Capitolo 14
*Colpo basso*
1
Sabato 10
settembre 2006
A Danny ovviamente non era stato
detto nulla.
Che Lena fosse partita per la
Francia per dimenticarlo, e che molto probabilmente non sarebbe tornata mai
più, non gli era stato detto. Avevano preferito tenerlo all’oscuro di tutto,
tacendo e facendo finta di niente, proseguendo con le registrazioni di Motion
in the ocean, il nuovo album il cui nome sarebbe stato ufficializzato a
breve sul loro myspace.
Nel frattempo ognuno cercava di
andare avanti come meglio poteva, ed Alicia pregava perché Danny non scoprisse
nulla…
La porta si aprì,- Oh, ma certo!
Come al solito hai ragione tu, no?- Alicia tirò un cuscino in faccia a Dougie
che aveva aperto le braccia come a dire «ovvio, no?»
-Ciao ragazzi!-Harry Simmons entrò
gustandosi la scena di Alicia completamente sbracata sul divano, e Dougie alle
prese con i fornelli ed il grembiulino rosa della figlia,- Cosa sta succedendo
qui?-
-Vuole provare a cucinare! Ma tanto
non è capace!-
Dougie rispose facendo una
linguaccia, -non è vero!-
-Fai sentire…-Harry si avvicinò al
ragazzo che gli fece assaggiare un po’ del sugo. Alicia guardava il padre in
attesa di un responso, mentre lui pareva aver cambiato colore di colpo,- Oh,
mio Dio!-risputò nel lavandino.
-L’avevo detto io che faceva
schifo!- lei si rigettò sul divano, con un sorriso sghembo sul viso. Erano
passate all’incirca due settimane da quel 31 agosto, e Harry si era rassegnato,
accettando la loro relazione di buon grado. Più o meno.
Ma da qualche tempo il padre e
Dougie avevano preso una certa confidenza, un po’ troppo sospetta per i gusti
di Alicia; e spesso li ritrovava a fare comunella come due comari.
Pazzesco!
Si, era incredibile. Eccoli li, gli
uomini più importanti della sua vita.
Anche se Dougie in quel momento con
il suo grembiulino rosa, non era poi così mascolino…
Alicia chinò la testa da un parte
sorridente,- Papà, cos’hai nella tasca?-
Harry lasciò perdere lo strano
intruglio di Dougie, e corrugò la fronte,-Ah!- si frugò nel giacchetto ed estrasse
un cd,-Indovina un po’ cos’ho qui?-canticchiò agitando l’oggetto da una parte
all’altra.
Alicia che seguiva la mano con la
testa strabuzzò gli occhi,- Eh, se non ti fermi non vedo!-
Dougie allora si levò il
grembiulino, spense il gas, dandosi per vinto,-Cos’è quello?- afferrò il cd e
lo scrutò curioso,- Ma questa non è Alic?-
Fu un attimo. La ragazza collegò
tutto e saltò giù dal divano, sfilandogli di mano quella che era una prova
inconfutabile del suo passato.
-Ma chi te lo ha dato?-sbigottita
percorse con i polpastrelli la foderina.
C’erano proprio tutti: Marco,
Daniele, Francesco…e Andrea.
Un
momento, la sua faccia è stata cancellata…
Papà…
-Un uccellino- sul volto dell’uomo
comparve un risolino malizioso.
-Si, e per caso risponde al nome di
Marco?-lo guardò sottecchi e lui fece finta di fare altro,- Ci avrei giurato!-
dunque glielo porse ed Harry lo diede a Dougie.
-Tieni.-
-Papà?-
-E dai Alic! Deve pur sapere che non
è l’unico musicista qua dentro!- Alicia si diresse verso camera sua borbottando,
probabilmente qualche parolaccia in italiano, ma Dougie non riuscì a capire.
-Questa sei proprio tu!-sgranò gli
occhi,- Eri piuttosto piccolina…-
-Si, aveva quindici anni!-fece fiero
Harry.
-Questa me la paghi!-
-Ma cosa c’è di male?-l’uomo fece
spallucce. Dougie assentì.
-Che quel cd qui non deve circolare!
Vivo tanto bene nell’anonimato!-Alicia tornò e si sedette su uno degli
sgabelli, mentre vedeva il suo ragazzo tutto preso dalla lettura dei testi.
