso, dovremo continuare a seguirla per proteggerla, per il bene del mondo, fino al momento in cui non si deciderà a fare a modo nostro.”

 

La sua risposta mi lasciò MOLTO perplessa. Ma questa volta ero decisa a dare voce ai miei dubbi e a chiarire tutto, fino in fondo. “Questo è molto carino da parte vostra, ma mi sembra strano che non prendiate nemmeno in considerazione l’ipotesi di cercare di uccidermi, ‘per il bene del mondo’… Così come non prendete nemmeno in considerazione l’idea di rinunciare al mio aiuto e di vedervela con i Mazoku da soli… E non credo che per voi cambierebbe molto farlo, dato che voi stessi avete gentilmente sottolineato come di fronte a tre Signori dei Demoni noi saremmo quasi inutili…”

Il drago si accigliò, ma tacque. Non riuscii nemmeno a vedere l’espressione dell’altro essere, il cui volto era nascosto nelle ombre del cappuccio.

“Sapete come la penso?” Incalzai. “Io credo che il vostro obiettivo primario non sia quello di combattere i demoni… Ma quello di sfruttare il loro piano.”

“Cosa…?” Iniziò Zel.

“Sbaglio?” Continuai, ignorandolo. “Sconfiggere semplicemente i demoni significherebbe garantire l’Equilibrio… Significherebbe iniziare un nuovo periodo di lotte senza scopo. Se voi conquistaste il potere assoluto, invece, tutto questo avrebbe finalmente una fine.” Incrociai le braccia al petto. “La ragione per cui io vi interesso tanto è che volete servirvi di me, proprio come i demoni, anche se non ho ancora capito bene in che modo…”

 

“E’ piuttosto semplice, Inverse- san…” Iniziò il drago, senza nemmeno tentare di negare. “Lasceremo che i Mazoku aprano il Portale e pronuncino l’incantesimo per assumere il Controllo del Caos… In quel momento saranno estremamente deboli, vista la forza della magia, e potremo sopraffarli prima che diventino tutt’uno con il Caos…”

 

Deglutii, a fatica. “Ma in quel caso… Perderebbero il controllo del Caos evocato al di fuori del Portale dalla magia… Il nostro mondo…”

 

“No, non accadrebbe questo.” Mi interruppe il drago. “Il mondo non verrebbe inghiottito dal Caos. Perché sarà allora che noi ne prenderemo il controllo.”

“Prendereste voi il controllo dell’incantesimo evocato dai demoni?” In teoria, era possibile… Un fruitore di magia sufficientemente potente ha la possibilità di controllare l’energia di un incantesimo evocato da un altro mago, se questi ne perde il controllo. Il problema è che servono una abilità e un potere non umani… Io sono infinitamente lontana dall’esserne capace, e sarei stata pronta a giurare che nemmeno un Mazoku del livello di Xellos avrebbe avuto la capacità di farcela. E loro… Speravano di controllare l’energia evocata da dei SIGNORI DEI DEMONI??!!?

 

“Ma voi… Chi diavolo siete?” Mi alzai in piedi ed indietreggiai di un passo.

Anche i due draghi si alzarono lentamente, con fare minaccioso. Immediatamente, Gourry fu al mio fianco, con la mano sull’elsa della spada. I miei altri compagni fecero per muoversi, ma un’occhiata del mio interlocutore bastò a pietrificarli sulle loro sedie.

 

“Mi sembra di aver già chiarito il fatto che non abbiamo intenzioni malvagie nei vostri confronti… Non c’è alcun bisogno di ricorrere a quella spada.” Il drago rivolse a Gourry un’occhiata eloquente, quindi tornò ad indirizzarsi a me. “Davvero non hai idea di chi possiamo essere, Inverse- san? Dovresti cominciare a capirlo…”

 

Restai in silenzio ad osservarlo. Cominciava a venirmi un terribile dubbio…

“Ehi, Lina, credo che quel tizio ti abbia appena fatto una domanda…” Bisbigliò Gourry, cercando di rendersi utile.

Ignorandolo totalmente, mi rivolsi nuovamente al drago. “Non mi dite che voi… che voi due siete…”

 

“Purtroppo non siamo al completo, dal momento che i nostri colleghi sono impegnati a tenere a bada i Mazoku, ma sì…” Si scostò per indicare il suo compagno. “Costui è il Re dei Draghi del Mare, mentre io… Il Re dei Draghi di Fuoco, al vostro servizio.” Condì la frase ironica con un breve inchino.

 

AAAAAAAAAAAAAAAAGGHHHHHH!! Lo sapevo, lo sapevo accidenti!!!! E ora?

“V- voi…” Fu tutto ciò che riuscii a balbettare.

 

“Ora sai davvero tutto, Inverse- san… Questa è la nostra missione e, per Cheipied, la porteremo a termine…” Già, Cheipied… Chissà se mia sorella era al corrente di questa storia…

Allontanai questo pensiero e mi sforzai di recuperare nuovamente il dono della parola.

“Sembra che avessi ragione…” Commentai solo, cupamente. Non mi avevano eliminata perché anche loro volevano servirsi di me… E speravano di farlo lasciandomene totalmente inconsapevole, consegnandomi ai demoni su un piatto d’argento perché potessero attuare il loro incantesimo, e per intervenire su di esso. Probabilmente, sin dall’inizio, sin dal momento in cui avevano creato il Portale, lo scopo degli Shinzoku era stato quello… Aspettavano solo… che si verificasse l’occasione che avrebbe permesso loro di avere successo…

 

“C’è qualcosa di male? C’è qualcosa di male nel nostro piano che riporterebbe la pace nel nostro mondo devastato da guerre inutili? E non parlo solo di questa guerra millenaria, ma di tutti i conflitti esistenti, Inverse- san… ”

 

“Come avete detto voi stessi riguardo ai Demoni, c’è il rischio che non riusciate a gestire tutto quel potere… Se… l’esistenza venisse cancellata…”

 

“Non accadrà.” Rispose, con sicurezza.

 

“SE dovesse accadere…?” Insistetti.

Il Re dei Draghi restò in silenzio per un attimo, quindi… “E’ un rischio che vale la pena di correre.”

 

I miei compagni, questa volta, scattarono davvero in piedi, ovviamente non particolarmente entusiasti di quest’ultima affermazione.

Io mi limitai, per una volta, a restare calma. C’era un altro dubbio che attanagliava la mia mente. “E se doveste riuscire? Che ne sarà degli esseri umani?”

 

Il Re dei Draghi mi fissò con aria interrogativa.

“Voglio dire… Avete detto che metterete fine a TUTTE le guerre, ma in che modo? Non credete che, anche se eliminerete tutti i demoni, finiranno per nascere nuove lotte? Nel nostro mondo convivono molte razze diverse… A prescindere dalla lotta fra Shinzoku e Mazoku, i conflitti sono quasi inevitabili, purtroppo…”

 

“Non lo saranno più, nel nostro nuovo ordinamento… I draghi assumerebbero la guida e garantirebbero la pace… Da secoli il nostro unico interesse è la salvezza dei mondi in cui viviamo… Se tutti gli altri esseri si sottomettessero a noi, questa sarebbe garantita.”

 

La mia voce si fece fredda. “Un governo tirannico, ma garante di pace e giustizia, eh?”

Fissai il mio interlocutore direttamente negli occhi. “Se anche io fossi d’accordo e decidessi di aiutarvi, chi mi assicurerebbe che i miliardi di abitanti dei mondi governati da L.O.N. condividano la mia opinione? Chi mi dà e VI dà il diritto di decidere per loro?”

Feci un passo avanti, portandomi le mani ai fianchi.

“In più… IO non ho nessuna voglia di diventare una marionetta nelle vostre mani. Io credo che il mondo possa cambiare e migliorare, ma con l’aiuto di tutti, e non costringendo intere popolazioni alla sottomissione. Anche perché, se non saremo noi stessi a portare al cambiamento, in realtà non muterà mai nulla e alla prima occasione i conflitti riappariranno, più violenti di prima. Chiamatemi sciocca, se volete, ma non farò quello che mi direte, anche a costo di combattere contro di voi.”

In realtà, non ero così sicura di me… Esseri così potenti avrebbero potuto cercare di costringerci a fare il loro gioco con la forza. Però questa volta non potevo di certo tacere e obbedire… Bè, certo, lo ammetto… Evitare di dire la mia opinione e assentire non sono comunque cose che amo fare spesso… Non sarei un buon soldato…

 

“Lina ha ragione.” Mi stupii di sentire intervenire Gourry, ancora al mio fianco. “Quando vorremo il vostro aiuto, saremo noi a domandarvelo. Per ora, preferiamo fare qualcosa in prima persona per migliorare il nostro mondo. Se vorrete collaborare, sarete i benvenuti, ma non potete pretendere di fare solo a modo vostro, mi spiace…”

 

“Oh, Gourry… Hai appena fatto un’osservazione intelligente, sai?” Commentai, con SINCERA ammirazione.

Una goccia di sudore scese lungo la tempia del mio amico. “Sai, potresti almeno cercare di mascherare quel tono stupito…”

 

“Anche noi siamo con Lina.” Fu la volta di Zel. “Se ora volete attaccarla, dovrete vedervela con tutti e cinque.” Ci schierammo in posizione da combattimento… Dannazione… Quella stanza non era di certo il luogo più adatto per affrontare degli avversari tanto potenti…

 

“D’accordo, come preferite… Ma sappi, Lina Inverse, che servirai alla nostra causa, volente o nolente…” Il Re dei Draghi di Fuoco si preparò alla lotta.

 

“Forse quegli umani non hanno tutti i torti…” Inaspettatamente, il Re- drago che lo accompagnava prese la parola. “Noi non abbiamo mai nemmeno provato a considerare la questione da questo punto di vista, ma forse la nostra non è l’unica via…”

 

“Che diavolo stai dicendo, ora? Stiamo parlando della fine di tutti i conflitti, LA FINE DI TUTTI I CONFLITTI!!!” Gridò il suo compagno.

 

Lo sguardo del Re dei Draghi del Mare si fece… triste. “E quella che stai per intraprendere non è forse solo un’altra battaglia inutile? Non è un altro conflitto che si potrebbe risolvere con le parole, e viene insanguinato dalla violenza?”

 

Il Re dei Draghi di Fuoco tacque per un momento, quindi… “Questa… è una lotta a fin di bene…”

 

“Sono millenni che combattiamo a fin di bene, e questo non ci ha portato a nulla… E se con questo rovinassimo tutto, definitivamente?”

 

“Tu… TU ERI D’ACCORDO!”

“Solo gli stupidi non cambiano opinione nemmeno di fronte all’evidenza, vecchio mio…” Il tono del Re dei Draghi del Mare era calmo ed accomodante. “Se tu e questi giovani vi scontrerete senza trovare un accordo, non verremo a capo di nulla… nulla. Non credi che stiamo agendo proprio come fanno i Mazoku che critichiamo tanto?”