Avrebbe avuto da ridire.
Sicuro.
-Ma se siete stati eletti la coppia
più bella del Regno Unito tu e Doug? Lo sanno tutti chi sei e con chi esci
Alic!-lei parve presa in contropiede, e per questo zittì senza controbattere,
mettendosi a braccia conserte.
-Questo era il tuo gruppo?-Dougie si
sedette accanto a lei, ignorando il volto cancellato.
-Si, lo era…-disse facendo
spallucce.
-E potrebbe esserlo di nuovo!- si
tolse la giacca e la getto sul divano.
-Hanno una grande carriera, un
futuro d’oro davanti. Soprattutto da quando Andrea se n’è andato…-
-Proprio per questo Marco me l’ha
mandato.-si poggiò al muro, di fianco alla porta d’ingresso- vuole che ricordi
i vecchi tempi…-
-Sto bene ora. Mi va bene così.-
L’uomo tossì e cominciò a
canticchiare qualcosa…
We’re gonna
party all night long, ad no-one cannot stop this song…
Ed
una cascata di parole risalì sino a toccare le corde vocali di Alicia.
..I’m gonna
wear a striking dress, and I will make
worse this mess. Once again..
Completò la frase, e solo dopo
averlo fatto si accorse che Dougie la stava fissando divertito.
-Ok, lo spettacolo è finito!-si alzò dallo
sgabello repentinamente, scostandosi ancora una volta i capelli dietro
l’orecchie.
Poi, l’occhio del ragazzo cadde su
una frase, e quando Alicia si alzò per scappare in bagno rossa in viso, lui la
seguì, -Ehi, Alic…Credo di non aver capito bene una frase…Chi dovrebbe entrare?
E “dove” soprattutto???-
-Nessuno!-rispose lei sbuffando.
-No, no. Qui c’è qualcuno che vuole
entrare nel tuo letto!-
Harry sorrideva. Sapeva che Dougie
non era un ragazzo eccessivamente geloso, ma quella canzone di certo non gli
avrebbe fatto piacere.
Scosse la testa dandosi una pacca
sulla fronte, poi, si incamminò verso la porta di camera sua.
Era meglio lasciarli un po’ da soli.
2
Lunedì 11 settembre 2006
I wonder what
it’s like to be loved by you.
I wonder what
it’s like to be home.
And I don’t
walk when there’s a stone in my shoe.
All I know
that with time I’ll be fine.
I wonder what
it’s like to fly so high
Or to breathe
under the sea
I wonder if
someday I’ll be good with goodbyes
But I’ll be ok
if you come along with me…
Era la canzone più bella che Danny
avesse scritto sino a quel momento. Il modo in cui la cantava, il modo in cui
la suonava. In quella canzone c’era impresso il nome di Lena.
Chissà cosa aveva fatto quella
ragazza per conficcarsi nei suoi
pensieri…
Ormai passava le sue giornate
attaccato a quella chitarra, molto spesso aveva lo sguardo perso nel vuoto ed
era raro ormai vederlo sorridere; non voleva che i suoi amici fossero in pena
per lui, ma Tom sapeva come si sentiva Danny. Glielo si leggeva negli occhi
quello che provava, e, a parte Just my
luck, come attore faceva veramente pena.
Peggio di Alicia.
-Canta ancora quella canzone?-Harry
era rientrato con una lattina di birra in mano, e non riusciva a credere che
Danny stesse ancora cantando una canzone che provava da tutto il giorno. Ormai
era fatta, cos’altro doveva ritoccare?
-Se…-sospirò Tom. Oltre il vetro non
c’era più Danny, il ragazzo che avevano conosciuto, ma un innamorato perso.
Completamente andato.
-Cavolo.-fece Harry sorseggiando. Si
lasciò cadere sulla sedia.
-Già…-
-Ora che ci penso Tom…-iniziò Harry.
-Harry per favore, abbiamo già un
enorme problema, non ti ci mettere anche tu! Non pensare che poi ti fa
male!-disse dandogli una pacca sulla spalla.
-Ah,ah,ah. Veramente spiritoso!
Peccato che io fossi serio.-sorseggiò di nuovo.