 

“I nostri obiettivi… sono totalmente diversi.” Il suo tono non era più troppo convinto. Forse era il momento di metterci una parolina…

“Se cercate la trattativa, noi siamo a vostra completa disposizione. Nemmeno noi vogliamo batterci a tutti i costi…” Anche perché l’esito della battaglia non sarebbe di certo stato del tutto favorevole a noi…

“Ci credo… Immagino che siate perfettamente consapevoli che non avreste troppe possibilità di vittoria…” Il Re dei Draghi del Mare mi rivolse un sogghigno. Ugh, molto perspicaci, questi Shinzoku… “E quale sarebbe il vostro piano?”

 

Mi schiarii la voce e presi la parola. “Se vi limiterete a cercare di fermare i Mazoku, saremo con voi… Ma ovviamente bisognerà farlo PRIMA che il Portale venga aperto e l’incantesimo evocato, altrimenti sarà troppo tardi per fermare l’energia del Caos… Ed io non voglio rischiare che il mondo venga distrutto nel vostro tentativo controllarla…” E non volevo nemmeno rischiare che tentassero di imbrogliarci e di portare comunque a termine il loro piano, se devo essere sincera…

“Sarebbe rischioso comunque… Battere tre Signori dei Demoni non sarebbe uno scherzo, nemmeno per noi tutti messi insieme… E i nostri compagni stanno combattendo in un’altra dimensione, non potrebbero aiutarci…”

 

“In teoria basterebbe trovare la ‘chiave’ e distruggerla…” Intervenne Zel. “In questo modo il sigillo non potrebbe essere spezzato, e il Portale resterebbe comunque chiuso… Questo basterebbe a fermare i loro piani, non è necessario ucciderli…”

“Già, Zel, ma la chiave è comunque in mano loro, probabilmente… lo scontro non si può evitare…” Ci riflettei un secondo. “Però cercare di sottrarla loro con un trucco… Potremmo provarci.” Alzai lo sguardo verso i due Re dei Draghi. “Cosa ne dite?”

 

“Io sono con voi.” Replicò il Re dei Draghi del Mare, con sicurezza.

“D’accordo…” Fu la risposta del re dei draghi di Fuoco. “Ma se mi accorgessi che qualcosa sta andando storto, ritornerei al mio piano originario, voglio che lo sappiate.”

“Cosa?” Intervenne Amelia.

Il Re- drago le rivolse uno sguardo gelido. “Se la lotta dovesse apparire disperata, farò di tutto perché quei demoni riescano ad effettuare l’incantesimo, quindi cercherò di controllarlo, con o senza il suo aiuto.” Indicò il suo compagno.

 

Deglutii. “Solo se la lotta dovesse apparire disperata?” Domandai.

“Sì, questo posso promettervelo.”

Annuii. “E ora che facciamo?”

“Bisogna andare al tempio… Non ho dubbi che i nostri avversari ci stiano già aspettando. Preparatevi, noi saremo di sotto ad attendervi.” Con questo, i due Re- draghi lasciarono la stanza…

 

Direttamente nella tana del lupo…

Sospirai.

“Lina…”

“Bè, ragazzi, pare che ci siamo, no?”

Zel rispose alla mia affermazione allegra con una occhiata cupa. “Cosa facciamo se qualcosa va storto? Non possiamo lasciare che né i Mazoku né gli Shinzoku attuino i loro piani…”

 

Sospirai nuovamente. “Se accadrà questo… lancerò il Giga Slave… ma lo indirizzerò contro me stessa.” Quattro paia di occhi si spalancarono a questa affermazione… Uh, che effetto… “Ragionate…” Continuai, agitando la mano con noncuranza. “Non ci sarebbe altra soluzione… Non possiamo lasciare che il Portale venga aperto, ed io sono l’unica che può permettere che questo accada. Se mi uccidessi con il Giga Slave, invece di utilizzarlo per richiamare a me il Caos al di là del Portale, li priverei del mezzo fondamentale per attuare i loro piani.” Conclusi, strizzando l’occhio.

 

Sylphiel abbassò lo sguardo, mentre Zel e Amelia mi fissavano con un’espressione piena di… pietà? Ehi, aspetta un attimo! Detesto essere guardata in quel modo! “Non fate quelle…” Iniziai, ma Gourry mi interruppe. “Aspetta un secondo!!! Tu la fai facile, ma ai miei… ai nostri sentimenti non pensi?”

Arrossii lievemente. Che cosa intendeva…? Presi un profondo respiro e lo fissai negli occhi. “NON HO DETTO CHE LO FARO’!! E’ solo la nostra ultima risorsa… Se dovessimo fallire, non avrei altra scelta… Lasciare fare i demoni significherebbe comunque morire, ma insieme al mondo intero! Ma quando io scendo in campo, lo faccio per vincere, e non per morire, dovresti saperlo! E tutti voi farete lo stesso!” 

“Bene! E’ questo lo spirito giusto, Lina- san!!!” Esclamò Amelia. “La stella della Giustizia ci guiderà contro le tenebre!” Una grossa goccia di sudore comparve sulla fronte di Zel, che si trovava, come al solito, a fianco della maga (uhm… quei due mi convincevano sempre meno…). “Potresti evitarlo, Amelia?… Tutte le volte…”

Trattenni una risata. “Avanti, andate a prendere tutte le vostre armi!” Aprii la porta per i miei compagni. “Non mi sembra il caso di far aspettare oltre i nostri ‘amici’, giusto?”

I miei amici uscirono uno per uno e Gourry, proprio sulla soglia… “Uhm, Lina, ad ogni modo… Contro chi dobbiamo combattere?”

La mia testa batté direttamente contro lo stipite della porta. “Ti… spiego mentre andiamo, eh? Vai a prendere le tue cose…”

Il mio amico annuì con un sorriso e uscì. Dei, che pazienza ci voleva…

 

 

Mentre correvamo per le strade ormai venate di ombre di Miilun, spiegai a Gourry, Amelia e Sylphiel in che cosa consisteva esattamente il piano dei Mazoku e ricapitolai allo spadaccino il gruppo degli AMICI e quello dei NEMICI, tanto per evitare confusioni nel corso della lotta…

 

A mano a mano che avanzavamo, però, le mie perplessità aumentavano. Di fatto, stavamo scendendo in campo senza un preciso piano di battaglia, a meno che i due Shinzoku avessero qualche brillante idea che avevano preferito tenerci nascosta… A quel punto potevamo solo sperare di avere un po’ di fortuna dalla nostra e di riuscire ad ingannarli con qualche trucchetto, perché non sapevo proprio se col gioco pulito ce l’avremmo fatta a batterli…  

 

E poi, diciamoci la verità, giocare pulito contro un demone è una cosa piuttosto stupida.

 

“Che cosa faremo, esattamente, una volta arrivati al tempio?” Chiese, Zel, scuro in volto, ai nostri ‘alleati’.

 

“Immagino che saremo costretti subito ad uno scontro diretto. Temo che non potremo sperare di coglierli di sorpresa… Sicuramente ci staranno aspettando…”

 

“Credete che sapessero del vostro piano?” Domandò Amelia.

“No, avevamo fatto in modo che credessero che fosse nostra intenzione impedire loro di aprire il Portale, semplicemente…” Fece una pausa. “Anche se sembra che ormai ci getteremo davvero in questa impresa…”

Uhm… Tuttora mi sembrava che il Re dei Draghi di fuoco non fosse particolarmente convinto della cosa. Sospirai. Eravamo già in vista del tempio e mi sembrava che qualcuno mi stesse stringendo lo stomaco in una morsa…

 

Lo spazio di fronte all’edificio era come al solito deserto… Sembrava che in quel luogo nessuno mettesse piede da migliaia di anni.

Restammo per qualche secondo in silenzio a fissare la struttura.

“Bè, dato che siamo qui non ha senso restarsene in piedi qua fuori.” Mi avvicinai al grosso portale e lo spinsi con forza. Quella strana sensazione mi assalì nuovamente, anche se questa volta sembrava meno intensa. Se non fosse peggiorata, sarei stata tranquillamente in grado di combattere al massimo della mia forza. Già… SE non fosse peggiorata…

“D’accordo, l’unico modo per saperlo è provare ad entrare!!”

Misi un piede nell’edificio, e tutto sembrò restare nella norma. Bene, una preoccupazione in meno.

“Lina…” Mi voltai per fronteggiare il volto preoccupato di Gourry.

“Sembra che sia tutto a posto, stavolta.” Feci un cenno con la testa anche agli altri. “Pare che potrò lottare al pieno delle forze.”

 

“Questa è una buona notizia, Lina- san.” Commentò allegramente Amelia.

 

“Che cos’è questa storia?” Fu la domanda del Re dei Draghi di Fuoco.

 

“L’ultima volta che siamo entrati, Lina- san si è sentita male…” Spiegò Sylphiel.

 

Il Re dei Draghi mi parve perplesso. Lui ed il suo compagno si scambiarono un’occhiata.

I miei occhi si fecero sottili. “Voi due ne sapete qualcosa?”

 

“Sembra che qui non ci sia nessuno, perché non proseguiamo?” Uhm… Aveva cambiato argomento apposta? Comunque, aveva ragione. La sala centrale del tempio sembrava deserta. Mi sembrava strano che nessuno fosse stato mandato ad accoglierci…

 

Ah! Sembra che il Re dei Draghi avesse parlato troppo presto. Una figura uscì lentamente dall’ombra. E il suo aspetto era terribilmente familiare…

 

Gourry si avvicinò per sussurrarmi all’orecchio. “Ehi, Lina, quel tizio… Noi lo conosciamo, giusto? Non mi viene proprio in mente di chi si tratti…”

 

“AAAAAAAAAHHHH!” Lo strinsi per il colletto della maglia. “Quello è DYNAST!!!!!!!! Pezzo di imbecille, come diavolo fai a non ricordartene???”

 

“Ehi, ehi…” Il mio amico cercò di liberarsi, senza grossi risultati. “Ho detto che in effetti mi è familiare… Solo  non mi ricordavo esattamente il nome…” Ci rifletté un momento. “Dynast… Ma non era stato ucciso da quell’altro demone- bambino…? Come si chiamava…?”

 

“QUELLI ERANO GARV E FIBRIZO!!!!!! Contro Dynast abbiamo combattuto quando hai scoperto che la tua spada era la Blast Sword, non ricordi??” La mia stretta si accentuò.

 

“Oh, sì, ora ricordo… Già, già, hai ragione…”

Sospirai e lo lasciai. “OVVIAMENTE, ho ragione… Sei sempre il solito…”

Solo allora mi resi conto che avevamo completamente ignorato il Mazoku di fronte a noi e che tutti ci stavano osservando, con grosse gocce di sudore lungo le tempie.

 

Tossicchiai. “Ehm, ad ogni modo…” Alzai lo sguardo verso il demone, che era rimasto impassibile. “Sei stato mandato in avanscoperta, Dynast?”

 

Il Mazoku sogghignò lievemente. “A dire il vero, avevo intenzione di concedermi una piccola vendetta su di te e sul tuo caro amico, prima che tu diventi il pupazzetto nelle nostre mani per l’apertura del Portale…” Niente più tentativi di mantenere segreto il piano, eh?

 

“Ti brucia la sconfitta, vero, Dynast? E’ brutto essere stati battuti da due umani, giusto?” Rigirai il coltello nella piaga, mentre l’espressione del demone si faceva sempre più cupa… Tanto, che avevo da perdere?

“Non so se sia una buona idea, Lina…” Bisbigliò Gourry, al mio fianco. “Secondo me lo farai arrabbiare di più…”

 

“Sta prendendo tempo…” Affermò il Re dei Draghi del Mare, ad alte voce. “Evidentemente, gli altri stanno ultimando i preparativi per l’incantesimo.”

 

“L’incantesimo è praticamente terminato, vecchio mio.” Intervenne Dynast, con il solito tono ironico. “Avete fatto male a venire fin qui. Se ve ne foste stati buoni ad aspettare la nostra vittoria avreste vissuto più a lungo.”

Improvvisamente i suoi occhi si tinsero di un colorito purpureo e il suolo cominciò a tremare.

 

“Lina… Che succede ora?”

“Non lo so, Gourry, ma non mi piace per niente…” Non feci in tempo a terminare la frase.

Il suolo fra Dynast e noi venne improvvisamente solcato da una profonda fenditura, dalla quale uscì un gruppo di demoni. Mazoku, i soliti megalomani! Se non fanno le cose in modo spettacolare, non sono contenti…

 

Il gruppo attaccò immediatamente i miei compagni e Dynast… Si scagliò direttamente verso di me!

“Non te lo permetto!” Gourry scattò in avanti, brandendo la spada contro il Signore dei Demoni.

 

Lo spadaccino evitò facilmente una serie di colpi magici. Si piegò pericolosamente in avanti per evitare di essere colpito alla testa da un onda di energia (che andò invece a tagliare parte dei suoi lunghi capelli biondi) e mirò direttamente allo ‘stomaco’ del Mazoku. Una spada qualsiasi non avrebbe nemmeno potuto scalfirlo, ma la Blast Sword era in grado di arrecare ferite gravi anche ai demoni più potenti.

Tuttavia, Dynast fu più veloce di lui. Parò l’attacco di Gourry, protese il braccio verso di lui e lo colpì in pieno con un colpo magico, scaraventandolo contro una colonna a parecchi metri di distanza!

 

“Gourry!” Cercai di raggiungere il mio amico privo di sensi, ma non feci in tempo a muovermi. Dynast era già pronto ad attaccarmi.

Blast Ash!!!” Gridai, evitando contemporaneamente di essere colpita.

Forse ero abbastanza vicina al Portale da poter utilizzare il Giga Slave, ma non potevo di certo correre quel rischio. L’unica soluzione era tentare di distruggerlo con il Laguna Blade, ma non potevo sperare di riuscire a recitare tutta la formula prima di essere colpita, senza l’aiuto dei miei compagni.

 

Ra Tilt!!!” Due voci gridarono all’unisono, alle mie spalle. Il doppio colpo magico investì Dynast in pieno.

“Amelia! Zel!”

“E’ tutto a posto, Lina- san?” Chiese Amelia, con aria preoccupata, raggiungendomi insieme alla chimera.

Annuii velocemente, gettando un’occhiata a Gourry e osservando con sollievo che Sylphiel si era già avvicinata a lui per curarlo.

 

Anche i due Re dei Draghi ci raggiunsero.

“Credevi davvero di riuscire a tenerci occupati per molto con quei demoni da due soldi, Dynast?” Chiese in tono severo il Re dei Draghi del Mare.

Il Mazoku, nel frattempo, si era totalmente ripreso dagli attacchi e sembrava più in forma di prima, anche se vestiva un’espressione rabbiosa. “Il tempo necessario, miei cari, solo il tempo necessario…”

Solo allora mi accorsi che mentre ci scontravamo altre tre figure si erano avvicinate… Non c’era di certo bisogno di chiedersi chi fossero…

 

“Pare che ora siamo al completo…” Commentò cupamente il Re dei Draghi di Fuoco.

I due Mazoku si portarono al fianco di Dynast. “Ora il combattimento potrà svolgersi davvero alla pari…” Commentò uno di essi, all’apparenza una bella donna dai capelli biondi, ma con una espressione che faceva correre i brividi lungo la spina dorsale… E proprio alle sue spalle…

“Xellos…” Pronunciai quel nome digrignando i denti… Dei, e ora come ce la saremmo cavata?

“E’ un po’ che non ci si vede, eh, Lina- chan?” Il Mazoku aveva il solito sorriso stampato sul volto. E allora sembrava più compiaciuto del solito… “Mi dispiace di non esserti venuto a trovare, ma capirai che sono stato davvero impegnato…”

 

“Xellos…” Il tono gelido di quella che ormai avevo identificato come Xellas troncò la nostra conversazione. “Occupati di loro.” Indicò velocemente i miei compagni. “Non è necessario che restino in vita, a noi serve solo lei.” Il Mazoku si limitò a rivolgerle un breve inchino.

 

“Alla cara Inverse posso pensare io… Dobbiamo solo portarla al centro della configurazione magica, giusto?” Dynast avanzò verso di me.

 

“Dynast…” Xellas si rivolse al demone in tono ammonitore.

“Non preoccuparti, che bisogno c’è di mantenere segreti…? A questo punto…”

 

Xellas smise di prestargli ascolto e lei e Dolphin rivolsero la propria attenzione ai due Signori dei Draghi.

 

Nel frattempo, mi ero lentamente avvicinata a Sylphiel e a Gourry, che si stava già riprendendo.

“Come sta?” Chiesi sotto voce, rivolgendo un’occhiata preoccupata al mio amico.

“E’ tutto a posto, Lina…” Fu lo spadaccino stesso a rispondermi. “Riesco a combattere.”

 

Mi inginocchiai al suo fianco e lo aiutai, insieme a Sylphiel, a rialzarsi.

“Ehi, Lina, tua madre ci ha chiesto di tornare a trovarla insieme, quando fosse stato possibile… Faremo meglio a vincere questa battaglia, o non potremo mantenere la promessa… Sai, credo di piacerle…”

Agitai la mano in segno di noncuranza. “Oh, considerando che le piace chiunque apprezzi la sua cucina, ora ti dovrebbe considerare più o meno come un figlio.” Lo lasciai andare, e riuscì, anche se un po’ barcollante, a reggersi in piedi. “In quanto al tornare… Bè, vedremo dopo che tutto questo sarà terminato… Mia sorella ormai avrà finito con il suo lavoro part- time e sarà tornata a casa… Devo ancora decidere se sono disposta a rischiare di incontrarla… Di certo sarebbe PEGGIO che vedersela con dei Signori dei Demoni…”

Lo spadaccino sogghignò. “D’accordo, Lina, vedremo…”

 

“Mi dispiace interrompere questa conversazione amabile, ma credo che ora abbiate altro a cui pensare.” Dynast e Xellos si ergevano in piedi di fronte a noi. Il combattimento fra gli altri due Mazoku e i Re dei Draghi era già cominciato.

“Mi dispiace così tanto, Lina- chan, ma sono costretto a fare in modo che i miei capi, qui, riescano ad aprire il Portale…” Xellos avanzò, sollevando il suo bastone.

 

“Dobbiamo evitare che portino Lina al centro della configurazione magica…” Zel si pose di fronte al gruppo, iniziando a pronunciare sommessamente una formula.

Dovevo stare attenta alle spalle. Xellos era fin troppo abile nello scomparire e prendere gli avversari alla sprovvista. 

 

“Conosco un metodo perfetto perché il mio amico Zel si distragga.” Sempre tenendo il bastone sollevato, il demone iniziò a correre in direzione della chimera, scomparendo e riapparendo ad intermittenza in un modo che avrebbe confuso anche il più attento fra i combattenti.

 

“Zel, fa attenzione!” Gridai, ma non ebbi il tempo di aggiungere altro, perché Dynast attaccò a sua volta.

Balus Wall!” Gridarono Amelia e Sylphiel, parando le sfere di energia rilasciate dalle mani del Mazoku.

Astral Vein!” La spada di Zelgadiss aveva intercettato l’affondo del bastone di Xellos.

 

A questo punto, io e Gourry scattammo in avanti. Lo spadaccino si scagliò ancora una volta su Dynast, il quale si preparò a respingerlo. Ma, all’ultimo istante, il mio amico si fece da parte, lasciando scoperto lo spazio di fronte al Mazoku. “Elmekia Lance!!!” Il Signore dei demoni, colto alla sprovvista, non riuscì a evitare il mio attacco.

Gourry avanzò nuovamente, e lo colpì.

“Perfetto, Gourry! E ora…” Richiamai velocemente alla mente la formula del Laguna Blade.

 

Tuttavia, qualcosa mi distrasse dall’attacco. Xellos, che stava ancora fronteggiando Zel, improvvisamente sparì, facendo sì che la chimera si sbilanciasse in avanti. Il demone ricomparve alle sue spalle, pronto a colpirlo a morte.

“Zel- san, stai attento alla spalle!” Amelia scattò in avanti, recitando la formula del Ra Tilt. Anche Zel si voltò di scatto, la sua attenzione richiamata dal grido di Amelia, ormai troppo tardi per reagire. Ma l’obiettivo di Xellos non era Zelgadiss.

Con un sogghigno, il demone rilasciò la sfera di energia che si era creata fra le sue mani in direzione di Amelia, cogliendo la principessa totalmente alla sprovvista!

 

Amelia non ebbe nemmeno il tempo di gridare. L’energia la investì in pieno e, mentre Xellos scompariva nuovamente, cadde a peso morto fra le braccia di Zelgadiss.

La chimera rimase immobile, sorreggendo a malapena la ragazza, con le spalle che gli tremavano per lo shock.

 

“AMELIA!” Gridai, lasciando perdere del tutto la formula e gettandomi in direzione della principessa, seguita da Gourry.

“Amelia- san!” Sylphiel ci raggiunse, ansimante e strappò il corpo esanime della maga dalle braccia di Zelgadiss, che non era ancora riuscito ad aprire bocca.

 

La cosa strana è che non c’era la minima traccia di sangue. Amelia aveva gli occhi spalancati, ma non vi era rimasto nulla della solita vitalità. Sembravano… svuotati. Era come se fosse entrata in coma, ma si trattava sicuramente di uno stato che aveva origine magica.