-Su, spara genio…-Tom si sedette
accanto a lui.
-Non credi che dovremmo dirglielo…-
-No, Harry. È un volere di Lena.
Lasciamo le cose come stanno…-Alicia seduta accanto a Tom chinò il capo
affranta.
3
Mercoledì 14
settembre
Il titolo
del nuovo album viene ufficializzato su myspace
Ticchettava freneticamente la penna
sul banco. Ancora un’ora, una maledette ora, poi, sarebbe scappata da lui. Accidenti,
ma era mai possibile che quell’uomo non si azzittisse mai? Infondo a chi
interessavano mai due numeri messi in croce?
-Scusa, potresti smettere?- la sua
nuova vicina di banco, Cloe Smith le aveva sorriso angelicamente.
-Oh, si, Scusami!-posò la penna sul
banco delicatamente.
Quella ragazza si era da poco
trasferita, da dove aveva detto che veniva?
Chelmsford.
Cloe
aveva i capelli biondi e per questo le ricordava Lena, aveva anche due occhi
azzurri molto profondi. Bellissimi.
Non
parlava molto, ma sorrideva sempre.
Aveva una passione per l’algebra che Alicia aveva notato sin da subito,
dato che riusciva a fare calcoli disumani.
I suoi
capelli erano sciolti per metà; alcune ciocche erano raccolte in una mezza
coda.
Seguiva
interessata tutta la lezione, prendeva appunti e correggeva il professore-lieto
di sapere che c’era ancora qualcuno che lo seguiva.
Alicia
non le aveva mai parlato. Temeva che potesse assalirla come faceva la maggior
parte delle ragazze della sua scuola. Ma Cloe non l’aveva fatto mai, ed Alicia
andava bene così.
Fece
scorrere lo sguardo dal banco alla finestra accanto. L’autunno era arrivato
ormai, e quella mattina aveva piovuto.
Ininterrottamente.
Oltre il
vetro vedeva solo case, su case, su case, su case…Ed un cielo costantemente
grigio.
In quel
momento sentiva la mancanza di Roma, del suo cielo sempre azzurro, del suo
clima mite. Delle sue belle stagioni; allora prese il diario in mano e lo
sfogliò.
Rise.
Dougie
c’aveva lasciato lo zampino; al suo compleanno, quello di Alicia, aveva
riempito la pagina di scritte, frasi e pezzi di discorsi che solo loro due
capivano. Aveva una terribile grafia, incomprensibile. Ma le era piaciuto
comunque il pensiero.
-Ti ama
tanto…-Cloe sospirò adocchiando le scritte.
-Eh?-fece
Alicia tornando con i piedi per terra.
-Oh,
scusa, non volevo.-arrossì di colpo.
-No, non
fa niente, non ti preoccupare!-Cloe chinò il capo tornando ai numeri-E
comunque, si.-la ragazza risollevò il viso e gettò un’occhiata ad Alicia.-Delle
volte credo di non meritarlo. Forse è
troppo per me, ma non posso farne a meno.-
-Questo
si era visto.-ironizzò la vicina.
-Scusa?-
-Dovreste
fare più attenzione ai paparazzi. Non avete molta privacy!-disse riferendosi a
delle foto recentemente pubblicate su un magazine londinese.
Alicia
arrossì, si portò una mano tra i capelli e quindi annuì.
-E non
sai quanto è difficile.-sospirò Alicia.
-No, non
credo!-
-Come mai
ti sei trasferita Cloe?-
-Mio
padre ed il suo lavoro. È diventato capo di un azienda.-
-Ah,
capisco. Ed i tuoi amici?-
-Tutti
lì,a Chelmsford. Sono sola qui a Londra. Ma credo di potercela fare
comunque!-abbozzò un sorriso. Scrisse qualcosa sul quaderno, forse qualche
formula che il professore aveva appena dettato.
-Qui non
hai proprio nessuno…-
-No, ma
alla fine, un po’ di solitudine ogni tanto non mi fa male.-provò a sorridere
ancora una volta. Guardò Alicia distrattamente e notò che al collo portava un
plettro nero con delle iniziali incise sopra.- Te l’ha regalato lui?-chiese
indicandolo.