 

“Lina- san, non riesco a capire che cos’abbia…” Il tono di Sylphiel era colmo di disperazione… Una disperazione che nasceva dall’impotenza. Fui colta dalla orribile sensazione che per la mia amica non ci fosse niente da fare.

Strinsi tanto forte i pugni da far sanguinare il palmo delle mie mani, attraverso i guanti.

Mi voltai lentamente, per fronteggiare Xellos, in piedi di fronte a Dynast, il quale sembrava essersi completamente ripreso… Avevamo anche perso l’occasione per l’attacco, dannazione.

“Bastardo… Che cosa le hai fatto?”

 

Xellos si limitò a scuotere il dito con un sorrisetto irritante stampato sul volto. “Che paroloni… Ho solo messo in atto ciò che avevo promesso. Ho detto che avrei distratto Zel- chan, e così è stato.” Si inchinò lievemente.

 

Una rabbia intensa mi colse. Stavo per attaccare, quando… “Lascialo a me, Lina.”

Zel sembrava essersi svegliato dal suo torpore. Si fece avanti, con uno sguardo freddo come il ghiaccio. “Non ti perdonerò mai per avermi usato come esca per fare del male alla mia amica. Me la pagherai.”

Non ero sicura che fosse una buona idea lasciarlo combattere da solo, soprattutto finché non si fosse calmato. Lotta e rabbia non sono buone compagne, lo avevo provato io stessa, soltanto poche ore prima. Purtroppo, sembrava che non avessi molta scelta, dato che anche Dynast si stava facendo nuovamente avanti.

 

“Gli guarderò io le spalle, Lina- san…” Mi stupii di sentire Sylphiel intervenire sottovoce. La sacerdotessa mi si era avvicinata dopo avere disteso il corpo di Amelia in un angolo relativamente sicuro. “Per Amelia- san non c’è nulla che io possa fare, ora, e sono certa…” Fece una pausa. “Sono certa che tu e Gourry- sama ve la caverete benissimo, forse anche meglio, se lavorerete in squadra, da soli.” Abbassò lo sguardo. Non mi piaceva, quell’espressione. Volevo dirle qualcosa, ma mi interruppe mentre aprivo la bocca per parlare. “Non pensate a noi due, concentratevi solo sul combattimento. Distrarvi di nuovo potrebbe essere pericoloso, e ne va della salvezza del mondo.”

 

Mi limitai a sorriderle e annuire. “Lo stesso per te. Grazie, Sylphiel… Ricordami che ti devo un bel pranzo per questo.” La sacerdotessa batté le palpebre, stupita, quindi sorrise ed annuì.

 

“Tu potrai averne un po’, se mi sarai sufficientemente utile.” Mi rivolsi a Gourry.

“Ehi, non sono mica un cane da combattimento!” Si lamentò lo spadaccino.

Mascherando un sogghigno, avanzai verso Dynast. Quando incontrai lo sguardo tagliente del demone, la voglia di sdrammatizzare mi passò immediatamente. Eravamo da capo.

Gettai un’occhiata al combattimento fra i Re- Draghi e i Signori dei Demoni. Sembrava procedere alla pari… Non riuscivo a capire… Perché Dynast non andava ad aiutare i suoi compagni? Per tenere testa a noi, Xellos sarebbe stato sufficiente e, se fossero stati in tre, i Mazoku avrebbero preso più facilmente il sopravvento sugli Shinzoku. Che cosa stava aspettando?

 

Lasciai perdere questi ragionamenti, quando il nostro avversario si mise in posa da combattimento. Dovevo concentrarmi, pensare alla lotta, solo alla lotta.

Gourry avanzò, brandendo la spada, e si pose protettivamente di fronte a me.

 

“Cominci ad essere fastidioso, mercenario… Il tempo che ti resta da vivere non è comunque molto. Levati dai piedi e trovatene una adulta, se non vuoi morire prima del dovuto.” Ehi! Vorresti dire che io sono una bambina? Gourry stava per replicare, ma io mi feci avanti per prima. “Ma complimenti! Che bel repertorio di frasi fatte! Cos’è, a voi demoni hanno scritto le battute in serie, mentre spartivano per voi l’UNICO CERVELLO che è stato concesso in comune a tutta la categoria???” Ci sono certi tasti, per una signorina, che nemmeno ad un demone è permesso toccare…

 

Il demone sogghignò nuovamente. “Vedremo se fra poco avrai ancora voglia di prendermi in giro…” E attaccò di nuovo, stavolta con tutta la sua forza.

Ray Wing!!!!” Afferrai velocemente Gourry, spostandomi di lato nel tentativo di evitare il colpo. L’impatto fu violentissimo. Gourry ed io evitammo a malapena di essere colpiti. La forza d’urto ci fece sbattere con violenza contro un muro. Il corpo dello spadaccino mi ammorbidì leggermente l’atterraggio, ma ebbi l’impressione di sentire le ossa di Gourry scricchiolare.

La parete che separava la sala nella quale ci trovavamo dal santuario venne colpita al posto nostro e crollò quasi interamente. La strana sensazione al petto si intensificò, anche se non tanto come l’ultima volta. Non ebbi molto tempo per farci caso, comunque.

 

“Li…Lina…”

“Gourry! Gourry, ti senti bene?” Ero DECISAMENTE preoccupata per il mio amico. Non si era ancora del tutto ripreso dalla ferita precedente, ed ora avrebbe avuto bisogno di riposare, non certo di incassare altri colpi.

“Non… ti… preoccupare… Sto… bene… Io ti… ti proteggerò…”

“Riguardo a questo io avrei qualche dubbio…” Dannazione! Dynast era comparso alle nostre spalle e teneva la mano puntata verso di noi, con un incantesimo pronto per essere scagliato. “A questo punto non ha più senso opporre resistenza, giusto?” I suoi occhi si strinsero in un sogghigno. “Ti conviene seguirmi, se non vuoi che al tuo ‘angelo custode’ accada qualcosa di peggio…”

Questo non potevo permetterlo, ma non potevo neanche permettermi di mettere a rischio il mondo, finché restava una speranza. Detestavo dover coinvolgere ancora Gourry nella lotta, ma era l’unica soluzione che ci rimaneva. Lasciai scivolare lentamente il pugnale che tenevo nascosto sotto la manica nella mano dello spadaccino. Un bagliore nel suo sguardo mi assicurò che aveva capito che cosa avevo intenzione di fare…

 

Improvvisamente, il mio amico scattò in avanti, mirando con il pugnale al nostro avversario. Il Demone, come avevo immaginato, non si aspettava una reazione da parte dello spadaccino, e perse l’equilibrio. L’incantesimo che le sue mani rilasciarono riuscì tuttavia a colpire di striscio il mio compagno. Accidenti! Secondo i miei calcoli sarebbe dovuto riuscire ad evitarlo! Cercai comunque di non lasciarmi distrarre e raccolsi all’istante la Blast Sword che Gourry prontamente aveva lasciato cadere. Dynast era convinto di essere stato attaccato con essa, e non aveva pensato a me. Quando si accorse dei miei movimenti, fu troppo tardi. Conficcai la lama nella sua schiena. Io non avevo di certo la stessa forza di Gourry, ma pregai che fosse comunque efficace. Il demone emise un grido acuto e voltò la faccia verso di me con gli occhi iniettati di sangue. Disperatamente, spinsi a fondo la spada.

 

Il Mazoku chiuse gli occhi, digrignò i denti, e… sparì. “No…” Caddi in ginocchio, lasciando la spada. Purtroppo, non ero riuscita a finirlo… Comunque, gli sarebbe servito un po’ di tempo per riprendersi, e questo mi permetteva di accertare le condizioni di Gourry. Cercai con gli occhi Sylphiel… La sua magia guaritrice mi sarebbe stata così utile, in quel momento…

Fui costretta a trattenere un gemito, quando vidi il corpo della sacerdotessa riverso a terra. Sembrava essere in condizioni simili a quelle di Amelia. “No… NO! Non può andare così!!” Zel stava ancora combattendo con Xellos, ma era più che evidente che non avrebbe resistito a lungo. Anzi, avevo l’impressione che il demone si stesse divertendo a giocare con lui come il gatto con il topo…

 

Distolsi lo sguardo, e corsi al fianco di Gourry. Anche le sue condizioni non erano delle migliori, purtroppo. Non mostrava ferite superficiali troppo profonde e non ero in grado di dire se fosse in pericolo di vita, ma di sicuro non sarebbe più stato in grado di combattere. Eravamo davvero nei guai. Pregai che si trattasse di un incubo…

 

Purtroppo, non avevo nemmeno il tempo di preoccuparmi. Raccolsi la Blast Sword e mi alzai in piedi, cercando con lo sguardo Dynast. Dove diavolo era finito?

 

Come evocato dai miei pensieri, il demone comparve di fronte a me. Faceva di tutto per nasconderlo, ma sembrava che lo avessi ferito più profondamente di quanto non avevo creduto. Barcollava lievemente, ed una smorfia di dolore gli segnava il volto… Del resto, probabilmente, anche completare la formula per l’apertura del Portale, in precedenza, doveva averlo in parte indebolito. Forse ora con un Laguna Blade…

 

Non ebbi tempo di riflettere. Come posseduto da una furia, il Mazoku si scagliò contro di me! Accidenti! Non avevo il tempo di creare uno scudo protettivo, quindi sollevai ancora una volta la spada di Gourry e mi preparai a parare il colpo… Tuttavia, all’ultimo istante, il demone deviò e diresse la propria corsa verso la schiena del Re dei Draghi del Mare! Doveva aver aspettato tutto quel tempo per coglierlo di sorpresa, accidenti!

 

“Attenzione!!” Gridai, ma era troppo tardi. Lo Shinzoku, impegnato a combattere con Xellas, non poté reagire e venne trapassato da parte a parte dagli artigli del mostro. Mi coprii la bocca con le mani per evitare di gridare. Non era un bello spettacolo…

Ora, eravamo SUL SERIO nei guai. Eravamo rimasti in due… E dovevamo vedercela con tre Signori dei Demoni…

 

Il re dei Draghi stramazzò al suolo, ma quando Dynast fece per dargli il colpo finale, il Re dei Draghi di Fuoco si liberò dall'attacco di Dolphin e scattò in avanti, di fronte al compagno ferito. Immaginai che avrebbe lottato per difenderlo, ma…

“Ci arrendiamo.” Dichiarò, non distogliendo gli occhi dallo sguardo del demone. “Avete vinto, ormai non ha più senso opporsi. Lina Inverse è vostra.”

 

“NO!” Gridai, con tutte le mie forze. “Non ancora! Non è ancora detto che non riusciremo a farcela! Avevi promesso!” Probabilmente la mia ribellione appariva un po’ patetica, ma non potevo sopportare il suo tradimento. Ovviamente, aveva intenzione di ritornare al suo piano originario e abbandonare il nostro accordo. Ma, se lui si arrendeva, le mie possibilità di vittoria, già deboli, scendevano automaticamente a zero.