-Oh, si…-
-Davvero
un bel pensiero.-
-Già, non
riesco a separarmene.-
-Lo credo
bene!-la campanella suonò-Beh, io devo scappare a casa. Ci vediamo domani
Alic…-in pochissimi secondi rifilò tutta la sua roba nella cartella, senza
neanche badare al modo in cui le aveva messa; se la mise in spalla e scomparve
dalla porta in un batter baleno. Quella ragazza doveva avere dei super poteri o
qualcosa del genere.
Alicia
invece risistemò i suoi libri ed uscì dall’aula, tutto con molta calma.
4
-Credevo
ti avessero sequestrata!-Dougie sorrise vedendola entrare.
-Allora
dite alle vostre fans che le prove finiscono alle otto! Credo vogliano provare
a buttar giù le porte dell’entrata.-si avvicinò al ragazzo sorridendo, poi,
chinò il viso verso di lui e lo baciò.
-Uhm, ci
penserò su!-ghignò girando su sé stesso con la sedia.
-Ciao
Alic! Come va?-Harry, distratto, armeggiava sospettosamente con l’attrezzatura
del sound. Alzava ed abbassava a suo piacimento ogni cursore, e Tom nell’altra
stanza imprecava verso di lui sperando di farlo smettere.
-O la
pianti o vengo lì e ti…-
-Ciao
Tom!-Alicia parlò attraverso il microfono.
-Ciao
Alic!- la sua espressione si rasserenò.
-Allora,
cosa avete fatto di bello?-
-Quello che
faccio da quasi tre anni.-Dougie annuì sospirando.
-Che
domanda inutile.-scosse la testa, poi, si guardò attorno.-Danny che fine ha
fatto?-si sedette in braccio a Dougie, posando la borsa della scuola ai suoi
piedi.
-Lascialo
perdere. Non ci sta più con la testa!-
-Mi
dispiace tanto, ma noi non possiamo farci nulla. Lena ha preso la sua
decisione.-era vero, le dispiaceva tanto per Danny, ma nessuno avrebbe potuto
fermare Lena; nemmeno lui.
Harry si
distese sullo schienale stiracchiandosi e disse:
-Partire
è stato un grave errore secondo me.-
Ed ecco
che la porta si aprì di scatto, sbattendo furiosamente. Quasi fosse stato il
vento a farlo.
Alicia si
voltò paonazza in viso,-Dan…-azzardò la ragazza cauta.
-Dov’è
Lena?-il tono della voce era strozzato. Si guardava attorno. Harry era ritto,
si era ripreso dopo che l’amico era aveva varcato la soglia della porta. Tom,
invece, assisteva nell’altra sala pur non potendo sentire. Ma le loro facce
erano più che sufficienti per capire cosa stesse succedendo. E non gli piaceva
affatto.
-Mi
dispiace.-Alicia chinò la testa in segno di scusa, ma Danny era furibondo.
-Lo
sapevate tutti.-disse indicandoli-E non me lo avete detto!-i suoi occhi
accusatori facevano male. Più di chiunque altro ad Alicia.
-Sono
stata io a dir loro di tacere, è colpa mia Dan.-ammise la ragazza sconfortata.
-Tu?- Danny
fu preso alla sprovvista, come se fosse stato attaccato alle spalle. La
guardava con gli occhi languidi.
-Mi
dispiace, non l’avresti presa bene.-
-E tu che
ne sai come l’avrei presa io? Che ne sai cos’avrei fatto?-
-Saresti
corso da lei e l’avresti supplicata di rimanere, ma Lena è testarda e sarebbe
partita lo stesso.-sospirò, poi, riprese a parlare-E tu saresti stato ancora
peggio.-deglutì.
-Come credi
che stia adesso?- le domandò singhiozzando.
-Come
credi stia Lena dopo il modo in cui l’hai trattata?-replicò guardandolo negli
occhi.
Danny
tacque.
-Non ti
credevo capace di tanto.-lo disse sprezzante, e lei si strinse nelle spalle.
Dougie l’abbracciò da dietro, non dicendo nulla. Alicia non avrebbe voluto che
si intromettesse.
-Perdonami.-era
sinceramente avvilita, ma Danny non sembrò notarlo; al contrario, richiuse la
porta alle sue spalle sbattendola fragorosamente.
Così come
l’aveva aperta.