 

“Non devi preoccuparti, Inverse…” Xellas mi sorrise freddamente, per rivolgersi allo Shinzoku. “Divertente… Non l’hai ancora capito?”

 

Lo sguardo del Re dei Draghi di Fuoco si tinse improvvisamente di terrore.

“Già,” Proseguì Xellas, “Eravamo al corrente di tutto, sin dall’inizio. E’ facile tenere noi all’oscuro di un piano, ma ci sono orecchie di alcuni fedeli servitori che sono in grado di infiltrarsi dappertutto…” Quasi come se lo avesse evocato, Xellos comparve al suo fianco. Il che significava che anche Zel era…

Abbassai lo sguardo.

Xellas sollevò la mano, preparando un incantesimo. “Ora, capirai che lasciarti in grado di ostacolarci sarebbe piuttosto stupido da parte nostra… Quindi, la soluzione non può essere che una…”

 

Disperatamente, scattai in avanti per cercare di impedire l’inevitabile. Dolphin scomparve e mi riapparve di fronte, impedendomi di proseguire oltre. Riuscii solo a sentire le urla dello Shinzoku, che veniva colpito.

 

Indietreggiai, continuando stupidamente a brandire la spada, che ora come ora era praticamente inutile. Osservai il Re dei Draghi di Fuoco cadere a terra, accanto al suo compagno. Non lo aveva finito, ma potevo comprendere il perché… Ora veniva il bello, e dovevano conservare energie… del resto, in quello stato, non sarebbe stato in grado di interferire…

Il che mi lasciava…

“Pare che tu sia rimasta sola, eh, ragazzina?” Dynast avanzò, con fare sprezzante.

 

Non so dove trovai la voce per rispondergli. “E’ facile fare gli sbruffoni quando si è in vantaggio, vero Dynast?” Continuai a indietreggiare, invocando sommessamente il potere di Lord of Nightmares… Era la mia ultima risorsa, anche se non ero sicura che potesse funzionare.

 

“Cosa credi di fare?” Dolphin si era accorto del mio tentato attacco! Il demone mi comparve ancora una volta di fronte, ma ora ero pronta ad accoglierlo.

Laguna Blade!!!” L’anello magico venne ancora una volta in mio aiuto, potenziando la mia magia. Scattai in avanti e trapassai il braccio del demone per intero con la lama di tenebra, per farmi strada. Ma non era lui il mio obiettivo. Mi scagliai verso la configurazione magica all’interno del santuario, con l’intento di sfruttare la forza del Signore di tutte le creature delle tenebre e di distruggerla. Forse avrei potuto farcela…

 

I Mazoku si resero conto tardi delle mie intenzioni, ma Xellas reagì nel modo che meno mi ero aspettata. Afferrò Dynast, ferito e troppo debole per opporre resistenza, e mi comparve di fronte, tenendolo immobile. Era troppo tardi per frenare, e la mia lama si conficcò nel petto del demone, trapassandolo, mentre Xellas spariva nuovamente. Il mio incantesimo finì per consumarsi definitivamente con l’uccisione del Mazoku, lasciandomi sfinita a terra.

 

Se la situazione non fosse stata drammatica, mi sarei lasciata sfuggire una risata amara. Si era servita del suo alleato come SCUDO per la configurazione magica. Se li sceglievano bene i propri amici, i demoni…

 

Alzai debolmente lo sguardo per osservare la figura di Xellas che mi sovrastava. Lo sguardo della demone rimase impassibile, mentre rilasciava una sfera di energia, che mi colpì in pieno. Gridai di dolore, e riuscii a malapena a prestare attenzione alle sue parole. “Questo è per il tuo tentativo. E’ finita.”

 

Una forza invisibile mi sollevò lentamente da terra. Cercai di opporre resistenza, ma era inutile. Però non potevano obbligarmi a lanciare il Giga Slave, se non volevo! Potevano cercare di costringermi, ma se io non avessi ceduto… Oppure avrei potuto fare come avevo detto agli altri, indirizzarlo contro me stessa, e…

Queste ultime speranze vennero seriamente incrinate nel momento in cui incontrai il sorriso sicuro di Xellas.

 

Con un gesto secco, la demone mi fece ricadere con violenza sul suolo del santuario. Dolhpin ci seguì, con la stessa espressione imperturbabile di sempre. Xellos sembrava sparito.

 

La demone prese a trascinarmi a forza al centro della configurazione, e il solito dolore al petto sembrò aumentare di intensità.

“Cerca di non fare resistenza, Inverse, o il dolore aumenterà ancora…”

“Che… che cos’è?” Chiesi, con un filo di voce. La demone sorrise, nuovamente.

“Ora tu e la ‘chiave’ siete una sola cosa. Il dolore dipende da questo. La ‘chiave’ libererà il santuario dalla magia che lo pervade…” Quindi il ‘sigillo’… Era il santuario stesso! “… attiverà automaticamente il Portale e,  una volta che avremo raggiunto il centro della configurazione, ti spingerà a lanciare l’incantesimo. Operare la ‘fusione’ era l’unico modo che avevamo per costringerti a scagliare il Giga Slave…”

 

La… ‘fusione’? In pratica avevano fatto in modo che i miei poteri si fondessero con quelli della ‘chiave’. E’ un procedimento a cui alcuni maghi ricorrono per legare a sé indissolubilmente i propri oggetti magici. Però, può essere pericoloso… Il mago che opera una ‘fusione’ con un oggetto magico finirà per farsi controllare da esso, se l’oggetto è abbastanza potente. Evidentemente i demoni puntavano a questo. Ma io non mi ero accorta di nessuna ‘fusione’… Quale era la ‘chiave’? Un terribile sospetto mi colse, e gettai istintivamente un’occhiata all’anello che portavo al dito.

 

La demone intercettò il mio sguardo e smentì immediatamente le mie supposizioni. “Oh, no, Inverse, non si tratta di quello… A dire il vero, non sono certa di quale sia la natura di quell’oggetto, ma non è certo la ‘chiave’… Ti ricordi la prima volta che hai incontrato il mio inviato, qui a Miilun?” Doveva riferirsi al demone che avevo sconfitto qualche ora prima, nella dimensione parallela. “Lasciandoti credere che si trattasse di una trappola, è stato facile farti dimenticare del piccolo oggetto che conteneva il messaggio del mio sottoposto… E, una volta che è entrato a contatto con il tuo corpo, la magia che vi avevo riposto ha fatto tutto da sé…”

Il pendaglio… di Orhialcon… Lo avevo nascosto sotto la mia veste, a contatto diretto con la pelle e… Quanto ero stata stupida! Quella era la chiave! Erano bastati pochi secondi perché venisse ‘assorbita’ dal mio corpo… Altro che sparita! Avrei dovuto insospettirmi, dato che era pur sempre un oggetto lasciatomi da un demone ma… sembrava così insignificante! E, certo, anche il fatto che fosse fatto di Orhialcon aveva contribuito a distrarmi…

 

Notando la mia espressione, la demone assunse un tono sarcastico… “Mai lasciarsi ingannare dalle apparenze, Inverse…”

Strinsi i denti per la rabbia. Faceva persino la spiritosa… Avevo una gran voglia di lanciarle un incantesimo!

 

Non ne ebbi materialmente il tempo. Eravamo giunte al centro della configurazione. Mi sembrava che il cuore mi stesse per esplodere per il dolore. Al diavolo! Avrei resistito! Non poteva finire così, non poteva!!

Dolphin ci raggiunse e i due demoni si scambiarono un’occhiata. “Stai per assistere ad un evento senza precedenti, Inverse… Siine felice, è un buon modo per morire.” La fissai con rabbia, e Xellas mi rivolse un altro sorriso.

Dolphin e la demone si concentrarono e pronunciarono una serie di parole incomprensibili, fra le quali riconobbi alcuni termini appartenenti alle Chaos Words, l’alfabeto della magia nera. Il Portale sembrò rispondere alla strana cantilena, e un’improvvisa carica di energia si concentrò attorno a noi. Pensai di provare a fuggire mentre erano concentrati sulla formula, ma non riuscivo nemmeno a muovermi, ormai…

 

Signore del Caos! Kaleo Dunamin! Apertura!!!!”

L’incantesimo terminò. Il terreno sul quale giacevo, coperto di Rune, si illuminò, rischiarando la sala a giorno. Una improvvisa forza mi investì. Senza nemmeno rendermene conto, mi ritrovai in piedi, recitando la formula per il Giga Slave…

“Funziona!” Sentii qualcuno gridare. Con orrore, avvertii l’energia del Caos che fluiva dal mio corpo, e quella del Portale che rispondeva. No! Con le lacrime agli occhi, cercai disperatamente di opporre resistenza, di trattenere l’energia che ero costretta ad evocare, e di indirizzarla verso di me e non verso il Portale. Sì, stava funzionando! Il Caos per un momento sembrò ripiegare totalmente su di me, con una forza che mi sopraffaceva. Ma stavo evitando l’apertura, potevo riuscirci!!! Poi, accadde qualcosa di inspiegabile. Il mio anello magico sembrò reagire, illuminandosi. Ringraziai il cielo, pensando che mi avrebbe aiutato, ma non fu così. Come se fosse indirizzata dall’anello, l’energia riprese a fluire verso il Portale, con una forza irresistibile.

Confusamente, mi sembrò di udire una voce familiare che chiamava il mio nome, ma in quel momento non ci feci caso. Tentai ancora una volta di fermare l’energia, ma invano. Quindi, distrutta, mi arresi.

Era finita.

 

Riuscii a vedere una luce accecante che inondava la sala, quindi fui scagliata lontano da un’intensa esplosione. Ricaddi in un angolo in ombra della sala principale, incapace di muovermi di un solo millimetro. Giacqui a terra per qualche secondo, prima di sentire nuovamente la voce familiare che mi chiamava. Stavolta, era molto vicina.

Aprii gli occhi. “Gourry… Ti sei… ripreso…”

Lo spadaccino si era trascinato fino a lì, ed ora era chino su di me, il volto segnato dalla preoccupazione. La sua armatura era semi distrutta, e al di sotto si intravedeva la maglia intrisa di sangue. “Lina…” Mi sollevò gentilmente fra le braccia, e mi strinse a sé. Il braccio mi faceva un male pazzesco, dovevo essermelo rotto nella caduta… Ma quello era davvero l’ultimo dei miei problemi…

“Gourry… Cos’ho… fatto?”

Il mio amico non riuscì a rispondermi. Poté solo rivolgere un’occhiata cupa in direzione del santuario. Seguendo il suo sguardo, mi trovai ad osservare il Portale. Aperto. Un’oscurità splendente sembrava volerne uscire per sommergere il nostro mondo, e Xellas e Dolphin stavano pronunciando l’incantesimo che avrebbe permesso loro di controllarla. Avevamo perso.

Non riuscii a reprimere un gemito sconfitto, e nascosi il volto nelle pieghe del colletto di Gourry, per evitare che mi guardasse in viso. Lo spadaccino tacque. Del resto, non c’era molto da dire… e non c’era nulla che potessimo fare… Nonostante questo…

“Io… Non posso! Non possiamo arrenderci così!!” Mi divincolai dall’abbraccio del mio amico.

“Lina? Che cosa hai intenzione di…”

“Devo fare qualcosa! Aiutami!” Lo spadaccino sembrò sul punto di rispondermi, ma poi tacque e praticamente mi sollevò a forza, dal momento che da sola non sarei riuscita a restare in piedi nemmeno un secondo. La sua espressione era molto poco convinta, come doveva esserlo la mia, del resto… Ma forse potevo farcela, potevo usare ancora un po’ di magia… I miei capelli non avevano ancora perso del tutto colore, mi restava ancora un po’ di forza…Cercai la concentrazione per lanciare un incantesimo, ma la mia mente era annebbiata dalla paura, e le parole magiche si accavallavano, senza prendere corpo in una formula. O forse non era paura, ma soltanto consapevolezza… La consapevolezza che, comunque, era troppo tardi…

 

La cantilena dei due demoni si interruppe nuovamente. L’energia li circondò, e dall’espressione dei loro volti dedussi che l’incantesimo era stato concluso correttamente. Era questione di attimi, e avrebbero ottenuto ciò che desideravano. Il controllo del Caos, il potere sull’incontrollabile. Il potere assoluto… Non riuscii a distogliere lo sguardo, nell’attesa dell’inevitabile…

Che non avvenne.

Non accadde nulla! L’energia evocata dai due Mazoku si dissolse, e il Portale rimase aperto, continuando ad emettere la sua luce nera.

“Cosa diavolo…?” Iniziò Xellas.

“Tutto ha una spiegazione.” Una voce risuonò alle nostre spalle.

 

Ci voltammo per fronteggiare…

“Tu!” Gridò Xellas. “Tu sei la ragazza di cui ci siamo serviti per…”

Di fronte a noi si trovava la sacerdotessa che avevamo incontrato la prima notte a Moonearth, e che credevamo morta! A braccia incrociate e con un’aria tranquillissima, a vedere lei sembrava che nulla fosse accaduto. “Mai lasciarsi ingannare dalle apparenze…” La ragazza ritorse contro Xellas le parole che lei stessa poco prima aveva rivolto a me.

 

“Chi… Chi diavolo…?” Domandai, avanzando a fatica dall’ombra, ancora sorretta da Gourry.

Ignorandomi, la sacerdotessa proseguì. “Credo che qui si sia fatta un po’ di confusione sui ruoli…” Alzò uno sguardo gelido verso i due demoni. “Non ho mai detto di voler cedere il mio posto a qualcuno di voi, e vi assicuro che non mi farei scrupoli a farlo, se lo desiderassi…”

Mi sembrò che lo stomaco mi si accartocciasse, e strinsi così forte il braccio di Gourry da bloccargli la circolazione. Quella… Quella era…

L’espressione dei due Mazoku non differiva molto da come doveva essere la mia, in quel momento…

“Davvero eravate convinti di portare a termine il vostro piano senza che io ne venissi a conoscenza?” Proseguì. “Davvero pensavate che me ne sarei stata al di là del Portale ad aspettare di essere uccisa da creature con un potere debole come il vostro?” Aveva detto… potere… debole… Mi stupii che le ginocchia mi reggessero ancora…

 

Xellas prese la parola, con un’aria sinceramente terrorizzata. “Come… come è possibile? Ti sei rifugiata in questo mondo…? Noi… avremmo dovuto avvertirlo…”

“E’ stato così semplice… Mi è bastato prendere un corpo umano, per impedirvi di accorgervi di me… Vi siete persino convinti di esservi serviti di me per attirare a Miilun Lina Inverse…” Quella allora non era un’illusione? Aveva preso possesso davvero di un essere umano… Come aveva fatto con me?

 

“No, non allo stesso modo, Inverse…” Sussultai, quando mi rispose proprio come se mi avesse letto nel pensiero.

Si volse verso di me. “Allora avevo conservato tutto il mio potere, e a Fibrizo sarebbe stato possibile avvertirlo subito, se non fosse stato per la sua presunzione. In quell’occasione ho solo incanalato la mia volontà in te. Ora, per mascherare la mia identità, sono dovuta diventare umana, a tutti gli effetti.” Il suo tono si colorì di un accento sarcastico. “Almeno esteriormente…”

Bè, era stata decisamente un’ottima attrice, non c’è che dire…

 

“Non è possibile!!!” Esclamò Xellas. “Il puro Caos non può…”

“Che cosa ne sai tu di ciò che mi è possibile???” Ora la sua voce era colma d’ira. Rabbrividii. “Io sono più di quanto tu non creda! Perché non dovrei riuscire in ciò che è possibile anche ad un demone da due soldi?” Era vero, in effetti… un demone di un certo livello è in grado di impadronirsi di un corpo umano, anche se si tratta di un incantesimo molto complicato…

Lord of Nightmares proseguì, irata. “Io non sottostò alle leggi del tuo mondo! Io impongo a te la MIA legge, ora!”

Puntò la mano verso il Portale, che si richiuse fino a raggiungere appena le dimensioni che avrebbero permesso il passaggio ad un essere umano.

 

Xellas sembrava paralizzata per il terrore. Dolphin invece… Sembrava essersi ripreso… Ma cosa?

Il demone si fece avanti. “Dimentichi una cosa, mia signora… Se è vero ciò che hai detto, ora il tuo potere non è superiore a quello di un essere umano…”

Xellas si voltò verso di lui… E il suo volto si illuminò. Significava che… aveva ragione?

Dolphin proseguì. “E questo significa, Signora del Caos, che ora tu sei più vulnerabile di noi, e non dovrebbe essere difficile, per noi, eliminarti…”

 

Lord of Nightmares non si mostrò minimamente turbata. “Anche tu dimentichi una cosa…” Xellos improvvisamente apparve alle sue spalle, e rimase immobile. “Ora anche voi siete vulnerabili, vista la difficoltà dell’incantesimo che avete appena scagliato. E anche se non dispongo del mio potere, qui c’è qualcuno che ne possiede un frammento.” I suoi occhi si posarono su di me. “Ti è già stato utile in passato, anche se, nelle mie condizioni, non sono potuta intervenire troppo prontamente per attivarlo. Ora credo che tu abbia capito quale è l’uso migliore che puoi farne.”

Capii immediatamente a che cosa si riferiva. L’anello magico… non faceva parte dei Demon Blood. Non era altro che una parte dei poteri della Signora di tutte le creature delle tenebre, racchiusa in una semplicissima pietra rossa. Non mi fidavo di lei più di quanto mi fidassi di quei demoni, ma per quel che riguardava quel momento… aveva ragione, sapevo cosa farne…

 

Non persi tempo a riflettere. Concentrandomi sull’oggetto magico, iniziai a recitare. “Signore delle tenebre e dei quattro mondi, io imploro i tuoi frammenti…” Xellas scattò in avanti, in un ultimo, disperato, tentativo, ma Xellos le apparve di fronte e la bloccò. “XELLOS!! Tu…”

“Mi spiace, mia signora, ordini che vengono dall’alto…”

 

LAGUNA BLADE!!!” Terminai la formula e mi gettai in avanti. Xellos si scostò in tempo per permettermi di colpire la sua padrona. Però Dolphin… Aveva aspettato apposta per attaccarmi di sorpresa!

“Non ci pensare nemmeno!” Gourry, che aveva raccolto la propria spada dal suolo, si interpose fra me ed il demone e affondò la lama nel suo stomaco. Il Mazoku la afferrò e tirò, cercando di estrarla, mentre lo spadaccino resisteva con tutte le proprie forze. Fu allora che la Blast Sword… si ruppe! La lama si spezzò in due e rimase in gran parte conficcata nel demone, che cadde a terra, ancora vivo, ma senza più forze, nemmeno per sparire.

 

Anch’io caddi in avanti, e mi sarei accasciata al suolo se non fosse stato per la presa, più che salda, viste le sue condizioni, del mio amico spadaccino. Con le ultime forze, alzai lo sguardo verso i due demoni al suolo, che scomparvero nel nulla.

La voce di L.O.N. risuonò nella sala vuota. “Non posso ancora permettere che muoiano, né loro, né l’altro…” Si riferiva a Dynast? E in che senso non poteva ancora permetterlo? E non includeva nel gruppo anche i Signori dei Demoni che avevamo eliminato in passato, vero? “Mi saranno ancora utili…” Aggiunse, quasi una risposta ai miei pensieri. “Però il pericolo non deve ripetersi. Si rivolse a me e a Gourry. “Da oggi in poi il Portale sparirà da qui. Farò in modo che la sua chiusura stavolta sia definitiva… In quanto alla chiave…” Mi fissò con sguardo penetrante. “Deve tornare da dove è venuta… Nel Mare del Caos.” Avanzò verso di noi e Gourry, forse istintivamente, mi strinse più forte. Io… Avevo subito una ‘fusione’, con quella chiave… Che cosa voleva farne di me…?

“Che cosa intendi fare?” Gourry precedette la mia domanda, ma Lord of Nightmares non gli rispose. Si limitò a sollevare una mano e il dolore intenso mi colse nuovamente al petto. Gridai, incapace di trattenermi. “LINA!” Prima che lo spadaccino potesse fare qualsiasi cosa, il piccolo pendaglio di Orhialcon uscì dal mio petto e levitò sino alla mano della Signora dell’Oscurità.

“Ma anche tu, PER ORA, resterai qui… Le cose saranno più… interessanti.”

E Lord of Nightmares, la più potente e spaventosa fra tutte le creature, mi SORRISE. Un’esperienza piuttosto inquietante, per dirla tutta…

Con questo, si allontanò in direzione del santuario e sparì nel Portale, che si richiuse alle sue spalle. Fu allora che il suolo cominciò a tremare.

 

“Non è per farmi gli affari vostri…” Una voce dal tono irritante risuonò alle nostre spalle. Non c’era nemmeno da chiedersi chi fosse… “…però credo proprio che queste vecchie mura non reggeranno a lungo, e forse vi converrebbe uscire…”

 

Lo ignorai. “Dove sono gli altri?” Chiesi con il filo di voce che mi rimaneva, e più a me stessa che a Gourry, che non poteva saperne più di me.

 

Xellos proseguì, come se mi fossi rivolta a lui. “Dal momento che Xellas mi aveva detto che non era necessario tenerli in vita…” Fece VOLONTARIAMENTE (ne ero sicura…) una pausa, lasciandomi con il fiato sospeso… “… MA non mi aveva dato ordini precisi riguardo alla loro uccisione, credo che potranno uscire con le loro gambe…” Schioccò le dita, e solo allora mi accorsi di Amelia, in un angolo, che si guardava attorno spaesata, con l’aria di chi si è appena svegliato. Accanto a lei c’erano anche Sylphiel e Zel, che, anche se era sicuramente in grado di camminare, sembrava quello ridotto peggio. Sinceramente, la cosa non mi stupiva più di tanto… Visti i suoi rapporti con Xellos…

 

“Li… Lina- san! Cosa…?”

“Fuori di qui!!!” Gridò Gourry con la voce che io non avevo, accorgendosi come me che proprio la colonna al loro fianco cominciava a sgretolarsi. “A dopo le spiegazioni!”

 

Non so con quale forza, lo spadaccino mi sollevò fra le braccia e mi trasportò fuori, appena in tempo. Subito dopo che fummo usciti nell’aria fredda dell’alba di Miilun, il tempio crollò alle nostre spalle. Tutti si buttarono a terra, sfiniti. Gourry cadde in ginocchio, attento a non lasciarmi scivolare a terra, e trasse un profondo sospiro di sollievo. “E’ finita…”

“Già.” Sorrisi. “Anche se noi non abbiamo combinato un granché, stavolta…” Commentai, non riuscendo a reprimere uno sbadiglio.

Il mio amico mi scostò alcuni capelli dal viso e mi sorrise, dolcemente. “Non è vero. Sei stata in gamba…” Annuì, con l’aria di chi la sa lunga.

“Mmm…” Riuscii semplicemente a rispondere, prima di cadere profondamente addormentata, fra le sue braccia…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Epilogo

 

Quando ci fummo ripresi a sufficienza da mettere il naso fuori dalle stanze della locanda, la grande Fiera di Miilun era ormai giunta al termine.

Nella mia camera avevo trovato un biglietto, con su scritto un laconico “Grazie dell’aiuto.” Con tutto quello che avevamo passato, avrei preferito un riconoscimento un po’ più tangibile, ma almeno quello era un segno che i due Shinzoku che ci erano stati ‘alleati’ stavano bene, dopotutto…

Ilmund il Verde aveva avuto un bello spiegare alla popolazione di Miilun che cosa era accaduto al tempio. Noi non ci facemmo avanti per dare la nostra versione dei fatti, visto che senza prove forse non ci avrebbero creduto e che la popolazione non sarebbe stata molto amichevole con chi aveva contribuito a distruggere il più importante monumento cittadino… Nonostante questo, ebbi l’impressione che il capo del Circolo di Magia sapesse più di quanto mostrava. Del resto, confessare che il Portale si era trovato per tanti anni in quel tempio e che il Circolo aveva sempre ignorato la cosa non avrebbe molto giovato alla sua immagine… La storia, comunque, con un certo fastidio da parte mia, venne abilmente insabbiata…

E per quanto ci riguardava…

“Bè, ragazzi, pare che sia giunto di nuovo il momento dei saluti…”

Ci trovavamo su una delle colline appena al di fuori delle mura della città. “E ora, che avete intenzione di fare?” Chiesi, giocherellando allegramente con la sporta di cibo che avevo appena vuotato. “Ognuno tornerà alle sue solite occupazioni?”

Zel intervenne per primo a rispondermi. “Bè, io credo che mi dirigerò verso Sud…” Tutti lo fissammo con aria interrogativa. “Ricordate da dove avevano detto di venire quei due Shinzoku? Forse, effettivamente, negli stati del Sud esistono ancora grandi comunità di draghi dorati…”

“Oh, capisco…” Intervenni. “Pensi di cercare la tua cura presso di loro, giusto?”

“Ma certo!” Amelia. “La Magia Bianca dei draghi è la più potente che esista al mondo…”

Zel annuì, pensieroso, ma con l’aria soddisfatta. La speranza di una cura sembrava avergli dato nuova energia. E anche il sollievo perché una certa persona si era salvata, aggiungerei…

“Lina, che hai da ridacchiare?” La chimera mi fissò, torva.

“Oh, niente, niente… E voi due? Pensate di tornare a Sailune?” Mi rivolsi ad Amelia e Sylphiel.

“E’ inevitabile, Lina- san! Una principessa è piena di responsabilità!” Amelia mi rispose col solito entusiasmo.

Sylphiel sospirò… “Sì… Credo che dopotutto il mio posto sia lì, ora…” Il suo sguardo si fermò su Gourry, il quale sedeva con aria assonnata sulla stessa roccia dove mi trovavo io, e allontanava meccanicamente ciocche di capelli biondi dal volto, dal momento che, ora che erano più corti, non ne volevano sapere di stare a posto. Quindi, mi si avvicinò. Battei le palpebre. Che…

“Tanto per capirci…” Bisbigliò. “Se ora torno da quel principe che NON SEMBRA AFFATTO UN PRINCIPE, invece di stare qui a lottare per lui, è solo perché ho visto com’è se tu non sei con lui, e non mi è piaciuto per niente! Ma tu non provare nemmeno a venderlo a qualche banda di banditi, chiaro?”

“E… Ehi… Per chi mi hai preso…?” Ma che razza di discorsi andava facendo…? Sospirai. Gourry batté le palpebre, ovviamente senza capire.

Amelia, fortunatamente, intervenne. “L’unico rimpianto è che, alla fine, non siamo riusciti a visitare la fiera…”

Battei il pugno sul palmo della mia mano. “Ehi, ho avuto un’idea!”

L’attenzione di tutti di concentrò su di me. “Fra un anno, il giorno prima dell’apertura della fiera, ci ritroveremo proprio qui, e allora potremo visitarla insieme, a dovere, e senza guai!” Mazoku permettendo, si intende…

Gourry assunse un’aria perplessa… “Non so perché, ma ho l’impressione che questa sia una speranza piuttosto sottile, se ci sei tu di mezzo…”

Gli pestai il piede. “AD OGNI MODO… Ci ritroveremo in questo punto, e poi… Sarà quel che sarà! Di sicuro non ci sarà da annoiarsi!”

“Ah, no, su questo non c’è dubbio…” Commentò Zelgadiss, sarcastico.

“Qualche problema, Zel?” La chimera mi sorrise. “Non posso essere certo di essere già di ritorno per allora, Lina…”

“Oh, ma allora non c’è problema… Ti verremo NOI a cercare.”

La chimera rabbrividì. “Tutto sommato, credo che sarò presente.”

“Perfetto!!” Gridò Amelia. “Allora a fra un anno, e, nel nome della Giustizia, riusciremo a vedere la fiera, finalmente!”

“Cosa c’entra ora la giustizia…?” Una grossa goccia di sudore comparve sulla tempia della chimera.

“Oh, insomma… Non essere sempre così polemico, Zel- chan…” Una voce familiare risuonò alle nostre spalle.

Ci voltammo tutti, per trovarci a fronteggiare Xellos.

“E allora, Xel, cosa ne pensa il tuo capo delle tue ultime imprese?” Chiesi, in tono ironico, inarcando un sopracciglio.

Il demone sospirò. “Non me ne parlare… E’ furiosa, e mi fa lavorare come un matto… Del resto, che ci potevo fare? Il primo dei miei superiori è pur sempre Lei…” Si riferiva a L.O.N., ovviamente…

“Bè, Xellas non mi sembrava un tipo così suscettibile… Sono sicura che in un secolo o due ti perdonerà, Xel, non preoccuparti…”

“Uh, davvero confortante…” Fece un breve sorriso, con l’aria pensierosa. “Però, dopotutto, non mi dispiace… Come sono andate le cose, intendo… Qualsiasi fossero le circostanze, cercherei comunque fino all’ultimo di risparmiarvi la vita. Sai, siete troppo divertenti, in particolare la chimera laggiù…” Il suo ghigno si allargò, mentre Zel cominciava a fumare di rabbia.

“Uhm, non so se ringraziarti o meno, per questo…” Commentai. Detto da un demone, non è un gran bel complimento…

“Ehi, perché no, Lina- chan? Sono molto offeso! E pensare che avevo anche un regalo per voi…”

“Uh?” Inarcai un sopracciglio, incuriosita, alzandomi e facendomi avanti per vedere… E per poco non caddi a terra per lo stupore! Quella che reggeva in mano era… era…

“La Spada di Luce!!!!!” Gridammo Gourry ed io, in coro.

“Sai, L.O.N. ha pensato che vi meritaste un piccolo compenso, visto l’aiuto che le avete dato e… EHI! Ma che fate?” Entrambi ci eravamo avventati sulla spada, e ora ce la stavamo litigando, come ai vecchi tempi.

“Lina, è una MIA eredità di famiglia!” Sbraitò Gourry. “E l’ultima volta è stato per i TUOI guai con i Mazoku, che l’ho persa!”

“Già, ma Xel l’ha portata a ME!!!!” Gridai, di rimando.

“Su… Su, Lina… C’è qualcosa anche per te…”

Battei nuovamente le palpebre, lasciando la spada di scatto e facendo cadere Gourry a gambe all’aria. “Ehi!” Protestò lo spadaccino, ma non gli diedi ascolto.

“Allora, di che si tratta?”

“Potresti passarmi un momento l’anello che porti al dito?”

“Eh?” Istintivamente, coprii l’anello con la mano. Da quando eravamo usciti dal tempio, non aveva più dato segno di possedere poteri magici, ma, anche se non lo avrei mai ammesso, tenevo a quell’anello più di quanto non intendessi dare a vedere…

“Su, non ho intenzione di portartelo via…” Il tono di Xel mi sembrava piuttosto sarcastico ed io arrossii, senza motivo. Tuttavia, mi tolsi l’anello e glielo porsi, senza risparmiargli un’occhiataccia.

“Hai ancora i frammenti dei Demon Blood?” Senza capirci molto, li estrassi da una delle tasche del mio mantello, e glieli passai. Il demone sorrise, quindi… Ruppe la pietra dell’anello sui frammenti del talismano infranto!

“EHI!” Protestammo Gourry ed io, in coro.

“Non preoccupatevi…” Una luce avvolse i miei talismani e poco dopo riapparvero alla nostra vista… Tutti completamente intatti! “Un potere come quello dell’anello non poteva appartenervi, anche se L.O.N. ve lo ha volentieri delegato per un po’, accertandosi di dargli una forma che non sarebbe sfuggita all’attenzione di una certa persona…” Commentò Xellos, strizzando l’occhio verso Gourry, che in risposta guardò nell’altra direzione, grattandosi la punta del naso con (falsa?) indifferenza. “…Ma ricostruire il vostro vecchio ‘arsenale’ era doveroso, dopo quello che avete fatto, no?”

“Uaaaah! Grazie mille, Xellos!” Bè, c’era la possibilità che ci fosse qualcosa sotto a quei regali… La fiducia non è mai troppa, quando si parla di Mazoku… Però sarebbe stato impossibile rifiutare offerte del genere! E il tempo di controllare ci sarebbe sempre stato, no?

Comunque NON misi i talismani a contatto con la pelle… Non si sa mai…

“Su, su, Lina, con tutti questi ringraziamenti mi farai arrossire!” Con falso imbarazzo, Xellos mi porse nuovamente il mio anello. La pietra sembrava di nuovo intatta, anche se era più piccola di prima.

Me lo rimisi al dito. “Uffa, così non varrà più nulla, se lo rivendo…” Finsi di lamentarmi.

“Ehi, non dirmi che avevi sul serio intenzione di rivenderlo…” Intervenne lo spadaccino, piccato.

Gli rivolsi un sogghigno. “Tu che ne pensi?” Il mio sogghigno si trasformò in un sorriso, e l’espressione corrucciata sparì immediatamente dal suo volto. “Bè, non si può mai sapere, con te…”

“Bè, ragazzi, ora devo proprio salutarvi!” Xellos si alzò in aria, agitando la mano in segno di saluto.

“Uh? Vai di già? Qualche nuova missione da compiere?” Domandai, stupita. Generalmente non si toglieva mai dai piedi…

“Bè, questo è un segreto, però… non preoccupatevi, ci rivedremo più presto di quanto pensiate.” Strizzò l’occhio. “Al più tardi, fra una anno!” E agitò la mano verso Zelgadiss.

Non so cosa fosse peggio, se questa MINACCIA o il sorriso di L.O.N. …

Ma non era il momento di preoccuparsene…

Guardammo Xellos sparire, quindi ci preparammo a salutarci.

“Penso che noi tre potremo fare il percorso insieme fino a Sailune, poi io proseguirò verso Sud…” Propose Zel ad Amelia e Sylphiel. Aveva scelto proprio un percorso casuale, eh? Il mio sogghigno si allargò. La chimera lo notò… e arrossì. AH!

“Lina… FALLA FINITA!!!”

Assunsi un’aria innocente. “Ma io stavolta non ho detto nulla…” Mi avvicinai, in modo che solo lui potesse sentirmi.  “…Zel- san…” Eh, eh… per una volta non era lui ad ironizzare (A TORTO, ovviamente… ehm…) sulla mia vita sentimentale… Il rossore del mio amico, se possibile, peggiorò. “Umph!” Si limitò a commentare, guardando dall’altra parte. Non tentiamo nemmeno più di negare, eh?

“E voi due, che farete?” Chiese, tentando evidentemente di cambiare argomento. Battei le palpebre, quindi Gourry ed io ci scambiammo un’occhiata. Fui io a prendere la parola. “Bè, a dire il vero non abbiamo particolari progetti… Prima di tutto, però, credo che dovremmo trovarci qualche lavoretto qui a Moonearth, per le spese di viaggio… Sapete, al momento siamo un po’ al verde…”

“Ci credo, con tutto quello che mangiate…” Commentò Amelia. Le rivolsi un’occhiataccia, ma proseguii, senza pendermela troppo. Ero decisamente di buon umore. “E poi… Ah! Gourry, hai ancora l’elsa della Blast Sword, vero?”

Il mio amico annuì, perplesso, e la estrasse.

“Perfetto! Ho in mente una piccola idea riguardo alla tua spada distrutta…”

Gourry batté le palpebre. “Ma, Lina, ora abbiamo di nuovo la Spada di Luce, che bisogno c’è di…”

Agitai il dito in aria, imitando Xellos. “Perché ACCONTENTARSI, quando si può avere di più? Ho sentito parlare di particolari tecniche magiche che permettono di trasferire i poteri di un oggetto magico ad un altro… Pensa se riuscissimo a conferire alla Spada di Luce il potere che ancora resta alla Blast Sword! Avremmo in mano l’arma più potente mai esistita…” E, di sicuro, l’arma più PREZIOSA! La sola prospettiva bastava a riempirmi di entusiasmo.

“Credo che a quel punto dovrei operare anch’io una ‘fusione’ con la mia spada per evitare di farmela portare via da te…” Commentò Gourry, rivolgendo gli occhi al cielo, con aria terrorizzata… Bè, almeno mostrava di aver capito la mia spiegazione sulla ‘chiave’…

“Ma, Lina…” Intervenne Zel. “Io pensavo che una cosa del genere fosse possibile solo trasferendo i poteri di un’arma magica ad un’arma comune… E poi, sei sicura che funzioni anche con oggetti così potenti…?”

“Bè, Zel, credo che l’unico modo per scoprire se è possibile sia provare, no?” Gli strizzai l’occhio. “E poi, per ora, non abbiamo molto altro da fare, quindi credo che non sarà male intraprendere questo viaggio, prendendocela con comodo… Prendiamola come una piccola vacanza, ok?” Mi indirizzai allo spadaccino.

“Questa non è una cattiva idea…” Considerò il mio amico, sorridendo.

Lanciai uno sguardo alla posizione del sole. Era il caso di muoversi, se volevamo arrivare alla prossima città e trovare un posto per la notte prima di sera. “Bè, ora è davvero giunto il momento! A fra un anno, allora!” Porsi la mano a Zel. “Datti da fare…” Suggerii semplicemente, con una strizzata d’occhio, senza dargli tempo di replicare. Quindi, rivolsi un sorriso a Sylphiel e ad Amelia, la quale corse ad abbracciarmi. “Vienimi a trovare quando puoi, Lina- san! Ci conto!” 

Il piccolo gruppo si allontanò, salutandoci con la mano. Restammo fermi a guardarli, finché non sparirono all’orizzonte.

“Dunque… Per oggi direi di lasciar perdere la faccenda del lavoro…” Riflettei fissando con un lieve sorriso la campagna attorno a Miilun, nella quale si erano allontanati i nostri amici. “Domani potremo fermarci in qualche città per vedere se c’è qualcosa da fare per noi…” Sospirai. “Se solo ci attaccasse qualche banda di banditi…”

“Di solito si spera nel contrario, Lina…” Commentò lo spadaccino al mio fianco, rivolgendomi un sogghigno sarcastico.

“Fai pure lo spiritoso…” Gli risposi, lanciandogli un’occhiata in tralice. “Ma in quel caso ci procureremmo i soldi molto più facilmente, e potremmo partire subito per la nostra ricerca.”

“Uhm… già, immagino che tu abbia ragione…”

“Come sempre…” Gli strizzai l’occhio. Mi rivolse un’occhiata scettica, ma poi sospirò, e sorrise. “Non mi converrebbe comunque contraddirti…”

“Ehi, che vorresti dire?” Fingendo di indirizzargli un colpo alla testa, spettinai nuovamente i capelli che era appena riuscito a rimettere a posto.

“Lina!” Si lamentò.

“Su, su, stai benissimo! Muoviamoci adesso!” Gli rivolsi un sorriso. Stava per protestare, quindi fece spallucce e mi sorrise a sua volta. “Dopotutto questa non è una sfilata di moda, giusto?”

“Esattamente…” Annuii. E poi, riflettei, IO di certo non avrei detto che non era bello, così… Ehm…

Ci mettemmo a camminare, lungo il sentiero che portava al di fuori del territorio di Miilun. “A proposito, Lina…” Iniziò il mio amico. “Dove siamo diretti, esattamente, adesso?”

“Bè, per essere sincera… Non ne ho la più pallida idea! Escluderei Zephilia, a questo punto… Non solo dovremmo incontrare Luna, ma mio padre ricomincerebbe a cercare di portare via la MIA spada, ora che l’abbiamo ritrovata.” Indicai la Spada di Luce, che ora pendeva nel suo vecchio fodero, lungo la schiena di Gourry.

Lo spadaccino mi lanciò un’occhiataccia. “Dev’essere un vizio di famiglia…” Commentò, sospirando.

Sogghignai. “Ad ogni modo, potremmo provare nel regno di Elmekia, dove l’arte della spada è molto diffusa… Oppure a Southern, o a Raizerl, lì i Circoli di Magia si intendono di armi magiche…” Anche tornare a dare un’occhiata a Bezeld poteva essere una buona idea…

“Ehi, Lina te l’avevo mai detto che Elmekia è proprio da dove vengo io?”

Battei le palpebre. “Gourry, poco più di un mese fa ci trovavamo ad Elmekia, come mai non me ne hai parlato?” Aveva qualche motivo per nascondermi la sua famiglia?

Il mio amico si fece serio. “Lina, la verità  e che io… non potevo portarti dalla mia famiglia…” Aaaaaaaaah! Lo sapevo! “…perché io… sono un mezzo demone.”

Raggelai. Lo spadaccino mi fissò ancora, serio, quindi… scoppiò a ridere!

“Accidenti che reazione! Stavo solo scherzando… E’ che, stando sempre in mezzo a delle foreste, non mi ero proprio accorto che ci trovavamo ad Elmekia e… Uh? Perché ti tieni la testa e la vena sulla tua fronte si sta gonfiando?”

“LASCIA PERDERE, Gourry, è meglio per te…” Accidenti a lui…

Sorridendo, il mio amico mi prese a braccetto e riprese a camminare. Rimasi per un attimo interdetta, ma poi lo lasciai fare, reprimendo un sorriso. “In conclusione, decideremo la nostra destinazione, come al solito, mentre andiamo, giusto?” Chiese, perplesso, dopo un attimo di silenzio.

Feci spallucce. “Già, l’idea è quella… Felice del programma?” Inarcai la testa verso di lui.

Agitò la mano, in segno di noncuranza. “…Anche andare sulla luna mi va bene, mi basta poter continuare a viaggiare insieme a te… Questa è l’unica cosa che conta davvero, per me…” 

Probabilmente in quel momento dovevo essere rossa fin sopra le orecchie. Non dirlo con tutta quella tranquillità, accidenti! Sospirando, appoggiai la testa al suo braccio.

Riflettei per un attimo, in silenzio. “Però… a dire il vero… in questo preciso momento c’è un posto in cui vorrei andare.” Dissi, risoluta.

“Uh?” Mi fissò con aria interrogativa, prima che io cominciassi a correre. “Lina?”

“Un ristorante, intendo! Dobbiamo trovare un buon ristorante, perché mi devi offrire la cena!!!” Gli gridai, mentre mi raggiungeva di corsa.

“Ehi! Chi ha parlato di offrirti la cena?”

“Io! Manca ancora metà della punizione, ricordi?” Gli rivolsi un sogghigno.

Lo spadaccino vestì un’espressione sconfitta. “Temo che avrò DAVVERO bisogno di quel lavoro, dopo stasera…”

Scoppiai a ridere, correndo verso la strada che si apriva di fronte a noi… e solo per noi… In fondo, per una volta, aveva ragione. L’unica cosa che contava era continuare a viaggiare…

…Insieme.

Con questo, lasciammo la città di Miilun.

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slayers / Vai alla pagina dell'autore: SonLinaChan